mercoledì, ottobre 30, 2013

Serve un adesivo sulla porta a vetri.... anzi forse non più

Stamane ho predisposto il salone per poter permettere al robottino di aspirare la polvere. Tale predisposizione prevede il sollevamento delle sedie nonché l'erezione di barriere tra la zona notte e la zona giorno della casa. Una di queste barriere è costituita dalla pesante porta a vetri che lasciamo solitamente aperta. Più tardi, quando il robottino aveva già fatto il suo dovere, mi sono accorto che si era fatto un po' tardi per l'operazione che volevo effettuare in banca. Mi sono quindi preparato velocemente e mentre attraversato il corridoio a passo svelto guardando una cosa che tenevo in mano ho provato l'ebbrezza della barriera.

Ci chiedevamo se fosse necessario applicare un adesivo su quella porta, ma credo che ora non serva più.

Ah, e una volta in banca mi sono reso conto che qull'operazione avrei potuto farla pure da casa.

lunedì, ottobre 28, 2013

Dieci domande alle Iene a proposito di Stamina - #GoliaRispondi #OccupyLeIene

Propongo una sintesi di due articoli tra quelli citati di seguito. Riguardano il tema di Stamina e le Iene che ho già citato in un paio di occasioni. Se vi va diffondete l'iniziativa.

Quelle che troverete in fondo sono dieci domande rivolte alla redazione de Le Iene (e a Giulio Golia in particolare) a proposito del caso Stamina, compilate da un gruppo di giornalisti scientifici ed esperti che si sono occupati della vicenda in questi mesi: Marco CattaneoAlice Pace, Silvia Bencivelli, Salvo Di Grazia, Emanuele Menietti, Antonio Scalari.


Se il caso Stamina esiste, è perché il programma Le Iene ha dato una straordinaria visibilità alla vicenda operando alcune scelte tuttora difficili da capire. Nei suoi numerosi servizi Giulio Golia mostra alcuni piccoli pazienti sottoposti al trattamento, mette in evidenza la sofferenza delle famiglie e solleva ripetutamente la questione della somministrazione di cure compassionevoli. Tutto questo anche dopo le critiche della quasi totaliità della comunità scientifica, dopo le accuse di frode scientifica emerse da un articolo di «Nature» (una delle più antiche ed importanti riviste scientifiche esistenti) sulla questione relativa alle domande di brevetto, dopo il pronunciamento del comitato istituito dal Ministero della Salute e la decisione di non procedere con la sperimentazione annunciata dallo stesso ministro Beatrice Lorenzin.
Nei servizi televisivi di Giulio Golia sono stati omessi molti aspetti della storia, compresi quelli più inquietanti e legati al lavoro della magistratura. Sono stati mandati in onda bambini sofferenti, a dispetto di regolamenti e protocolli sull'impiego dei bambini in tv. Sono stati criticati gli scienziati che, sul protocollo Stamina, hanno avanzato il più banale dei dubbi: se è la soluzione a tante terribili malattie, perché chi lo possiede non lo apre al mondo, perché non lo rende pubblico, perché non permette a tutti di usarlo?
Per chi volesse saperne di più, l'articolo "Il post definitivo sul metodo Stamina" fornisce una descrizione dettaggliata di tutto il succedersi della vicenda.

Bene. Fatta la breve premessa, ecco infine le dieci domande.

1. Perché voi delle Iene non spingete Davide Vannoni a rendere pubblico il metodo Stamina? Se è davvero così efficace, non pensa sia giusto dare la possibilità a tutti i medici e pazienti di adottarlo?

2. Nei suoi servizi per Le Iene ci ha mostrato alcuni piccoli pazienti in cura con il metodo Stamina. Dopo otto mesi e quasi 20 puntate, perché non ha mai coinvolto le altre persone che Vannoni dice di aver curato negli ultimi anni, invitandole a mostrare i benefici del metodo Stamina?

3. Perché non ha mai sentito la necessità di dare voce anche a quei genitori che, sebbene colpiti dalla stessa sofferenza, non richiedono il trattamento Stamina e anzi sono critici sulla sua adozione?

4. Nel primo servizio su Stamina lei dice che Vannoni prova a curare con le staminali casi disperati «con un metodo messo a punto dal suo gruppo di ricerca». Di quale gruppo di ricerca parla? Di quale metodo?

5. La Sma1 non sarebbe rientrata nella sperimentazione nemmeno se il Comitato l’avesse autorizzata, perché lo stesso Vannoni l’ha esclusa, ritenendola troppo difficile da valutare in un anno e mezzo di studi clinici. Come mai continua a utilizzare i bambini colpiti da questa patologia come bandiera per la conquista delle cure compassionevoli?

