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giovedì, novembre 28, 2019

Giapponese per principianti: numeri, aggettivi passati e paralleli con il dialetto sabino

Alla fine della lezione di oggi l’insegnante ci ha parlato di nuovo del complicatissimo sistema di conteggio giapponese.
Il sistema numerico per i numeri come concetto astratto non è complicato. Ma quando si vogliono contare oggetti bisogna usare categorie di termini diversi a seconda della categoria di oggetti.

Ad esempio c’è una categoria numerica per contare le persone, una per gli animali, una per le bevande, una per gli oggetti lunghi, una per gli oggetti larghi, ecc.

Ci ha anche detto che le otto categorie che ci ha mostrato sono una estrema semplificazione di tutte le categorie esistenti.

Penso che non ci proverò neppure a memorizzare queste tabelle.

Altre particolarità del giapponese


Esiste la coniugazione/declinazione degli aggettivi. Per cui gli aggettivi si coniugano/declinano al passato. Quindi, quello che noi esprimiamo con una frase, “è stato bello”, loro lo esprimono con una sola parola: l’aggettivo bello coniugato/declinato al passato.

Inoltre esiste anche la distinzione tra questo, codesto e quello. E si usano parole diverse quando sono pronomi rispetto a quando sono aggettivi, come nel mio dialetto:

kore (vistu), sore (vissu), are (villu)
kono (stu), sono (ssu), ano (llu)

sabato, marzo 09, 2019

Giapponese per principianti: lezione 2 - non parlo giapponese, wa e ga

Dopo mi chiamo... sono... primi hiragana, nella seconda lezione l'energetica e instancabile insegnante nippoteutonica, che, nonostante si esprima in un tedesco giapponesizzante, è dotata di un inesauribile repertorio mimico per didascalizzare le sue lezioni a ritmi travolgenti, è partita dalla frase: io parlo giapponese. Al che ho subito chiesto quale fosse la forma negativa. Eccole entrambe più l'opzione intermedia.

Domanda: parli giapponese?

Traslitterazione Furabio-san wa nihongo ga dekimasu ka
Kana フラビオさん にほんご できます
Kanji
日本語
出来ます
Significato Signor Flavio
giapponese
puoi ?

Risposta breve: sì, lo parlo

Traslitterazione hai dekimasu
Kana はい できます
Kanji1
Significato posso

Risposta breve: sì, lo parlo poco

Traslitterazione hai sukoshi dekimasu
Kana はい すこし できます
Kanji1 少し
Significato poco posso

Risposta negativa breve: no, non lo parlo

Traslitterazione iie dekimasen
Kana いいえ できません
Kanji1
Significato no non posso

Risposta lunga: parlo giapponese

Traslitterazione Watashi wa nihongo ga dekimasu
Kana わたし 2 にほんご できます
Kanji 日本語
出来ます
Significato io
giapponese
posso

Risposta negativa lunga: non parlo giapponese

Traslitterazione Watashi wa nihongo ga dekimasen
Kana わたし にほんご できません
Kanji 日本語 出来ますせん
Significato io
giapponese non posso

Domanda: che lingue parli ?


Traslitterazione Furabio-san wa nanigo ga dekimasu ka
Kana フラビオさん なにご できます
Kanji
何語
出来ます
Significato Signor Flavio
che lingua
puoi ?

A questo punto non si può fare a meno di chiedersi: ma wa は e ga が che cosa sono?
La risposta brevissima e incompletissima è:

は (wa) è la particella che indica l'argomento e が (gaè la particella che indica il soggetto.


Poi, se volete la risposta lunga, c'è chi ci ha speso quintali di inchiostro e di bit.3

Abbiamo anche imparato a dire

"anch'io" - Watashi mo (私も)

e a esprimere la nostra congiunzione "e" con "to" ()

Esempio: parlo italiano e inglese.

Traslitterazione itariago to ego
dekimasu
Kana イタリア語 えいご
できます
Kanji 伊語 英語
出来ます
Significato italiano e inglese
posso

...continua...

Risorse utili
Convertitore Alfabeto latino <-> Hiragana/Katakana
Nomi dei paesi in Kanji e Katakana
Differenza tra wa e ga: in italiano e in inglese.

Note

1 Pare che i kanji per はい = 唯 e いいえ = 否 siano in disuso.

2 Visto che il soggetto watashi (io) generalmente si omette cercherò di ometterlo anch'io.

3 In italiano: は vs. が, l’eterno duello.
In inglese: Particles: the difference between WA and GA.
Con tanto di schemini.

lunedì, marzo 04, 2019

Giapponese per principianti: lezione 1 - mi chiamo... sono... primi hiragana

Visto che sono in ballo ho deciso di ballare. Nonostante l'impressione di ballare con due piedi sinistri (per usare un'espressione teutonica) in una classe di aspiranti John Travolta.

