
Cito dei passi interessanti tratti da
questo documento pubblicati dall’
Istituto Cattaneo che analizzano i recenti risultati elettorali e offrono interessanti chiavi di lettura. Il documento più recente ridimensiona le valutazioni circa il travaso dei voti dalla Sinistra Arcobaleno alla Lega.
Ringrazio Gennaro per avermi inviato i documenti.
Un’analisi dei flussi elettorali in sette città della Lombardia e dell’Emilia-Romagna
Non c’è stato alcun passaggio significativo di voti da Sinistra arcobaleno a Lega nord
Modesti i «passaggi di area», ossia che coinvolgono elettori che da destra sono passati a sinistra o viceversa
Importanti i passaggi da/verso l’astensione...risalire ai reali flussi elettorali non è facile, in quanto è evidente che se un partito A perde il 5% di voti verso il partito B e questo ne perde altrettanti verso il partito C, dai saldi finali – che sono gli unici elementi immediatamente
disponibili – emergerebbe una stasi del partito B che invece ha avuti sommovimenti all’interno del suo corpo elettorale. Un’interpretazione ingenua e semplicistica potrebbe far pensare, erroneamente, a un travaso diretto di voti fra A e C (che hanno ceduto e acquistato voti nella stessa misura).
Il mero confronto fra gli stock di voti di due elezioni non è dunque sufficiente a spiegare gli spostamenti di voto effettivamente avvenuti; anzi, come mostreremo, può essere gravemente fuorviante. L’individuazione dei reali flussi elettorali può avvenire mediante due tecniche.
La prima consiste nell’intervistare un campione di elettori sul voto dato e sul voto precedente.
La seconda consiste nella stima statistica dei flussi condotta sui risultati delle sezioni elettorali di singole città (la tecnica – detto «modello di Goodman» – non è applicabile sull’intero paese, né su aggregati territoriali troppo ampi, come potrebbero essere le regioni del Nord, ecc.).
L’Istituto Cattaneo ha applicato il secondo dei due metodi sopra esposti per effettuare la stima dei flussi elettorali su 4 città della Lombardia e 3 dell’Emilia-Romagna.
Sia nelle città della Lombardia come in quelle dell’Emilia-Romagna, emerge, con riferimento ai due fatti elettorali più rilevanti, che:
a. la Sinistra arcobaleno ha perso voti quasi unicamente verso il Partito democratico e verso l’area dell’astensione;
b. la Lega nord ha preso voti soprattutto da Forza Italia e da Alleanza nazionale.
In tutte le città i due flussi di perdita più importanti per la Sinistra arcobaleno sono stati quelli diretti verso l’astensione e verso il Partito democratico (con le sole eccezioni di Varese, dove la Sinistra arcobaleno non perde verso l’astensione, e di Como, dove c’è un flusso verso il Popolo della libertà maggiore di quello verso il Partito democratico). Una terza direzione (minore) verso la quale la Sinistra arcobaleno ha perso voti è stata verso l’Italia dei valori.
In nessuna città appare un flusso diretto di voti dalla Sinistra arcobaleno verso la Lega nord (fa parziale eccezione Brescia, dove però il flusso in uscita dalla Sinistra arcobaleno verso la Lega è compensato da un flusso di segno opposto e della stessa entità). In tutte le città le acquisizioni della Lega vengono quasi esclusivamente da elettori che nel 2006 avevano votato Alleanza nazionale o Forza Italia.
In tutte le città prese in esame l’Udc perde consensi (una media di 2 punti percentuali). Si tratta di perdite nettamente orientate verso il Pdl. Anche quando esistono flussi positivi verso il Pd, essi restano per entità assai inferiori ai flussi da Udc verso il Pdl.
Scarsi sono i flussi elettorali rappresentati da elettori che hanno effettuato un «passaggio di campo», e cioè da un partito della sinistra a uno della destra, o viceversa. Passaggi da sinistra a destra si presentano nella forma dall’Ulivo al Pdl (Brescia, Reggio, Bologna) e dall’Ulivo alla Lega (Modena, Reggio); in qualche sporadico caso si hanno flussi dalla Sinistra arcobaleno al Pdl (Varese, Como). I passaggi da destra a sinistra sono ancor più rari e si presentano nella forma
sorprendente di passaggi da An al Pd (Brescia, Varese), con un solo caso di flusso da Forza Italia al Pd (Reggio Emilia).
Dunque, in molte città del Nord Italia si è manifestato un curioso parallelismo fra le perdite della Sinistra arcobaleno e le acquisizioni della Lega nord (per esempio, a Milano la Sinistra arcobaleno ha perso 5,3 punti percentuali e la Lega ne ha guadagnati 5,4; andamenti simili si hanno a Varese e a Como). Questa coincidenza ha portato parecchi commentatori (anche autorevoli e su prestigiosi quotidiani) a concludere frettolosamente che c’era stato un travaso diretto fra le due formazioni e ad azzardare analisi «sul voto operaio diventato leghista». Di fatto si tratta di interpretazioni senza alcun fondamento empirico, smentite dalle analisi qui presentate.
Gli stessi dati, specularmente, ci dicono che il successo della Lega nord si è costruito sulla base di voti di provenienza da ex-elettori di Forza Italia e Alleanza nazionale.