giovedì, dicembre 30, 2010

Figure retoriche: metalessi

La metalessi è una figura retorica che consiste nel celare il senso o il significato di quanto è detto dietro uno o più anelli intermedi che vengono omessi.

Esempi:
"Quel ballerino aveva una calzamaglia così stretta che non solo si distingueva il sesso, ma anche la religione."

lunedì, dicembre 27, 2010

I primi passi del pensiero matematico: Numeri e Geometria attraverso la storia

Nelle prime grandi civiltà della storia che si svilupparono in Egitto e in Mesopotamia l’uso dei numeri e della geometria consisteva principalmente nell’applicazione a problemi pratici di formule e procedimenti noti.
Queste culture erano venute a conoscenza di metodi, che sembravano valere per numeri e figure geometriche, attraverso l’intuizione, l’esperienza e i tentativi. In tal modo era venuto a costituirsi un bagaglio di conoscenze matematiche che veniva usato come un ricettario da cui estrarre il rimedio giusto per il problema in questione: sia che si trattasse di questioni di vita quotidiana, come problemi relativi ad attività commerciali, agricole o di ripartizioni di eredità; sia che si trattasse di attività collegate alla sfera religiosa. Se i fiumi esondavano si usavano le conoscenze geometriche per ricostruire i confini persi. Se il sovrano voleva costruire un tempio si conoscevano formule e metodi utili. Non era importante capire perché il rimedio funzionasse, l’importante era che funzionasse.
Essendo quindi assente un atteggiamento investigativo volto alla comprensione dei meccanismi di base, mancava anche un’impalcatura teorica e qualsiasi forma di discussione filosofica sui principi.

Come esempi delle più antiche testimonianze scritte di natura matematica a noi pervenute si possono citare il papiro egizio di Ahmes (o di Rhind) (1650 a.C. circa trascritto da un papiro precedente composto probabilmente fra il 2000 e il 1800 a.C.), che contiene problemi aritmetici, e geometrici; il papiro egizio 6619 di Berlino (tra il 2000 e il 1786 a.C.), che contiene un problema che suggerirebbe una possibile conoscenza applicativa di quello che in seguito sarà denominato teorema di Pitagora;
e la tavoletta babilonese chiamata Plimpton 322 (1800 a.C. circa), che contiene una lista di cosiddette terne pitagoriche, cioè terne di numeri, scritti in questo caso in caratteri cuneiformi, che sono soluzioni del teorema di Pitagora.

La discussione filosofica sui principi e sui metodi dell’Aritmetica e della Geometria ebbe inizio nell’ambito della civiltà greca intorno al VI sec. a.C. Fu allora che si cominciò a costruire quell’impalcatura teorica della Matematica che dopo più di due millenni e mezzo di aggiunte, restauri, crolli e ricostruzioni, costituisce ancora il fondamento della materia linguaggio comune di tutte le scienze.

La tradizione occidentale concorda nel ritenere Talete di Mileto (620-550 a.C. ca.) e Pitagora di Samo (580-500 a.C. ca.) come i pionieri, in ambiti un po’ diversi, dell’impostazione logico-deduttiva che diventerà la caratteristica essenziale della Matematica. Gli stessi termini di “matematica” (“ciò che si impara”), “matematico” (“incline ad apprendere”) e “filosofia” (“amore per la saggezza”), sarebbero stati coniati da Pitagora per descrivere la propria attività intellettuale e quella dei suoi allievi.

Nella prossima puntata parleremo di Talete di Mileto.

Indice della serie

Figure retoriche: antitesi

L'antitesi è una figura retorica di accostamento di due parole o frasi di significato opposto.

