martedì, aprile 22, 2014

Pasqua alternativa? Pasqua intelligente? No: Pasqua orsina

Abbiamo trascorso le quattro giornate di festa facendoci le camminate di allenamento per il nostro
Cammino transappenninico. Tranne una breve parentesi a Pasquetta.

E, visto che le nostre camminate hanno incluso anche la città dell'asparago bianco, e visto che questa era proprio la stagione giusta, dopo un fallimento causa portafoglio dimenticato, abbiamo anche gustato la specialità locale prima di incamminarci per il ritorno.
Perché Pasqua orsina? Be' per due motivi principali. Essa è stata costellata di umore e di aglio: entrambi orsini, ma nel senso buono.

Ma oggi si ricomincia la settimana di tre giorni. Dopodiché, giovedì a Venezia per Servillo!

Il viaggio più dibattuto di tutti i tempi...

... o almeno di tutti i tempi della vita di D.

- Neppure la decisione di Ulisse, se oltrepassare o meno le colonne d'Ercole, deve aver suscitato tante discussioni e ripensamenti - pensò D mentre leggeva l'ultima delle innumerevoli comunicazioni relative al suo imminente viaggio.
Tutto era cominciato un mese prima. Quando mancavano più di due mesi all'inizio del viaggio programmato. D aveva visto che nessun vaccino era obbligatorio per quel paese ma per scrupolo volle informarsi meglio. E finì così, insieme a Z, nel reparto appropriato della clinica universitaria. Lì la dottoressa A, dapprima iniettò a Z diversi vaccini in tre iniezioni mentre declamava degli scioglilingua teutonici, poi, ascoltata la storia di D, disse:
- Ah! Uhm! Ehm! Credo che per il suo caso dovrò parlare con la superdottoressa. E forse anche con la sua dottoressa H. Sa, lì ci sono le zanzare che trasmettono la dengue. Torni la settimana prossima e le faremo sapere.
- Viaggio a rischio? - dice Z a D uscendo dal reparto.
- Ma no. Secondo me stanno sovrastimando la cosa - risponde D. - Vedrai che se parleranno con la dottoressa H le cose si aggiusteranno.
D torna la settimana successiva e, invece della superdottoressa, trova il giovane dottor N.
- La superdottoressa è malata - dice il giovín dottore.
D deve quindi raccontare di nuovo tutta la storia.
- Bè, io farei le analisi per controllare la sua copertura immunitaria ed eventualmente effettuare i vaccini mancanti - dice molto pragmaticamente il dottor N. Bene, pensa D, come pensavo il viaggio non è a rischio.
D torna la settimana successiva e, oltre alla superdottoressa, trova anche il dottor N e un altro il giovin dottore. È la superdottoressa a parlare mentre i due giovani ascoltano.
- Il problema è il morbillo. Lei non ha gli anticorpi e abbiamo letto che nel suo caso il vaccino è sconsigliato - dice la superdottoressa. - Ma lei deve proprio andare?
- Non è che devo. Solo che vorrei capire rischi e implicazioni per poi prendere una decisione. Ad esempio, perché il vaccino è sconsigliato? Che cosa potrebbe succedere?
- Non lo sappiamo bene. Dovremmo contattare altri gruppi di ricerca. Ne abbiamo già trovato uno nel Regno Unito. Le faremo sapere la settimana prossima.
Nel frattempo D contatta la dottoressa H. - Non vedo restrizioni - dice la dottoressa. - Né per il vaccino né per il viaggio.
Poi, dopo aver parlato con la superdottoressa, la dottoressa H richiama D: - Abbiamo deciso di misurare i Linfociti T CD4 prima di prendere ulteriori decisioni.
- Sono normali - dice dopo due giorni la dottoressa H. Vada a vaccinarsi.
Ma poco dopo arriva la risposta della superdottoressa. Ha sentito un'esperta statunitense e uno svedese. La statunitense dice che andrebbero misurati anche Linfociti T CD3, CD8, CD19, e se quelli sono normali, procedere con il vaccino. Lo svedese dice che la casistica è molto limitata e che studi veri e propri non sono stati mai fatti. Lui dice che forse non farebbe il vaccino ma somministrerebbe immunoglobuline per via endovenosa.
- Sentiti tali pareri - scrive la superdottoressa - suggeriremmo che:
1. Il viaggio venga annullato perché ormai, pur somministrando il vaccino, sarebbe troppo tardi affinché una copertura immunitaria si possa sviluppare.
2. Procedere con le analisi suggerite perché il vaccino sarebbe consigliabile indipendentemente dal viaggio.
L'esito delle analisi suggerite è: vaccino sì. Ma D, non è soddisfatto del consiglio "viaggio no", decide di interpellare anche l'eccellentissimo Pontefice Massimo.
- Vaccino: no! - nega inflessibilmente l'eccellentissimo Pontefice Massimo, solitamente noto per la sua flessibilità. - Viaggio: né no, né sì. Decida lei - dice. - Capisco i suoi desideri, ma noi non possiamo assicurarle che tutto filerà liscio. Se decide per il sì si attenga alle misure consigliate.
Dopo discussioni e ripensamenti vari D e Z concordano nell'annullare la seconda settimana e quindi il viaggio di Z, che è stata vaccinata, e di ridurre il viaggio di D alla sola settimana lavorativa più due giorni.

