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giovedì, settembre 15, 2011

Cantico dei Cantici

Lo avevano scelto ma gli fu negato

Il mio diletto è per me un sacchetto di mirra,
riposa sul mio petto.
Il mio diletto è per me un grappolo di cipro
nelle vigne di Engàddi.
Come sei bella, amica mia, come sei bella!
I tuoi occhi sono colombe.
Come sei bello, mio diletto, quanto grazioso!
Anche il nostro letto è verdeggiante.
Le travi della nostra casa sono i cedri,
nostro soffitto sono i cipressi.

Come un giglio fra i cardi,
così la mia amata tra le fanciulle.
Come un melo tra gli alberi del bosco,
il mio diletto fra i giovani.
Alla sua ombra, cui anelavo, mi siedo
e dolce è il suo frutto al mio palato.
Mi ha introdotto nella cella del vino
e il suo vessillo su di me è amore.
Sostenetemi con focacce d'uva passa,
rinfrancatemi con pomi,
perché io sono malata d'amore.
La sua sinistra è sotto il mio capo
e la sua destra mi abbraccia.

3 commenti:

  1. ... nientepopòdimenoche!

    devo dire sinceramente che non mi aspettavo una citazione biblica. a prescindere da qualsiasi possibile ragionamento, é sempre un piacere leggere certe cose: autentica ed eterna Poesia.
    grazie

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  2. Il Cantico dei Cantici è nel mio cuore sin dall'adolescenza.

    E poi immagino saprai che ho avuto un periodo molto mistico nella mia prima giovinezza.

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  3. e già... idem. a dire il vero io anche nella seconda giovinezza. é a partire dalla terza (e forse anche la quarta), che ho cominciato ad avere qualche dubbio!
    ;-)

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Saluti,
Dioniso