Esempi:
vita/morte, riforma/Gelmini, onorevole/Calderoli, trovata specie extraterrestre/nata e sviluppatasi sulla Terra

martedì, dicembre 21, 2010

Buon solstizio speciale

In questo giorno di solstizio invernale più eclissi lunare auguro a tutti un buon inizio d'inverno.
Queste rare congiunzioni astrali non ci sono state molto favorevoli visto che sia io che Zucchero ci siamo beccati la bronchite.
Per chi gradisse ulteriori informazioni posso aggiungere che l'ultimo evento di solstizio invernale più eclissi lunare avvenne il 21 dicembre 1638 e il prossimo si verificherà il 21 dicembre 2094
Purtroppo stavolta l'eclisse me la sono persa. Visto che alle 4 di stamattina ero intento a scaldare il cuscinetto per Zucchero. Però la prossima non me la voglio perdere. 
Chi si unisce all'appuntamento per la notte del 21 dicembre 2094?

lunedì, dicembre 20, 2010

Perché mi piace l'iPad?

iPad o portatile? - elibro o libro?

L'iPad: un portatile ancora più portatile

Ho comprato l'iPadio (iPad nel nostro lessico famigliare) meno di due settimane fa. Già dopo un paio di giorni di prova il mio entusiasmo per la tavoletta aveva raggiunto livelli molto alti. Mi sono chiesto perché.

Premetto l'ovvia osservazione che i miei giudizi che riporterò di seguito sono molto soggettivi e probabilmente inlfuenzati anche dall'entusiasmo per la novità. Il principale elemento della soggettività credo dipenda dal tipo di attività che l'utente dei dispositivi digitale predilige.

Già da tempo avevo pianificato che durante il mio viaggio nella Carolina del Nord avrei comprato un nuovo giocattolino. Siccome la novità degli elibri (o ebooks come qualcuno si ostina a chiamarli :-) mi interessava molto ero indeciso se limitarmi ad un Kindle. Il mio compagno di viaggio danese Thomas, un fanatico del mondo Apple, mi aveva pero fatto notare che esiste anche un'applicazione Kindle per l'iPad e che lui non avrebbe avuto dubbi viste le migliaia di altre potenzialità della tavoletta. Io avevo opposto l'argomento carta elettronica, ma senza riuscire a smuovere la sua convinzione. Alla fine e stato lui a convicermi e ho optato per l'iPad. Che alla fine poi è stato un regalo di Zucchero. Ora devo ammettere che Thomas aveva ragione.

Mi è risultato un po' difficile razionalizzare il mio entusiasmo per la nuova tavoletta in quanto diversi aspetti risiedono nell'area istintivo-soggettiva.
Un'amica che possiede un portatile Mac mi chiedeva: ma perché dovrei preferirlo al mio portatile? Questa osservazione mi ha spinto a pensare a vantaggi e svantaggi dell'iPad sul portatile. Di seguito riporterò quali sono secondo me. Visto che ho ancora un'esperienza molto limitata e visto che vantaggi e svantaggi sono molto soggettivi mi interesserebbe molto conoscere anche i pareri altrui.

Vantaggi dell'iPad sul portatile
1. Il portatile è portatile ma l'iPad è ancora più portatile. Io non avrei mai neppure considerato l'idea di usare il portatile in posti tipo: sale di attesa, mezzi pubblici, letto, bagno, ecc. La tavoletta invece la uso tranquillamente in tutti questi posti. Soprattutto nella sua funzione di lettore, ma non solo.
Il motivo che mi ha fatto cambiare comportamento? Soprattutto le dimensioni e l'immediatezza del nuovo strumento. Fondamentale è anche la scelta di una custodia-cornice ottimale. La mia ad esempio (che potete vedere nella foto - ma sicuramente ce ne saranno di migliori) mi consente di disporre la tavoletta sia in posizione verticale che orizzontale con diverse inclinazioni senza doverla sostenere con le mani. Da seduto e da sdraiato posso quindi leggere, ma anche scrivere, con una certa comodità. La sera a letto mi consente inoltre di leggere tenendo le mani comodamente sotto la coperta. Il che non è affatto male in questa stagione.

