Pagine

lunedì, maggio 26, 2008

Boicotta MediaMarkt boykottieren

In passato ho citato l'autoironia come una qualità degli italiani. Quando però l'ironia proviene dall'esterno ed ha caratteristiche così becere e pregiudiziali si può anche avere il diritto di offendersi e di protestare.
Per quanto mi riguarda scriverò a MediaMarkt (per ora sono riuscito a trovare sono l'indirizzo email per i contatti con la stampa presse@mediamarkt.de) per esprimere la mia protesta e comunicargli che non acquisterò più prodotti da loro e che gli farò pubblicità negativa.

Sinceramente questa campagna pubblicitaria di MediaMarkt va molto oltre il mio senso dell'umorismo. Detto in altri termini mi fa proprio incazzare. Mi dispiace, ma vivendo in un paese in cui una cattiva immagine degli italiani è già piuttosto diffusa non riesco proprio a prendere queste pubblicità con ironia.
Riporto stralci dell'articolo di Repubblica. Date uno sguardo ai video e fatemi sapere.

"Una catena di elettrodomestici (MediaMarkt) reclamizza le sue offerte per i Campionati Europei affidandosi ai peggiori stereotipi sugli italiani

Il protagonista dei quattro spot si chiama Toni: tuta, canottiera, catena d'oro e scudetto tricolore. E un maccheronico accento italiano.

Nel primo spot, Toni cerca un commesso di sesso maschile perché ''solo gli uomini s'intendono di tecnologia e di calcio''. Ma quando passa un'avvenente commessa, il latin-lover che è in lui esce allo scoperto."

In un crescendo di stereotipi...

"Nel secondo spot, Toni dice: 'I tedeschi sono impazziti per gli Europei, non fanno che comperare televisori, frigoriferi e pc. Invece noi italiani compriamo gli arbitri.' Per poi aggiungere: 'Si fa per scherzare!'"

Fino ad arrivare alla fiera del pregiudizio offensivo...

"Nel terzo spot, Toni riceve una chiamata da un amico che gli chiede di informarsi sul prezzo di un televisore. Dopo aver domandato ad un commesso, che gli risponde: '799 Euro', Toni riferisce all'amico: 'Solo mille Euro'

Si lascia intendere che Toni farà la cresta sulla differenza."

Volevo aggiungere che ho l'impressione che di recente scrivere dell'Italia come di un paese sull'orlo del baratro, senza più valori e senza più alcunché di buono, ma solo ricettacolo di rifiuti, bassezze e putrefazione, sia diventato un po' il passatempo preferito della stampa internazionale.

Esempi (se ne potrebbero citare altre centinaia):
Deutsches Desinteresse an Italien

Die amerikanische Bestsellerautorin Donna Leon schreibt seit Januar 2008 etwa alle sechs Wochen exklusiv für uns ihre Notizen aus Venedig..

41 commenti:

  1. a me non sembra affatto lontano dalla verità.
    Anzi.

    Non è offensivo. E' decisamente realista.

    RispondiElimina
  2. Penso che la tua condizione di italiano in Germania ti faccia vivere questa cosa in modo decisamente particolare. A me non mi tange più di tanto, anzi (non vorrei farti incazzare ancora di più) mi fa anche sorridere. In questi casi quello che andrebbe evitato è la generalizzazione, gli italiani non sono sicuramente tutti così, ma qui in Italia persone come Toni io ne conosco parecchie! D’altra parte gli italiani sono quelli che per ben tre volte hanno mandato al potere uno come Berlusconi…in fondo Toni ce lo meritiamo!

    RispondiElimina
  3. Molto interessante. Su uo Stern di qualche settimana fa c'era un interessante reportage sull'Italia vista dai tedeschi.
    Condivisibile. Con tutte le pecche che possono avere i "crucchi", lo sguardo esogeno su di noi è sempre interessante e rivelatore.
    Come Alice Su, non trovo questi spot lontanissimi dalla realtà.
    Ovvio che non si può generalizzare, tuttavia, spesso mi è capitato di dovermi dissociare da connazionali all'estero. E ora più che mai da quelli in patria.

    Lo spot con l'impiegata con la maglia attillata non è così lontano dalla quotidianità, credimi.

    Certamente vivere all'estero appesantisce questi pregiudizi, ma comporta anche l'onere di tenere alta la bandiera e contribuire a scalzarli.

    RispondiElimina
  4. dionisino, io invece sono pienamente daccordo con te. Io sono italiana, vivo in Italia e non sono cosi'... e francamente queste cose mi fanno incazzare perche' contribuiscono ad allontanare le persone. Questa pubblicita' e' alla stregua del TG4 che definisce i rumeni dei ladri e gli immigrati tutti malfattori. Il risultato e' che l'altro giorno sul treno per Como l'omino mi chede "mi guarda la borsa? sa, con tutti questi rumeni che rubano..." In una vagone con 5 persone tutte italianissime... Mi e' venuta voglia di rubargliela io la borsa...

    RispondiElimina
  5. questo commento (per "tigna") lo devo scrivere in tedesco, così se qualche benpensante germanico ci butta un occhio...

    Also: meiner Meinug nach, hat wahrscheinlich die ganze Sache noch mit der Niederlage in WM 06 zu tun! Die Euro 08 naehert sich schnell und die Angst steigt..
    Im Prinzip ist die Werbung ja ekelig, Gott sei dank habe ich auch einige negative Meinungen von Deustchen gelesen, die Mehrheit der Deustchen ist ja nicht so dumm, wie die Besitzer von Media Markt.
    (uebrigens: ist das nicht die selbe Firma, von "ich bin ja nicht bloed," die gezwungen war eine Mange Kohle zu bezahlen, nachdem Italien die WM gewonnen hatte?.. Klingt ja nicht sooo intelligent, oder?)
    Was mich tief erschuettert hat, ist aber das Ueberleben von alten Vorurteilen wogegen ich (wie meine Kollegen von DAF) staendig - ja praktisch taeglich - kaempfen.
    Es reicht so eine bloede Werbung, um den langen Fotrschritt im Bereich Deutsch-Italienische Beziehhungen abzubauen..Ich hoffe nicht!!

    RispondiElimina
  6. Vivo da oltre 10 anni in Germania e trovo sorprendente questa tua indignazione. Come dovresti ben sapere la campagna pubblicitaria di Media Markt procede ormai da almeno 5 mesi e il comico che appare negli spot ha prodotto ormai una galleria infinita e assai diversificata di personaggi e di macchiette. Toni l´Italiano e´solo l´ultimo arrivato. Cosa cé´ di tanto offensivo a rivisitare in termini teatrali e comici i semplici luoghi comuni o i normali comportamenti quutidiani delle persone? Il primo Carlo Verdone non faceva esattamenmtze la stessa cosa? Il suo italiano emigrante che torna in Italia per votare e´forse meno irriverente dell´italiano di Media MArkt? Oppure ci dobbiamo indignare solo quando sono gli altri a prenderci per i fondelli?
    Lo spot, per chi ha senso dell´umorismo e´assai divertente e chi conosce veramente gli italiani tedeschi riconosce che esso non si discosta molto da certe realta´.
    Io ne conosco almeno 10 di personaggi alla Toni e oggi sono tutti li che ridono contenti e divertiti perche´ quando un comico e´ bravo strappa la risata sempre e comunque.
    Questa indignazione espressa da alcuni giornali e da addirittura da alcuni politici ( che avrebbero cose piu´urgenti di cui occuparsi) nonche da alcunti commenti qui sopra e´davvero fasulla e ridicola nei termini. Si tratta di cabaret, di satira sociale, di un puro divertissment che non offende proprio nulla e nessuno.

