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venerdì, gennaio 31, 2020

Coronavirus 2019-nCoV

L'irrazionalità con cui si sta reagendo alla comparsa del Coronavirus 2019-nCoV, almeno stando al racconto dei media del nostro paese, è preoccupante.
Cercare di capire un po' meglio i dati relativi al contagio e alle possibili conseguenze può essere sicuramente utile.

Radio3 Scienza ne sta parlando da alcuni giorni.

Corsa al vaccino

31/01/2020
La corsa al vaccino contro il coronavirus della nuova epidemia

Livello 4

30/01/2020
Si chiamano laboratori di biosicurezza, quelli dove, in questi giorni, si analizzano campioni biologici di pazienti sospetti di aver contratto il coronavirus

Il coronavirus va di corsa

29/01/2020
I casi di coronavirus confermati sono più di seimila. Che cosa abbiamo capito finora di questa epidemia?

martedì, settembre 30, 2014

Compratevi e usate un auricolare

Conosco personalmente due casi di incidenti (uno mortale e uno quasi) causati dall'uso del cellulare mentre si guida. E oggi ho letto che, secondo la «Ricerca demoscopica sui comportamenti alla guida» pubblicata nel 2011 dalla Fondazione Ania, l'uso del cellulare durante la guida implica queste conseguenze:
  1. A 110/Km chi parla al cellulare fa 14 metri in più prima di fermarsi;
  2. La distanza di arresto diventa di 39 metri se si guida col cellulare (8 metri se si usa l’auricolare o il kit vivavoce);
  3. I tempi di reazione di chi guida e contemporaneamente usa un dispositivo elettronico si riducono del 50%;
  4. Usare un dispositivo elettronico abbassa la soglia di attenzione rendendola simile a quella di chi guida con un tasso alcolemico di 0,8 g/l;
  5. Per chi parla al cellulare aumenta di 4 volte il rischio di commettere incidenti. 
Quindi compratevi e usate un auricolare e cercate di evitare di mandare o leggere sms mentre state guidando. 

Ispirato da Occhi sulla strada.

giovedì, luglio 24, 2014

Le nostre figlie e il modello Ruby

Nelle ultime settimane ho visto nei vari social-media prese di posizione che non sono riuscito a spiegarmi. Come possono - pensavo - persone che stimo, padri e madri di famiglia, che in altre occasioni si mostrano molto attenti a questioni di morale, mostrare tutto questo entusiasmo per una sentenza, che forse sarà pure giusta da un punto di vista giudiziario. Ma...

Poi qualche giorno fa ho ascoltato la lettura di questo articolo "Le nostre figlie e il modello Ruby" di Maurizio de Giovanni.
Ecco, proporrei a tutti la lettura di tale articolo perché offre molti spunti di riflessione. Ne riporto di seguito qualche stralcio.
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"Sempre interessante seguire il dibattito post sentenza dei processi aventi Berlusconi sul banco degli imputati. È come trovarsi allo stadio, con opposte tifoserie pronte a intonare cori di esultanza o di disperazione dopo un gol... 

Un teatrino divertente e anche un po' triste, insomma, che da oltre vent'anni caratterizza la politica italiana e ci mette clamorosamente alla berlina in tutto il mondo, contribuendo alla costruzione di uno stereotipo che toglie ulteriore forza alla voce internazionale del nostro Paese. Come se ce ne fosse bisogno.

... le conseguenze istituzionali ... sono immediate ed evidenti... I titoli dei giornali sono univoci: e ora, le riforme. Stabilendo in piena ufficialità l'assunto che il rifacimento della Carta Costituzionale ... dipendano dal fatto che un signore anziano e con una soglia piuttosto bassa di resistenza ai propri residui istinti sessuali abbia o meno avuto conoscenza che una delle signorine di cui si serviva non fosse maggiorenne. 

E tuttavia nessuno si esime dal considerare il solo risvolto politico della vicenda... Ma nessuno che si interroghi, invece, sulle implicazioni morali di quello che è accaduto e che continua ad accadere, a prescindere dal fatto che la signorina Karima all'epoca dei fatti avesse o meno compiuto diciott'anni. Perché se ci fermiamo un attimo a considerare il fatto in sé, lo scenario è tristissimo e dolorosamente emblematico della condizione attuale della nostra etica sessuale. Qui c'è stato un luogo fisico, un condominio addirittura, nel quale alcuni facoltosissimi uomini d'affari, esponenti dell'imprenditoria, della politica e dell'informazione, parcheggiavano ragazze belle e giovani mantenendole nel lusso e nell'assoluto benessere a fronte di prestazioni ludiche e sessuali. Queste ragazze, che ora attaccano pubblicamente la loro collega di origini marocchine per aver posto involontariamente fine a questo bengodi, facevano questa vita con la piena acquiescenza delle famiglie, che godevano indirettamente del così detto indotto di questa piccola impresa produttiva. Se, come si diceva, ci fermassimo a riflettere, dovremmo prendere coscienza che poco, pochissimo conta che uno degli sfruttatori fosse o meno il capo di una parte politica, o che abbia telefonato in questura inventandosi che la fermata fosse la nipote di Mubarak: questo dovrebbe essere al massimo materia per i giornali satirici o per il cabaret televisivo. Quello che invece pesa tanto, e dovrebbe scuotere qualche coscienza in più, è che in uno dei Paesi industrializzati del Magnifico Occidente alcune ragazze belle, intelligenti, istruite e consapevoli non sappiano trovare altra strada veloce per procurarsi un'esistenza soddisfacente che vendersi alle voglie tristi di uomini laidi e loschi, che invece di fare i nonni come l'età gli imporrebbe utilizzano soldi e potere per dare pepe a serate a base di musica, lap dance e pillole azzurre. Da padri e madri dovremmo addolorarci per questo, invece di innalzare peana o canti di dolore per la sorte del politico che ora, finalmente e benevolmente, con un flute di champagne in mano, decide di dare il via agli accordi per le riforme. Le nostre figlie, signore e signori, seguono ormai da anni un modello socioculturale drammatico, che tirerà a fondo la nostra società. La velina, l'olgettina, la ballerina di fila e la fidanzata di calciatore sono il target più gettonato dalle ragazzine che guardano a occhi spalancati lo schermo azzurrino sognando e sperando di poter un giorno diventare Karima. E queste nostre figlie saranno le madri dei nostri nipoti. Il signor B. potrà essere assolto o meno, e la cosa personalmente ci lascia assolutamente indifferenti. Tanto, noi saremo comunque condannati."