2. Una conseguenza del punto 1 è che ora ho molto più tempo per leggere i miei (e)libri e altro materiale. Sto sperimentando ad esempio un abbonamento mensile all'Espresso. Inoltre i pdf possono essere letti quasi come degli elibri.

3. Un'altra conseguenza del punto 1 è che posso scrivere molto facilmente note e appunti ovunque mi trovi.

4. La batteria dura molto di più di quella di un portatile.

5. Il sistema operativo e l'interfaccia grafica dell'iPad sono molto immediati ed intuitivi.

6. Questo punto è in realtà una lista di vantaggi dell'elibro sul libro cartaceo:
  a. non c'è bisogno di tagliare alberi per la carta
  b. non c'è bisogno di enormi scaffalature per contenerli
  c. si puo' viaggiare portandosi dietro tutta la libreria personale
  d. quando si passa da un elibro all'altro l'applicazione si ricorda l'ultima pagina che avevamo letto
  e. posso inserire segnalibri e commenti nel testo
  f. posso ricercare parole o frasi
  g. selezionando una parola posso ottenere immediatamente la sua definizione su un dizionario o su wikipedia oppure avviare una ricerca su google
  h. posso leggere anche in una stanza buia (questo è un vantaggio dell'iPad sulla carta elettronica (tecnica usata dal Kindle), ma per alcuni potrebbe anche essere uno svantaggio)

L'unico svantaggio che riesco a trovare è che l'elibro ha bisogno di essere ricaricato mentre il libro cartaceo no. Tuttavia non e inimmaginabile un futuro in cui l'intervallo di ricarica possa tendere idealmente all'infinito.

Svantaggi dell'iPad sul portatile

1. Una conseguenza del punto 1 dei vantaggi potrebbe essere una sempre maggiore dipendenza dal mondo virtuale.

2. Il sistema operativo dell'iPad non possiede tutte le potenzialità del sistema operativo di un portatile. La multiprocessualità è ad esempio molto più limitata.

Complessivamente, usando una grossa esemplificazione, direi che l'iPad è nettamente preferibile quando l'attività da svolgere rientra nell'area ludico-ricreativa o quando l'utente si trova in condizione di mobilità. Per attività più legate a questioni produttivo-lavorative - tra cui includo anche la scrittura per il blog - in cui l'utente ha anche la possibilità di lavorare per più ore dallo stesso posto allora il portatile preferibile.

venerdì, dicembre 17, 2010

È ormai definitivo: il freddo quest'anno mi segue

Se tre indizi fanno una prova, allora è provato che in questa fine autunno 2010 l'ondata di freddo si sposta con me.

A fine novembre ero in Germania e le temperature viaggiavano tra i -5° e i -10°. Agli inizi di dicembre mi sono spostato negli USA, le temperature erano simili e la gente mi diceva: ma il freddo l'hai portato tu dalla Germania? qui non fa mai così freddo in questo periodo.
Infine mi sono spostato nella mia natia Sabina e qui stanotte abbiamo raggiunto i -7°, la caldaia si è ghiacciata e siamo quindi senza acqua calda né termosifoni. Sto lavorando con i piedi appoggiati alla stufa.
Inoltre si è verificato un evento che non accadeva da anni. Si è ghiacciato u Fontano'.

giovedì, dicembre 16, 2010

Carnevale della Matematica #32

Con qualche giorno di ritardo dovuto a viaggi fuori programma segnalo l'edizione natalizia del Carnevale della Matematica. È la numero #32 e il giorno di pubblicazione è stato il 14 dicembre. Ad ospitarla  è stata Annarita Ruberto sul blog Matem@ticaMente.

Annarita Ruberto, eccezionale insegnate di matematica che molti studenti desidererebbero avere (sicuramente avrei voluto averla io tra i miei insegnanti), ha fatto un lavoro enorme per questa edizione a tema. Si stenta molto a crederlo, ma Annarita Ruberto è stata anche un'alunna matofoba. Qui racconta la sua storia di ex matofoba. Ed il tema di questa edizione è proprio la Matofobia, e cioè, la paura della matematica.