    Leo Perutz - Altdorf (Nieder Bayern)

    RispondiElimina
  7. Io credo che il compito di chi fa questi video sia quello di far parlare di sé, non di essere esempi di morale. Anche la pubblicità che tratta la donna come un oggetto si serve di stereotipi.
    I video non sono il massimo dell'umorismo, d'accordo, ma non mi sembra giusto caricarli di valori e compiti che non possono avere.
    Un commento più articolato qui.

    Chido
    http://1poddanubio.blogspot.com

    RispondiElimina
  8. Tutto deve essere collocato nella sua giusta posizione per essere compreso e soprattutto non caricato di significati erronei, come ha fatto Repubblica.
    Il comico che appare negli spot e' Olli Dietrich, un attore molto apprezzato per le sue doti trasformistiche e inoltre discreto musicista. Il mio paragone con Verdone funziona anche a livello professionale, i due artisti sono abbastanza simili. La campagna pubblicitaria di Dietrich per Media Markt, ribadisco, non e' iniziata ieri ma nel novembre 2007 e, come sa bene chi vive in Germania, e' stata portata avanti con almeno una quindicina di personaggi diversi che hanno rivisitato in maniera comica, irriverente e divertente tantissimi "vizi" dei potenzali clienti di una catena come MM. Nella campagna non c'e' solamente Toni, ultimo arrivato, bensi la vecchietta rimbecillita, la borghese snob, il viscido erotomane, il ragazzotto cybernetico, il coatto tatuato, il mentecatto succube della moglie e via dicendo. In questa galleria di personaggi e di stereotipi sociali non poteva mancare l'italiano rappresentato da Olli perche' esso, nolenti o volenti, esiste ed e' vero e reale, qui in Germania, esattamente come sono veri, reali tantissimi personaggi interpretati da Verdone. L'idea del nome e' dovuta senz'altro al grandissimo successo personale che sta riscuotendo Luca Toni qui in Baviera. Il calciatore, con i suoi goal, il suo bon ton e il suo bel musetto e' molto popolare presso i media ed amatissimo dalle ragazzine, infatti e' stato il primo ha riconoscere la carica umoristica dello spot.
    Se Verdone prendesse a fare spot per la PincoPallino interpretando un tedesco che vuole comperare una lavatrice come lo riprodurrebe se non facendo ricorso ad alcuni stereotipi comuni tipo: pignoleria, birra e crauti, panza grossa, lederhosen, accento di Francoforte, testardaggine, durezza di comprendonio e via dicendo?
    Lo spot della Lavazza di Bonolis & Co, con il tedesco inventore della macchina da caffe, non sfrutta forse gli stessi preconcetti? E quante sono le tedescone turiste biondazze e coscia-alta che fanno capolino nelle nostre commedie sexy, sempre pronte a "darla via" al primo che passa?
    Uno spot, come insegnava Carosello ai piu' grandicelli di noi, puo' diventare anche un piccolo pezzo di cabaret e se affidato ad una discreta personalita' artistica puo' diventare qualcosa di apprezzabile e divertente, al di la del messaggio che chiaramente propone. Chi non ha colto la carica di simpatia, di scherzo, di satira affidata al comico, ripeto, ha travisato completamente il messaggio. Si puo' non capire l'umorismo ma non si puo' gridare all'offesa perche'nessuno ha voluto offendere nessuno e pochissimi in realta', qui in Germania, si sono sentiti offesi, tanto e' che la campagna prosegue anche in radio.
    D'altra parte quale interesse commerciale avrebbe MM ad offendere gli italiani o comunque una parte dei suoi potenziali clienti? Gli italiani di Germania, con la loro passione per l'elettronica ed i cellulari, la necessita' di rimanere connessi al loro paese tramite PC e satelliti, sono certamente tra i clienti piu' affezionati di MM.

    RispondiElimina
  9. Forse 9 anni fa quando mi trasferii nell'amena valle dal Neckar che fa da cornice ai boschi in cui dimora Odino probabilmente mi sarei divertito anch'io guardando quei video. Con il passare degli anni e delle esperienze di vita da emigrante sono andato purtroppo(?) perdendo quella qualità. Dopo aver sperimentato battutine e sorrisini provenienti da personaggi non tanto migliori del Toni della pubblicità; dopo aver sentito dire che la vittoria dell'Italia ai mondiali è stata immorale e i vincitori etico/morali sono loro (da che pulpito le lezioni di etica!); dopo essere stato apostrofato durante un pranzo tra colleghi: "allora, avete votato di nuovo Berlusconi?!" "Ma che c'è che non va con voi italiani?! Non siete forse adatti alla democrazia!?" (da che pulpito le lezioni di democrazia!) "Come la spieghi questa nuova vittoria?!" (mia risposta: "purtroppo non sono pochi i fatti del presente e del passato che non riusciamo a spiegare facilmente); dopo aver letto articoli (satirici?) che ci dipingevano come un popolo di mammoni e truffatori (solo per vendicarsi in qualche modo della sconfitta subita); dopo tutto questo (avrei anche altre storie) ho perso quella qualità.

    L'ho persa non perché non riconosca che in tutti gli esempi che ho scritto ci possa essere del vero. Avrei avuto molto meno da obiettare se le osservazioni fossero venute da una persona intelligente che da europeo e con cognizione di causa si dice sinceramente preoccupato di alcune derive della società italiana. E qui devo dire che ho incontrato anche questo tipo di persone. Ho degli amici tedeschi che non rientrano assolutamente nella precedente categoria dei diffusori e amplificatori di pregiudizi. Quindi non generalizzo, ma purtroppo il parco buoi degli spettatori televisivi esiste anche qui e io ho a che fare anche con loro. Ho anche l'impressione che siano molti. E questo tipo di simpatiche scenette contribuiscono a rafforzare in loro questa immagine degli italiani che nelle loro teste saranno tutti così.

    Quindi io mi devo vedere accomunato a categorie, comportamenti e personaggi che io nel mio paese combatto come la peste nera. Devo sentire il mio collega tedesco che quando mi chiama al telefono parla con l'accento simile a quello del Toni della pubblicità. E che continua a farlo nonostante io gli abbia detto che quella cosa mi da fastidio.

    Sono totalmente d'accordo con anonimo: io non sono così e invece nelle menti del parco buoi mi si percepisce così grazie anche a quelle pubblicità. Sì, quelle pubblicità sono esattamente alla stregua del TG4 che definisce i rumeni dei ladri e gli immigrati tutti malfattori. Contribuiscono a creare un clima di tensione e di inimicizia tra le comunità delle società multietniche.

