- Questo piano è stato fissato con del silicone - dice TC esprimendosi in un tedesco semidialettale e veloce, con suoni gutturali ai limiti della comprensibilità umana, dopo aver esercitato un po’ di pressione verso l’alto sulla parte inferiore del piano cottura. - Chi lo ha montato? - chiede poi.
- Sia la cucina sia il piano cottura sono stati acquistati in Italia e sono stati montati da una ditta venuta dall'Italia - risponde D.
- Allora la garanzia non è valida - dice TC.
- Veramente abbiamo controllato con la casa madre italiana e lì ci è stato detto che la garanzia ha valore internazionale. Se vuole possiamo richiamarli.
- No, lasci stare. Anche se non è valida lo sistemiamo lo stesso. Comunque - continua tornando a visionare il piano - il lavoro di installazione è stato fatto malissimo. Non hanno installato la guarnizione tra il piano cottura e il piano della cucina ed è stato usato del silicone per fissare il piano cottura sul piano della cucina - dice TC. Poi continua con una quasi incomprensibile giaculatoria in un proto-teutonico delle valli sveve. Quello che D riesce a interpretare è: che TC si rifiuta di smontare quel piano cottura, che sarebbe dovuta tornare la ditta dall'Italia per smontarlo e che lui sarebbe tornato solo a piano già smontato.
A quel punto Z decide di consultare il titolare della ditta italiana, il quale, dopo un commento non propriamente agiografico sulle qualità tecniche di TC, dice a Z - Lasciatelo perdere. Torno io dall'Italia e mi faccio rimborsare il viaggio dalla casa madre.
Dopo l'uscita di scena di TC, Z dice a D che lei, tra i rapidi latrati è riuscita a decifrare un commento di disprezzo di TC relativo agli italiani e al loro modo di lavorare. Frattanto il titolare della ditta italiana richiama Z e le dice - Secondo me per risolvere il problema basta una spatola.
Z passa quindi la spatola lungo il perimetro tra il piano cottura e il piano della cucina e, in cinque minuti, riusce a sollevare il piano cottura. Del fantomatico silicone non se ne trova traccia. Troviamo invece la guarnizione nera che secondo TC non era stata installata.
D richiama quindi TC dicendogli - Guardi può pure tornare perché il lavoro lo ha fatto mia moglie in cinque minuti con una spatola.
- Non è necessario che io torni - dice TC. - Ordino subito il nuovo piano cottura e entro una settimana vengo a sostituirlo.
Dopo due settimane, non avendo ricevuto più notizie, D prova più volte a richiamare inutilmente TC. Dopo due giorni di tentativi D riceve un SMS di risposta dove TC lo informa che non poteva rispondere perché al volante. D gli risponde per SMS chiedendogli il motivo del ritardo ma non riceve alcuna risposta. Poi prova ancora a richiamare ma non riceve di nuovo risposta. Il giorno successivo TC si degna infine di rispondere a una delle chiamate di D e, dopo varie richieste di parlare più lentamente e chiaramente, D riesce a capire che TC il pezzo lo ha ordinato e che non è colpa sua se il pezzo non arriva. D obietta che può anche comprendere il ritardo, ma che, come cliente, dovrebbe esserne almeno informato e che non gli pare un buon supporto ai clienti quello che non risponde alle chiamate degli stessi che chiedono informazioni su promesse non mantenute.
Finalmente, dopo più di due settimane oltre la data promessa, TC informa D che il piano cottura è arrivato. Qualche giorno dopo, TC torna da D per montarlo.
Non appena smontato il piano TC ricomincia la sua giaculatorie ai limiti della comprensibilità con diversi riferimenti al fato che il lavoro è stato fatto male dagli italiani. Inizialmente D ignora i commenti e si fa spiegare il problema. Sembra che il collegamento del filo non sia stato fatto correttamente e che il cavo non sia quello giusto. D cerca di spiegargli che il cavo era stato installato dall'impresa costruttrice tedesca, quella che ha costruito l’edifico, sotto esplicita richiesta che il cavo dovesse essere adeguato per un piano cottura. Ma D non riesce nell'intento di spiegare il fatto perché TC è troppo impegnato nella sua giaculatoria.
- Qui siamo in Germania - dice infine TC - un lavoro del genere va forse bene per l’Italia ma non qui - continua assumendo che anche il cavo fosse stato installato dalla ditta italiana. - Tornerò solo quando questo cavo sarà stato sostituito.
Non riuscendo più a ignorare tali sproloqui D dice a TC che è stufo dei suoi commenti offensivi di stampo pregiudiziale e razzistico.
- Lei deve stare molto attento a quello che dice - dice D avvicinandosi col dito alzato. TC lo fissa un istante e prova a parlare. - Lo sa che ci sono anche delle leggi contro la discriminazione? - lo interrompe D.
- Io sono mezzo italiano e amo l'Italia - risponde TC in italiano con tono concitato.