Cito Annarita:
Perché si ha paura della matematica? E’ l’interrogativo al quale hanno provato a rispondere i contributi di diversi insegnanti che hanno raccolto l’invito. Punti di vista condivisibili, cui si aggiungono anche quelli dei diretti interessati: gli studenti. Avrete modo di acquisirli dalla lettura degli articoli proposti.

La mole e la qualità del materiale è impressionante. Quindi, studenti matofobi e non, adulti, bambini e diversamente giovani, che aspettate ad andare a leggere il carnevale di Annarita?!

Purtroppo io non sono riuscito a produrre nulla a tema, vista la mia scarsa esperienza in materia. Nonostante ciò ho inviato due contributi fuori tema che vengono introdotti così:


Dioniso del Blogghetto invia:

"Il rinascimento: Pacioli, i matematici tedeschi, gli irrazionali e le nuove notazioni (+, -, √, x0 = 1)", Parte 22 della rassegna "Numeri e Geometria".

Nell'Arithmetica integra Stifel prende anche in considerazione una questione che tormentò molti matematici che lo avevano preceduto e che ne tormenterà altri che lo seguiranno. E cioè se gli irrazionali possano  essere considerati numeri oppure no. Da una parte Stifel propenderebbe ad accettarli come veri numeri, in quanto, nella geometria, gli irrazionali riescono a risolvere problemi irrisolubili con i soli numeri razionali. D'altra parte, il fatto che la rappresentazione in notazione decimale degli irrazionali richiederebbe un numero infinito di cifre dopo la virgola condusse Stifel alla conclusione che gli irrazionali non possono  essere considerati come dei veri numeri in quanto "l'infinito stesso non più essere considerato come un numero". In realtà poi le cose cambieranno: circa tre secoli dopo con Dedekind.


Potete consultare l'indice della serie e le puntate precedenti.

Se il primo contributo riguarda la matematica e i matematici del Rinascimento, il secondo fa un notevole salto cronologico e tematico, proponendo "World Wide Web, Ragnatela Mondiale o Megaragnatela? - la lingua nella comunicazione scientifica", che affronta il problema dell'uso di anglicismi nella comunicazione scientifica.

Uso riduttivo perché fa emergere in maniera inequivocabile la passività della comunità scientifica italiana che "...non sente la necessità di disporre di parole nella lingua nazionale per esprimere una parte significativa della propria cultura".


La prima edizione del 2011 del Carnevale della Matematica, la numero 33 verrà ospitata Il 14 gennaio da .mau.

Calendario con le date delle prossime edizioni del Carnevale

Pagina fan del Carnevale su Facebook

giovedì, dicembre 09, 2010

Presentazione mondiale (asiatico-americana)

Ieri mi sono finalmente tolto il grande pensiero. Dopo il piccolo pensiero dell'altra presentazione. Quella di intrattenimento sulla mia cultura e le mie tre "hometowns" di martedì.
Lunedì avevo provato la presentazione mondiale nel "teatro" di fronte al collega europeo e alla super segretaria americana organizzatrice dell'evento. Più tardi si è unita pure la mia capa. Pensavo che oramai la versione fosse abbastanza definitiva. Ho chiesto ai colleghi di interrompermi quando volevo. Ma poi mi sono pentito. Mi interrompevano un po' troppo spesso. Con la segretaria che mi faceva notare anche un paio di cose secondo lei poco opportune in quel contesto. Dopo due ore di prova ero depresso.
Nei giorni successivi ho dovuto lavorare un po' per sistemare la presentazione. Alla fine la maggior parte dei commenti si sono rivelati utili.
Tra il pubblico c'erano prevalentemente persone del mio dipartimento. Tra cui anche la capa suprema. Come previsto in collegamento non c'era nessun europeo, visto che in Europa erano le 21, c'erano però degli asiatici e diversi americani.
Ero abbastanza tranquillo. Sono riuscito a mantenere lo stress entro i limiti produttivi. Ho riascoltato della registrazione mi ha soddisfatto. Devo solo cercare di migliorare l'abbassamento del tono di voce alla fine delle frasi. Penso di aver gestito abbastanza bene anche le domande e il momento in cui per sbaglio ho chiuso il collegamento al pubblico remoto. Il collega europeo mi ha detto che apparivo molto sicuro.
Una cosa che penso non riuscirò mai a fare è dare un tocco ludico alle mie presentazioni.
Ieri sera quindi ho deciso di premiarmi con una cena solitaria a base di filet mignon di Black Angus (lettori vegetariani: scusatemi!), ottimo Merlot californiano e letture sul mio nuovo acquisto: l'iPadio (iPad nel nostro lessico famigliare).
Ora mi rimane solo il corso di "crucial conversation", l'incontro con gli sviluppatori e la valutazione con la mia capa. Penso che questo sia stato il mio viaggio di lavoro più denso di impegni.