6. Perché non ha approfondito la notizia delle indagini condotte dalla procura di Torino su 12 persone, tra cui alcuni medici e lo stesso Vannoni, per ipotesi di reato di somministrazione di farmaci imperfetti e pericolosi per la salute pubblica, truffa e associazione a delinquere?

7. Perché non ha mai interpellato nemmeno uno dei pazienti elencati nelle indagini della procura di Torino?

8. Perché ha omesso ogni riferimento alle accuse di frode scientifica da parte della comunità scientifica a Vannoni, al dibattito attorno alle domande di brevetto e alle controversie che hanno portato a un ritardo nella consegna dei protocolli per la sperimentazione?

9. In trasmissione lei fa riferimento alle cure compassionevoli, regolamentate dal Decreto Turco-Fazio. Perché non ha spiegato che il decreto prevede l’applicazione purché «siano disponibili dati scientifici, che ne giustifichino l’uso, pubblicati su accreditate riviste internazionali»?

10. Se il metodo Stamina si dimostrasse inefficace, che cosa si sentirebbe di dire alle famiglie dei pazienti e all’opinione pubblica?

sabato, ottobre 26, 2013

Cronache altissime: da un testo di Jacopo Fo

“Ahhhh!” Urlò il barbuto agitando le braccia.
Sembrava un tricheco ubriaco.
“Che ti piglia?” Chiese la donna con le spalle scoperte e la pelle ambrata.
Seguì una sequela di bestemmie irripetibili.
“Vorrei farti notare che se uno è Dio non dovrebbe bestemmiare… Mi sembra un po’ masochista…”
“Dio?” Disse lui afferrandosi la punta della lunga barba bianca. “Ti sembro io Dio? Eh? Secondo te se io ero Dio facevo un mondo così?!? Ma che schifo! Centinaia di umani annegano in mare ogni giorno!”
La donna lo guarda, si gratta elegantemente il naso e poi osserva a bassa voce: “Senti, ma l’Universo l’hai creato tu o no?”
“Ma ancora con questa storia? Ma quando la pianterai? Come te lo devo dire che io non l’ho creato come volevo io. Io ho solo realizzato un progetto. Attenendomi al progetto… Quindi Dio non sono io ma Lei!”
“Senti ma io questa Lei non l’ho mai vista e sono duemila anni che sto qua…”
“Ascoltami Maria, mi mandi in esaurimento. Sta dormendo. Dorme sempre per 1951 anni. E tu sei qui solo da 1950. Vedrai che l’hanno prossimo si sveglia e te la presento.”
“Ed è lei che ti ha detto che non puoi fulminare subito il capitano di un peschereccio che fa il criminale?”
“Sì, e non posso incenerire neanche uno che scrive una legge sull’emigrazione che poi provoca migliaia di morti… E non posso vaporizzare neanche un degenerato che spara a un bambino.”
“E perché?”
“Oh, Dea Santa! Come posso spiegarti se tu ti annoi ogni volta che entro nei dettagli?”
“Vorrei che riuscissi ad arrivare al concetto impiegandoci meno di 5 anni…”
“Mia cara, l’idea della Creazione è stata quella di mettere in moto un meccanismo che in miliardi di anni avrebbe portato, a causa delle sue leggi interne, allo sviluppo della vita, dell’intelligenza umana, della realtà virtuale. L’idea è che la Creazione non sia ancora finita. Per questo esiste la violenza, che verrà estinta dall’evoluzione stessa della Creazione…”
“Va bene ma le regole chi le ha fatte? La Dea?”
“No, le regole preesistono. Sono indispensabili per l’esistenza stessa della divinità. La Dea può progettare un universo solo all’interno di una precisa griglia del possibile. Non è onnipotente. È solo MOLTO potente.”
“Va beh… Ma se ammazzi Hitler che danno fai alle leggi preesistenti?”.
“Interferisci. La presenza attiva di un Dio stravolgerebbe le regole.”
“E allora lasci che l’orrore si compia.”
“No, io canto”.
“Canti?”
“Certo. E la mia musica arriva a molti umani. E quando sentono la mia musica si convincono che quasi niente è impossibile.”
“Anch’io parlo al cuore delle donne… Ma serve?”
“Sì perché facciamo andare più veloce la storia. Così la creazione accelera…”
“Speriamo…” Disse Maria rassettandosi i capelli. “Ma dimmi: quando la Dea si sveglierà le cose andranno meglio? Cosa farà?”
“Si metterà a cantare”.

