mercoledì, novembre 26, 2008

Messa da Requiem

Sabato sono stato impegnato nel Probentag (giorno di prove) con la AufTakt Orchester.
Pensavo che la prova sarebbe finita alle 18:30, invece il buon Tobias si è liberato dei tromboni alle 16.
Ne approfittiamo per fare degli acquisiti lungo la Hauptstrasse.

Pensiamo di comprare anche i biglietti per il concerto dell'indomani il cui annuncio avevamo visto durante la passeggiata di domenica scorsa: la Missa da Requiem di Giuseppe Verdi con la partecipazione del coro da camera della Crimea (Simferopoli) - che ci evoca recenti avventure.

Alla fine dei giri ci ritroviamo alla Heiliggeistkirche verso le 18:30.
Visto che il concerto del sabato comincerà alle 19, decidiamo di anticipare la nostra partecipazione all'evento.

Riusciamo ad avere un posto laterale.
I protagonisti entra in scena in modo piuttosto inusuale. Per prima arriva l'orchestra, poi i cantanti dell'Heidelberger Studentenkantorei, poi il coro da camera della Crimea, poi i solisti e infine il direttore.
Il fatto inusuale è che non si manifesta neppure il più flebile tentativo di applauso.
Nonostante la vastità dell'ambiente la scena mi trasmette un senso di intimità.

La flebile ma decisa voce del violoncello intona il tema del Requiem aeternam (l'introito secondo il rito liturgico della Messa da Requiem) in un pianissimo che innesca immediatamente una mutua vibrazione delle corde più interiori dei miei sentimenti.
Il coro comincia quindi ad intonare l'inizio omoritmico:

Requiem aeternam dona eis, Domine,
et lux perpetua luceat eis.


per poi passare al contrappunto nel fugato sui versi:

Te decet hymnus, Deus, in Sion,
et tibi reddetur votum in Jerusalem;


I brividi percorrono in lungo e in largo tutta la mia persona.

Non so bene perché, ma sin dall'adolescenza ho una particolare attrazione per le Messe da Requiem. In particolare per la sequenza Dies irae, di cui conosco il testo a memoria.

Il Dies irae della Messa di Verdi è poi quello che in assoluto mi piace di più. Infatti è prorprio quando trombe, tromboni, grancassa e timpani irrompono prepotentemente per l'attacco della sequenza che l'emozione che mi trasmette il mio subconscio raggiunge l'acme.



Dies irae, dies illa
solvet saeclum in favilla
teste David cum Sybilla
Dies irae, dies illa
Quantus tremor est futurus,
quando judex est venturus
cuncta stricte discussurus.


Questo pezzo mi fa rabbrividire ogni volta che lo ascolto. È forse il mezzo con cui il mio animo agnostico viene trasportato più vicino a quello che si potrebbe definire una dimensione spirituale.

Io sono cresciuto musicalmente a pane e Verdi. Ho quindi un giudizio influenzato da questo mio passato.
Mi sento comunque di affermare che la Messa da Requiem di Verdi, ed in particolare il Requiem aeternam ed il Dies irae, ricopre uno dei primi posti nel mio olimpo musicale personale.

Ho già detto che sin dall'adolescenza ho una particolare attrazione per le Messe da Requiem.
Apprezzo molto anche quella che è forse la prima versione: quella gregoriana, il cui Diaes irae ho inserito qui sopra.

Apprezzo molto anche il Requiem di Mozart. E qui non posso esimermi dall'allegare il Tuba Mirum che si apre con un bel solo del secondo trombone.

Qui vorrei fare una mia osservazione del tutto soggettiva su un aspetto condiviso secondo me dal Requiem di Mozart e da quello di Verdi.
Essi rappresentano, secondo il mio umilissimo parere, rispettivamente uno dei pezzi meno "mozartiani" ed uno dei pezzi meno "verdiani" delle rispettive produzioni dei compositori.

Non che i tratti dei compositori non si individuino. Come ad esempio la prorompente teatralità del Requiem di Verdi. Però se li si confronta con la maggior parte delle rispettive composizioni si nota una singolarità. Non escludo che ciò sia dovuto alla particolarità formale della Messa da Requiem abbastanza distante dalla forma della maggior parte delle rispettive composizioni.

È solo verso la fine della messa, che riflettendo sul significato dei testi, mi accorgo per la prima volta che il Requiem Aeternam non è altro che la traduzione della preghierina dell'eterno riposo che ci insegnavano da bambini.
Ho riflettuto quindi sui sentimenti completamente diversi che mi suscitano i due testi nelle due lingue diverse. Il messaggio semantico è chiaramente lo stesso, ma la mia percezione è totalmente diversa. Uno mi sembra il testo di una canzoncina per bambini, l'altro mi trasmette un senso di austerità, maestosità e sacralità antica.
Forse è la lingua stessa ad essere latrice alle mie orecchie di un messaggio semantico che le proviene dalla distanza di lingua morta e rituale e dai contesti in cui attualmente si usa.