D lo fissa con sguardo esterrefatto. - Non ci posso credere - dice poi portandosi una mano alla testa. - Ma che c****o di comportamento è!? Perché mi parlavi in quel modo allora?
- No io... - biascica TC riprendendo a parlare in tedesco. - È che l'italiano non lo parlo e non lo capisco quasi per niente.
- Sia la cucina sia il piano cottura sono stati acquistati in Italia e sono stati montati da una ditta venuta dall'Italia - risponde D.
- Allora la garanzia non è valida - dice TC.
- Veramente abbiamo controllato con la casa madre italiana e lì ci è stato detto che la garanzia ha valore internazionale. Se vuole possiamo richiamarli.
- No, lasci stare. Anche se non è valida lo sistemiamo lo stesso. Comunque - continua tornando a visionare il piano - il lavoro di installazione è stato fatto malissimo. Non hanno installato la guarnizione tra il piano cottura e il piano della cucina ed è stato usato del silicone per fissare il piano cottura sul piano della cucina - dice TC. Poi continua con una quasi incomprensibile giaculatoria in un proto-teutonico delle valli sveve. Quello che D riesce a interpretare è: che TC si rifiuta di smontare quel piano cottura, che sarebbe dovuta tornare la ditta dall'Italia per smontarlo e che lui sarebbe tornato solo a piano già smontato.
A quel punto Z decide di consultare il titolare della ditta italiana, il quale, dopo un commento non propriamente agiografico sulle qualità tecniche di TC, dice a Z - Lasciatelo perdere. Torno io dall'Italia e mi faccio rimborsare il viaggio dalla casa madre.
Dopo l'uscita di scena di TC, Z dice a D che lei, tra i rapidi latrati è riuscita a decifrare un commento di disprezzo di TC relativo agli italiani e al loro modo di lavorare. Frattanto il titolare della ditta italiana richiama Z e le dice - Secondo me per risolvere il problema basta una spatola.
Z passa quindi la spatola lungo il perimetro tra il piano cottura e il piano della cucina e, in cinque minuti, riusce a sollevare il piano cottura. Del fantomatico silicone non se ne trova traccia. Troviamo invece la guarnizione nera che secondo TC non era stata installata.
D richiama quindi TC dicendogli - Guardi può pure tornare perché il lavoro lo ha fatto mia moglie in cinque minuti con una spatola.
- Non è necessario che io torni - dice TC. - Ordino subito il nuovo piano cottura e entro una settimana vengo a sostituirlo.
Dopo due settimane, non avendo ricevuto più notizie, D prova più volte a richiamare inutilmente TC. Dopo due giorni di tentativi D riceve un SMS di risposta dove TC lo informa che non poteva rispondere perché al volante. D gli risponde per SMS chiedendogli il motivo del ritardo ma non riceve alcuna risposta. Poi prova ancora a richiamare ma non riceve di nuovo risposta. Il giorno successivo TC si degna infine di rispondere a una delle chiamate di D e, dopo varie richieste di parlare più lentamente e chiaramente, D riesce a capire che TC il pezzo lo ha ordinato e che non è colpa sua se il pezzo non arriva. D obietta che può anche comprendere il ritardo, ma che, come cliente, dovrebbe esserne almeno informato e che non gli pare un buon supporto ai clienti quello che non risponde alle chiamate degli stessi che chiedono informazioni su promesse non mantenute.
Finalmente, dopo più di due settimane oltre la data promessa, TC informa D che il piano cottura è arrivato. Qualche giorno dopo, TC torna da D per montarlo.
Non appena smontato il piano TC ricomincia la sua giaculatorie ai limiti della comprensibilità con diversi riferimenti al fato che il lavoro è stato fatto male dagli italiani. Inizialmente D ignora i commenti e si fa spiegare il problema. Sembra che il collegamento del filo non sia stato fatto correttamente e che il cavo non sia quello giusto. D cerca di spiegargli che il cavo era stato installato dall'impresa costruttrice tedesca, quella che ha costruito l’edifico, sotto esplicita richiesta che il cavo dovesse essere adeguato per un piano cottura. Ma D non riesce nell'intento di spiegare il fatto perché TC è troppo impegnato nella sua giaculatoria.
- Qui siamo in Germania - dice infine TC - un lavoro del genere va forse bene per l’Italia ma non qui - continua assumendo che anche il cavo fosse stato installato dalla ditta italiana. - Tornerò solo quando questo cavo sarà stato sostituito.
Non riuscendo più a ignorare tali sproloqui D dice a TC che è stufo dei suoi commenti offensivi di stampo pregiudiziale e razzistico.
- Lei deve stare molto attento a quello che dice - dice D avvicinandosi col dito alzato. TC lo fissa un istante e prova a parlare. - Lo sa che ci sono anche delle leggi contro la discriminazione? - lo interrompe D.
- Io sono mezzo italiano e amo l'Italia - risponde TC in italiano con tono concitato.