mercoledì, ottobre 23, 2013

Un cammino transappenninico:130Km in cinque giorni

Tempo fa Zucchero se n'è uscita con un'idea: e se facessimo il percorso tra i nostri due paesi a piedi?
Sono rimasto immediatamente folgorato: voglio assolutamente farlo!
Inizialmente pensavamo di dedicarci quattro giorni. Con 120 Km è fattibile. Poi alcune considerazioni, sul fatto che il percorso migliore avrebbe implicato 130 Km e soprattutto sulle possibilità per i pernottamenti, ci hanno indotto ad aggiungere un giorno.
Di seguito la mappa e le possibili tappe. Un'amica è già stata reclutata per la prode impresa.


Prima tappa - Àrsoli
Locanda-del-fontanile (27Km) (http://www.2spaghi.it/ristoranti/lazio/rm/arsoli/la-locanda-del-fontanile/)
Piazza valeria 1 - 00023 - Arsoli (RM) - tel: 0774.920249
Oppure
Riofreddo Hotel Villa Celeste, Via Valeria, 147, 00020 Riofreddo - (22 Km)

Seconda tappa - Subiaco
Ristorante Belvedere B&BSalva -Via dei Monasteri, 33, 00028 Subiaco
oppure
La Foresteria del Monastero di Santa Scolastica - Via dei Monasteri | Subiaco, 00028 Subiaco

Terza tappa - Trevi nel Lazio
Ristorante Albergo Il Parco di Trevi - Via Provinciale per Filettino Km. 9,200 - Trevi nel Lazio -
+39 0775527449 | +39 3343639549 - ilparcoditrevi@virgilio.it
Oppure
Hotel CRISTALLOVia Provinciale per Fiuggi Km 9,000-Località Altipiani di Arcinazzo TREVI NEL LAZIO (FR)

Quarta tappa - Alatri 
Collepardo Rita - Via La Stazza - 03011 Alatri (FR) - tel: 0775 440297
Oppure
B&B VILLA SBARAGLIA http://www.villasbaraglia.it/ 62, s.s. 155 Montelena - 03011 Alatri (Tecchiena di Alatri) (FR) - tel: 393 3232323 - fax: 0775 1856559

martedì, ottobre 22, 2013

Sperimentazione animale: superflua o necessità?

Rilancio un interessante articolo di MedBunker: Sperimentazione animale: superflua o necessità?
Cito alcuni estratti.

"...Il parlamento italiano sta discutendo una nuova legge sulla sperimentazione animale che contiene molti punti piuttosto discutibili. Uno di questo è quello relativo agli "xenotrapianti", ovvero il trapianto di tessuti da una specie animale all'altra. La norma è piuttosto strana, se approvata vi sarebbero conseguenze piuttosto singolari. Ad esempio continuerebbe ad essere permessa la macellazione e consumazione di suini ma sarebbe proibito usare le loro valvole cardiache per salvare la vita ad un essere umano o sarebbe permessa la derattizzazione ma proibito usare un ratto per sperimentare su problemi gravissimi come il cancro o le ustioni. "
"....Questi movimenti di pensiero hanno molte sfumature, da quelli più "ragionevoli" (che chiedono ad esempio di evitare i test su animali di tipo affettivo o per motivi "superflui") a quelli più ideologici (che chiedono la sospensione di qualsiasi test su animale, una prospettiva praticamente inapplicabile) fino ad arrivare a movimenti violenti (che attaccano anche fisicamente chiunque sia anche solo teoricamente a favore della sperimentazione animale).
Il problema, come spesso accade, crea fazioni, divisioni, urla e confusione ed il cittadino (quello che alla fine usa ed è destinatario di ciò che si sperimenta sull'animale) è spesso confuso, non sa bene di cosa si parla, è inondato da informazioni di tutti i tipi, molte delle quali false e strumentali."

L'articolo prosegue quindi con un'intervista a Giuliano Grignaschi, responsabile Animal Care Unit IRCCS Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano. Ne consiglio la lettura. Spiega molto bene la realtà dei fatti. Così si conclude l'intervista:

Lei ama gli animali?

Io amo molto gli animali e ne ho sempre ospitati molti in casa mia, cercando di lasciarli vivere nel rispetto delle loro caratteristiche senza cioè mai cercare di “umanizzarli” e trasformarli in qualche cosa che non sono e probabilmente non vogliono essere.

Cosa può dire a chi, amando gli animali, vive con sofferenza l'idea degli stessi nel ruolo di cavie?

