domenica, settembre 29, 2013

Controllo automatico velocità

Chi mi conosce sa che per me l'automobile è solo un mezzo di trasporto. L'interesse che mi suscitano le auto sportive o di lusso tende allo zero. Per non parlare poi dei SUV che m'ispirano una pregiudiziale antipatia.

C'è un dispositivo però che sognavo di avere sin dal mio primo viaggio transalpino con la mia vecchia Fiesta verde ranocchio: quello per il controllo automatico velocità. Mi avrebbe risparmiato di tenere il piede continuamente sollevato durante un viaggio che implica almeno dodici ore di autostrada. Così mi mi procura non pochi fastidi muscolari. E finalmente, dopo 14 anni, ho fatto installare il prodigioso apparecchio due settimane fa.
L'occasione per provarlo si è presentata subito il fine settimana scorso. Purtroppo per un evento non troppo lieto. Fatto sta che in più di dieci ore di guida autostradale abbiamo avuto tutto il tempo per provarlo e cominciare ad imparare a governarlo al meglio.
Ho provato così che, a differenza di quanto mi aveva detto il venditore, il dispositivo si disattiva quando si abbassa uno dei tre pedali. E una cosa un po' strana è il fatto che, quando si è in marcia ad una certa velocità, supponiamo 130 Km/h, e si vuole rallentare con una certa rapidità usando solo il dispositivo di controllo si arriva ad una velocità limite, ad esempio 120 Km/h, oltre la quale non si può decrementare. Anzi, se uno continua a premere sul meno, la velocità torna su di 3 o 4 Km/h. Dapprima la cosa mi ha lasciato un po' perplesso. Poi mi è sembrato di aver trovato un'interpretazione plausibile. E cioè, non avendo il dispositivo il controllo dei freni esso può rallentare solo con il freno motore. Che però ha delle limitazioni fisiche e temporali. Anche con questa spiegazione tuttavia mi risulta piuttosto difficile interpretare il fatto che, se continuo a premere sul meno una volta raggiunta la velocità limite, diciamo 120 Km/h, invece di fermarsi lì il dispositivo si riporta a 124 Km/h. Qualcuno ha idea?

sabato, settembre 28, 2013

L'espatriato e la madre patria

Di recente ho sentito citare una frase di Igor Stravinskij. Quello che molti, me compreso, considerano il più grande compositore del novecento. E che trascorse la maggior parte della sua vita adulta come espatriato.
In diverse occasioni egli criticò anche duramente la madre patria, ma in un'occasione pare che disse (cito e reinterpreto a memoria): "Io amo profondamente la mia patria. Ed è proprio per questo che mi posso permettere di criticarla aspramente. Ma è una cosa che non consentirò di fare a nessun altro". Penso che intendesse nessun altro non russo... O forse più in particolare nessun altro non russo che non sia dotato di amore nei confronti della Russia?

A proposito, se qualcuno dovesse conoscere o trovare la citazione precisa me lo faccia sapere.

giovedì, settembre 26, 2013

Ho visto cose che voi umani...

Una bicicletta a terra incastrata sotto il paraurti anteriore di un tir. Era al semaforo dell'incrocio dove passo molto spesso in bicicletta. E che ho anche attraversato almeno un centinaio di volte trasportando l'ingombrante zainone del trombone. A volte forse pure in modo un po' spericolato. La scena mi ha fatto un certo effetto. Il/la ciclista era presumibilmente dentro l'ambulanza che stava lì ferma. Il che mi ha fatto sperare bene per lui/lei.

lunedì, settembre 23, 2013

Sull'inutilità della distruzione dell’avversario

Grazie alla condivisione dell'amico ubik mi sono andato a leggere l'articolo "Io non mi diverto più" di Beatrice Mautino. Mi trovo totalmente d'accordo con il messaggio dell'articolo. Ed è già da tempo che, nel mio piccolo, cerco di mettere in pratica tale massima.