    Sono anche d'accordo con Fabio che dice che molte di queste reazioni hanno ancora a che fare con la sconfitta del 2006 (in questi anni ho appreso che i tedeschi (generalizzazione da prendere con le solite dovute obiezioni) non sanno assolutamente perdere) e i pubblicitari lo sanno bene che prendere per il culo e ridicolizzare un italiano con la maglia della nazionale sfruttando i peggiori pregiudizi già diffusi farà godere e sbellicare una buona fetta del parco buoi.

    Fabio, sì "ich bin ja nicht bloed" e "saubillig". Ne parlavo proprio con un mio caro amico tedesco (molto intelligente e profondo conoscitore dell'Italia) e convenivamo che è proprio un peccato che per queste scemenze debbano rovinarsi dei buoni rapporti.

    Mi sono lasciato un po' andare. Un sfogo. Scusate la logorrea.

    Saluti

    RispondiElimina
  10. Con tutto il rispetto Dioniso ma la tua mi sembra una analisi sociologica riferita a osservazioni troppo personali. Spiegare apparenti comportamenti di massa con generiche questioni "pallonare", estrapolandoli per giunta da generici e limitati eventi mediatici, mi sembra un procedimento alla Zucconi, poco affidabile dal punto di vista dei risultati. Le esperienze personali, riferite ai processi di massa, sono spesso (non sempre) influenzate da quello che e' il nostro comportamento. Il cosiddetto effetto specchio. Non voglio colpevolizzare eventuali tuoi comportamenti che non mi arrogo la presunzione di conoscere ma io stesso ho verificato sulla mia pelle come a volte certi messaggi negativi che ricevo non siano altro che la risposta a messaggi inconsci altrettanto negativi che io ho emesso in precedenza. Anche a me qualche collega mi saluta con un "Servus mafioso!" ma in tutti questi anni sono riuscito ad andare oltre il significato letterale delle parole misurando ed accettando invece la incomunicabilita' che certe espressioni rappresentano e calibrando sulle diverse persone le situazioni che vivo. Io non percepisco affatto questa "sensibilita'" nei confronti dell'italiano di cui parli.
    Onestamente credo di essere nel vero affermando che la vittoria pallonara del 2006 non ha avuto nessuno strascico socialmente e antropologicamenente rilevante, a nessun livello. L'orgoglio calcistico che sale come la temperatura di un termometro in prossimita' degli eventi importanti si misura, paese per paese, con scale di misura diverse e non sempre comparabili. Se una grossa catena sfrutta commercialmente il ricordo amaro di una sconfitta io lo ritengo solo parte di quel gioco di comunicazione rude e primordiale che e' divenuto il messaggio pubblicitario, non lo interpreto come l'emergere di un leit motiv culturale mai sopito. Se una parte limitata della societa' tedesca ha subito un imprinting negativo dalle effimere vicende del 2006, non possiamo costruire modelli di comportamento generali sulle piccole irrazionalita' che questo imprinting provoca. Esistono meccanismi di inibizione anche a livello sociale e questi, lo devi riconoscere, sono ben efficenti e diffusi nella societa' tedesca.
    I fatti e le informazioni creano opinioni sul substrato culturale e civile che le accoglie. Le notizie poco edificanti di scandali e immondizia proveniente dall'Italia, raccolte da una societa' che mantiene saldi caratteri formali e valori forti di impegno morale e civile, come quella tedesca, hanno fatto sorgere domande legittime e sane, dubbi e, in qualche persona, certamente qualche analisi superficiale. Ma chi in questo momento, comunque sia la sua espressione di voto, puo' non riconoscere la nostra "eccezione" nell'ambito dei paesi europei?
    Chi possiede un Bundesminister President che nelle foto ufficiali di un summit fa le corna? Noi o loro?
    Non possiamo colpevolizzare il tedesco generico se esso, in qualche modo, nota, riflette e prende in giro la nostra Unruhe, la nostra agitazione inquieta e tormentata, di cui per primi noi siamo protagonisti e vittime.
    In sostanza, Dioniso, quel "mafioso" non mi ferisce nella misura in cui mi insulta (perche' non e' certamente nelle intenzioni del mio collega insultarmi ) quanto nella misura della sofferenza non sopita che in me evoca quella parola. Ma la mafia ( e quindi la nostra sofferenza) e' un nostro problema, non un problema della societa' tedesca. Non confondiamo i nostri dolori, i nostri scheletri negli armadi con le prese in giro bonarie che mediaticamente ci vengono rivolte.
    Non stiamo parlando di uno scolaro che beffeggia gli occhi storti o le orecchie a sventola del suo compagno di banco, stiamo parlando di qualcuno che bonariamente ha punzecchiato le nostre risapute meschinita', che recano imbarazzo prima a noi che agli altri.
    Non scambiamo la causa con l'effetto. La vergogna che proviamo davanti a certe nostre manifestazioni, ridicolizzate satiricamente, per l'offesa.

    Con affetto e scusandomi dell'eccessivo spazio che ti rubo.

    Leo Perutz ( Altdorf - NB)

    RispondiElimina
  11. tutti punti di vista qui presenti sono assolutamente degne di nota, forse chi vive "sulla propria pelle" l'incontro/scontro con i pregiudizi sente il tema molto più vicino. Per l'osservatore italico (come me che però "ce campa" col tedesco) la situazione e la percezione è sicuramente diversa (vedi caso Lavazza).
    Ribadisco cmq che una polemica così fa 1000 volte peggio di qualunque politica di amicizia / rispetto tras culture e lingue a scapito di chi - come me - passa la vita a convincere i sonnolenti ragazzotti italiani a studiare il tedesco per atnti motivi. POi ti capita una tranvata simile che annulla tutto ciò che hai duramente costruito in un anno e fanculo ai tedeschi (e di conseguenza al mio stipendio...9
    Mala tempora currunt.

    RispondiElimina
  12. scusate i refusi al limite della disgrafia, ma sono un po' agitato...

    RispondiElimina
  13. posso dire la mia? Molto semplice e molto meno elucubrata, perchè se c'è una cosa che mi fa inc...re è la teoria e l'analisi applicati alla pubblicità. Cioè puzzette o al massimo fuffa.
    Comunque dall'alto dei cieli e della loro gloria vi dico e vi illumino che:
    1) i miei cugini terroni perchè pugliesi tornarono dalla Germania dopo anni di duro lavoro con BMW leopardato (volante compreso) e il top era la treccia di capelli della fidanzata attaccata allo specchietto. Pensatela come vi pare ma solo a pensarci a me vien da ridere con tutto che voglio molto bene a i miei cugini. Ma che ce voi fà.
    2) mi sono sempre chiesto cosa ne pensino o cosa ne hanno pensato gli indiani quando uscì hollywood party. Un capolavoro del cinema comico tutto costruito sui pregiudizi e gli stereotipi.
    3) Quando Marzocca fa Ariel il filippino ci scompisciamo dal ridere e da quel che mi risulta qualche filippino s'incazza, qualcun altro ride altri ancora non sanno neanche chi sia;
    4) Quindi "aborro" il politically correct che considero quasi una tirannia.
    5) mi dispiace che vi sentiate offesi però ho visti i video e mi sembrano innocui, ma siamo troppo esterni per poter dire qualcosa di sensato.
    6) chiudo con un suggerimento: ho imparato a diffidare di questi articoli di Repubblica che sono confezionati ad hoc. C'è Berlusconi e si concentrano sul discredito internazionale...cosa che qui con la recessione e la crisi non frega a nessuno.
    Vabbò Baci e Abbracci

    RispondiElimina
  14. Caro Leo Perutz,

    ti ringrazio per il tuo approfondito ed utile commento. Sono d'accordo con molte delle cose che scrivi (anche se non proprio su tutte). Per come la penso io una discussione del genere può anche servire a conoscere altri pareri e punti di vista che magari possono pure farci riflettere e rivedere autocriticamente le proprie posizioni.

