domenica, maggio 17, 2015

La mia "Musica dei Numeri" letta in classe

Non posso negare di aver gioito quando la professoressa Giovanna Arcadu mi ha fatto sapere dell'interesse suscitato dalla lettura del mio La Musica dei Numeri tra i suoi alunni della II media e di quanto il librino fosse stato utile per la spiegazione e la dimostrazione del Teorema di Pitagora.
"Tadaaa ... :-) Attentissimi, interessati, han colto perfino un refuso che a me era sfuggito", mi ha scritto la professoressa Arcadu su facebook. E, dopo essermi detto lusingato, sono subito partito alla ricerca del refuso. Ma è stata necessaria una nuova consultazione dell'insegnante con la classe per ritrovare la svista: uno scambio di nomi in un passaggio: Cilone al posto di Corebo. Ho prontamente corretto, aggiunto la classe nei ringraziamenti e chiesto a Bookrepublic di ridistribuire il librino nelle librerie digitali (i vantaggi dell'editoria elettronica). Quindi, chi ha acquistato il librino dopo il 3 maggio, grazie agli alunni della seconda media di Pattada (SS), potrà leggere la copia priva del bisticcio di nomi.

La professoressa Arcadu mi ha quindi raccontato per sommi capi l'esperienza di lettura con la classe.
Il tutto è partito dalla decisione di trattare Il Teorema di Pitagora in modalità "WebQuest" con l'obiettivo di far scoprire il teorema agli alunni stessi, sfruttando e rielaborando risorse in rete fornite dall'insegnante tra le quali c'era anche il mio percorso storico-matematico. Faccio sempre i riferimenti storici - dice l'insegnante - perché i ragazzi sono sempre curiosi.
Nell'ambito di questo progetto la professoressa Arcadu ha deciso di leggere in classe La Musica dei Numeri e, per non rovinare il piacere della scoperta del teorema ai suoi ragazzi, ha interrotto la lettura non appena Eratocle chiede a Eurito di disporre i triangoli "in modo tale che le ipotenuse vadano a formare i lati di un quadrato".
- Ora provate a proseguire voi - ha detto la professoressa e i ragazzi hanno costruito su carta i quattro triangoli congruenti.
Poi, diversi alunni sono riusciti a disporli correttamente. E allora l'insegnante ha dato il compito di concludere la dimostrazione a casa. Qualcuno è riuscito ad arrivare alla conclusione che il quadratino centrale ha per lato la differenza delle misure dei cateti.
E due alunni sono persino riusciti a trovare la dimostrazione completa! Quello che vedete qui sotto è il lavoro svolto dall'alunna Alessia per la dimostrazione. Bravissima Alessia!

Altri hanno tentato ma hanno avuto bisogno di una guida per superare le insicurezze.
Ad ogni modo - dice la professoressa Arcadu - quasi tutti ora conoscono bene il teorema di Pitagora e sanno applicarlo alle varie figure piane.1

Giovanna Arcadu mi ha poi raccontato anche del giorno scolastico successivo. Quando ha detto agli alunni della sua decisione di condividere il loro lavoro con me; e gli ha raccontato dei miei complimenti, di quanto fossi stato contento del loro lavoro, e del mio interesse nel cercare di capire quale fosse il refuso.
Poi si è anche parlato di una possibile lettura de La Musica dell'Irrazionale, per la spiegazione di quei numeri il prossimo anno, e di una mia possibile futura visita lì. Spero di riuscire nell'intento!

Per ora mi ha fatto comunque molto piacere sapere che il mio lavoro sia stato usato per facilitare l'apprendimento della matematica per dei giovani alunni. Sarebbe bello se l’esperienza si ripetesse.





1. In questo caso, anche se si sono saltati dei passaggi di verifica, la dimostrazione con il disegno funziona. Ma, come ci ricorda .mau. in "Quando una “dimostrazione” è una dimostrazione?", ci sono casi in cui le cose non funzionano: "La matematica, almeno quella di base, non è poi così difficile se la si sa vedere nel modo giusto: ma bisogna sempre ricordarsi di fare molta attenzione e non prendere per buono un disegno solo perché sembra ben fatto".

4 commenti:

giovanna ha detto...

Grazie, Dioniso.
Se sulla nostra lettura hai deciso di farci un post ti deve aver fatto davvero piacere. Ne sono tanto felice. Ovviamente ringrazio te per avermi aiutato a suscitare interesse, sviluppare abilità, ... Ti ringrazio per ciò che fai!
Quanto alla dimostrazione preciso che: mica mi sono accontentata dell'affermazione " il quadratino centrale ha per lato la differenza delle misure dei cateti". Ho preteso spiegazione! :-) E l'ho avuta.
ciao, grazie ancora
g

dioniso ha detto...

Grazie a te Giovanna!
Ero certo che tu avessi fatto le verifiche! Quella nota l'ho messa più come memento rivolto a chiunque dovesse leggere e anche per me stesso :-)

Anonimo ha detto...

Ho letto il post e mi è piaciuto molto. In modo particolare è da apprezzare l'impegno della professoressa. Un mese fa ho incontrato un mio vecchio maestro,di grande cultura,verso il quale provo molto affetto e ammirazione perché mi ha trasmesso tanto. Ero in compagnia di un mio amico prossimo alla laurea in ingegneria. L'ingegnere,un pò scherzando,ha detto:appena laureato voglio fare il professore. E la risposta è stata:"fai bene,così fai il professore e l'ingegnere. Come ingegnere ti impegni e come professore prendi lo stipendio. Per come stanno le cose la scuola italiana merita questo e molto altro"!
Una risposta che può sembrare inopportuna ma che segnala un malessere diffuso. Quando l'ho conosciuto io era molto più ottimista. Spero che la professoressa abbia sempre questa grande motivazione perché si trasmettono cose che rimangono per sempre. Se non ricordo male,inoltre,De Crescenzo raccontava di un suo professore di filosofia del liceo,professore preparatissimo,che a inizio anno diceva:"questa è la busta paga e questi i filosofi da studiare. Sceglietene uno perché con quello che mi danno posso spiegarne bene solo uno".
Un saluto,
Andrea

dioniso ha detto...

Grazie per il commento Andrea.