martedì, agosto 27, 2013

Marmellata di more 2013

Dopo la pausa dello scorso anno, causa grossa penuria di more, quest'anno, per la precisione una settimana fa, siamo riusciti a cogliere due chili e seicento grammi di more in due sessioni: mattutina e pomeridiana.

Per trasformarle in marmellata abbiamo usato la stessa procedura di due anni fa. Dopo averle lavate, fatte appassire ed aver eliminato i semini, abbiamo ottenuto 1,67 Kg di passato di more. Abbiamo aggiunto 1 Kg di zucchero (meno del 60% contro il 65% di due anni fa)

e dopo l'ebollizione necessaria (meno di un'ora quest'anno) abbiamo ottenuto due chili e mezzo circa di marmellata.

Note per il prossimo anno
Non dimenticare i seguenti utilissimi strumenti: guanti da piluccatura di tessuto nero, uncini e forbici da potatura. Per eliminare i semini usare filtro più fine. Tu sai dov'è, tu sai com'è, tu sai perché.

domenica, agosto 18, 2013

Bugie pidielline


"Non si può ignorare il fatto che Silvio Berlusconi è stato eletto da oltre dieci milioni d'italiani e  che i giudici con quel verdetto hanno condannato anche quegli italiani" è il ritornello che in questi giorni si sente ripetere a sfinimento dai nani e dalle ballerine della corte.

I voti del PDL alle ultime elezioni sono stati 7.332.972 alla camera.
I giudici con quel verdetto hanno condannato solo lui e qualche altro cortigiano.
Anche se di milioni di voti ne avesse avuti venti o trenta le conseguenze del verdetto sarebbero rimaste invariate.

martedì, agosto 13, 2013

Insoddisfazioni

Entrò nell'ambulatorio che ormai da anni visitava almeno una volta al mese. Molto tempo era trascorso dall'inizio della storia che gli aveva irreversibilmente cambiato la vita. Sicuramente il più importante tra tutti gli eventi per cui lui registrava un prima e un dopo. L'infermiera che più spesso gli prelevava il sangue era una signora di mezza età. Magra e minuta, con il volto sghembo e rigato da rughe. Indossava sempre scarpe da ginnastica con la suola spessa e basculante. Forse per far fronte alle lunghe ore trascorse in piedi. L'impressione che Fosco ebbe quando la vide per la prima volta fu quella di una persona arcigna e scontrosa. I loro dialoghi si limitavano solitamente ai saluti e alle domande essenziali di carattere tecnico. Un giorno Fosco assistette a una telefonata in cui la signora veniva maltrattata da un paziente. Ebbe l'impressione che si trattasse di un paziente eccellente. E la signora dovette scusarsi ripetutamente. In quel momento Fosco percepì una forte empatia per quella signora spigolosa e infaticabile. La volta successiva le portò una scatola di cioccolatini. Poi le cose ripresero come sempre. Un'altra volta, durante l'innumerabile nuovo prelievo di sangue, Fosco sconfinò dalla solita comunicazione essenziale dicendosi affascinato da come si potesse riuscire a bucare una vena con un ago senza trafiggere la parte inferiore della stessa. La signora si mostrò lusingata e gli spiegò un po' la tecnica.
Quel giorno invece, dopo la solita attesa sulla poltrona da prelievo, Fosco vide la signora entrare mentre parlava in tono concitato con una sua giovane collega.

- Sono furiosa - sibilò ella chiudendo la porta alle spalle della giovane.
- Come mai? - chiese Fosco.

La signora ignorò la domanda prendendo a frugare a testa bassa tra provette, aghi e tubicini.

- Un bel respiro - disse infine l'infermiera dopo aver stretto il laccio emostatico al braccio di Fosco. - Un bel respiro e ci prendiamo il tempo che ci vuole -. Sorpreso dall'inconsueto commento Fosco non si accorse neppure che il suo sangue stava già affluendo nella provetta. - Lei lavora in proprio? - chiese la signora dopo aver aspirato le solite tre o quattro provette.
- No, ma molto spesso lavoro da casa. Solo che ora mi trovo un po' più distante. Ci siamo trasferiti nel nuovo quartiere in costruzione.
- Ah, ho sentito che è un bel quartiere. Anche il mio ex-capo si è comprato una casa lì.
- Sì, infatti siamo piuttosto soddisfatti.
- Sono proprio contenta che lei sia soddisfatto... Nonostante la storia che ha vissuto. Io sono circondata da gente insoddisfatta. E non ne posso più di sentire lamentele. Hanno tutto e si lamentano!
- Eh, quella storia vissuta purtroppo ha portato con sé anche altre conseguenze. Ma che possiamo fare se non goderci almeno quello che ci resta?
- Vede? Ero furiosa e parlare con lei mi ha rasserenato.
- Mi fa piacere - rispose Fosco arrossendo mentre anche il volto della signora si colorava. - Buona giornata e grazie.
- È stato un piacere. Buona giornata anche a lei.