"Il punto non è che mi sono stufata del Cicap o di quel che gira attorno ai fan della scienza. Non ho nemmeno perso la voglia di divertirmi e scherzare su queste cose. Il punto è che tutto questo indignarsi, prendere in giro, leggere i peggio link e guardare tutta l’immondizia che gira su youtube per poi commentarla rigo per rigo o battuta per battuta, passare il tempo a cercare di sputtanare questo complottista o quel fuffaro, è una grande, gigantesca, enorme perdita di tempo.
Ed è tempo non solo che non torna più indietro come le stagioni di Guccini, ché ognuno ha poi anche il diritto di gettar via la propria vita come crede, ma è tempo che potrebbe essere investito in qualcosa di immensamente più utile. È tempo che si leva alla sperimentazione di nuovi linguaggi e nuove modalità di comunicazione. È tempo che si leva alla documentazione. È tempo che si leva alla produzione di informazione corretta.
È tempo che si regala a quei complottisti o fuffari che vogliamo tanto combattere."

giovedì, settembre 12, 2013

Gianni Perilli / L'Altretnica

Era la sera di sabato 24 agosto e un temporale estivo aveva rinfrescato l'aria. Dopo aver percorso in un'ora 50 Km di strade di montagna che ci separano da Acquafondata arriviamo al Festival della Zampogna. Obiettivo: ascoltare la NCCP e deliziarci un po' con qualche ballo. Ma dopo qualche istante dall'inizio del concerto le cose non mi quadrano. Seppure ben lungi dall'essere ballabile quella musica mi colpisce all'istante. È per me una novità assoluta. Ci sono dentro alcuni dei miei generi preferiti: progressive, rock, jazz e musica popolare del centro-sud; ma che non ho mai sentito in una rimescolatura così eclettica e ben calibrata. Insomma è un'amore a prima vista primo ascolto. Un esempio. Sentito che voce la cantante?
Anche questo pezzo non è male.


Ma dal vivo sono molto meglio. Sul suo sito Gianni Perilli dice di aver ricercato un modo diverso di suonare la zampogna e la ciaramella. "Ho voluto continuare le tradizioni dei miei avi con l'intento di proiettare questi strumenti magici dal passato nel futuro." E secondo me ci sta riuscendo molto bene.

Formazione
GIANNI PERILLI: voce, ciaramella, zampogna, sax, flauto traverso
PIERLUIGI MOSCHITTI: tamburi a cornice, djambè, darabouka, blues harp, percussioni
IVANO COPPOLA: basso, zampogna
MARIA CRISTINA D'ALESSANDRO: voce, chitarra battente
ARMANDO IACOVELLA: chitarra elettrica e acustica
GIOVANNI IACOVELLA: batteriaVisualizza altro

martedì, settembre 10, 2013

Ventotene


 Porto d'arrivo
 Porto Romano
 Ingresso a Cala Nave
Cala Nave
 Faro e isola di S. Stefano
 Particolare scoglio Cala Nave
Municipio

Un giorno torneremo a Ventotene.







mercoledì, settembre 04, 2013

Startup e dogmi socratici

Idea per una  startup
Sfruttare la memoria dell'acqua per costruire dischi rigidi a costo zero.
P.S. Togliere prima pesce rosso potrebbe alterare memoria.

Dogma post-socratico
Diffida degli erboristi (alias: Ma non era alle erbe?)

martedì, agosto 27, 2013

Marmellata di more 2013

Dopo la pausa dello scorso anno, causa grossa penuria di more, quest'anno, per la precisione una settimana fa, siamo riusciti a cogliere due chili e seicento grammi di more in due sessioni: mattutina e pomeridiana.

Per trasformarle in marmellata abbiamo usato la stessa procedura di due anni fa. Dopo averle lavate, fatte appassire ed aver eliminato i semini, abbiamo ottenuto 1,67 Kg di passato di more. Abbiamo aggiunto 1 Kg di zucchero (meno del 60% contro il 65% di due anni fa)

e dopo l'ebollizione necessaria (meno di un'ora quest'anno) abbiamo ottenuto due chili e mezzo circa di marmellata.

Note per il prossimo anno
Non dimenticare i seguenti utilissimi strumenti: guanti da piluccatura di tessuto nero, uncini e forbici da potatura. Per eliminare i semini usare filtro più fine. Tu sai dov'è, tu sai com'è, tu sai perché.

domenica, agosto 18, 2013

Bugie pidielline


"Non si può ignorare il fatto che Silvio Berlusconi è stato eletto da oltre dieci milioni d'italiani e  che i giudici con quel verdetto hanno condannato anche quegli italiani" è il ritornello che in questi giorni si sente ripetere a sfinimento dai nani e dalle ballerine della corte.