D lo fissa con sguardo esterrefatto. - Non ci posso credere - dice poi portandosi una mano alla testa. - Ma che c****o di comportamento è!? Perché mi parlavi in quel modo allora?
- No io... - biascica TC riprendendo a parlare in tedesco. - È che l'italiano non lo parlo e non lo capisco quasi per niente.
2 commenti:
Da facebook
Roberto Borgia Mi ricorda tanto un sergente di quando ero militare. Stavo in maggiorità e quando entrava un militare per riscuotere la paga, se questi era meriodinale non faceva altro che dire "terrone" . Ad un certo punto chiesi ad un commilitone "ma il sergente è di Bolzano?", questi mi rispose: "no, di Palermo".
7 hours ago · Unlike · 2
Dioniso Dionisi Infatti, credo sia un fenomeno psicologico non frequentissimo, ma comunque non trascurabile. Però penso che siano persone che vivono male perché rifiutano e vogliono cancellare una parte di loro.
7 hours ago · Like · 2
Roberto Borgia Sì, persone tristissime.
7 hours ago · Like
Roberto Borgia Mi dispiace che siete i diretti interessati, ma pubblichi sempre storie in un certo qual modo interessanti
7 hours ago · Like
Dioniso Dionisi Beh, quelle né interessanti e né divertenti non le pubblico.
6 hours ago · Like
Giulio Scacchi Digli a Vissi de non fa tuttunerbanfasciu!!! l' esempio dell' italiano ce lo hanno di fronte!!!
6 hours ago · Unlike · 2
Dioniso Dionisi Comunque adesso sto scrivendo una bella letterina all'azienda italiana e alla filiale tedesca. Mo, unu è bonu e caru, ma quanno ce vo' ce vo'. Mbo', mbo'...
6 hours ago · Like · 2
Roberto Borgia Scrivigliela in scandrigliese.
6 hours ago · Unlike · 1
Dioniso Dionisi
6 hours ago · Like
Roberto Boccacci Non so se avete mai avuto modo di notare la differenza di comportamento tra gli italiani emigrati in paesi europei e quelli negli USA...
6 hours ago · Edited · Like
Roberto Borgia io conosco solo italiani emigrati in Germania ed Australia.
5 hours ago · Unlike · 1
Dioniso Dionisi Sì, è totalmente diversa. Almeno da quello che ho potuto vedere io. Generalmente molti degli italiani che emigrano negli USA vogliono rimanere lì e diventare americani. Questa è solo una ma poi ci sono molte altre differenze. Io però mi riferisco alla prima generazione di emigranti di oggi. Tu forse ti riferisci alle generazioni successive? I discendenti degli emigranti?
5 hours ago · Like
Da facebook
Roberto Boccacci Si, i discendenti degli emigranti in USA non direbbero mai che una cosa italiana é fatta male... anche se é vero
5 hours ago · Edited · Unlike · 2
Gianluca Taccone Nessuno è più bravo degli italiani a denigrare gli italiani.
5 hours ago · Unlike · 2
Dioniso Dionisi Vero, vero Gianluca Taccone. Ma pure qui quando ci si mettono non scherzano. Però in parte è pure colpa nostra. O meglio di quelli che "l'Italia è sempre peggio di tutti". Se sei il primo tu a denigrarti che vuoi che facciano gli altri?
4 hours ago · Like · 2
Monica Angelin Savarese Tutti gli italo-americani discendenti dagli emigrati dell'inizio del secolo scorso, in generale hanno una memoria dell'Italia "storpiata" dagli anni e dai racconti (dopotutto, anche uno stronzo diventa un santo quando muore) e dallo stesso sentimento che perpetua il concetto de "la famiglia"… Più passa il tempo, più la memoria diventa labile e i ricordi falsi…Gli italo-americani e includo ad esempio la famiglia di mio marito, hanno dell'Italia un'idea comunque superficiale… Poi ci sono i tamarri italo-americani, quelli che chiamano i figli Carmine ma lo pronunciano Car-mine… fieri di essere siciliani perché non sanno che la Sicilia e' parte dell'Italia…
4 hours ago · Edited · Unlike · 1
Monica Angelin Savarese Poi considera che con ogni generazione aumentano i "miscugli" tra italo-americani ed discendenti di altre nazionalità e culture… e l'appartenenza da un'eticità diventa sempre meno importante.
4 hours ago · Unlike · 1
Dioniso Dionisi Grazie per il tuo punto di vista Monica Angelin Savarese. Sicuramente molto più fondato e completo del mio.
4 hours ago · Like
Gianluca Taccone Eh hai detto bene sono proprio io il primo....
4 hours ago · Like
Monica Angelin Savarese No hai ragione in quello che dici… pero' ad esempio io lo vedo con i miei figli: si certo, sanno di essere "italiani" geneticamente, ma si sentono americani… non so se arriverebbero ad insultare gli italiani o l'Italia, ma la loro patria rimane gli Stati Uniti e la loro "allegiance" e' con l'America. I loro figli non sapranno forse nemmeno niente dell'Italia…
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