Così, dopo aver scritto l'introduzione, ho deciso di continuare con una sorta di trascrizione degli appunti delle lezioni fino a quando ne avrò voglia.
Nella prima lezione la simpaticissima e gentilissima insegnante nippoteutonica, che parla la lingua di Gohete con ritmi, strutture e accenti da Sol Levante, è partita dal come presentarci:




Traslitterazione Hajimemashite Watashi wa Furabio des doozo  yoroshiku
Kana1 はじめまして わたし は  フラビオ です どうぞ よろしく
Significato2  Piacere di conoscerla  io   Flavio sono abbia cura di me

E ci ha insegnato anche la mimica da usare sulle ultime parole: inchinarsi con le mani giunte.

Poi siamo passati ai mestieri. Signor Flavio, che lavoro fa?

Traslitterazione Furabiosanoshigotowanandeska
Kana1 フラビオ さんおしごとなんです
Significato2 Flavio signor  lavoro
chesei?


Traslitterazione gakusee  kaishain   kyooshi sensee  enjinia sūgakusha
Hiragana がくせえ かいしゃいん  きょうし せんせい すうがくしゃ
Katakana  エンジニア
Kanji3 学生 會社員 教師 先生 数学者
Significato studente impiegato insegnante4 insegnante4  tecnico matematico

Risposta: sono uno studente.

Traslitterazione Watashi wa gakusee des
Kana わたし   がくせえ です
Kanji3 学生
Significato io
studente sono

Risposta negativa: non sono uno studente.


Traslitterazione Watashi wa gakusee janaides
Kana わたし   がくせえ じゃないです
Kanji3 学生
Significato io
studente non sono

Quindi siamo passati alle nazioni/nazionalità.

Traslitterazione nihon doitsu itaria5 furanzu chūgoku supain
Hiragana にほん

ちゅうごく
Katakana ドイツイタリア フランス スペイン
Kanji3 日本 独逸 6 仏蘭西 中国 西班牙
Significato giappone germania italia francia  cina spagna

Per passare dalla nazione alla nazionalità basta aggiungere un "jin" (Kanji 人, hiragana じん) alla fine della parola.

Es. Italia = イタリア  -  italiano (nazionalità) = イタリア人  -  pronuncia itaria-jin
Invece, per passare dalla nazione alla lingua basta aggiungere un "go" (Kanji 語, hiragana ご) alla fine della parola.

Es. italiano (lingua)  -  イタリア語  -  itaria-go

Es: sono italiano.

Traslitterazione Watashi
wa itaria-jin des
Kana1 わたし
は  イタリア人 です

Significato2  io    italiano sono


Infine abbiamo cominciato a imparare i primi dieci caratteri dell'hiragana: le vocali e le consonanti inizianti per K: ka, ki, ku, ke, ko.

a i u e o
k か  き   く   け   こ 

E lì mi sono accorto del mio essere diversamente veloce.
L'insegnante ha scritto i suddetti caratteri alla lavagna. Poi li ha cancellati e li ha riscritti uno alla volta chiedendo: che cos'è questo?
Tutta la classe all'unisono-1 intonava: ka! – mentre il -1 si guardava intorno spaesato.
– E questo?
Tutta la classe all'unisono-1 intonava: ko! – mentre il -1 si guardava intorno spaesato.

Quando siamo usciti ero talmente depresso che ho detto a Zucchero: basta! Il mio corso finisce con la prima lezione.
È grazie a lei se ho continuato e non me ne pento.
Ma questo non cambia il mio stato di ultimo della classe. Siamo in una classe di persone motivatissime e velocissime nell’apprendimento. O, detto in altri termini, in una classe di secchioni.

...continua...

Risorse utili

Convertitore Alfabeto latino <-> Hiragana/Katakana

Nomi dei paesi in Kanji e Katakana

Note

1 Nelle prime lezioni vedevamo solo la traslitterazione. Il kana (composto da hiragana e katakana) l'ho aggiunto a posteriori per comodità.

2 Basato su una mia comprensione molto approssimativa.

3 Il Kanji non lo abbiamo ancora fatto ma mi sto portando avanti.

4 What's the difference between kyōshi and sensei?
教師 (kyoushi) is an objective word for a teacher, while 先生 (sensei) is honorific. Formally, you would use 教師 to speak about teachers in general, or to describe yourself, and 先生 to honour specific teachers; in informal communication, however, people often use 先生 as the general term.
Another matter: certain people such as doctors and lawyers are also called 先生, but they're obviously not 教師.
There are different systems for romanization: kyōshi is Hepburn. kyoushi is strictly speaking none of Hepburn, Nihon-shiki, Kunrei-shiki, but because it is difficult to input, ō is often typed ou (so I guess kyoushi could be wāpuro rōmaji). In any case, kyoushi is unambiguously きょうし, so even if it doesn't belong to a particular system, it's a clear way of transliterating it.

