venerdì, febbraio 25, 2011

La Sabina mi saluta...

... con un piatto di zuppa di fagioli, pane secco, cotiche, gambuccio e salsicce.
Che potrei chiedere di più?

Credo che come colonna sonora questa possa andare bene: Il Ballo di San Vito - Vinicio Capossela

giovedì, febbraio 24, 2011

Tammurriata: manuale geometrico di votata

La lezione stavolta è stata incentrata sulla Tammurriata e in particolare sulla votata. Ne abbiamo viste di cinque tipi.

1. Braccio sinistro dietro la schiena del co-danzante, rotazione sull'asse verticale di coppia, seguita da rotazione sul proprio asse verticale, seguita da passo all'indietro (cancrizzante) con braccia ortogonali al tronco che si muovono alternatamente su e giù.

2. Braccio sinistro sul petto del co-danzante, rotazione sull'asse verticale di coppia, seguita da rotazione sul proprio asse verticale, seguita da rotazione sull'asse verticale di coppia con braccio destro sul petto del co-danzante.

3. Rotazione sul cerchio grande di coppia, saltellamento di avvicinamento con gamba destra sollevata, aggancio con ginocchio destro sull'anca sinistra e il braccio destro dietro la spalla destra del co-danzante, seguito da rotazione alto basso sull'asse orizzontale.

4.  Rotazione sul cerchio grande di coppia, saltellamento di avvicinamento con gamba destra sollevata che oscilla a pendolo, aggancio dei polpacci con  rotazione sull'asse verticale di coppia rimanendo di fronte con la braccia che oscillano dall'alto in basso sul piano del tronco. Poi ci si sgancia rimanendo di schiena e si ruota la testa per guardare il co-danzante prima da sopra la spalla sinistra e poi da sopra la spalla destra.

5.  Rotazione sul cerchio grande di coppia, saltellamento a gambe larghe e parallele muovendosi sullo stesso  cerchio ma stavolta con il piano del tronco tangente al cerchio stesso invertendo un paio di volte la direzione del moto.

Vi sfido a ricostruire le votate con un vostro/a co-danzante. Io sono avvantaggiato in quanto oltre alle astruse descrizioni ho anche i video dei nostri balli che mi guarderò bene dal condividere. Per darvi un aiutino però posso proporvi il video sottostante dove i ballerini cominciano a ballare dopo un minuto e la prima votata si trova a dopo 1'20".

lunedì, febbraio 21, 2011

Il rinascimento: Cardano, Tartaglia, del Ferro e le formule contese - Prima parte

Nella puntata precedente abbiamo visto che Stifel nella sua Arithmetica integra del 1544 unificò i vari casi di equazioni di secondo grado. L'opera di Stifel risultò tuttavia superata già dopo un anno di vita.
Nel 1545 usciva infatti l'Ars Magna di Gerolamo Cardano (1501 -1576) che conteneva le soluzioni delle equazioni sia di terzo che di quarto grado. Un progresso sbalorditivo e inatteso per l'algebra. Tanto da portare qualche storico a considerare il 1545 come l'anno di inizio del periodo moderno della matematica.
Cardano tuttavia non fu lo scopritore né della soluzione delle equazioni di terzo grado né di quella delle equazioni di quarto grado.

Perché fu lui allora il primo a pubblicarle? E a chi andrebbe invece la vera gloria per la scoperta?

La storia non è delle più edificanti.
È Cardano stesso ad ammettere nel suo libro che l'idea gliel'aveva data Niccolò Tartaglia (1499 – 1557). Nome che a molti di voi evocherà il celebre Triangolo di Tartaglia. Triangolo che in realtà era già noto qualche secolo prima, ma che in molti paesi tuttora viene denominato ancora più a sproposito Triangolo di Pascal.
Ma tornando alle equazioni, dicevamo che Cardano scrisse che l'idea gliel'aveva data Tartaglia. Quello che invece Cardano dimenticò di scrivere è che Tartaglia gli aveva fatto solennemente promettere di non divulgare il segreto. Quest'ultimo aveva infatti in mente di scrivere un trattato sull'algebra in cui la rivelazione della soluzione delle equazioni di terzo grado sarebbe stata la ciliegina che lo avrebbe coronato come il più grande matematico del tempo.

