La due giornate del laboratorio danze che stavo organizzando da gennaio nell'ambito dell'associazione Volare di Heidelberg sono andate molto bene. Le iscrizioni sono state numerose, ai limiti della capienza della sala, e ne è risultato un gruppo molto variegato e ben assortito:
una bambina, giovani ventenni, meno giovani, diversamente giovani, molto diversamente giovani;
italiani, tedeschi, italiani a metà, salentini nati in Germania nonché cantori e suonatori di tamburello, tedesche innamorate della pizzica, italiani che hanno imparato la tammurriata in Germania,
tedesche che insegnano i passi base ad italiane
e un orientale che ha imparato più velocemente di tutti.
C'è stato un solo fuori programma con le lamentele degli spettatori del cinema sottostante. Abbiamo quindi dovuto abbassare la musica e mettere la sordina alle castagnette.
E proprio a causa delle lamentele abbiamo anticipato la pausa pranzo. A cui stavolta ha gentilmente contribuito anche Chiara, la collega volante.
Alla fine eravamo stremati ma soddisfatti. Ci siamo lasciati con l'idea di creare un gruppo con incontri mensili o bimestrali. Anche con l'idea di prepararci per il concerto Tarantole, tammorre e tarantelle. E secondo voi chi si occuperà dell'aspetto logistico degli incontri?
Oggi qualche postumo dei salti finesettimanali si è fatto sentire. Soprattutto ai polpacci. E nonostante il successo dell'evento mi sono alzato di cattivo umore. Sarà depressione post- ballo?
e un orientale che ha imparato più velocemente di tutti.
Si è creata subito una bella atmosfera il cui merito va soprattutto a Margherita.
Il sole ci ha accompagnati per tutta la giornata di sabato riscaldando la luminosa e panoramica sala di Karlstor. La mattina, a parte un piccolo problema con le chiavi, risolto molto gentilmente dall'addetto alle pulizie che ci ha anche offerto il caffè, tutto è filato liscio. Dopo il mio breve discorso introduttivo, in cui ho parlato della nostra associazione, del festival che stiamo organizzando per maggio e del concerto Tarantole, tammorre e tarantelle, siamo partiti con la pizzica.
Dopo due ore e mezza circa ci siamo fermati per la pausa pranzo. E anche i manicaretti di Zucchero e di alcune partecipanti hanno contribuito a riscaldare ancor di più l'atmosfera.
Margherita è stata molto brava a gestire il gruppo con precisione e leggerezza allo stesso tempo ma ancor di più con simpatia e calore. Dopo il pranzo ci siamo un po' rilassati con esercizi di allungamento muscolare accompagnati da musica adeguata. Poi siamo ripartiti con la pizzica e verso la fine della giornata siamo passati alla tammurriata. Come stabilito abbiamo finito alle 16 e al ritorno a casa la povera Zucchero si è rimessa al lavoro per preparare altri dolci e spuntini. E il lavoro è continuato anche la mattina successiva.
La seconda giornata ha visto l'alternarsi di qualche partecipante ed è stata dedicata quasi interamente alla tammurriata. Lo schema è stato simile alla prima. Apprendimento e pratica dei passi in gruppo, poi individualmente ed infine in coppie variabili.Dopo due ore e mezza circa ci siamo fermati per la pausa pranzo. E anche i manicaretti di Zucchero e di alcune partecipanti hanno contribuito a riscaldare ancor di più l'atmosfera.
Margherita è stata molto brava a gestire il gruppo con precisione e leggerezza allo stesso tempo ma ancor di più con simpatia e calore. Dopo il pranzo ci siamo un po' rilassati con esercizi di allungamento muscolare accompagnati da musica adeguata. Poi siamo ripartiti con la pizzica e verso la fine della giornata siamo passati alla tammurriata. Come stabilito abbiamo finito alle 16 e al ritorno a casa la povera Zucchero si è rimessa al lavoro per preparare altri dolci e spuntini. E il lavoro è continuato anche la mattina successiva.
Alla fine eravamo stremati ma soddisfatti. Ci siamo lasciati con l'idea di creare un gruppo con incontri mensili o bimestrali. Anche con l'idea di prepararci per il concerto Tarantole, tammorre e tarantelle. E secondo voi chi si occuperà dell'aspetto logistico degli incontri?
Oggi qualche postumo dei salti finesettimanali si è fatto sentire. Soprattutto ai polpacci. E nonostante il successo dell'evento mi sono alzato di cattivo umore. Sarà depressione post- ballo?
Sembra, dalle foto, che vi siate tutti divertiti molto! (Che dire delle lamentele dei vicini "di sotto"? Probabilmente i commenti sono stati "italiani cabinisti"..)
RispondiEliminanaturalmente, intendevo caSinisti...
RispondiEliminabello, congratulazioni!
RispondiEliminami sarebbe piaciuto molto poter partecipare.
Moky , sfortunatamente non erano dei vicini normali. Sotto c'è un cinema e quelli che si lamentavano erano gli spettatori :-)
RispondiEliminaziomassimo, grazie! Prima o poi lo faremo anche a u paesellu. Ma lì probabilmente i tempi non sono ancora maturi.
infatti, ci pensavo anche io. perchè pensi che lì non sia tempo?
RispondiEliminaio invece penso di sì e poi... "se non ora, quando?"
io sono sempre disponibile.
Boh, ho come l'impressione che l'idea incontrerebbe opposizioni. Magari sbaglio, ma credo che molti percepiscano ancora questi balli come una cosa vecchia e superata. E far venire un gruppo costerebbe almeno 2000 €. Quindi se non hai un po' di supporto ed entusiasmo in loco....
RispondiEliminaSecondo me, varrebbe comunque la pena provarci.
RispondiEliminaDai, se questa estate riusciamo a vederci, magari cominciamo a parlarne, intanto almeno tra noi.
Sì, molto volentieri, ma la vedo difficile. Sia per la nostra (soprattutto mia) non presenza sul territorio sia per la probabile mancanza di interesse locale.
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