    Detto questo mi sento di fare un paio di precisazioni per rendere il mio quadro personale un po' più chiaro.

    La prima dichiarazione è che io amo questo popolo e questo paese in cui vivo da nove anni (tra l'altro i medici e probabilmente il donatore che circa 3 anni fa mi salvarono la vita sono tedeschi). Proprio per questo quando qualcuno contribuisce a diffondere messaggi che fomentano i contrasti e l'inimicizia mi sale il sangue alla testa. Così come mi ci era salito quando Berlusconi si esibì in quell'incommentabile intervento al parlamento europeo.

    Seconda precisazione: come dico sempre ciò che scrivo è solo quello che i miei tre neuroni residui (visto che me ne hanno bruciato molti) elaborano in base alle esperienze che vivono. In questo caso la dinamica è stata la seguente: ho visto i video, la mia pancia si è contratta, ha mandato un comando al cuore che ha cominciato a pompare come un pistone a due tempi, al che il flusso di sangue ha investito i tre neuroni (i poverini non sono abituati, visti i miei valori medi di emoglobina, e così diventano suscettibili) che hanno infine elaborato di getto il boicottaggio. Ora io non posso né ritrattare né sostenere di essere stato frainteso, ché il mio neurotrio me l farebbe pagare.

    Volevo anche raccontare un simpatico aneddoto.

    Collega A: Tra qualche giorno partirò in auto alla volta di Roma per le vacanze. Ci sarebbero delle cosette da mettere a punto nella mia auto, ma penso che non lo farò, partirò lo stesso sperando che la polizia italiana non mi fermi.

    Collega B: Se ti fermeranno potrai sempre rifilargli una mazzetta e ti lasceranno andare. (Tutti ridono tranne il sottoscritto)

    Io (non essendomi mai capitato e non avendo mai conosciuto nessuno a cui è capitato) rivolto a Collega B: Quindi deduco che ti sia già capitato.

    Collega B: no!

    Io: sei mai stato in Italia?

    Collega B: no!

    Concludo infine il mio secondo logorroico commento con un commento/domanda.

    Scherzare con un mio amico mettendo in ridicolo la sua pignoleria è equivalente a scherzare con un mio amico dicendogli che è un ladro e un truffatore?

    Regionalizzando: se scherzo con un amico genovese sulla sua tirchieria (in quanto genovese) equivale a scherzare con un amico napoletano sulla sua anima truffatrice in quanto napoletano?

    RispondiElimina
  15. Volevo aggiungere che il fatto è stato pubblicato anche dal Corriere e che abbiamo vissuto questa storia.
    Forse questi eventi ci cambiano e ci fanno percepire la realtà circostante in modo un po' diverso.

    Come ho già accennato 9 anni fa avrei probabilmente reagito in modo diverso.

    RispondiElimina
  16. Il mio neurotrio mi ha suggerito un ulteriore domanda (che non ha né risposte dimostrabili né risposte confutabili).
    La domanda è: quelli che si sono divertiti guardando le scenette si sarebbero altrettanto divertiti se fossero passati per il mio vissuto e per le mi esperienze?

    RispondiElimina
  17. in genere mi difendo ridendo per prima dei miei difetti e dei possibili pregiudizi, tenendo chiara e ferma nella battuta il concetto che solo io sono legittimato a scherzare su me stesso e nessun altro: io posso prendere in giro i miei parenti cafoni e non gli altri; io posso prendere in giro le mie lacune e non loro. In genere gli altri rimangono al loro posto in questo modo: gli do la possibilità di ridere perchè sono io ad autorizzare con le mie battute le loro risate che però si bloccano come ho spiegato. Questo però mni da un altro vantaggio: che a mia volta io posso prendere in giro i tic degli altri perchè per primo ho messo alla berlina i miei. Disarmando gli altri e spuntando le possibili reazioni...
    Buona serata

    RispondiElimina
  18. GRANDE DIONISO!!
    SEI SEMPLICEMENTE UN GRANDE!!
    E non per facili motivi di orgoglio, ma perchè, come me, capisci che il difetto di noi italiani è il menfreghismo..
    In questo post si nota benissimo come la maggior parte delle persone se ne freghino di tutto fintanto che non tocchi il loro misero e miserevole orticello.
    Ma come:
    sti pezzenti ci hanno fatto prendere OCHALAN su loro espressa richiesta e hanno nascosto il braccio in quanto pieni di curdi, mentre bruciavano gomme Pirelli in centro a Istanbul.
    Il mitico Helmut Kohl, dopo varie legislature, è stato messo in ginocchio non appena la loro magistratura ha deciso di indagare, scoprendo che rubava il triplo di un normale mafioso.
    Insegniamo al mondo a vestirsi, a mangiare, il design, la cultura che solo possono sognare..
    siamo il primo mercato europeo per BMW,MERCEDES, AUDI E PORSCHE.
    e sti pezzenti si permettono di apostrofare il mondo, loro che il mondo l'hanno distrutto facendo milioni di morti.. sti pezzenti..
    Loro che hanno avuto il medesimo scandalo arbitri.. pensano che noi non sappiamo..
    E non c'è mai nessuno , grazie al menefreghismo latente, che ste cose gliele vada a dire a sti pezzenti..

    Noi abbiamo i nostri difetti, ma ce ne freghiamo altamente di cosa uno fa in Germania.. questi, invece, giudicano e stigmatizzano..
    Sti truzzi.. avete mai visto il classico tedesco in moto? un cesso di uomo al quale una donna italiana non si avvicinerebbe neanche a pagamento.
    Si capisce benissimo perchè le donne teutoniche giungano in massa nella penisola ogni estate in cerca di un uomo che sappia di uomo.
    Caro Dionisio, io boicotto veramente Media world.. ed ho scritto a Metro e a quei buffoni di media markt.. perchè io capisco, dall'Italia, come tu ti possa sentire..
    altri, come si legge nel blog, sono
    bravi a sdrammatizzare o a parlare di rumeni.. come se la cosa fosse minimamente paragonabile.
    Dico.. a noi razzisti ci fanno diventare ma di natura non lo siamo, i tedeschi lo sono invece di natura..
    Bene che tu dica ciò, perchè in mezzo allo squallore di italiani pronti a denigrare il modo di essere italiani, lontani ma vicini al loro misero orticello, viene da vomitare.
    Bravo.. sappi che c'è gente che la pensa come te, senza bisogno di essere fascista o altre amenità del genere.