sabato, aprile 19, 2014

Pizza di Pasqua sabina

Come da tradizione della Pasqua trascorsa lontano da casa non potevo mancare di cimentarmi nella preparazione di sua maestà la Pizza di Pasqua sabina.



Una delle due è appena passata a miglior vita. Consumata per metà dai miei compagni di corso di teatro e per metà da me medesimo. Tranne una fetta consumata da Zucchero. Lei non ama molto questo dolce.
Per la seconda pizza spero di resistere fino alla colazione pasqualina. Dotata quest'anno anche di salame, ma non di frittata con gli asparagi né di coratella. Non torneranno più...
Vabbè, Buona Pasqua comunque.

giovedì, aprile 10, 2014

Il metodo scientifico spiegato da Bressanini

Leggendo Ma il vino biodinamico è buono? di Dario Bressanini ho trovato una serie di domande e risposte sul metodo scientifico. Avendole trovate molto interessanti ed efficaci le riporto di seguito sintetizzando un po'.

FAQ
D: Se chi produce vuole seguire quelle prescrizioni esoteriche, che evidentemente non sono dannose per i prodotti, che male c’è?
R: Non c’è ovviamente nulla contro la persona che “ha fede”, ma io credo che la scienza, e gli scienziati, abbiano il diritto di spiegare cosa è dimostrato e distinguerlo da ciò che non lo è. Hanno il diritto, ma oserei dire anche il dovere, di mettere in evidenza la superstizione dalla realtà. Credo sia un dovere sociale che gli scienziati escano ogni tanto dai loro laboratori e cerchino di combattere tutti gli atteggiamenti antiscientifici che proliferano nella nostra società moderna, dall'astrologia all'omeopatia, dalle diete assurde basate sui gruppi sanguigni o sulla presunta alcalinità degli alimenti a tutte le varie pseudoscienze.
D: Perché prendi in giro Steiner e color che credono nella biodinamica?
R: Io non prendo in giro nessuno. Io riporto quello che ha scritto Steiner e lo confronto con i fatti. Non sono mica io quello che ha detto che si deve scuoiare un topo, bruciarne la pelle e spargerla per i campi. O che le corna del cervo comunicano con le energie cosmiche. E se uno “dinamizza” il letame ruotandolo per mezz'ora in senso orario e poi per mezz'ora in senso antiorario, beh, si deve aspettare qualche frecciatina
D: Ho comprato un vino biodinamico. Era buono assai. Quindi evidentemente la biodinamica funziona!
R: No. Non basta prendere una bottiglia di vino biodinamico e apprezzarla per dire che “funziona”. E non è neanche sufficiente prendere due bottiglie, una biodinamica e l’altra no, e confrontarle. Anche se avessimo la cura di prendere vini da due aziende vinicole confinanti, in modo da avere presumibilmente lo stesso suolo e le stesse condizioni climatiche, la qualità finale del vino è influenzata da moltissimi altri fattori, dai metodi di gestione della vigna alle pratiche che si effettuano in cantina, dal tipo di materiali usati per far invecchiare il vino e così via. L’unico modo per fare un confronto è un esperimento rigidamente controllato come descritto nello scorso articolo.
D: Sappiamo bene che ci sono molte cose che la scienza non riesce a spiegare
A: Certamente, la scienza ancora non riesce a dare una spiegazione di molti fatti sperimentali. Ma prima di perdere tempo nel tentativo di cercare una spiegazione ad un fatto, è necessario che l’esistenza del fatto stesso sia ben confermata. Per intenderci, non inizio a costruire teorie scientifiche su come le renne di Babbo Natale riescano a volare prima di determinare se effettivamente Babbo Natale esiste davvero e che usi delle renne.
D: Mi vuoi forse dire che uno non ha il diritto di credere in ciò che vuole?