La vera gloria per la scoperta andrebbe quindi a Tartaglia?
Non proprio. Intanto per evitare che Tartaglia venga considerato la povera vittima innocente bisogna ricordare che anche lui nel 1543 aveva pubblicato una traduzione archimedea altrui spacciandola per propria.
Ma per sbrogliare la matassa bisogna tornare qualche anno indietro.
E precisamente al 1526 anno della morte di Scipione del Ferro (1465 – 1526). Fu allora che del Ferro, professore di matematica all'università di Bologna, rivelò sul letto di morte ad un suo studente, Antonio Maria Fior, la soluzione delle equazioni di terzo grado della forma x3 + px = q. Come nota a margine qui bisogna aggiungere che a quei tempi le notazioni algebriche erano un po' diverse e che la suddetta equazione veniva espressa più o meno in questo modo: "trovare cubo et cose equal a un numero".
Non si sa come e quando del Ferro fosse riuscito a scoprire la soluzione. Non aveva infatti mai voluto rivelare né tantomeno pubblicare la sua scoperta. Ma non aveva neppure rivelato di aver fatto una scoperta. Forse perché pensava di pubblicarla solo quando avrebbe trovato la soluzione per l’equazione più generale: x3 + mx2 + px = q (trovare cubo, censi et cose equal a numero).
Ad ogni modo, la voce della rivelazione cominciò a circolare nell'ambiente dei matematici e raggiunse probabilmente anche l'orecchio di Tartaglia. A quel punto Tartaglia fu probabilmente stimolato a sviluppare delle sue ricerche in merito. Non si sa bene quanto queste ricerche avvennero in modo indipendente e quanto fossero basate su idee altrui. Fatto sta che nel 1530 Tartaglia era in possesso di una formula risolutiva per un altro tipo di equazioni di terzo grado. Questa volta le equazioni della forma x3 + mx2 = q (trovare cubo et censi equal a numero).
Tartaglia ne parla con qualcuno, l'ambiente dei matematici è piccolo, e di nuovo la voce della scoperta si diffonde e giunge fino alle orecchie di Antonio Maria Fior. A quel punto Fior, pensando che Tartaglia sia un impostore, pensa bene di sfidarlo pubblicamente a singolar tenzone. Questa sorta di duelli pubblici tra uomini di scienza erano all'epoca molto diffusi.

In che cosa consistevano?

Ciascuno dei duellanti sottoponeva all'altro una lista di problemi da risolvere entro una certa data. Dopodiché, nella data e nel luogo stabilito, gli sfidanti presentavano pubblicamente le eventuali soluzioni. La posta in gioco erano fama, onore e danaro. Questo era uno dei motivi per cui le scoperte venivano spesso gelosamente custodite.

Nel nostro caso specifico gli accordi tra Fior e Tartaglia prevedono che ognuno fornisca all'avversario trenta problemi da risolvere entro quaranta giorni.
Il 22 febbraio 1535 è il giorno fissato. La piazza è gremita da una folla di studenti, professori, aspiranti matematici, sfaccendati, passanti curiosi, ma anche testimoni, giudici e un notaio. Tutti attendono la grande sfida. Il volto di Tartaglia, a differenza di quello di Fior, appare sereno. Nonostante ciò, quando il giudice gli dà la parola, Tartaglia parla a stento e la sua lingua inciampa più volte sulle parole. Come mai? L'espressione del volto era solo una maschera indossata per nascondere il nervosismo?

Lo scopriremo nella seconda parte...

Puntate precedenti...