I voti del PDL alle ultime elezioni sono stati 7.332.972 alla camera.
I giudici con quel verdetto hanno condannato solo lui e qualche altro cortigiano.
Anche se di milioni di voti ne avesse avuti venti o trenta le conseguenze del verdetto sarebbero rimaste invariate.

martedì, agosto 13, 2013

Insoddisfazioni

Entrò nell'ambulatorio che ormai da anni visitava almeno una volta al mese. Molto tempo era trascorso dall'inizio della storia che gli aveva irreversibilmente cambiato la vita. Sicuramente il più importante tra tutti gli eventi per cui lui registrava un prima e un dopo. L'infermiera che più spesso gli prelevava il sangue era una signora di mezza età. Magra e minuta, con il volto sghembo e rigato da rughe. Indossava sempre scarpe da ginnastica con la suola spessa e basculante. Forse per far fronte alle lunghe ore trascorse in piedi. L'impressione che Fosco ebbe quando la vide per la prima volta fu quella di una persona arcigna e scontrosa. I loro dialoghi si limitavano solitamente ai saluti e alle domande essenziali di carattere tecnico. Un giorno Fosco assistette a una telefonata in cui la signora veniva maltrattata da un paziente. Ebbe l'impressione che si trattasse di un paziente eccellente. E la signora dovette scusarsi ripetutamente. In quel momento Fosco percepì una forte empatia per quella signora spigolosa e infaticabile. La volta successiva le portò una scatola di cioccolatini. Poi le cose ripresero come sempre. Un'altra volta, durante l'innumerabile nuovo prelievo di sangue, Fosco sconfinò dalla solita comunicazione essenziale dicendosi affascinato da come si potesse riuscire a bucare una vena con un ago senza trafiggere la parte inferiore della stessa. La signora si mostrò lusingata e gli spiegò un po' la tecnica.
Quel giorno invece, dopo la solita attesa sulla poltrona da prelievo, Fosco vide la signora entrare mentre parlava in tono concitato con una sua giovane collega.

- Sono furiosa - sibilò ella chiudendo la porta alle spalle della giovane.
- Come mai? - chiese Fosco.

La signora ignorò la domanda prendendo a frugare a testa bassa tra provette, aghi e tubicini.

- Un bel respiro - disse infine l'infermiera dopo aver stretto il laccio emostatico al braccio di Fosco. - Un bel respiro e ci prendiamo il tempo che ci vuole -. Sorpreso dall'inconsueto commento Fosco non si accorse neppure che il suo sangue stava già affluendo nella provetta. - Lei lavora in proprio? - chiese la signora dopo aver aspirato le solite tre o quattro provette.
- No, ma molto spesso lavoro da casa. Solo che ora mi trovo un po' più distante. Ci siamo trasferiti nel nuovo quartiere in costruzione.
- Ah, ho sentito che è un bel quartiere. Anche il mio ex-capo si è comprato una casa lì.
- Sì, infatti siamo piuttosto soddisfatti.
- Sono proprio contenta che lei sia soddisfatto... Nonostante la storia che ha vissuto. Io sono circondata da gente insoddisfatta. E non ne posso più di sentire lamentele. Hanno tutto e si lamentano!
- Eh, quella storia vissuta purtroppo ha portato con sé anche altre conseguenze. Ma che possiamo fare se non goderci almeno quello che ci resta?
- Vede? Ero furiosa e parlare con lei mi ha rasserenato.
- Mi fa piacere - rispose Fosco arrossendo mentre anche il volto della signora si colorava. - Buona giornata e grazie.
- È stato un piacere. Buona giornata anche a lei.

venerdì, agosto 09, 2013

Conteggi: corridoi

Più tardi due giovani ragazzi vennero a prelevarlo. Lo trasportarono con tutto il letto nell'adiacente reparto di radiologia. I giovani non gli sembrarono infermieri e presto si convinse che si trattava di obiettori di coscienza. Il che gli ispirò simpatia visto che anche lui aveva fatto la stessa scelta dieci anni prima. Tuttavia, durante il trasporto per i corridoi della clinica un'insolita sensazione cominciò a pervaderlo. Non poteva essere lui quello al cui passaggio i pazienti esterni dispensavano rapide occhiate dalle sale d'attesa. E proprio quei volti e quelle occhiate gli riportarono alla memoria la sua prima visita a un ospedale. Era bambino e lo avevano portato a trovare suo nonno. Una delle cose che gli rimasero più impresse erano proprio i pazienti trasportati per i corridoi con flebo al seguito e volti sfatti. E ora lui si ritrovava in quel ruolo che tanto lo aveva impressionato. Per un'istante gli sembrò quasi di osservarsi dall'esterno attraverso gli occhi di quel bambino. Era lui che da ogni angolo gli dispensava quelle occhiate. Era lui che guardava con occhi spaventati e compassionevoli quel cranio glabro, quel volto scheletrico e malinconico. Ma di bambini in quel reparto Fosco non ne vide. Vide solo pazienti, tecnici e medici di un paese straniero che parlavano una lingua a lui ostica. Sapeva bene che quei tecnici e quei medici stavano lavorando per aiutarlo, per salvargli la vita, ma in quel momento non poté fare comunque a meno di sentirsi terribilmente solo. Soprattutto quando, dopo la Tac, gli obiettori lo lasciarono parcheggiato per un po' in una stanza chiusa. Forse erano andati a prelevare qualche altro paziente ma quell'attesa, lì da solo, in quello spazio inospitale, lo gettò nello sconforto.
Fortunatamente quella sensazione passò presto dopo che fu tornato al reparto dove Sara lo stava aspettando. Canti, letture e scrittura, uniti all'idea della crescita dei globuli bianchi, lo rimisero un po' in sesto.