Questa riflessione mi porta a pensare che ammettere il latino come una delle possibili lingue della liturgia ecclesiastica ha forse un senso per alcuni credenti.

Per completezza riporto qui il testo del requiem Verdi.

Domenica sera invece siamo andati al cinema a vedere "Mamma mia!".
È la prima volta che mi capita di vedere una pellicola in una sala totalmente deserta. È stata un'esperienza nuova. Potevamo ridere e fare commenti a squarciagola.

20 commenti:

Anonimo ha detto...

Anche io sono un verdiano e anche appassionato di Requiem. E' stato Roberto a farmelo conoscere: possente.
Insieme ai Requiem anche gli Stabat Mater mi commuovono e mi trasportano.
Il film vi è piaciuto? Io volevo andarlo a vedere...

Ahahh! Se ho capito bene sei un ratzingeriano...laico, ma latino.
Da parte mia totalmente contrario (sono ancora un conciliare). Comunque.

Ultima cosetta: mi potresti recuperare il post sul sentire di pancia e di testa? Ti ricordi che ne discutemmo? Mi piacerebbe rileggerlo alla luce delle cose che scrivi a proposito della musica di Verdi...

dioniso ha detto...

Per recuperarlo basta che scrivi "pancia" nella finestrella in alto a sinistra e otterrai questo:

http://dionisoo.blogspot.com/search?q=pancia

Perché vuoi rileggerlo? La cosa mi fa un po' temere.... :-)

Il film non è niente di speciale però ci si diverte.

Dimmi tutto, ma non che sono ratzingeriano!! ;-)
Comunque sì, alla fine quelle riflessioni mi hanno portato a pensare.... in fondo perché negare quella lingua a dei credenti?

Anonimo ha detto...

eh eh. Mò te tocca!!! Scherzo, solo volevo rileggere per essere sicuro di una cosa che pensavo e che poi ti dirò.
Riguardo il latino è la questione ad essere impostata male: non si tratta di negare una lingua ai credenti. Nessuna nega niente. Tant'è che la decisione è di Ratzinger non viene una pressione dalle diocesi, nè da i credenti, a meno che non si voglia dar credito e forza a poche centinaia (è così: centinaia) di tradizionalisti ultraortodossi (quelli di cui si era occupato mons. Lefevre). Però di questi tempi sembra che facciano più rumore minoranze che si lagnano sempre e per ogni cosa. Esaltandone le polemiche, le opinioni non si fa altro che attribuirgli un peso che non hanno. Comunque nel caso di Ratzinger la sua decisione fa incazzare perchè presa al di là e sopra i credenti, mentre con il Concilio Vaticano II cambiava proprio la prospettiva. Quindi non si tratta di negare, ma di imposizione...che nessuno segue a conferma che le minoranze colte e rompic... rumoreggiano, non pesano e alla fine impongono nonostante quella aureola martiriologica che si mettono per denunciare una loro presunta esclusione. In questo io vedo che le minoranze devote e le minoranze laiciste sono speculari e sfibrano anche un elefante. Per questo alle Binetti, i Ferrara alla fine non darei tanta importanza, sono fenomeni mediatici che si sgonfiano da sè nella pratica (quanti recitano la messa in latino?).
E per tornare alla messa, con il Concilio Vaticano II ci siamo levati di mezzo la suggestione e l'imbambolamento di una lngua morta preferendo una lingua che facesse partecipare i credenti peerchè la parola del Signore si ascolta appunto per non esserne ipnotizzati (in fondo Gesù nel Vangelo parlava al popolo con la lingua del popolo).
Comunque la sto facendo troppo sul cattolico. Salut!!!!

Anonimo ha detto...

Chi mi conosce, sa che nonostante il mio amore per la musica, purtroppo ho una grossa lacuna per quel che riguarda la classica. Quindi non oso mettere bocca in queste colte ed interessanti disquisizioni, ma sicuramente mi riprometto di predispormi opportunamente all'ascolto.
Per le questioni religiose non è per me il momento più adatto per formulare opinioni in merito.
Per quanto riguarda invece un tema decisamente più leggero e popolare, come il film "mamma mia!", devo dire che condivido il giudizio di dioniso, niente di speciale ma divertente. Io sono andato a vederlo proprio con l'intenzione di evadere un pò almeno per un'oretta e mezza e devo dire che ha assolto pienamente questo compito.

Anonimo ha detto...