Indice della serie

venerdì, febbraio 18, 2011

Frankenstein e la fuga dei cervelli

Quella mattina del 18 gennaio 1803 era fredda e nebbiosa. (Sai che novità per una mattina invernale londinese!). All'incrocio tra Newgate Street e Old Bailey si era radunata una consistente folla. George Foster, accusato di omicidio plurimo, sta per essere impiccato nel carcere di Newgate. La partecipazione di popolo sembra tuttavia essere molto più numerosa rispetto alle consuete folle che si assembrano per assistere alle esecuzioni pubbliche.

Per quale motivo l'asecuzione di quel 18 gennaio sta attraendo tutta quella gente?

La responsabilità di quell'affollamento è di un italiano. Quello che forse oggi chiameremmo un cervello in fuga? Un cervello in fuga che si serviva dei risultati ottenuti da uno zio celebre. Eh sì, anche allora le parentele con zii celebri venivano a volte usate per procurarsi dei vantaggi. Lo zio celebre era Luigi Galvani ed il nostro nipote nonché cervello in fuga era Giovanni Aldini.

Galvani nel 1790 aveva scoperto che l'elettricità riusciva a far muovere le rane morte. L'anatomista rimase folgorato dalla scoperta e continuò i suoi esperimenti. Al punto tale da far lievitare i costi delle cosce di rana nel mercato bolognese. Sembra che verso la fine della sua carriera, forse non più molto lucido, condusse qualche esperimento anche sui cadaveri dei condannati a morte bolognesi.

Fu osservando suo zio che al giovane Giovanni Aldini venne probabilmente l'idea che l'avrebbe reso ricco e celebre nelle terre d'oltre manica: resuscitare i morti grazie all'elettricità.
Aldini riuscì a convincere il governo britannico della validità della sua teoria. E ben presto gli esperimenti pseudo scientifici di Aldini, sui cadaveri dei condannati a morte, si trasformarono in spettacoli di strada.

Giovanni Aldini girò tutta l'isola britannica collezionando successi con i suoi spettacoli in cui faceva muovere i morti.
Divenne ricco e famoso. Famoso al punto da aver probabilmente ispirato Mary Shelley per il suo celeberrimo Frankenstein.

Belli i tempi in cui le stramberie italiane ispiravano la letteratura..... Però non è escluso che anche le bizzarrie odierne possano ispirare un giorno qualche grande artista.

martedì, febbraio 15, 2011

Carnevale della Matematica #34

L'edizione valentiniana del Carnevale della Matematica è stata pubblicata ieri 14 febbraio 2011 su Rangle , il blog di Peppe Liberti.
Il tema dell'edizione è "Matematica e Realtà". Tema che ritengo estremamente interessante.
Io ho contribuito con:

"Dioniso su Blogghetto ci regala Ma i numeri esistono veramente? O sono solo una nostra invenzione? dove incrocia Pitagora di Samo che torna dall'Ade per combattere contro la "scienza cognitiva della matematica" e mal gliene incoglie (Aahh!)."


Tra gli interessantissimi articoli in tema vorrei segnalare:

"Roberto Natalini che propone le sue opinioni da matematico nel blog dell'Unità "Dueallamenouno". Ben tre post sono dedicati esplicitamente al tema del Carnevale e sono Matematica e realtà (parte prima) e Matematica e realtà (parte seconda) e Matematica e realtà (parte terza e ultima (?))."

 "Maurizio Codogno, il padre fondatore, dice di aver scritto poco. Sarà, intanto dal Post invia e spiega:  Cosa c'è di reale nella matematica? - In generale possiamo accettare senza troppi problemi che le nozioni e i concetti matematici siano veri. Ma questo non significa necessariamente che siano reali. Peccato che neppure i matematici siano d'accordo sulla realtà della matematica."

La prossima edizione, quella del 14 marzo 2011, sarà ospitata da Pi greco quadro. Peppe Liberti conclude il suo Carnevale con Il Blog di ChartItalia che ha costruito la colonna sonora di questa edizione del Carnevale della Matematica in Matematica e Realtà Compilation.