5 Per la pronuncia della r vedi Le pronunce giapponesi più difficili

6 L'insegnante mi ha detto che tra i paesi stranieri il carattere kanji esiste solo per Cina, Corea e Regno Unito (o Inghilterra, non ho ben capito). Invece su questa pagina, Scrivere le parole in kanji con gli ateji (come funziona + esempi), ho trovato anche il kanji per "Italia".
"Il Giappone, venendo a contatto con diverse culture, ha preso in prestito molti vocaboli. Queste parole vengono definite in giappotenese con il termine gairaigo, le parole prese in prestito da altri paesi.
Fino alla seconda guerra mondiale era molto comune scrivere queste parole in kanji. È un po’ quello che succede nella lingua cinese: dato che non possiede alcun sillabario come il katakana per trascrivere le parole di origine straniera, si trascrive ogni suono in caratteri cinesi."

sabato, marzo 02, 2019

Giapponese per principianti: introduzione

Ebbene sì. Zucchero e io ci siamo ardimentosamente imbarcati nel putiferio cognitivo di un corso di Giapponese.
Qualcuno si chiederà: ma è veramente così difficile come ci si aspetterebbe?

La risposta breve è sì!
Soprattutto se tenuto in tedesco da un'insegnante giapponese che parla la lingua di Gohete con ritmi, strutture e accenti da Sol Levante.

La difficoltà principale è il sistema di scrittura: uno dei più complicati tra i sistemi di  esistenti. Mentre la "grammatica", da quello che abbiamo visto finora, pare abbastanza semplice: non ci sono articoli e non esiste il plurale né i generi né la coniugazione. E anche la pronuncia non sembra difficile: forte prevalenza di alternanza consonante-vocale e assenza di alcune delle nostre consonanti. (Sebbene... Le pronunce giapponesi più difficili) Di contro, ci sono altre complicazioni quali i molti livelli di cortesia (Suffissi onorifici giapponesi, Linguaggio onorifico giapponese).

Come avevo già scritto dopo la prima introduzione al sistema di scrittua fornitami da un collega nel lontano 2012, il sistema è composto da logogrammi cinesi, il cosiddettò Kanji, di per sé già molto complicato; ma i giapponesi, non soddisfatti, lo hanno complicato ancora di più introducendo altri due tipi di caratteri (che tecnicamente sono dei sillabari, in quanto a ogni simbolo corrisponde una sillaba): l'hiragana e il katakana. E, non solo nella stessa frase, ma persino nella stessa parola, si trova molto spesso un miscuglio di kanji e hiragana.





Esempi di kanji
Ecco come Wikipedia descrive il sistema di scrittura giapponese.
I kanji, di origine cinese, sono 2997 (quelli più comuni sono noti come jōyō e jinmeiyō kanji) e vengono utilizzati soprattutto per sostantivi, verbi, aggettivi e nomi propri di persona; i due sillabari (kana) contengono ciascuno 46 caratteri di base (71 compresi i segni diacritici), ognuno dei quali corrisponde ad un suono nella lingua giapponese, vengono utilizzati nella flessione linguistica dei verbi e degli aggettivi e nelle particelle grammaticali. Quasi tutte le frasi giapponesi contengono sia kanji che hiragana, mentre più raramente viene utilizzato il katakana. Quest'ultimo viene utilizzato per la traslitterazione delle parole e dei nomi stranieri, per la trascrizione di nomi scientifici di animali e piante e per i versi degli animali. A causa di questa miscela di caratteri, oltre a un grande inventario di caratteri kanji, il sistema di scrittura giapponese è spesso considerato come uno dei più complicati in uso in tutto il mondo.

Insomma imparare a leggere il giapponese è una vera e propria impresa titanica. Non penso che ci riuscirò mai. A dire il vero, all'inizio pensavo che non sarei stato in grado neppure di memorizzare il sillabario hiragana ma adesso mi sto avvicinando a quell'obiettivo. Forse potrò arrivare ad aggiungerci il katakana ma credo che non riuscirò mai a memorizzare una quantità sufficiente di logogrammi kanji tali da potermi orientare nella lettura delle insegne di un possibile futuro viaggio in Giappone.

Concludo con uno dei pochi kanji che sono riuscito a memorizzare finora:

Kanji    Hiragana   Traslitterazione Significato
日本 にほん Nihon1 Giappone
日本語 にほんご Nihongo Lingua giapponese

E con il mio nome scritto rigorosamente in katakana2.