martedì, agosto 06, 2013

Conteggi: negazione scaramantica

Il mattino successivo la speranza si era sedimentata sotto un massiccio strato di negazione scaramantica. Nulla dell'ansia da attesa traspariva dalle sue azioni. Negli anni aveva affinato quella tecnica e spesso riusciva a far esprimere sentimenti simili nella sola sfera del subconscio riuscendo ad occultarli persino a se stesso. Ma quando Schwester Dagmar gli mostrò il foglio con i risultati quella speranza sedimentata riemerse ed esplose nella sua coscienza in una pirotecnia di sensazioni di cui un solo sbiadito riflesso riuscì a trasparire nel mondo esterno manifestandosi nella forma di un lieve sorriso.

domenica, agosto 04, 2013

Nuovi percorsi sportivi

Sommerso dalle attività di trasloco e post-trasloco sto trascurando molto l'attività sportiva, anzi diciamo che l'ho sospesa quasi totalmente.
Oggi però sono riuscito a trovare un buco e l'ho dedicato alla seconda incursione esplorativa dei sentieri del nuovo quartiere. Casa nostra si trova al confine sudorientale dell'abitato  Un lungo viale pedonale ancora in costruzione ci separa dai campi. Attraversando il viale ci si immette nella sconfinata rete di sentieri di campagna e piste ciclabili che attraversano in lungo e in largo la regione. Ci sarà ancora molto da esplorare.
La differenza rispetto ai dintorni della casa vecchia, che poi per me è uno svantaggio, visto che sono nato e cresciuto nell'appennino sabino, è che qui i dintorni sono piatti. E se si vuole camminare o correre evitando le strade principali ci si ritrova circondati da campi coltivati a granturco e...
orzo farro avena, boh, secondo voi che è?

Ah, comunque nel frattempo lo hanno mietuto. E, in un campo i corvi e nell'altro le cicogne, si stavani godendo gli avanzi.

sabato, agosto 03, 2013

Un intruso a cena

Stasera abbiamo invitati. E tra le portate che vedete io ne ho preparata una sola.
Scovate l'intruso.


Ah, e in frigo ce ne sono altre tre. A Zucchero sembra di aver fatto poco.

lunedì, luglio 29, 2013

Il paradosso del mucchio e la fine di un'era

Stasera abbiamo finalmente chiuso il capitolo della casa vecchia.
Negli ultimi giorni pensavo di essere finito in una moderna versione del paradosso del sorite in cui il mucchio non arriva mai al suo stato di non-mucchietà indipendentemente dal numero di granelli sottratti.
Ad ogni viaggio di familiare con i sedili ribaltati e il retro stracolmo di frammenti di dodici anni e mezzo di vita il nostro commento era sempre lo stesso:
- Eh, ma stavolta sono rimaste quattro bagattelle.
E bagattella per bagattella alla fine il sortilegio si è compiuto: cinque minuti prima della riconsegna delle chiavi siamo riusciti a vedere l'intera superficie della vecchia casa e della cantina.
Tralascio il racconto della penosa discussione tra me, Zucchero, la protocollara e la sorella della padrona di casa sulla riverniciatura delle porte...
Ma se qualcuno fosse interessato al pettegolezzo i commenti sono lì per quello.
Ad ogni modo, durante il viaggio di ritorno con il retro della familiare stracolmo dell'ultimo frammento, sono stato pervaso da uno strano sentimento: un misto di Saudade e di senso di liberazione, di svuotamento e di irreversibilità.
Ah, altra bella chicca di qualche giorno fa è stato il discorso di commiato con i vicini idioti del pianterreno. Lì protagonista indiscussa e inimitabile è stata Zucchero. Io mi sono solo ritagliato un piccolo ruolo di spalla gregaria.