Calendario con le date delle prossime edizioni del Carnevale

Pagina fan del Carnevale su Facebook

domenica, febbraio 13, 2011

Se non ora quando? - Francoforte sul Meno

Oggi abbiamo partecipato alla mafinestazione "se non ora quando?" organizzata dalle donne italiane di Francoforte.
L'appuntamento è alla Antoniuskirche. Dove c'è la distribuzione di volantini, fogli, cartelli, fischietti e striscioni. Ci sono anche i miei che per la prima volta nella loro vita partecipano ad una manifestazione.
Non so chi sia l'autore del cartello di sinistra. Non avevo mai sentito neppure il proverbio milanese citato in esso. Però mi sembrava doveroso documentarlo.
Zucchero, tanto per rimanere nella sua area professionale, si occupa dei dati statistici.
C'è addirittura la Polizei a scortarci e a bloccare le strade al nostro passaggio.
La prima tappa è al consolato italiano. Si intonano melodie popolari con simpatici versi coniati al momento.
Quando raggiungiamo l'area più affollata molti francofortesi ci guardano con un misto di simpatia e perplessità. Una signora che ricorda Nico, dotata di cagnolino al guinzaglio, rimane affascinata, si unisce a noi e scatta diverse fotografie.
L'arrivo è al municipio: il Römer. Dove confluisce anche un altro corteo. Lì le organizzatrici spiegano i motivi della manifestazione.
È stata sicuramente la manifestazione di italiani più numerosa che io abbia visto qui. C'era anche la stampa. Nella foto finita su Repubblica a sinistra in primo piano si vede anche la sosia di Nico che scatta una fotografia.

Noi abbiamo voluto partecipare soprattutto per testimoniare in questo paese il nostro essere italiani ma diversi dalla nostra attuale classe dirigente politica. I messaggi esemplificativi che alcuni media locali diffondono sono piuttosto fastidiosi: gli italiani lo perdonano perché sono come lui, perché farebbero come lui, eccetera, eccetera.
Noi siamo italiani e non siamo come lui. E non faremmo come lui!

sabato, febbraio 12, 2011

Gastronomia, presenze, concerti e Artikel

La foto di sinistra è una chiara evidenza della presenza dei miei in casa nostra. Purtroppo nella foto mancano dei pezzi gastronomici: la caciotta di bufala al peperoncino, il pecorino sabino e i fori di zucchina che nel tardo pomeriggio verranno riempiti e fritti per lo spuntino tra la prova pre-concerto e l'ultimo concerto della mia stagione orchestrale nella Stadthalle di Heidelberg.

Nel frattempo ho finalmente ricevuto una copia cartacea della rivista contenente il mio primo (e probabimente ultimo) articolo in tedesco: “Se non sono gigli son pur sempre figli, vittime di questo mondo“ oder: … die Opfer dieser Welt. La copia è del 2010. Ormai avevo perso ogni speranza di riceverla.

domenica, febbraio 06, 2011

Euro italiani ed euro tedeschi

Mi sono spesso chiesto quale sia il motivo per cui la porzione di banconote rovinate che circola in Italia sia molto più grande di quella che circola in Germania. Almeno secondo le mie osservazioni euristiche.
Le banche dei due paesi seguono direttive diverse per la rottamazione delle banconote? O forse giocano un ruolo anche abitudini e questioni culturali?
Si accettano modelli interpretativi per questa rimarchevole osservazione sperimentale.

giovedì, febbraio 03, 2011

Il governo del fare

Com'era la filastrocca?
Dire, fare, baciare, lettera, testamento. Ci giocavate anche voi?
Il governo del fare, del dire e del baciare lo abbiamo già avuto. Mi chiedo solamente quando arriveremo alle ultime due parti del gioco.

E concedetemi pure quest'indegna battuta.
Dalla rassegna stampa di oggi: "Berlusconi annuncia una scossa all'economia". Lele Mora corre alla ricerca della ragazza dall'insolito nome.