    Fai sapere a sti burini che il mondo non gira attorno a loro.. perfetti, tecnologici e cornuti..
    come ogni estate.
    con stima
    Antonio

    RispondiElimina
  19. c'è gente che scrive che se abbiamo Berlusconi è giusto avere degli spot simili..
    Allen scrisse che lo stolto non vede l'albero come lo vede il saggio..
    non c'è nulla da fare!
    Putroppo in italia.. i buffoni senza palle abbondano..

    RispondiElimina
  20. Ieri sulla stampa e sui vari blog impazzavano le polemiche contro la serie di spot trasmessi in Germania dalla catena Mediamarkt. Francamente la trovo molto sterile. In primo luogo gli spot sono, a mio parere, talmente mal fatti e poco divertenti da prendersi in giro da soli, se veste in quella maniera è solo perche non é riuscito a personificare meglio un italiano. È vero, a volte forzare la mano, anche per scherzo, con gli stereotipi può essere pericoloso; ma anche prendersi troppo sul serio può esserlo. In secondo luogo anche gli italiani, come tutte le popolazioni del pianeta, si creano degli stereotipi verso lo straniero. Non é forse vero che se pensiamo al tedesco medio lo immaginiamo vestito da tirolese con sandali e calzini, una birra in mano e la panza? Per non parlare di come vediamo i popoli dell´est, ricordo il comico di Zelig che impersonava lo scafista albanese. Vivendo in Germania devo ammettere che il popolo tedesco ci marcia con gli stereotipi, sia in senso buono che negativo. L’Italia è il paese del buon cibo, tutti sanno cucinare, e c’è della mafia; ed i popoli dell´est, Germania Est compresa, sono dei fannulloni. Ripeto, a volte gli stereotipi, specie quelli dettati da certa stampa, fanno male e sono sintomo di profonda ignoranza del paese che ne fa uso, ma non mi sembra questo il caso. In fondo i Tedeschi ci amano, e magari ci invidiano pure un po’. Certo, qualche idiota lo si incontra sempre, ma nel mio caso non ho avuto molti problemi.
    Saluti dalla fredda, non solo meteorologica, Germania ;)
    Sandro

    RispondiElimina
  21. Ieri sulla stampa e sui vari blog impazzavano le polemiche contro la serie di spot trasmessi in Germania dalla catena Mediamarkt. Francamente la trovo molto sterile. In primo luogo gli spot sono, a mio parere, talmente mal fatti e poco divertenti da prendersi in giro da soli, se veste in quella maniera è solo perche non é riuscito a personificare meglio un italiano. È vero, a volte forzare la mano, anche per scherzo, con gli stereotipi può essere pericoloso; ma anche prendersi troppo sul serio può esserlo. In secondo luogo anche gli italiani, come tutte le popolazioni del pianeta, si creano degli stereotipi verso lo straniero. Non é forse vero che se pensiamo al tedesco medio lo immaginiamo vestito da tirolese con sandali e calzini, una birra in mano e la panza? Per non parlare di come vediamo i popoli dell´est, ricordo il comico di Zelig che impersonava lo scafista albanese. Vivendo in Germania devo ammettere che il popolo tedesco ci marcia con gli stereotipi, sia in senso buono che negativo. L’Italia è il paese del buon cibo, tutti sanno cucinare, e c’è della mafia; ed i popoli dell´est, Germania Est compresa, sono dei fannulloni. Ripeto, a volte gli stereotipi, specie quelli dettati da certa stampa, fanno male e sono sintomo di profonda ignoranza del paese che ne fa uso, ma non mi sembra questo il caso. In fondo i Tedeschi ci amano, e magari ci invidiano pure un po’. Certo, qualche idiota lo si incontra sempre, ma nel mio caso non ho avuto molti problemi.
    Saluti dalla fredda, non solo meteorologica, Germania ;)
    Sandro

    RispondiElimina
  22. Ieri sulla stampa e sui vari blog impazzavano le polemiche contro la serie di spot trasmessi in Germania dalla catena Mediamarkt. Francamente la trovo molto sterile. In primo luogo gli spot sono, a mio parere, talmente mal fatti e poco divertenti da prendersi in giro da soli, se veste in quella maniera è solo perche non é riuscito a personificare meglio un italiano. È vero, a volte forzare la mano, anche per scherzo, con gli stereotipi può essere pericoloso; ma anche prendersi troppo sul serio può esserlo. In secondo luogo anche gli italiani, come tutte le popolazioni del pianeta, si creano degli stereotipi verso lo straniero. Non é forse vero che se pensiamo al tedesco medio lo immaginiamo vestito da tirolese con sandali e calzini, una birra in mano e la panza? Per non parlare di come vediamo i popoli dell´est, ricordo il comico di Zelig che impersonava lo scafista albanese. Vivendo in Germania devo ammettere che il popolo tedesco ci marcia con gli stereotipi, sia in senso buono che negativo. L’Italia è il paese del buon cibo, tutti sanno cucinare, e c’è della mafia; ed i popoli dell´est, Germania Est compresa, sono dei fannulloni. Ripeto, a volte gli stereotipi, specie quelli dettati da certa stampa, fanno male e sono sintomo di profonda ignoranza del paese che ne fa uso, ma non mi sembra questo il caso. In fondo i Tedeschi ci amano, e magari ci invidiano pure un po’. Certo, qualche idiota lo si incontra sempre, ma nel mio caso non ho avuto molti problemi.
    Saluti dalla fredda, non solo meteorologica, Germania ;)
    Sandro

    RispondiElimina
  23. Antonio,

    mi fa piacere vederti così entusiasta, ma purtroppo ti devo deludere. In questo caso sono proprio i miei tre neuroni ad impormi di precisare che sono stato frainteso. Mi dispiace dirtelo ma non mi trovo d'accordo quasi su niente di quello che scrivi.



    Soprattutto mi dissocio dalla tua definizione che noi non saremmo razzisti "di natura" mentre i tedeschi sarebbero invece razzisti "di natura". Prima di tutto perché non penso che esistano razzisti "di natura". E poi perché penso che il razzismo sia in realtà più diffuso in Italia che qui. È vero che in Italia vige un po' lo stereotipo del tedesco razzista (e persino amici insospettabili (lettori di questo blog) mi hanno confessato di essere stati vittima di questo stereotipo), ma è solo il retaggio o spesso l'immagine costruita riferendosi ai fatti di 60-70 anni fa.




    ubik, penso che sia stata una delle prime cose che ho imparato relativamente al comportamento sociale e all'ironia. Anch'io uso l'autoironia e mi piace farlo, ed è chiaro che una persona intelligente capisce che solo io sono legittimato a scherzare su me stesso e nessun altro. Tu dici che in genere gli altri rimangono al loro posto in questo modo. Ma non è sempre così. Non tutti sono sufficientemente intelligenti da capirlo. Altri sono sufficientemente intelligenti ma vogliono lo stesso colpirti. Mi vengono in mente diversi esempi vissuti direttamente ma anche relativi ad amici e conoscenti.