giovedì, luglio 29, 2010

False credenze letali: difendersi con l'endecalogo di Carl Sagan

Ho letto il post IL KIT SCOVA-INGANNI DI CARL SAGAN di Claudio Pasqua sul blog Gravità Zero.

Mi è piaciuto e ne riporto qui qualche stralcio.

..ancora oggi la gente muore per le false credenze (esoterismo, astrologia, paranormale, medicine alternative, paure immotivate come quelle verso gli OGM, i vaccini, ecc).
Perfino il Web pullula di siti che prendono forma su una concezione del sapere, del pensare e della razionalità del tutto superficiali.

E' necessario imparare a difendersi almeno a livello intellettuale e conoscere le strategie messe in atto dai comunicatori più abili (sia in ambito politico e che a livello sociale o scientifico). Eviteremo di cadere facilmente in inganno.

Il compianto grande astronomo di fama internazionale ed eccellente divulgatore scientifico Carl Sagan ha dedicato tutta la vita per diffondere il pensiero critico e fornire gli strumenti più efficaci che ci possano difendere dalle cosiddette bufale giornalistiche, notizie apparentemente camuffate da affermazioni scientifiche che di scientifico hanno ben poco.

Il seguenti passaggi offrono una idea di quanto lo stesso Sagan definì "baloney detecion kit" (armamentario per l'identificazione degli inganni) che qui riproponiamo in una versione sintetica.Chi fosse interessato a una versione più estesa la può trovare qui (in inglese).

CARL SAGAN'S BALONEY DETECTION KIT

  • Ogni volta che ti è possibile cerca una conferma indipendente dei fatti
  • Incoraggia una discussione delle prove da parte di persone autorevoli da tutti i punti di vista
  • Le argomentazioni fondate sull'autorità hanno scarso peso: in passato le "autorità" hanno commesso errori, e altri ne commetteranno in futuro. Un altro modo di esprimere il concetto è che nella scienza non esistono autorità: al massimo esperti.
  • E' bene formulare più di una ipotesi. Se qualcosa deve essere spiegata, provata a pensare a modi diversi con cui la si potrebbe spiegare.
  • Cerca di non affezionarti troppo a una ipotesi solo perché è la tua. Prova a chiederti perché quella idea ti piace tanto e confrontala senza barare con altre possibilità.
  • Prova a cercare ragioni per rifiutare la tua ipotesi. Se non lo fai tu lo faranno altri.
  • Quantifica. Ciò che è vago e qualitativo è aperto a molte spiegazioni. Cerca di associare la spiegazione a qualche unità di misura: sarai in gradi di discriminare tra ipotesi contrastanti.
  • Se c'è una catena di ragionamento, devono funzionare tutti gli anelli della catena (compresa la premessa) e non solo la maggior parte.
  • Rasoio di Occam. Questa utile regola empirica ci ricorda che tra due ipotesi che spiegano i dati ugualmente bene, è meglio scegliere la più semplice.
  • Ci si deve chiedere se, almeno in linea di principio, l'ipotesi possa essere falsificata. Le ipotesi che non possono essere verificate dall'esperienza e possono essere falsificate non valgono molto.
  • L'esperimento deve essere fatto con il doppio cieco.

Per approfondire consultate il post originale: IL KIT SCOVA-INGANNI DI CARL SAGAN.

giovedì, luglio 01, 2010

L'estetica del sandalo: col calzino o senza? (domande estivo-esistenziali)

È internazionalmente noto quale sia il popolo aduso a tale vezzo estetico. Ma è effettivamente così? O la diceria si va lentamente trasformando in stereotipo?

Viste le temperature sopra i trenta (36° previsti per domani) faccio sfoggio da qualche giorno dei miei infradito (finalmente a 40 anni ho imparato a camminarci decentemente).
Durante la prova di lunedì, nelle abbondanti pause presenti nella partitura trombonistica mi sono dilettato nell'interessante passatempo dell'osservazione dell'abbigliamento calzaturistico dei giovani colleghi orchestrali. E sono induttivamente giunto alle seguenti conclusioni:

1. Le giovani orchestrali indossano i sandali senza calzino (ma pare che il sandalo col calzino sia stato da sempre una prerogativa maschile)

2. I giovani orchestrali indossano puzzolenti scarpe da ginnastica (col calzino-fantasmino)

L'osservazione è stata confermata da sporadiche valutazioni extra-orchestrali.

A questo punto quali delle seguenti conclusioni potremmo dedurre?

1. I giovani non indossano più i sandali col calzino

2. Sono solo gli uomini a indossare i sandali col calzino, mentre le donne li indossano senza

3. I giovani indossano puzzolenti scarpe da ginnastica, mentre le giovani indossano i sandali senza calzino

 4. Se i sandali vengono indossati da un uomo, allora l'uomo ha più di 35 anni

Chiudo con una domanda: la tendenza è confermata anche in Italia?