Quello che voglio dire (e che dico sempre) è molto semplice: affiancateci in questo percorso e aiutateci ad individuare al più presto delle autentiche metodiche alternative. Entrate con noi nelle università e nei laboratori (solo nel 20% circa si fa sperimentazione animale quindi c’è molto spazio anche per chi non la vuole utilizzare) e impegnatevi nella ricerca! Una sera un attivista di un gruppo animalista mi ha detto che anni fa iniziò a studiare medicina veterinaria ma dopo poco abbandonò gli studi per dedicarsi al volontariato in un canile; io rispetto totalmente la sua scelta ma sono convinto che se avesse continuato gli studi e si fosse laureato oggi potrebbe essere molto più utile agli animali che ama. Tutti vogliamo smettere di servirci del modello animale ma prima dobbiamo trovare un modello migliore, altrimenti ne faranno le conseguenze i nostri ammalati e questo non è accettabile, almeno per me.

lunedì, ottobre 21, 2013

Viaggio in Olanda: commiato

sabato, prima di lasciare i Paesi Bassi mi sono fatto una corsetta lungo le sponde del Gooimer. Di fronte a me c'è l'isola che costituisce buona parte della provincia di Flevoland: uno degli ultimi Polder strappati al mare attraverso la lunga operazione d'ingegneria che ha portato a far degradare il Zuiderzee dal rango di mare a quello di lago.
Una delle curiosità che ho incontrato lungo il percorso è questa pista artificiale per insegnare ai bambini  a sciare .

Seconda curiosità: un percorso di corsa a ostacoli per cani che stavano montando alla mia andata e che era popolato di cani gareggianti al ritorno.
Terza curiosità: grosso fungo.
Riserva naturale con uccelli e vista su uno dei due polder di Flevoland.

Curiosità del giorno precedente: volontari che in un giorno di nebbia bloccano il traffico al passaggio di pedoni e ciclisti sulle strisce pedonali: ottimi candidati per il premio senso civico 2013. 

mercoledì, ottobre 16, 2013

Viaggio in Olanda: cibi

Stasera gli studenti mi si erano appassionati e, nonostante avessimo superato di un'ora la fine dell'orario lavorativo, hanno voluto continuare a lavorare nella risoluzione dell'esercizio. E quando, passata l'ora e un quarto, hanno finalmente finito non mi volevano lasciare andare senza prima conoscere la storia della risoluzione. Mi hanno pure fatto perdere il taxi rimpiazzato poi dal passaggio di una collega.

Dopodiché, approfittando finalmente di una serata quasi senza pioggia (e addirittura oggi abbiamo avuto anche qualche ora di sole), sono andato a provare un ristorante diverso da quello un po' tristanzuolo dell'albergo.

Non che abbia fatto un grande sforzo, visto che il ristorante si trova dietro l'angolo. Cornelis Z si chiama. E me l'ha consigliato la collega del passaggio.

Approccio un po' internazional-fighetto con orientamento italo-ispanico-nipponico-neerlandese. Però devo dire che l'insalata con gamberoni, gamberetti, salmone e pesce di giornata non era malaccio. Anche se il salmone marinato lo preferisco di gran lunga senza erbette.
A proposito, il ristorante non era nell'edificio con ciminiere delle foto. Lì c'è un albergo e quello è l'edificio ristrutturato di una vecchia fabbrica di intonaci.

Il rastrellamento degli ebrei romani

Settant'anni fa, il 16 ottobre 1943, nonostante il pagamento dei 50 Kg d'oro richiesti da Herbert Kappler in cambio della non deportazione, 1.024 ebrei romani vennero deportati verso Auschwitz. Dopo un viaggio di quattro giorni in un treno composto da 18 carri bestiame, narrato da Primo Levi nel suo libro "Se questo è un uomo", gli sventurati giunsero a destinazione. Lì le SS dichiararono abili al lavoro 149 uomini e 47 donne e mandarono immediatamente tutti gli altri alle camere a gas. I cadaveri furono quindi lavati con un getto d’acqua, privati dei denti d’oro e bruciati nei forni crematori. Solo 15 uomini e una donna tornarono a casa.

Interessante può essere anche andare a riguardarsi la storia della condanna e della fuga di Kappler.


lunedì, ottobre 14, 2013

Viaggio in Olanda: l'efficienza

Al prossimo che mi viene a parlare di efficienza nordica gli sputo in un occhio.
Ho insegnato lo stesso corso due volte in Italia e sia questa volata che allora ho mandato la stessa lista di prerequisiti per l'aula. Con la differenza che in Italia ho trovato tutto predisposto nei minimi dettagli. Qui, invece, nonostante mi avessero scritto: "Non ti preoccupare, la logistica è nelle ottime mani del nostro 'Hospitality team'", mi sono ritrovato con più di metà dei prerequisiti disattesi e ho dovuto impiegare qualche ora per riuscire ad arginare le falle.