A: Puoi credere in quello che vuoi, certamente. C’è chi crede a tutta una serie di cose non dimostrate. Basta considerare una qualsiasi religione e se ne trovano moltissime, ovviamente, di “espressioni di fede”. Tuttavia, così come c’è libertà di fede, esiste anche la libertà di critica, specialmente quando si vogliono far passare per “scientifiche” certe pratiche che proprio non lo sono. Diciamo che gli scienziati sono punti sul vivo quando invadi il loro terreno con un linguaggio pseudoscientifico, e reagiscono di conseguenza.
D: Il metodo scientifico non è l’unica maniera di indagine
A: Il metodo scientifico serve per ridurre al minimo, e se possibile eliminare, la possibilità di arrivare a conclusioni errate nell'osservazione di un fenomeno, eliminando le possibilità che il giudizio finale venga alterato da fattori estranei (ad esempio le convinzioni personali) al fenomeno che si desidera studiare. Nel far ciò è essenziale che il design dello studio sperimentale sia fatto a dovere. È per questo motivo che racconti aneddotici  (vedi alla voce “mio cugino…”) non sono accettati. Nonostante tutte le precauzioni ogni tanto vengono pubblicati articoli sbagliati e che giungono a conclusioni errate. Può essere dovuto ad un cattivo design dell’esperimento o a una interpretazione statistica sbagliata dei risultati, alla mala fede o altro. Sta alla comunità scientifica, dopo la pubblicazione, criticare la metodologia con cui è stato effettuato lo studio.
Chi sostiene che il metodo scientifico non funziona solitamente non lo capisce e non ha mai proposto nulla di altrettanto valido.
D: È fastidioso che gli scienziati vogliano spiegare tutto.
R: Non tutto. Solo quello che è in linea di principio spiegabile in termini scientifici, almeno con le conoscenze attuali. Non si capisce perché se un prete parla di genetica e un filosofo di agricoltura nessuno si scandalizzi, mentre se ne parlano gli scienziati (che forse, forse, sono un po’ più titolati a parlarne) si accusi la scienza e gli scienziati di “arrogante scientismo”.
D: È indubbio che gli astri influenzino la vita sulla terra. Non è forse la forza della luna che muove le maree? E l’energia del sole che ci riscalda?
A: indubbiamente. Ma quelle sono forze ed energie ben note e studiate. Completamente comprese dalla scienza. Allo stesso modo con cui calcoliamo e prevediamo le maree, basandosi sulla forza di gravità, possiamo prevedere che l’influenza degli altri pianeti è praticamente nulla, per non parlare delle costellazioni.
Tirando le somme
Perché queste pratiche hanno seguito? Forse il motivo è da ricercare nel bisogno dell’uomo occidentale, in questo momento storico, di riscoprire una dimensione spirituale. Molto più banalmente, queste pratiche possono essere usate come segno di distinzione commerciale. In un mercato sempre più affollato di proposte, è importante trovare dei modi per caratterizzare un prodotto e distinguerlo dagli altri, vendendo al contempo anche emozioni. E il vino è il prodotto perfetto per vendere emozioni spirituali.

martedì, aprile 08, 2014

Bei progetti da finanziare

Volevo segnalare questi progetti che hanno bisogno di un piccolo aiuto da più persone possibili. Soprattutto in un momento come questo. Sulla pagina del Progetto HOME troverete tutte le informazioni relative a come e a chi donare.
Brevemente
Si può donare dal 30 marzo al 20 aprile: 2€ con un SMS, oppure 2, 5, 10 € con una chiamata da rete fissa al numero 45508, oppure con le seguenti modalità, sempre attive:

• POSTA c.c.postale 571.000 IBAN IT61 F 07601 03200 000000571000
• BANCA c/c 75246 Banca Prossima IBAN IT67 G 03359 01600 100000075246
Entrambi intestati a: Associazione Trenta Ore per la Vita Onlus.