    Ad esempio, il caso che citavo del collega che mi telefona e mi fa l'accento da italiano, è quello di una persona non sufficientemente intelligente da capirlo e in quel caso sono dovuto intervenire e dirgli che non trovavo la cosa divertente. Non credo comunque che si sia convinto del tutto. Per un po' ha smesso, ora ogni tanto ci riprova. Oggi lo stesso collega mi ha detto che tra qualche mese andrà in vacanza a Roma. Al che gli ho risposto che avrei potuto dargli molti consigli utili. E lui: "che mi dirai la porta del Colosseo da cui si entra senza pagare?". Chi mi conosce può confermare quanto questo commento possa essere lontano dal mio modo di essere.

    Inoltre è proprio quello che scrivi sull'autoironia a rafforzare la mia argomentazione. Io posso criticare e scherzare sui i difetti della mia famiglia e tu no. Generalizzando.... famiglia <-> nazione

    RispondiElimina
  24. Caro Dioniso,
    su queste vicende mi viene sempre difficile commentare. Personalmente mi fanno solo sorridere senza arrabbiature, poiché penso di essere una persona autoironica.
    Circa l'aspetto pubblico della vicenda, invece, la cosa è più complessa, poiché mi rendo conto che offende buona parte della popolazione (in questo caso italiana, ma penso anche a quando Calderoli ci spiegava che i tedeschi, in agosto, fanno le gare di rutti sulle coste dell'Emilia Romagna, alimentando pessimi stereotipi da uomo di Governo).
    Da un punto di vista antropologico e mediatico, però, forse non possiamo condannare l'immagine diffusa da MediaMarkt. Era proprio il nostro Presidente del Consiglio, Presidente del Milan, uomo della "scesa in campo" e delle metafore calcistiche, che nei vertici intenazionali, con tutte le telecamere puntate addosso, spiegava che aveva ottenuto la sede dell'agenzia per l'alimentazione a Parma grazie alle sue doti di latin lover nei confronti di un altro capo di Governo. Era sempre lui che invitava gli investitori stranieri a venire in Italia perché "abbiamo le più belle segretarie del mondo". Ed è il suo principale alleato di Governo che ha introdotto la politica del celodurismo. Ricordi lo slogan "la lega c'è l'ha duro"?
    Ed è sempre lui che è stato indagato e condannato, non solo in Italia, ma anche in Francia, Spagna e Svizzera, per reati di corruzione, quindi di furto.
    Insomma, all'estero, proprio nelle occasioni in cui il mondo ci guarda, chi ci Governa con le maggioranze più ampie, chi è tutti i giorni sui giornali come uno degli uomini italiani più famosi al mondo, diffonde i peggiori stereotipi su noi poveri cristi che ci affanniamo a spiegare che discendiamo da Cesare e Cicerone, da Dante, Petrarca, Leonardo, Michelangelo, Leopardi e Gramsci. Anche se oggi siamo finiti a Berlusconi che, diciamocelo con franchezza, incarna meglio di chiunque altro lo spirito della maggioranza degli italiani, o almeno della maggioranza relativa. Gli italiani lo sentono più vicino a se stessi. E forse gli stranieri lo hanno capito meglio di noi. La differenza è che loro possono permettersi di dirlo liberamente.

    RispondiElimina
  25. Tu quoque Eugenio!....
    A questo punto non posso far altro che imporre un outing ai miei tre neuroni: ammettono di avere la coda di paglia.
    Loro però, non io! ;-)

    RispondiElimina
  26. Concordo pienamente con eugenio. Più o meno è quello che scrivevo sul secondo commento di questa lunga lista...

    RispondiElimina
  27. ... come insegna la Storia Bruto non era solo ... ;-)
    Qualcun altro vuole accomodarsi e sferrare il colpo di grazia? ;-)

    RispondiElimina
  28. @ anonimo che scrive

    sti pezzenti ci hanno fatto prendere OCHALAN su loro espressa richiesta e hanno nascosto il braccio in quanto pieni di curdi, mentre bruciavano gomme Pirelli in centro a Istanbul.
    Il mitico Helmut Kohl, dopo varie legislature, è stato messo in ginocchio non appena la loro magistratura ha deciso di indagare, scoprendo che rubava il triplo di un normale mafioso.
    Insegniamo al mondo a vestirsi, a mangiare, il design, la cultura che solo possono sognare..
    siamo il primo mercato europeo per BMW,MERCEDES, AUDI E PORSCHE.
    e sti pezzenti si permettono di apostrofare il mondo, loro che il mondo l'hanno distrutto facendo milioni di morti.. sti pezzenti..
    Loro che hanno avuto il medesimo scandalo arbitri.. pensano che noi non sappiamo..


    Un paio di precisazioni: la Germania non è perfetta, anzi ne è ben lontana, ma qui in genere quando prendono uno che sbaglia lo fanno pagare più di quello che succeda da noi: Kohl ha pagato uscendo dalla politica. Andreotti ha pagato diventando senatore a vita. Berlusconi ha pagato diventando per l'ennesima volta presidente del consiglio. Lo stesso discorso per gli arbitri. I due scandali (quello tedesco e quello italiano), non sono neanche lontanamente paragonabili. E poi qui Holzer si è beccato un paio di anni di carcere. Moggi, invece, lo chiamano in tutti i salotti... Von Pierer, Zumwinkel: i grandi manager che sbagliano pagano (poco, certo), ma molto di più di quanto abbiano pagato da noi i nostri supermanager.

    E non è menefreghismo, è obiettività...

    Chico

    RispondiElimina
  29. Il mio trio ha un grosso desiderio di rivalsa :-)
    Stamane ho aperto la posta ed ho letto questo messaggio di ubik:

    "Bè la tua coda di paglia non era del tutto ingiustificata. E' che noi da qui vediamo le cose distorte e forse in questa grande incertezza che è diventato il nostro paese ci facciamo poco caso.
    Abbracci"

    Con un collegamento a questo articolo

    Alcuni stralci:

    BERLINO - La campagna pubblicitaria in Germania della catena di grandi magazzini dell'elettronica Media Markt (in Italia si chiamano Media World) in vista degli europei di calcio è cominciata con un autogol: uno dei quattro spot promozionali è stato ritirato dal sito Internet della società facente capo al gruppo Saturn in Germania (e Metro a livello internazionale) dopo le proteste italiane, compresa una lettera dell'ambasciatore d'Italia a Berlino, Antonio Puri Purini.

    Per ora è stato tolto lo spot nel quale Dittrich dice che i tedeschi per seguire le partite fino alla vittoria della nazionale tedesca comprano tv e computer, mentre il Toni del comico tedesco confessa "Noi compriamo gli arbitri" e poi sorridendo aggiunge "ma sto scherzando".

    "Boicottiamo i negozi Media World finchè la casa madre in Germania non toglie gli spot che offende gli italiani" è l'invito rivolto anche da Laura Garavini, la deputata Pd eletta con i voti dei residenti italiani in Germania.