Figure retoriche: antonomasia

L'antonomasia:  (dal verbo greco ἀντονομάζειν, antonomázein, "cambiare nome") è una figura retorica che consiste nel sostituire ad un nome una parola o una perifrasi che ricordi in modo univoco la qualità della persona o cosa stessa, o viceversa un nome comune ad un nome proprio

Esempio (posso utilizzare quello che ho usato per l'adynaton):

«È più facile che una Trota comprenda la teoria delle stringhe, che un presidente del consiglio residente ad Arcore si dimetta.

Un'adynaton che racchiude due antonomasie. Uau!

domenica, dicembre 05, 2010

Dallas: tassista etiope, stivali e Buffalo filet (tatanka)

Sabato 4 dicembre
Stavolta è andato tutto liscio: sveglia alle 6 (con pre-sveglia alle 4), volo alle 10:30, atterraggio (morbido e non come le picchiate di quei criminali di Ryan Air) 11 ore dopo alle 14:30 locali... E mi hanno pure risparmiato il random screening!

Il tassista che mi porta in albergo (quello dello scorso anno) è come al solito un immigrato. È etiope e mi risulta simpatico. Ha vissuto un anno a Roma come rifugiato per poi spostarsi in Canada e parla quindi qualche parola di italiano.
Penso però che non indovinerete mai qual'è stato l'argomento di conversazione durante il viaggio! Abbiamo parlato del.......
...le vite dei matematici.
E qui è come se vi sentissi. Il solito noioso che assilla persino i tassisti texano-etiopi con la matematica.
No! Vi giuro che è stato lui a provocarmi! Mi ha fatto una raffica di domande. Dove vivi, quante lingue parli, che lavoro fai, che cosa hai studiato. Si è mostrato dapprima ammirato per le mie conoscenze linguistiche. Ma quando ha sentito che avevo studiato matematica è rimasto letteralmente estasiato.
Dapprima ho pensato che lo facesse per la mancia. Ma poi mi è sembrato che oltre a quel'intento nutrisse effettivamente un sincero interesse per la materia.
Mi ha detto che una volta giunto a Dallas, passando prima per l'Italia e per il Canada, si messo a studiare economia. Durante questi studi si sarebbe appassionato molto all'analisi matematica in quanto il professore di analisi condiva le lezioni con racconti sulle vite dei matematici. Mi ha parlato dell'affascinante figura del grande matematico francese Évariste Galois, morto in duello a soli 20 anni. Poi abbiamo parlato di Talete, Pitagora, Fibonacci, Cartesio e Gauss. È la prima volta che mi capita un tassista appassionato di matematica. Peccato che non ho pensato a lasciargli l'indirizzo del blog :-)
Comunque alla fine una generosa mancia gliel'ho lasciata. Se l'era meritata no?
In albergo sono stati gentilissimi. In serata c'è stato un problema con il loro servizio di navetta. E soprattutto per colpa mia. Nonostante ciò, per riparare, mi hanno chiamato un taxi e l'hanno pagato loro. In questo paese il cliente e' trattato mediamente molto bene.
Il mio obiettivo era il Dallas Market. Ed in particolare il kitchissimo Wild Bill Western Store. Già visitato durante il viaggio dello scorso anno. Mi era rimasto sul groppone il mancato acquisto di un paio di stivali.
Quest'anno ho riparato acquistando stivali texani per me e nipote. Un bel paio di hand-crafted Justin Boots per zio ...

