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giovedì, agosto 28, 2008

Dolomiti 5: Fanes

Oggi, 26 giugno 2008, siamo diretti verso l'altipiano di Fanes, all'interno del Parco naturale Fanes - Sennes e Braies. Lo raggiungiamo da sud salendo da Pederü.
L'altipiano è circondato da cime che raggiungono anche quota 3.000. I panorami e gli scenari sono forse i più belli tra quelli visti finora.

La camminata è lunga ma non difficile. Le bimbe non hanno grossi problemi.

Dopo più di un'ora di salita raggiungiamo l'altipiano. Il paesaggio cambia. Ora è punteggiato da piccole rocce e cespugli di conifere. Scorgiamo in lontananza lago...

Ghiaioni

Queste pareti stratificate attraggono il mio occhio.





Raggiungiamo lago.... non ricordo più il nome.

Il terreno è pieno di piccole fenditure carsiche.

Ci reincamminiamo.





martedì, luglio 29, 2008

Dolomiti 4: passo Sella, Gran Cir e Ortisei

Oggi è il giorno della grande scalata. Con gli altri due uomini del gruppo decidiamo di raggiungere Lech de Crespëina.
Il giorno prima ho comprato una memoria da 1 GB per avere sufficiente spazio sulla mia macchina fotografica.

Rag-giungiamo in auto passo Gardena, dal quale si può godere di una vista meravigliosa che copre quasi tutti i 360°.

Il nostro obiettivo è attraversare una vallata tra questi picchi e continuare quindi fino al lago. Essendo privi della nostra Guida Indiana ci affidiamo al nostro proverbiale senso dell'orientamento maschile affinato da millenni di selezione naturale che ha decimato i nostri progenitori - cacciatori e raccoglitori - meno abili.

Dopo aver oltrepassato vari tratti molto ripidi di ferrata e dopo aver pensato ripetutamente: "meno male che al ritorno percorreremo un'altro sentiero!", ci accorgiamo invece che il nostro percorso ci sta conducendo alla vetta del Gran Cir: siamo sulla via ferrata del Gran Cir.
Nel frattempo mi accorgo di aver lasciato la macchina fotografica in macchina: mi sarei mangiato le mani! Strapiombi, picchi dolomitici, ferrate: quando mi ricapiterà di poter fermare immagini del genere!?

Durante la salita vediamo qualcosa incastrato in una roccia, che attira la nostra attenzione.
"Che cos'è!? Un santino!?".
Avvicinandoci il santino assume le sembianze di una signora tedesca: una targa recita: alla tua dolce memoria.
Continuiamo raggiungendo la vetta tra sconforto e difficoltà. Solo dopo aver raggiunto la vetta ci rendiamo conto che per il ritorno dovremo percorrere lo stesso sentiero. Comincio a immaginare e forse auspicare un ritorno con l'elicottero del soccorso alpino.

Sulla vetta, in uno spazio di una cinquantina di metri quadrati, troviamo una coppia giovane di Bolzano, un solitario toscano ed una coppia piemontese intorno ai sessanta. Ci intratteniamo un po' con la coppia piemontese. Il signore ha il volto sfigurato. Ci racconta che sono amanti della montagna e delle ferrate. Ci dice che durante una delle loro scalate si scatenò un forte temporale e lui fu colpito da un fulmine. Miracolosamente si salvò, ma dovette tornare indietro con una gamba ed un braccio paralizzati. Poi ci racconta di aver perso la sensibilità alle piante dei piedi a causa di una chemioterapia. Questi racconti mi trasmettono positività. Il messaggio era: nonostante tutto sono ancora qui sul Gran Cir a fare quello che mi piace.
La signora gentilmente ci scatta anche qualche fotografia.

Ci facciamo coraggio e tentiamo la discesa.

Va molto meglio di quello che pensavo: niente elicottero!

Al ritorno un membro del trio di scalatori, non ancora soddisfatto, accompagna sua figlia in un percorso cordato attraverso un bosco di Larici.

Per il giorno dopo decidiamo di percorrere un sentiero meno impegnativo e ce ne andiamo tutti insieme a mangiare una pizza ad Ortisei.

mercoledì, luglio 23, 2008

Dolomiti 3: Piz Boè

Il secondo giorno la mia camminata mattutina solitaria ...

mi conduce presso le sponde di un laghetto: Lech da Sompunt.