venerdì, agosto 09, 2013

Conteggi: corridoi

Più tardi due giovani ragazzi vennero a prelevarlo. Lo trasportarono con tutto il letto nell'adiacente reparto di radiologia. I giovani non gli sembrarono infermieri e presto si convinse che si trattava di obiettori di coscienza. Il che gli ispirò simpatia visto che anche lui aveva fatto la stessa scelta dieci anni prima. Tuttavia, durante il trasporto per i corridoi della clinica un'insolita sensazione cominciò a pervaderlo. Non poteva essere lui quello al cui passaggio i pazienti esterni dispensavano rapide occhiate dalle sale d'attesa. E proprio quei volti e quelle occhiate gli riportarono alla memoria la sua prima visita a un ospedale. Era bambino e lo avevano portato a trovare suo nonno. Una delle cose che gli rimasero più impresse erano proprio i pazienti trasportati per i corridoi con flebo al seguito e volti sfatti. E ora lui si ritrovava in quel ruolo che tanto lo aveva impressionato. Per un'istante gli sembrò quasi di osservarsi dall'esterno attraverso gli occhi di quel bambino. Era lui che da ogni angolo gli dispensava quelle occhiate. Era lui che guardava con occhi spaventati e compassionevoli quel cranio glabro, quel volto scheletrico e malinconico. Ma di bambini in quel reparto Fosco non ne vide. Vide solo pazienti, tecnici e medici di un paese straniero che parlavano una lingua a lui ostica. Sapeva bene che quei tecnici e quei medici stavano lavorando per aiutarlo, per salvargli la vita, ma in quel momento non poté fare comunque a meno di sentirsi terribilmente solo. Soprattutto quando, dopo la Tac, gli obiettori lo lasciarono parcheggiato per un po' in una stanza chiusa. Forse erano andati a prelevare qualche altro paziente ma quell'attesa, lì da solo, in quello spazio inospitale, lo gettò nello sconforto.
Fortunatamente quella sensazione passò presto dopo che fu tornato al reparto dove Sara lo stava aspettando. Canti, letture e scrittura, uniti all'idea della crescita dei globuli bianchi, lo rimisero un po' in sesto.

martedì, agosto 06, 2013

Conteggi: negazione scaramantica

Il mattino successivo la speranza si era sedimentata sotto un massiccio strato di negazione scaramantica. Nulla dell'ansia da attesa traspariva dalle sue azioni. Negli anni aveva affinato quella tecnica e spesso riusciva a far esprimere sentimenti simili nella sola sfera del subconscio riuscendo ad occultarli persino a se stesso. Ma quando Schwester Dagmar gli mostrò il foglio con i risultati quella speranza sedimentata riemerse ed esplose nella sua coscienza in una pirotecnia di sensazioni di cui un solo sbiadito riflesso riuscì a trasparire nel mondo esterno manifestandosi nella forma di un lieve sorriso.

domenica, agosto 04, 2013

Nuovi percorsi sportivi

Sommerso dalle attività di trasloco e post-trasloco sto trascurando molto l'attività sportiva, anzi diciamo che l'ho sospesa quasi totalmente.
Oggi però sono riuscito a trovare un buco e l'ho dedicato alla seconda incursione esplorativa dei sentieri del nuovo quartiere. Casa nostra si trova al confine sudorientale dell'abitato  Un lungo viale pedonale ancora in costruzione ci separa dai campi. Attraversando il viale ci si immette nella sconfinata rete di sentieri di campagna e piste ciclabili che attraversano in lungo e in largo la regione. Ci sarà ancora molto da esplorare.
La differenza rispetto ai dintorni della casa vecchia, che poi per me è uno svantaggio, visto che sono nato e cresciuto nell'appennino sabino, è che qui i dintorni sono piatti. E se si vuole camminare o correre evitando le strade principali ci si ritrova circondati da campi coltivati a granturco e...
orzo farro avena, boh, secondo voi che è?

Ah, comunque nel frattempo lo hanno mietuto. E, in un campo i corvi e nell'altro le cicogne, si stavani godendo gli avanzi.

sabato, agosto 03, 2013

Un intruso a cena

Stasera abbiamo invitati. E tra le portate che vedete io ne ho preparata una sola.
Scovate l'intruso.


Ah, e in frigo ce ne sono altre tre. A Zucchero sembra di aver fatto poco.