... e un paio di Old Werstern per nipote.
Dulcis in fundo un bel buffalo filet tatanka alla Y.O. Ranch Steakhouse.

venerdì, dicembre 03, 2010

Una stagione orchestrale con due orchestre: inverno 2010-2011

Come scrivevo in "Dubbi orchestrali: io vorrei, non vorrei....", essendo un po' insoddisfatto della mia interazione con i giovani colleghi dell'orchestra in cui ho suonato negli ultimi quattro anni mi sono messo ad esplorare altre possibilità ed ho trovato una nuova orchestra: la Musikfreunde Heidelberg.

L'ambiente mi ha fatto subito una buona impressione. E dopo una decina di prove, tra cui anche un intero fine settimana, l'impressione è confermata. Mi trovo più a mio agio. Forse perché la composizione umana è più variegata. Non è ridotta alla tipologia giovane studente universitario tedesco interessato solo al suo gruppetto. Ci sono infatti molti diversamente giovani come me, ma anche più diversamente giovani di me. Ci sono stranieri come me. Il mio collega primo trombone è inglese, ingegnere aeronautico, simpatico e parla pure l'italiano; il terzo è tedesco e anche lui simpatico, così come la tuba. La seconda tromba è molto diversamente giovane, americano e fa l'infermiere nella clinica chirurgica. Simpatico pure lui. E in generale c'è molta più socievolezza nell'aria.
Il direttore merita un capitolo a parte. Ha un anno più di me ed è un vero istrione. Durante le prove dirige con molto senso dell'umorismo usando una mimica facciale formidabile.

Suonerò quindi ai concerti della Musikfreunde. Allo stesso tempo non volevo rinunciare al divertimento di suonare la Sinfonia dal nuovo mondo con la mia vecchia orchestra. Ho deciso così per questa stagione di portare avanti tutte e due le orchestre. Il che mi impegna tutti i lunedì e i martedì sera più alcuni finesettimana. Per ora però il divertimento supera di gran lunga il disagio.  
Se vi troverete nei dintorni tra fine gennaio e inizi febbraio siete invitati ai concerti!

Programmi e appuntamenti

Vecchia orchestra (AufTakt e.V.)

Antonín Dvořák: Sinfonia n. 9 in mi minore op. 95 (1893), più nota col titolo di Sinfonia "Dal nuovo mondo" - quarto movimento diretto da Von Karajan su youtube

Jean Sibelius: Concerto per violino e orchestra in Re minore, Op.47 (1903/1905)

Venerdì 21 Gennaio in località e orario ancora a me ignoti

Sabato 22. Gennaio alle 19:30 Concerto per i 10 anni dell'orchestra presso la Lutherkirche (Vangerowstr. 1 Heidelberg)

Nuova orchestra (Musikfreunde Heidelberg)

Felix Mendelssohn-Bartholdy: Ouverture Die Hebriden (Le Ebridi) op. 26

Ralph Vaughan-Williams: Concerto in fa minore per basso-tuba e orchestra (1954) - primo movimento su youtube

Albert Roussel: Sinfonia n°3 in sol minore op. 42 (1930) - primo movimento su youtube

Sabato  12 Febbraio alle 20:00 nella Stadthalle di Heidelberg
Per i biglietti:: Crazy Diamond: Poststr. 42, 06221-161480
Ticket online: www.ticketonline.com, Tel: 01805-4470

La Nasa, il batterio alieno e le fallacie de "La Stampa"

Su Radio Tre Scienza di oggi si parlava della scoperta del batterio capace di sopravvivere all’arsenico. Una domanda che mi sono posto è: bisognerà aggiornare l'albero della vita adesso?