    Avevo già scritto che Laura Garavini mi era piaciuta molto.
    Questi commenti confermano la mia simpatia. Penso che alle prossime elezioni la rivoterò.

    RispondiElimina
  30. ognuno di noi è influenzato dalla propria vicenda personale... ebbene, io farei delle pubblicità per sottolineare il "mammismo italiano"...
    baci baci

    RispondiElimina
  31. Dioniso,
    tutte le reazioni personali sono comprensibili alla luce del proprio vissuto. Nessuno puo' giudicare la tua reazione soggettiva davanti allo spot. Il problema e' quando il privato ... diventa pubblico. Tu sei un matematico come formazione (almeno credo) e comprendi bene come in certe circostanze alcuni dati necessitino di uno smoothing, di un filtro che ne compari la significativita' con la storia regressa e che ne riduca peso assoluto e dannosa potenzialita'. Quando passiamo da una vicenda personale ad una interpretazione politica di questa dobbiamo sempre applicare questi filtri di difficile progettazione.
    Nel progettare il mio, riguardo a questa vicenda, mi sono affidato a confronti e a precedenti noti (non a caso ho citato Verdone), cercando di non dimenticare alcuni dati di fatto: la liberta' artistica di chi si esibisce in pubblico ( croce e delizia di ogni spettacolo), la palese buona fede del committente e alcuni meccanismi di psicologia di massa che risaputamente scattano su certe sollecitazioni.
    Io non posso dare una risposta ai tuoi quesiti. O meglio, non credo che la mia risposta abbia quelle caratteristiche di validita' generale per le quali valga la pena scriverla. Penso pero', e lo ribadisco, che certi "numeri" siano degli outlayer, che il fondo statistico sia ben altro e, grazie a Dio, esso giaccia su livelli "stazionari" stabili e difficilmente perturbabili.
    Anche io ho votato la Garavini alle ultime elezioni e purtroppo oggi, alla luce delle sue dichiarazioni, me ne debbo pentire per la delusione e il disappunto che provo.
    Io credo che la vera antipolitica e' anche quella che si fa dettare l'agenda dalle finte notizie cucinate sui giornali.
    La tua reazione personale e di pancia, Dioniso, e' legittima e rispettabile ma devi convenire che
    in questi giorni non c'e' stata nessuna agitazione all'interno della nostra comunita' come conseguenza degli spot.
    Nulla che giustificasse una reazione politica.
    L'intervento della Garavini, a mio avviso, e' populistico e demagogico oltre che socialmente pericoloso. Non si abusa di una invenzione giornalistica, assolutamente senza riscontro oggettivo, per cercare di ottenere maggiore visibilita', correndo il rischio di mettere in pericolo centinaia di posti di lavoro di dipendenti Media Markt malpagati, precari, giovani e interinali.
    Se un giovane impiegato precario del gruppo Metro perdesse il suo posto di lavoro per colpa della riuscita della azione di boicottaggio lanciata dalla Garavini, credi che le sue personali predisposizioni verso gli italiani ne uscirebbero migliorate?
    Questa genere di iniziative non apparteiene alla politica che ha radici nella storia dei due grandi partiti popolari che il PD dice di rappresentare.
    Mai un parlamentare del PCI o della DC si sarebbe sognato di uscirsene con simili battute.
    Come sai bene tu che vivi qui, sono ben altri e ben piu' complessi i problemi che stanno a cuore a noi italiani di Germania. Non so se hai dei bambini, Dioniso, ma ti assicuro che la scuola tedesca e' una esperienza che ha trascinato nella pura disperazione centinaia di famiglie italiane che hanno visto "gettare" letteralmente i propri figli nelle Sondernschule, veri ghetti di scolarizzazione inferiore che corrispondono alle nostre famigerate "classi differenziali" di vecchia memoria. Tantissime di queste famiglie vivono letteralmente abbandonate dalle istituzioni italiane.
    I corsi di sostegno vengono organizzati spesso su basi volontarie. Mia moglie ed io facciamo parte di una di queste piccole iniziative che e' solo una goccia rispetto all'oceano che un parlamentare potrebbe smuovere con un semplice articolo di finanziaria.
    Per non parlare poi delle condizioni disastrose dei consolati, dei comites, dei centri di cultura, dei detenuti o di quelle decine di famiglie che hanno visto recapitarsi il decreto di espulsione per mancanza di sostentamento economico.
    Io credevo di aver votato una candidata del PD e non una berluscones che parlava a "spottoni" ( la battuta sugli italiani che comprano un televisore per gli EM e' davvero indegna di una parlamentare di sinistra!).
    Credevo di aver delegato una persona radicata sul territorio e in grado di rimanere in contatto con i problemi reali e contingenti della nostra comunita', non una signorina che stabilisce la propria agenda politica sulle notiziole di Repubblica lette alla mattina sul portatile, sbocconcellando un croissant e sorseggiando una spremuta.

    Da quanto scrivi non deve essere stato affatto piacevole quanto ti e' capitato. Battute a parte sui neuroni, spero che si sia tutto risolto. Me ne dispiaccio sinceramente perche' sei ancora molto giovane ( non molto piu' giovane di me, pero!) e poi ... perche' sono un tuo mezzo conterraneo: anche io ho origini sabine (Vetusta Nursia) sebbene sia nato e cresciuto a Roma.

    Con affetto

    Leo Perutz ( Altdorf - N.B.)

    RispondiElimina
  32. Ciao Eva! W i mammoni! ;-)

    Leo Perutz,
    confermo quasi tutto quello che scrivi. Confermo sicuramente che sono un matematico, che sono cresciuto in Sabina (ma non conosco Vetusta Nursia) e che la mia reazione è stata molto di pancia. Ci pensavo proprio oggi durante la mia ora di nuoto (l'ossigenazione fa bene al neurotrio;-): probabilmente c'è del vero nel fatto che questa "guerra" sia stata montata un po' ad arte, visto che si avvicinano gli europei e la stampa di ambo le parti vuole vendere.
    Purtroppo non ho figli, ma ho sentito parlare molte volte del problema delle Sonderschule. Mi ero ripromesso di scriverci un post, ma non avendo esperienza diretta in materia alla fine ho desistito.

    Il fatto che mi e' capitato si è risolto solo parzialmente. Cioè abbiamo avuto solo un po' di soddisfazione personale, ma il tutto è ancora in sospeso.
    Grazie per il tuo pacato intervento (molto di testa;-)

    Gianlu, sicuramente Leo potrà illuminarci un po' in materia.

    Saluti a tutti

    RispondiElimina
  33. Gianl,
    non voglio scoraggiarti ne demotivarti ma il problema c'e', esiste e rappresenta un problema per tante famiglie italiane, indipendentemente ( lo sottolineo) dalla loro provenienza, estrazione sociale e culurale.
    Scrivimi a leopoldperutz@gmail.com, saro' felice di darti qualche informazione in piu'.

    Dioniso,
    con Vetusta Nursia intendevo Norcia, citta' fondata dai Sabini anche se forse oggi non e' piu' Sabina la regione geografica alla quale appartiene. Pero' il contatto culturale con la regione montagnosa di Rieti e' forte e basta salire un pochino in montagna per vedere subito le cime del Terminillo.
    Io, recita il diploma, sarei un laureato in fisica ma ho fatto come i brigatisti ... mi sono dissociato dalla lotta armata e ora sto a poltrire e rimuginare il passato nella mia cella: il cubicle di una azienda di semiconduttori !