• CARTE DI CREDITO Numero verde 800-33.22.11
• ONLINE sul sito www.trentaore.org

Per ora io ho donato al progetto Come a Casa con mamma e papà

giovedì, aprile 03, 2014

Sul presunto rapporto tra vaccini e autismo

Leggendo questo articolo (Autismo e vaccini: ancora?), di cui riporto di seguito qualche stralcio, ho scoperto questa lettera aperta di Le Scienze al Ministro della Salute in cui si chiede di prendere provvedimenti per informare correttamente la popolazione ed evitare che vengano diffuse paure ingiustificate e basate su dati falsi. Vi invito a leggere e, se la cosa vi convince, ad aderire.

"...la storia che vuole che i vaccini causino l'autismo non è per niente nuova e come gli zombi ogni tanto ritorna; nacque nel 1998 quando uno studio di un medico, Andrew Wakefield, concludeva per la necessità di studiare meglio la presenza di anticorpi antimorbillo in bambini con disturbo dello spettro autistico."
"...Ma tanti istituti di ricerca iniziarono a studiare il caso: davvero la vaccinazione trivalente causava l'autismo? No.
Nessuno studio (nemmeno quelli con grossi campioni studiati) evidenziò un aumento di casi di autismo in individui vaccinati, nessun dato fa pensare a questa correlazione.
Si provò allora a paragonare vaccinati con non vaccinati ed anche qui: nessun aumento di casi di autismo nella popolazione vaccinata rispetto a quella non vaccinata. I fatti sono chiari: quell'ipotesi non è confermata da nessuna indagine." ..."un giornalista indagò sulla vicenda e si scoprì una delle più grandi frodi scientifiche moderne. Wakefield aveva falsificato lo studio dietro pagamento di un avvocato che si occupava di cause di risarcimento."

"Qualcuno pensa che la vicenda italiana sia solo una strana coincidenza? Beh, basta controllare i nomi delle persone coinvolte: avvocati, medici ed associazioni sono sempre gli stessi e sono gli stessi che organizzano convegni e riunioni in "tour" per l'Italia, per fare proselitismo, c'è una vera e propria organizzazione che ha precisi interessi economici. Così la procura di Trani, in seguito alla denuncia di due genitori, ha aperto un'inchiesta per scoprire se esistono collegamenti tra la somministrazione di vaccino trivalente (morbillo, parotite, rosolia) ed insorgenza di autismo."

"Intendiamoci, non appoggio l'attacco alla magistratura che ho notato da qualche parte parlando della vicenda. Il PM di Trani ha ricevuto una denuncia e quindi ha il dovere di indagare, anzi, ben vengano le indagini! Alla fine di queste mi aspetto un risultato, un chiarimento: scoprirà che, contrariamente a quello che mostrano tutti gli studi sul tema, il vaccino trivalente causa autismo? Che si puniscano i responsabili, duramente. Scoprirà che non è vero e che qualcuno ha fatto una denuncia pur sapendo che non vi fossero motivi per farla? Che si puniscano i responsabili, duramente."

mercoledì, aprile 02, 2014

Piuttosto: una canzone cruscante

Piuttosto, piuttosto
che è un avverbio, una parola composta, 
Piuttosto, piuttosto
che vuol dire pressappoco: preferibilmente.
Moda della lingua un po' settentrionale
che ci porta a violentare alcune parole
usato come "oppure" con l'accento milanese
e due o tre parole inglesi
la puoi sentire in radio, in televisione
ha contagiato tutta Italia senza esclusione
....
Lo devo ammettere che ci ho anche provato
a usarlo con il tono di un commenda navigato
Ma sono allergico non posso farci nulla
se lo sento penso subito: Minetti e bunga bunga
....
Giacomo Lariccia