tag:blogger.com,1999:blog-32026475.post414707611774248664..comments2024-02-24T00:57:20.173+01:00Comments on Blogghetto: Ansermet, il musicista matematico contrapposto ad Adorno e alla dodecafonia: Stravinsky o Schönberg?dionisohttp://www.blogger.com/profile/04005594689948846777noreply@blogger.comBlogger1125tag:blogger.com,1999:blog-32026475.post-39124039006589136892017-11-26T17:33:44.495+01:002017-11-26T17:33:44.495+01:00da fb
Sonia
Non conoscevo questo punto di vista,...da fb<br /><br />Sonia <br />Non conoscevo questo punto di vista, ma dal punto di vista acustico è assolutamente comprensibile il commento di Ansermet. La dodecafonia nasce all'interno dello sviluppo delle musiche post-tonali del tardo '800, il cui obiettivo era proprio il superamento della tonalità "classica" e la ricerca di nuove regole armoniche. Alcuni compositori, come Debussy, Bartok e Wagner, hanno semplicemente "allargato" la loro visione musicale prendendo spunto da nuove sonorità, spesso presenti in musiche popolari. La dodecafonia, invece, raggiunge l'estremo opposto: completa atonalità. È una scelta stilistica, che rompe con il passato, che non pensa alla musica come un insieme di suoni e ritmo che provoca piacere.<br /><br /><br />Il mistero del suono senza numero<br />Sì, la dodecafonia va sicuramente inquadrata in quel momento storico in cui l’innovazione veniva considerato l’aspetto più importante di qualsiasi arte anche a discapito di parametri estetici più tradizionali e, forse mi spingerei a dire, più oggettivi. <br /><br />Molto significativo ho trovato il commento che ho citato in Adorno, l'estetica musicale e la dodecafonia (http://pitagoraedintorni.blogspot.de/2017/08/adorno-lestetica-musicale-e-la.html)<br />“Adorno è un acerrimo nemico dell'arte intesa come puro godimento, come piacere sensoriale, come passatempo rilassante e consolatorio. L'arte non andrebbe giudicata per il suo potenziale di piacere bensì per la carica eversiva che essa esprime.”<br /><br />Ma la carica eversiva prima o poi si esaurisce e quindi, come conclude anche la puntata radiofonica, forse a posteriori si può dar ragione a Ansermet quando diceva che per rinnovare il linguaggio tonale non è necessario sopprimerlo ma basterebbe rielaborarlo in maniera originale. <br /><br />Comunque il discorso sull’estetica musicale mi ha sempre appassionato molto. Domande tipo quelle che ho scritto nel post citato. Che cos'è la bellezza in musica? Quando posso dire che una canzone, una sinfonia, un'opera sono belle? Quando mi suscitano emozioni forti? Oppure dobbiamo cercare di astrarci dalle emozioni e giudicare soprattutto attraverso altri parametri?<br /><br />Qualcuno ha provato a definire parametri di estetica musicale anche in termini matematici. Ad esempio ho letto del tentativo di Scott Rickard (Mathematician attempts the world's ugliest piece of music - https://www.theverge.com/2011/11/5/2539489 /worlds-ugliest-music-TED) di definire a bruttezza in musica come quella musica completamente priva di strutture che si ripetono (pattern). <br />Che tu sappia ci sono stati altri tentativi del genere?dionisohttps://www.blogger.com/profile/04005594689948846777noreply@blogger.com