    Ciao

    Leo Perutz

    RispondiElimina
  34. Caro Leo,
    sono Laura Garavini, la deputata che hai eletto. Innanzitutto grazie per la fiducia che mi hai espresso con il tuo voto. Spero di non deludere nè te nè gli altri miei elettori.
    Ti vorrei dire due, tre parole a proposito della campagna pubblicitaria di Media Markt.
    Non è la prima volta che questa ditta cerca di aumentare le sue vendite con degli spot di cattivo gusto a spese di stranieri (prima di noi le vittime sono stati i turchi e i polacchi). È ora che diciamo basta.
    Tu dici che un boicottaggio del Media Markt / Media World potrebbe portare come ultima conseguenza al licenziamento di qualche impiegato italiano perché Media Markt / Media World non vendono più prodotti. Ma spero proprio che i manager della catena, nel caso in cui le vendite calino, non siano così testardi da buttare fuori del personale piuttosto che smettere di diffondere i loro spot anti-italiani. Penso che siano razionali e fermino gli spot.
    In generale sono convinta che gli stereotipi che Media Markt diffonde fanno male a noi italiani in Germania. Se questi stereotipi si radicano nelle teste dei tedeschi è un male non solo per le piccole aziende italiane in Germania (che in un certo senso puntano sull’italianità) ma per esempio anche per italiani in Germania che sono in concorrenza con altri per trovare un posto di lavoro. Se si diffondono stereotipi negativi su una nazionalità questo ha sempre delle consequenze negative per quelli che fanno parte di questa nazione.
    Fra tutte le altre cose che sto facendo in questi giorni mi sembrava dovuto – come parlamentare eletta anche dagli italiani in Germania – prendere posizione in proposito.
    Un caro saluto e un grazie a Dioniso che ci offre la possibilità di questa discussione. Complimenti per il tuo blog!
    Sinceri saluti
    Laura

    RispondiElimina
  35. Leo, sì penso che da un punto di vista geografico/antropologico (dialetti usanze, ecc,) la provincia di Rieti sia più assimilabile all'Umbria che al Lazio. In realtà il mio paese apparteneva alla provincia di Perugia prima che Mussolini creasse la provincia di Rieti
    Anch'io sono un dissociato ci ho provato per un po', ma poi il fato mi ha condotto verso un'azienda informatica (vedi mia autobiografia.)

    Ciao Laura, mi fa molto piacere che tu sia intervenuta (a anche che tu abbia fatto i complimenti al mio blog :-)
    Sono d'accordo con la tua presa di posizione.
    Buona fine di settimana.

    RispondiElimina
  36. gianlu/leo, ma poi avete avuto lo scambio relativo al sistema scolastico tedesco?
    Se vorrete condividere le informazioni ve ne sarò grato.
    Anche se sono privo di prole l'argomento m'interessa.

    Buona notte

    RispondiElimina
  37. Si Dioniso,
    ho avuto modo di "sommegere" la casella postale di Gianluca con una logorroica e-mail alla quale Gianluca ha gia' risposto.
    Sono considerazioni del tutto personali ( e quindi sottoponibili a verifica e contradditorio) che saro' lieto di inviarti a condizione pero' che tu le "riduca" abbondantemente e ne riveda la grammatica frettolosa.

    Onore alla Onorevole Garavini.
    Non e' da tutti i parlamentari rispondere personalmente e con toni cosi' cortesi a considerazioni espresse causticamente da un semplice cittadino in un blog. Devo aggiungere, sempre ad onore della Sig.ra Garavini, che in realta' io e la Onorevole avevamo gia' polemizzato in privato sulla faccenda MM. Infatti la Onorevole aveva gia' risposto, altrettanto cortesemente, ad una e-mail di protesta che io le avevo inviato con il mio vero nome ( Leo e' uno pseudonimo).
    Abusando dello spazio che Dioniso offre ribadisco pero' la mia opinione che la Onorevole gia' conosce: si e' trattata di una iniziativa di sapore demagogico, rivolta piu' agli italiani d'Italia che a tutelare interessi di italiani di Germania. Rivolgo di nuovo alla Garavini l'invito che le ho fatto per e-mail. Si interessi concretamente della situazione scolastica dei nostri ragazzi se ha veramente a cuore le sorti degli italo-tedeschi. Basta un piccolo emendamento in finanziaria, qualche decina di migliaia di euro da distribuire con molta oculatezza alla rete consolare, ai patronati dei sindacati confederali e ai comites, per incidere veramente sul destino di qualche centinaio di bambini italo-tedeschi.

    Leo Perutz alias Pietro

    RispondiElimina
  38. Ciao Leo Perutz alias Pietro,

    puoi inviarmela a dionisoo@gmail.com (due "o")

    RispondiElimina
  39. esagerati! io vivo a brema e vengo costantemente presa in giro. quando dico la parola "fertig" mi rispondono sempre "ich habe fertig". :-D
    eppure la pubblicita' di toni mi fa ridere, forse perche' mio papa' (anche se e' di una correttezza estrema e non farebbe mai la cresta), somiglia nell'aspetto e nel modo di fare alla macchietta presentata in video..
    soprattutto quando dice: un uomo, un uomo! solo un uomo si intende di tecnologia e di calcio.. e poi passa la biondona.. ;-)

    al massimo proporrei di vendicarci: verdone dovrebbe interpretare un tedesco con la pancia, i calzini nei sandali e la bild zeitung.. cosi' sarebbe giocare ad armi pari!
    :-D

    RispondiElimina
  40. Ciao Frappa,
    benvenuta sul blogghetto!
    Vedo che sei una nordica ;-)

    Vabbè ho già ammeso di essermi fatto un po' travolgere da una reazione di pancia cadendo un po' nella trappola mediatica. A volte però le reazioni di pancia ci vogliono: danno soddisfazione.

    RispondiElimina
  41. @Leo Perutz: caro Leo, se hai letto il mio commento sopra saprai qual è il mio parere sulla vicenda, quindi potrai constatare che il mio atteggiamento è un po' diverso da quello dell'On. Garavini.
    Ma proprio per questo sento il bisogno di dirti che, conoscendo personalmente e molto bene Laura, so che tutto le si può dire, tranne che faccia qualcosa per pura demagogia.
    La sua storia personale e politica non è questa, bensì quella di chi ha fatto sempre cose concrete, come sono soliti fare gli emiliano-romagnoli (tanto per non farci mancare nulla in fatto di luoghi comuni e stereotipi).
    Vedrai che anche sulle materie di cui hai parlato, Laura, in raccordo con gli altri parlamentari del PD eletti all'estero, riverserà un impegno utile agli italiani di Germania.
    Ti chiedo scusa se appaio invedente, ma penso sia utile alla discussione anche questo.

    RispondiElimina

Se vorrai lasciarmi un commento mi farà molto piacere.
Saluti,
Dioniso