lunedì, luglio 15, 2013

Stagione estiva: secondo concerto, trasloco e terzo concerto ancor più teatrale

Dopo il successo del primo concerto di giovedì 4 al Gymnasium, giovedì scorso abbiamo replicato in un'altra scuola cittadina. Né io personalmente, né l'orchestra in generale, né il direttore-istrione siamo riusciti a mantenere il livello del primo concerto. Il pubblico mostrava mediamente meno interesse. E il fatto si rifletteva anche nella presentazione del direttore. Si percepiva che la faceva con meno divertimento.

Nel frattempo, martedì scorso ci siamo definitivamente trasferiti nel nuovo appartamento. Nella foto potete ammirare il nostro studio nel giorno d'arrivo dei mobilieri.

E in questa come esso appariva alla loro partenza.
I nostri vecchi mobili sono stati o venduti o devoluti ... e qualcosa è rimasto ancora lì. Nei prossimi giorni dovremo lavorare un po' per liberare la casa vecchia. Ah, la nostra cucina a gas l'ha comprata Kofi Annan. Quando mi ha chiamato volevo riagganciare, ma alla fine ho capito che quello era davvero il nome del signore ghanese.

Poi sabato c'è stato il grande concerto della Stadthalle. Lì la presentazione è stata fatta in forma ancora più teatrale da un attore di teatro che potete vedere vestito da capotreno. È stato bravo,
noi abbiamo suonato piuttosto bene e a giudicare dagli applausi pare che il pubblico si sia divertito molto.

Non nego neppure la goduria nel poter sfogare tutta la potenza trombonistica sulla Parade of the Charioteers.

lunedì, luglio 08, 2013

Tramonto estivo tra grù e cantieri alla Bahnstadt - possibile foto per cartolina turistica del futuro?


Una cosa che non avevo ancora detto su questo quartiere è che è già diventato una meta turistica. Ho già visto gruppi di asiatici due volte e un paio di autobus turistici. Sicuramente l'attrazione sarà determinata dal fatto che l'intero quartiere è costruito secondo i criteri della casa passiva, ma mi chiedo comunque a che tipologia di visitatore possa interessare una visita al nostro nuovo quartiere.

domenica, luglio 07, 2013

La vendita dei mobili usati ovvero della sottrazione del letto

Credo che tale pratica in Italia sia piuttosto inconsueta. Qui invece c'è un mercato fiorentissimo dell'usato dei mobili. Uno dei punti di riferimento è questo sito. Siccome vorremmo liberarci di tutti i nostri vecchi mobili negli ultimi giorni ho inserito diversi annunci su quel sito continuando ad abbassare i prezzi fino a quando non arrivavano richieste. La cosa ha funzionato abbastanza bene. Anche se alcune cose rimangono ancora invendute. E ci stanno procurando qualche pensiero.
Tipo la grande libreria ad angolo e il divano letto, per i quali ora sono arrivato a 29€.
Ad ogni modo, quello che volevo raccontare è l'avventura/disavventura di ieri. Avevo fissato un appuntamento con un'ispanofona che si diceva interessata al nostro letto. Venti minuti prima dell'ora stabilita si sono presentati lei e il marito. Dal colore li avrei detti latino-americani. Sono invece madrilegni. Lui dall'aspetto massiccio.


- Bene, lo prendiamo - dice lui dopo averci scoperchiato letto e materasso.
- Subito?! - rispondo io intuendo le intenzioni. - Veramente pensavo voleste solo vederlo per decidere.

Dopo un po' di ripensamenti, tentennamenti e revisioni dei piani abbiamo infine ceduto decidendo di accamparci sul divano letto per i prossimi (spero pochi) giorni. Il tipo ha portato la cassetta degli attrezzi ed, efficientismo, in meno di un'ora, ha smontato letto e mezzo armadio e se li è portati via insieme a materasso e comodini. Io l'ho aiutato solo per trasportare il materasso. Ad aspettarci in strada la giovane mamma con i due bambini. Mi intrattengo qualche minuto con lei. Pare che lui abbia perso il lavoro e che sei mesi fa abbiano deciso di trasferirsi in Germania. Ora lui lavora in un cantiere edile. Questo spiega molte cose e soprattutto non mi fa pentire minimamente di aver accettato quel prezzo ridicolo rendendomi il distacco meno doloroso.