A proposito, ho scoperto che il materiale che ricopre i tetti di alcune case è costituito da canne. E quel tipo di tetti si chiamano Rietdekken. Si trovano anche diversi video che mostrano come vengono costruiti.
A proposito bis, mi hanno detto che nella sola giornata di ieri è caduta tanta pioggia quanta ne cade mediamente in un mese. E oggi continua a piovere, anche se molto meno di ieri. Pioggerellina. Ed è interessante che il tassista che mi ha riportato in albergo mi ha detto: "Ah, finalmente un po' di tempo buono".
Beh, allora io vado a godermi quest'unica serata di tempo buono della settimana prima che mi chiudano le cucine e ricominci a piovere più forte.

domenica, ottobre 13, 2013

Viaggio Olanda: partenza

Il viaggio comincia con un'avvincente discussione sulla numerazione civica del nuovo quartiere con la tassista bionda. Sono ormai quasi quindici anni che i tassisti di questa piccola impresa a conduzione familiare accompagnano le partenze e i rientri dei miei viaggi di lavoro.
Il percorso è illuminato dai deboli raggi di sole che filtrano attraverso una nebbiolina alta in lento diradamento. E strada facendo essi si trasformano in un più deciso irraggiamento di metà ottobre che risalta quell'inizio di colorazione autunnale della vegetazione, a tratti folta, delimitante i bordi delle locali autostrade. Colorazione che, una volta raggiunto il suo apice, conferisce ai panorami delle vallate circostanti quel tipico aspetto di cartolina "Saluti dalla Odenwald".
Le previsioni mi dicono invece che al mio arrivo troverò tempo grigio e piovoso. Questo è uno dei pochi casi in cui spero nella fallacia dei modelli matematici usati per le previsioni.

Segnali dell'esattezza della previsione giungono invece già dall'annuncio del comandante dell'aereo: pioggia e forti venti; e poi anche dai più tangibili scossoni, man mano che ci avviciniamo alla meta, che vanno in crescendo e rendono l'atterraggio il più movimentato che io abbia mai vissuto.
Pioggia battente e vento impetuoso accompagnano i quaranta minuti di viaggio in taxi con un tassista afgano non molto loquace. E i colori della vegetazione sono inaspettatamente più verdi rispetto al posto che ho lasciato. Ma forse anche perché la vegetazione di qui è diversa. Altra differenza, che salta subito agli occhi, del paesaggio peri-autostradale è la presenza di bestiame bovino, ma soprattutto ovino; quest'ultimo quasi totalmente assente dai luoghi della mia partenza.
Usciti dall'autostrada le differenze si amplificano. E giunti a Huizen la prima cosa che mi colpisce sono i tetti delle case. Alcuni con tegole ma molto spioventi e altri in muratura... oppure sono ricoperti di da altro materiale? Il taxi è troppo veloce e non riesco a guardar bene. Dovrò appurare e fotografare.

L'albergo è vicinissimo al porticciolo. E questa è la vista dalla mia finestra con infisso chiuso ...

...e aperto.
Peccato per il tempo, altrimenti sarei andato a farmi una bella passeggiata. Non avrei ma pensato di dover rimpiangere il tempo tedesco.
Ah, il ristorante apre alle 17:30 e chiude alle 21:30. Dovrò quindi affrettarmi per evitare spiacevoli conseguenze.

venerdì, ottobre 11, 2013

mercoledì, ottobre 09, 2013

Nomadi



Non dire niente
fra un minuto il giorno nascerà
e l'uomo che io ero morirà.

Amica mia
questa casa non è casa mia
col primo vento caldo me ne andrò.

martedì, ottobre 08, 2013

Vampiri

È notte e per le strade deserte del mio paese incontro mia cugina.

- Mi sono comprata un vampiro mi dice. - Vuoi vederlo? È una ficata.

La seguo attraverso la strada che porta al cimitero pensando che si tratti dell’acquisto di un pipistrello. Ci fermiamo in un casale di campagna. Lì lei apre una porta da cui esce una figura umana. Cerco di allontanarmi ma quella mi segue. Alla fine le sferro un calcio. E sento Zucchero lamentarsi. Fu il preludio di una notte insonne.