Anche Eva Kant ha visto il film e gli è piaciuto. Evadere di questi tempi è un ottimo balsamo...penso.
@ziomassimo: mi intriga questa tua sospensione sulla fede: succede quello che sta succedendo da un paio d'anni a me? :-)
A proposito di mamma mia a questo link:
http://www.gadlerner.it/2008/10/22/mamma-mia-le-donne-che-passione.html
c'è una riflessione di una dellemie persone preferite: Lerner.

ciao ciao

Anonimo ha detto...

@ubik, credo che tu abbia ben compreso il mio stato d'animo nei confronti della Fede. "Sospensione" è proprio il termine adeguato.

Anonimo ha detto...

"mamma mia" è in film leggero, io sto passando una sorta di seconda adolescenza e mi sono trovata in sintonia con lo spirito del film!
buona giornata a tutti

dioniso ha detto...

ubik,
quale cosa che pensavi? Mo mi hai incuriosito... :-)

Riguardo il latino riportavo solo una mia impressione del momento. Non ho sicuramente alcun titolo per mettermi a discutere cavilli pseudo-teologici riguardanti la liturgia ecclesiastica cattolica.
Comunque, per quanto ho capito io la decisione di Ratzinger non impone, ma aggiunge una possibilità. O sbaglio? Magari ho capito male.

... in molte religioni si pratica la meditazione, che poi è forse una forma di autoipnosi

ziomassimo ,
per quel che riguarda la classica non è mai troppo tardi. Come va Francesco con la chitarra?


Ciao Eva kant!

Sì ogni tanto fa bene... anche Zucchero si è divertita molto. Io devo confessare che un po' ho pure dormito
Stasera vedremo Centochiodi. Qui c'é la settimana del cinema italiano:


Ci faremo una scorpacciata!

http://www.karlstorkino.de/index.php?RUBRIK=5&Document=13&Anzeigen=&year=2008&mon=12

Saluti

Anonimo ha detto...

CENTOCHIODI mi è piaciuto moltissimo. E' nel mio personale olimpo. Spero che piaccia anche a voi.
Riguardo Ratzinger lui non impone ma dando la linea prefigura e costruisce una chiesa tradizionale. Oggi come oggi penso che niente passi per l'imposizione classica, almeno nelle società occidentali. Però rinforza una tendenza verticistica.
Riguardo la meditazione da quel che so io non sono vere e proprie religioni (credo sia il buddhismo) quanto piuttosto profonde filosofie di vite. Molte volte si equivoca la spiritualità orientale con la religione ma non coincidono anche se esiste una sorta di clero fatto di monaci.
Per la curiosità devi aspettare stanotte :-) quando andrò a fare la notte. Oggi sto impicciato tra muratore che mi ripara il tetto; stirare e corso di portoghese...giornata impegnativa.
Riguardo la seconda adolescenza di EvaK confermo: è bellissima e ieri si è pure regalata un paio di cd dei Morcheeba (mitici)...salutoni

Anonimo ha detto...

@dioniso: per la musica classica, cercherò di recuperare quanto prima il tempo perduto. Francesco con la chitarra va abbastanza bene, anche se è dovuto stare fermo per un certo periodo, a causa della frattura del braccio destro in seguito ad una caduta giocando a calcio. Si è tolto il gesso una decina di giorni fa e ha già riacquistato quasi tutte le funzionalità.

Io ho sempre pensato alla recitazione del Rosario da parte dei cattolici, a una specie di meditazione trascendentale, una sorta di mantra.

Ho visto che per la rassegna del cinema italiano, in programma c'è anche "Notturno bus". Non ve lo perdete, a me è piaciuto molto.

dioniso ha detto...

ubik,
domani saprai il mio giudizio (di pancia ;-) su CENTOCHIODI.

Concordo che il buddhismo non è una vera e propria religione, anche se alcuni il buddhisti la considerano tale.
Ma la "spiritualità orientale" e le tecniche meditative non sono limitate al buddhismo. Ne fanno uso anche gli induisiti (così come altre religioni) e l'induismo è una vera e propria religione.

ziomassimo
auguri a Francesco allora!

Concordo con la tua interpretazione del Rosario... e perché le Litanie della Vergine?

Rosa mystica - ora pro nobis
Turris davidica - ora pro nobis
Turris eburnea - ora pro nobis
Domus aurea - ora pro nobis
Foederis arca - ora pro nobis

A proposito di tali litanie un nostro professore di religione (comunista) ci raccontava di aver sentito una vecchietta che al posto di "Turris davidica" recitava con devozione "fussi gravidica"... e per chi conosce il dialetto sabino....

Anonimo ha detto...