Come dicevo, ora di pezzi grossi da vendere ci rimangono solo la libreria e il divano letto. Se non troveremo acquirenti forse li porteremo al recyclinghof. Luogo che ormai, dopo molteplici viaggi per smaltire imballaggi, non ha segreti per noi. Oppure li devolveremo alla Markthaus. Ma queste opzioni potrebbero comportarci un po' di grattacapi.

Tra gli altri aneddoti collegati a questa rivendita di mobili c'è la scoperta di un intrallazzo finanziario che gravita attorno al sito citato. Ci è cascata la nostra nuova vicina. Ma fortunatamente l'imbroglio non comporta perdite per la vittima. A dire il vero non ho ben compreso il meccanismo.Dicono cose del tipo:
Sono un compra-venditore operante da... chessò, l'Austria. Se mi fa avere le sue coordinate effettuerò il bonifico e tra X giorni un mio dipendente verrà a prendersi il mobile. Io messaggi del genere li ho sempre ignorati. La vicina invece è andata avanti nella contrattazione. Alla fine ha effettivamente ricevuto il bonifico, ma ci ha spiegato che dopo qualche giorno i soldi sono scomparsi dal conto e comunque nessuno è venuto a reclamare il mobile. Boh, vicenda poco chiara.... Qualcuno è a conoscenza d'intrallazzi simili o ne intuisce meglio lo scopo?

A me è capitata invece una signora che ha acquistato il nostro frigorifero già da un paio di settimane versandomi un anticipo di circa tre quarti dei 65€ contrattati senza neppure vederlo. Lo prenderà nel giorno in cui le comunicherò la disponibilità definitiva.

- Ma non vuole neppure vederlo? - le ho chiesto al telefono.
- No mi fido di lei.

Pare che le serva solo per la festa di compleanno di suo marito in quanto il loro frigorifero non basterebbe a contenere tutti i cibi (e credo sopratutto le bevande). Mah! Ah, i soldi stanno ancora sul conto. E pochi minuti fa ho anche venduto la cucina a gas. Il tipo verrà a prendersela più tardi.

Poi nel cantiere ho allacciato interessanti contatti con un piccolo imprenditore edile kosovaro a cui abbiamo fatto fare dei lavoretti di rifinitura e che non fa altro che parlar bene degli italiani e male dei tedeschi. Il suo giovane dipendente ha lavorato per dieci anni in Liguria. È arrivato qui sei mesi fa perché non trovava più lavoro lì. Ma rimpiange molto l'Italia e quando i nostri arredatori lo hanno invitato a pranzare con loro è stato felicissimo.

- Oltre al clima e al paesaggio, questo è uno dei motivi per cui rimpiango l'Italia - ha detto. - Qui ognuno pensa solo per se.

sabato, luglio 06, 2013

Stagione estiva: un primo concerto molto teatrale

Il primo dei due concerti è andato molto bene. Il pubblico era composta per la maggior parte da studenti del Gymnasium in cui abbiamo suonato. Il nostro direttore, con la sua grande e naturale abilità istrionica, è riuscito magistralmente a coinvolgere i ragazzi. È arrivato trascinando sul podio la vecchia valigia del manifesto e da essa ha cominciato ad estrarre la partitura del primo pezzo mostrando contemporaneamente nel grande schermo un'immagine ad esso correlata e condendo il tutto con un eloquio ironico e una mimica teatrale .
È andato avanti così, pezzo per pezzo. E alla fine di ognuno dei dodici pezzi chiedeva chi fosse in possesso dell'adesivo relativo al brano appena suonato. Il ragazzo di turno glielo portava e lui lo incollava rumorosamente sulla valigia. Ha continuato con quiz ed espedienti vari. Sulla Polka della Moldava di Smetana ha coinvolto tutto il pubblico: prima insegnandogli i passi e poi facendogleli ballare. Fino a raggiungere l'acme nel momento in cui una civetta di peluche è schizzata dalla valigia e una scopa volante si è materializzata per tramutarsi poi in scopa piccola formato bacchetta usata quindi per dirigere l'orchestra. E a conclusione di Harry Potter c'è stato l'atteso tripudio.

Alla fine sono stato molto soddisfatto della mia prestazione trombonistica. Spero si ripeta pari pari nel molto più importante concerto del 13 luglio nella Stadthalle di Heidelberg. Da quello che ho capito lì l'introduzione ai pezzi verrà effettuata da un'attrice di teatro.