Questo è invece Lech de Boè. Il laghetto si distende sotto i nostri piedi mentre saliamo con la seggiovia che ci trasporta sul Piz da Lech, in prossimità del Piz Boè, la cima più alta del Gruppo del Sella.

Proseguiamo la salita.

Alla stazione di arrivo l'aria è frizzante. Si vedono ancora dei residui di neve.

Il colore di questi fiori attira la mia attenzione.

Mi piacciono molto anche queste formazioni.



Non poteva mancare una nuova prospettiva della Marmolada.

lunedì, luglio 14, 2008

Dolomiti 2: camminate solitarie e Pralongià

La vacanza è stata caratterizzata da un certo sfasamento di fusi orari. Zucchero ed io - ma soprattutto io - ci svegliavamo di solito circa tre ora prima rispetto al resto della compagnia. Questo sfasamento mi ha spinto verso una serie di camminate solitarie.

Questo è il panorama che ci trovavamo di fronte durante le nostre cene e colazioni: le pareti del Fanes.

Questa è una fotografia del Sassongher scattata durante la mia camminata solitaria antelucana del primo giorno.

Scattata anch'essa durante la stessa camminata....
Una delle caratteristiche secondo me più interessanti dell'alta val Badia, a parte ovviamente l'ambiente ed il paesaggio, è la varietà linguistica. La maggior parte della popolazione parla il ladino come prima lingua, ma quasi tutti parlano perfettamente anche l'taliano ed il tedesco. Per le strade si sentono parlare tutti e tre gli idiomi anche all'interno di una stessa conversazione.
Avrei voluto imparare qualche vocabolo in più, ma purtroppo ho memorizzato solo "giulan" ("grazie") e "Studafech" ("Vigili del Fuoco").

Un paio d'ore dopo la mia camminata solitaria partiamo finalmente alla volta di Pralongià.

Catturano la mia attenzione: un formicaio,

il paesaggio

e dei fiori.



I prati erano pieni di queste piante erbacee. Mi chiedo ancora che piante siano. C'è qualche esperto di botanica tra i lettori?

Giunti alla meta...

la Marmolada troneggia svettando di fronte a noi.

Ci rifocilliamo. Io prendo la polenta con i funghi. Nei giorni successivi capirò che è più conveniente mantenersi un po' più leggeri a pranzo.

Ci rincamminiamo per il ritorno.

martedì, luglio 08, 2008

Dolomiti 1: tappa ad Ulm ed arrivo in Alta Badia

Ecco finalmente l'agognato fotoracconto delle nostre vacanze dolomitiche.
Siamo stati estremamente fortunati con il tempo: ci sono stati sette giorni di quasi assenza di pioggia. Ci hanno detto che è stata la prima settimana così dopo mesi.

Zucchero ed io abbiamo deciso di spezzare il percorso, partendo venerdì 20 giugno dopo il lavoro e facendo tappa ad Ulma. La città ci piace. La sera passeggiamo un po' per il centro. C'è la partita Turchia - Croazia e le minoranze sono completamente dispiegate e combattive.
La mattina seguente ci avventuriamo nella scalata della torre campanaria della cattedrale. Pare che sia la torre in pietra più alta al mondo.
Dopo la faticosa scalata facciamo un giro per il grande e vario mercato ai piedi della cattedrale. Compriamo 2 Kg di ottime fragole da un contadino un po' burbero.

Ho sempre trovato le gargolle molto affascinanti...



anche queste strutture mi piacciono molto

Dopodiché partiamo alla volta dell'Alta Badia. Senonché al confine con l'Austria il poliziotto ci ferma facendoci notare che siamo senza targa.... Immagino che quello strano rumore di qualche chilometro fa fosse la targa che ci abbandonava. Siamo costretti a fermarci a Füssen per la denuncia. Ne approfittiamo per mangiare. Capitiamo in un ristorante lungo le sponde del

Lech che offre nella lista le carni più impensabili: coccodrillo, struzzo... Le ho già provate entrambe: il coccodrillo a Cuba e lo struzzo da Trimani a Roma. Prendo lo struzzo, ma mi delude: era troppo cotto. Quello di Trimani era incomparabilmente più buono.

Arriviamo all'albergo Dolasilla - il cui nome è un'omaggio alla "bellissima figlia del Re dei Fanes" - verso l'ora di cena. Insieme alla cena ci facciamo servire anche le nostre ottime fragole ulmine.