Per curiosità sono andato a cercare altre informazioni con Google e ho trovato questo articolo de "La Stampa":

La Nasa: scoperto un batterio che dimostra l'esistenza della vita aliena

Se per "alieno" si intende "extraterrestre" già questo titolo di per sé pecca della fallacia del non sequitur. Non è affatto vero che la scoperta dimostri l'esistenza della vita aliena e non è neppure vero che "potrebbe dimostrare l’esistenza degli alieni", come più prudentemente viene scritto nell'articolo. La scoperta può semmai condurci ad un nuovo stato di conoscenze che forse ci porterà ad aumentare la nostra probabilità soggettiva relativa all'evento "esistenza di forme di vita extraterrestri".

Ma la cosa più interessante è che se provate a premere il pulsantino di condivisione per Facebook, il titolo si trasforma in:

Nasa, scoperta una forma di vita extraterrestre - LASTAMPA.it

E questo è un vero e proprio ossimoro! Come si fa a dichiarare extraterrestre una forma di vita che si è sviluppata sulla Terra? Da quanto ho capito il batterio non proviene da meteoriti o materiale extraterrestre.

giovedì, dicembre 02, 2010

Figure retoriche: entimema

L'entimema: nella Retorica di Aristotele è un'argomentazione in forma di sillogismo in cui almeno una delle premesse è solamente probabile.

Esempio:
È tedesco, quindi porta i sandali con i calzini (preferibilmente di lana).

Nell'esempio è taciuta la premessa solamente probabile: Tutti i tedeschi portano i sandali con i calzini (preferibilmente di lana).

20 anni di centrosinistra in 5 minuti

Preso da Questione della decisione.

mercoledì, dicembre 01, 2010

Vocabolario internazionale: Schadenfreude

Schadenfreude è un termine tedesco che deriva da Schaden (danno) e Freude (gioia). Potrebbe tradursi come "delizia per le disgrazie altrui".

Penso che sia un sentimento molto meschino. Ma penso anche che capiti a molti di frequentarlo ogni tanto. Solo che c'è chi cerca di gestirlo ed arginarlo e chi ne fa un vero e proprio stile di vita. Io di solito cerco di evitare la seconda tipologia di persone.

Alcuni studi hanno mostrato che le persone con una bassa autostima siano più propensi a sentirsi Schadenfreude, che quando le persone intorno a noi hanno avuto eventi sfortunati, guardiamo meglio noi stessi, che la Schadenfreude è in stretta correlazione con l'invidia e che gli uomini hanno una maggiore propensione alla Schadenfreude rispetto alle donne. Tutti risultati abbastanza intuitivi direi.

In tedesco esistono anche dei detti sulla Schadenfreude:
Schadenfreude ist die schönste Freude (denn sie kommt von Herzen): "La Schadenfreude è la migliore forma di gioia (in quanto viene dal cuore)."
Das Wort Schadenfreude kennt man nur im Deutschen: "La parola Schadenfreude è conosciuta solo in Tedesco."

Ecco, la Schadenfreude è il sentimento che vedo spesso affiorare quando qualcuno qui mi chiede spiegazioni circa le nostre patrie disavventure politiche e archeologiche (giusto per fare degli esempi). E a provocarmi la maggior parte del disagio non è solo ciò che i miei interlocutori dicono - che ha spesso un fondo di verità, anche se appreso, quando va bene, attraverso un servizio di due minuti della TV tedesca, oppure attraverso il popolarissimo quotidiano scandalistico. Non è neppure solamente la superficialità di voler ridurre un fenomeno di estrema complessità ad una frase letta o ascoltata. No! La cosa che mi provoca più inquietudine, e a volte anche un po' di irritazione, è proprio la Schadenfreude che percepisco in alcuni dei miei interlocutori.