...Sto ridendo come uno scemo, tra "fussi gravidica" e l'immagine che mi hai evocato di Gasperino er carbonaro, da Il Marchese del Grillo, che recita le litanie!
:-)))

dioniso ha detto...

:-)

Anonimo ha detto...

E' forte il dialetto sabino...mi accodo!!!

Anonimo ha detto...

Ciao dioniso mi sono riletto il post "di pancia" ed era semplicemente per capire una cosa tra pancia e cervello. Infatti non ricordavo male: sostenevo che in genere non possono essere separate ("Io penso che l'arte e la cultura in genere sono pane e rose insieme e quindi pancia e testa. Come si fa a separarle?") e ovviamente ci eravamo accapigliati. Ma presomi del tempo ho verificato quel che pensavo. A volte quando ci racconti in maniera dotta, anzi colta dei tuoi ascolti o letture sono pancia e testa insieme. Altro che Umberto Eco che sostiene la divisione di sentimento/emozione e sovrastrutture culturali...viaggiano e sapere cosa si legge, cosa si ascolta, cosa si mangia amplia l'esperienza...e tu mi sembri che lo sai molto bene come dimostra la tua invidiabile competenza delle cose di cui parli. Quindi non "barare"
:-)


Abbraccioni

dioniso ha detto...

Caro ubik,
qui mi pare che giochiamo a non capirci.
Già allora chiarii la mia posizione, ma non devo essermi spiegato bene visto che ora tu mi´attribuisci di nuovo cose che non ho scritto e che non penso.

Copio e incollo dai commenti di

http://dionisoo.blogspot.com/2008/05/godimento-intellettuale-e-godimento_15.html

ubik,
"Io penso che l'arte e la cultura in genere sono pane e rose insieme e quindi pancia e testa. Come si fa a separarle?"

dioniso,
Ma io infatti non le separo, le classifico solo. È poi ovvio che i due tipi di piacere si intrecciano e si fondono e diventano a volte quasi indistinguibili. Infatti, citando quello che ho scritto nell'affissione: "piacere gastronomico è quello che si prova senza l'intervento delle sovrastrutture culturali (almeno in modo consapevole, perché alla fine le sovrastrutture culturali in un qualche modo intervengono sempre)".


Spero che ora la mia posizione ti sia chiara.

Saluti

dioniso ha detto...

Per fare un parallelo, è come classificare dei caratteri psicologici. Ad esempio, si definisce il tipo introverso e il tipo estroverso.

È chiaro a tutti che poi in ogni persona le caratteristiche si intrecceranno e saranno dosate in modo più o meno sbilanciato e che non esisterà il puro introverso e il puro estroverso.

dioniso ha detto...

Alla fine ieri abbiamo deciso di vedere "Il vento fa il suo giro" invece di Centochiodi.
Centochiodi lo vedremo stasera.

Per quanto riguarda "Il vento fa il suo giro" devo dire che il film mi è piaciuto.

Verso la fine ero rimasto un po' disorientato, ma i chiarimenti di Zucchero, sempre molto più acuta ed attenta ai dettagli di me, mi hanno aiutato a trovare una chiave (godimento di testa;-).

I temi principali sono: la comunità, la solidarietà, l'estraneo, il coraggio di fare scelte difficili, l'insoddisfazione, il sentirsi repressi.

I temi sono trattati in un modo non immediato, ma il regista riesce ad innescare molte riflessioni.

Mi è piaciuta molto una delle frasi del protagonista. Cito a braccio:

"Bisogna avere la lucidità di capire che cosa si vuole dalla vita ed poi il coraggio per farlo.
Chi non ci riesce si sentirà inevitabilmente infelice e represso e coverà sicuramente una vendetta."

Nella mia vita mi è capitato diverse volte di notare tali tratti in alcune persone.

dioniso ha detto...

Dimenticavo di dire che la fotografia è molto bella e anche la regia quando gioca con le riprese dei paesaggi, molto belli, ma sempre un po' austeri e tetri.

Per ulteriori informazioni sulla pellicola:

http://it.wikipedia.org/wiki/Il_vento_fa_il_suo_giro

http://www.ilventofailsuogiro.com/

Anonimo ha detto...

Ora ho capito. Sono un pò tardo..mi aveva ingannato la classificazione appunto. Comunque penso che intervengano entrambi e contemporaneamente e classificarli mi sembra un metodo "medico".
Per quanto riguarda il film io l'avevo perso e EvaK l'aveva visto, ma mi sembra che non gli fosse piaciuto molto. Io invece penso che mi sarebbe piaciuto e qui in Italia è stato un caso: nelle sale è stato tenuto per mesi perchè la gente continuava ad andarlo a vedere tramite passaparola. Misteri della distribuzione. Saluti