Katakana   Traslitterazione Significato
フ ラ ビオ Fu ra3 bi o Flavio

フ  ラ  ビ オ
Fu  ra   bi  o


...continua...


Note

1 I nomi del Giappone variano a seconda della lingua utilizzata: i nomi giapponesi propri sono Nippon e Nihon, originati dalla lettura giapponese del nome cinese del Giappone 日本国 Rìběnguó ("il Paese dell'origine del Sole").
Il nome "Giappone", insieme con le omologhe forme nelle altre lingue occidentali, viene dalla corruzione Zipangu di questo medesimo nome, introdotta in Europa da Marco Polo.

2 Non riesco a capacitarmi del fatto che abbiano ideato un sistema di scrittura per mantenere le parole straniere (non derivanti dal cinese, che per loro rappresenta la lingua culturale di riferimento come per noi il greco) separate da quelle autoctone.

3 La pronuncia delle parole straniere in giapponese viene adattata (come parzialmente pure da noi) al proprio sistema fonetico, che, fortunatamente, è un sistema semplice con forte prevalenza di alternanza consonante-vocale e con l’assenza di alcune delle nostre consonanti. La cosa molto interessante, che da noi non avviene, è che le parole straniere vengono anche scritte così come le pronunciano.  Ad esempio, nel mio nome la "vio" diventa "bio", perché loro non hanno la nostra "v" che, in modo simile allo spagnolo, diventa "b". Inoltre la successione di "f"ed "l" è una combinazione consonantica assente nella lingua giapponese; per cui “fla” diventa “fura”. Un'altra particolarità è che non hanno  i nostri suoni di "r" e "l" ma un suono che si trova a metà strada.
Nel 2012 scrivevo:
"Avete presente lo stereotipo linguistico dell'orientale che trasforma tutte le "r" in "l"? Be' è parzialmente vero. In quanto molte volte le "r" diventano "l" ma molte altre volte succede il contrario: cioè le "l" diventano "r". Quindi, ad esempio, "Italy" si tramuta in "Itry". Diciamo che quando non capisco qualche parola mi devo fare sempre una conversione mentale con tutte le possibili permutazioni di "r" ed "l" presenti nella parola."

In realtà adesso mi sono reso conto che è una questione di nostra percezione e la causa è che loro hanno un suono che 

Da Le pronunce giapponesi più difficili

La pronuncia della R
E siamo al primo grande ostacolo, la fantomatica R. È davvero così tragica? Sì purtroppo. Non a caso c’è uno sketch del gruppo comico ラーメンズ Ramens che ci prende in giro proprio sulla pronuncia della R, troppo “forte”… (noi prendiamo in giro loro e loro noi, in un circolo vizioso di idiozia).
Si parte con uno studente di una scuola di giapponese (?) in attesa dell’insegnante… che è anche lui italiano e lo si vede dai modi, dagli abiti, dalla pettinatura… e dal pelo di fuori. Dopo l’appello, in “perfetto italiano”, si parte con un po’ di “ascolta e ripeti”, titolo: “Le meravigliose province giapponesi”. Da qui in poi ci sono solo nomi di province (dovrei dire prefetture) e la sottolineatura dei nostri vari errori. Tra questi spicca la R di IbaRRRRaki.

Per pronunciare la nostra R portiamo la lingua a toccare le gengive dei denti incisivi superiori, poi soffiamo fuori l’aria lasciando la lingua relativamente sciolta, così che per un particolare fenomeno di pressione dell’aria, la lingua si ritrova a vibrare al passaggio dell’aria. E vibra parecchio. Ecco perché fa ridere il nostro IbaRRRRaki.

La R giapponese invece è detta monovibrante, perché, va da sé, la lingua deve vibrare una volta sola nel pronunciarla. Più che di vibrazione, in realtà, si tratta di un piccolo scatto che la lingua fa tra il palato e le gengive dei denti davanti (ricordate la posizione della lingua nella nostra R), quasi accarezzando il palato (in modo a volte fastidioso).

Provate a dire una R, o meglio ancora, esercitatevi con la parola お風呂/おふろ ofuro (bagno). Nel farlo invece di pronunciare la R all’italiano provate a far fare lo scatto in questione alla lingua (provate in una direzione o nell’altra, come vi viene meglio… a me dà fastidio il movimento in avanti e preferisco “mangiarmi” la R muovendo la lingua all’indietro).

Il risultato sarà una cosa a metà tra R e L (specie se muovete la lingua in avanti dal palato ai denti) e sicuramente una buona approssimazione della R giapponese. Per la verità a volte al nostro orecchio suonerà a metà strada tra R, L e D (in particolare se preceduta da N), come avviene in parole come enryo, benri… Per ora ascoltiamo alcuni esempi, ma non danniamoci l’anima.