martedì, giugno 19, 2007

Alimentazione tedesca

Penso che i miei due commensali trovino molto strane le mie abitudini alimentari: a colazione mangio solo una tazza di latte e caffè con i cereali, a pranzo accompagno il piatto del giorno con il pane che devo ordinare esplicitamente, a cena invece mangio poco pane e non pasteggio con il tè dolcificato, ma soprattutto non uso il coltello a mo' di spatola per massimizzare la quantità di salsa ingurgitata ad ogni boccone e non imburro mai il pane.
Le loro colazioni consistono in diverse fette di pane, che per definizione va imburrato, farcite con marmellata, formaggio, salsicce o affettati e alcune tazze di caffè tedesco.
A pranzo ci si saluta con "Mahlzeit", che letteralmente significa "pasto" - pare che il saluto provenga da un'abbreviazione di "Gesegnete Mahlzeit" (pasto benedetto) - e il pane è bandito dalla tavola. I miei commensali sorbiscono deliziose zuppette, divorano le loro belle fette di maiale affogato in salse brunastre o biancastre accompagnate da patate, riso o verdure lesse scondite e concludono con una o più coppette di budini vari.
La cena merita un capitolo a parte. Il mitico Abendbrot viene consumato alle 17:30 e consiste in varie fette di pane (aber bitte mit Butter... natürlich), formaggio, salsicce o affettati e alcune tazze di tè... Ora che ci penso l'unica differenza tra colazione e cena pare essere la bevanda.
Quest'anno però non ho ancora avuta l'opportunità di rivedere il mitico pane burro e philadelphia.

Come diceva Lubrano: una domanda sorge spontanea. Mangiando grassi saturi e carne tre volte al giorno quali dovrebbero essere gli effetti sulla salute? Da quello che ci ripetono in continuazione i nutrizionisti ci dovrebbe essere un'incidenza altissima di malattie cardio-circolatorie e neoplastiche. A naso non credevo fosse così, ma ho dato uno sguardo veloce ad alcuni dati trovati su internet e pare che effettivamente l'incidenza di queste malattie nei paesi mediterranei sia molto più bassa.

53 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao, solo a leggerti mi è salito il colesterolo...! Domani comunque proverò il pane burro e Philadelphia, mi sembra molto salutare!

Anonimo ha detto...

Quando stavo a Freiburg e vivevo in Wohngemeinschaft con gli altri ragazzi c'era un tale Andre', cronico fancazzista e quindi percettore del sussidio di disoccupazione, che quando mi incrociava a pranzo mi salutava con un sonoro MAHLZEIT...e la sera invece quando vedeva che verso le 20-21 mi avvicinavo alla cucina per trovare qualcosa mi commestibile mi chiedeva "Hast du erst jetzt ABENDBROOOOOT?
Roba da diventare assassini...ho sempre odiato questi termini...Mahlzeit mi sa di iper-provinciale del meridione tedesco...Abendbrot invece mi fa pensare al pane nero con burro, formaggio e Filadelfia...
A sto punto, parafrasando Lubrano, potremmo dire "L'Ulivo, fa bene alla salute!" (un ottimo slogan elettorale per il prossimo voto degli italiani in Germania!).

dioniso ha detto...

Sebastiano, non lo sapevi? La colazione con pane burro e Philadelphia la consigliano tutti i nutrizionisti. E' gustosa, salutare e nutriente.

Gennaro, :-) Lo slogan pero' avrebbe vita breve. Presto con il PD non potremmo piu' usarlo.
Vedi? L'ho sempre detto io. Sto nome non me piace! Ma non era meglio Ulivo? Molteplici radici e molteplici rami. Da molto piu' il senso di un'esperienza che affonda le radici nella cultura italiana. PD mi sa molto di goffo tentativo di imitazione di altre culture politiche.

Anonimo ha detto...

Salutare PANZANELLA!
A Roma la panzanella è pane e pomodoro (era la mia merenda da bambina), in Toscana la panzanella è pane raffermo, bagnato, strizzato, ridotto in mollica, che va condito con sale, olio, aceto e poi pomodoretti, cetrioli, cipolline fresche, basilico....una vera delizia per le calde estati fiorentine!
Bacione

dioniso ha detto...

Ciao Eva! La colazione con la panzanella e' anche un mio mito! In realta' da noi c'erano due varianti: la panzanella erano fettone del culo del filone un po' raffermo, inumidite e condite con pomodoro, olio, basilico e sale; il pane e pomodoro erano invece fette di pane fresco asciutte e condite allo stesso modo. Io preferivo il pane e pomodoro e lo condivo con ettolitri d'olio: le fette dovevano essere completamente pregne. Qualche volta lo uso anche adesso come mia colazione estiva.... con meno olio :-(
Altri due ricordi di merende ipocaloriche della mia infanzia sono: pane, vino e zucchero e pane, olio e zucchero.

Anonimo ha detto...

Sana e Robusta Gioventù.

dioniso ha detto...

Chi l'avrebbe mai detto che sarei finito in una cultura in cui si pensa che l'olio d'oliva sia un cosmetico o ... un lassativo, come credeva il mio capo.

Anonimo ha detto...

Pane e olio: un'altra merenda di quando ero bambina.
L'olio di oliva è anche un cosmetico: mia madre ne usa una goccia o due sul viso la sera prima di andare a dormire...ti posso assicurare che è un ottimo antirughe!
Io lo uso sulle mani, contro le screpolature...funziona!
W il frivolo!

dioniso ha detto...

Sono d'accordo che possa essere usato pure come cosmetico: mia nonna lo usava per i capelli; la morte sua però è altrove... ;-)

Anonimo ha detto...

L'Abendbrot è un insulto alle cene! Pane, burro e Philadelphia? Be', un abbinamento geniale, devo dirlo alla mia crucca metà, chissà che non lo trovi irresistibile!
Bleah! ;-)
Un abbraccio

dioniso ha detto...

Puoi dirgli che all'Asklepios di Triberg e' molto popolare ;-)

Stregazelda ha detto...

pane burro e philadelphia...per fortuna ha risposto eva kant prima di me...Io sono per le sane tradizioni mediterranee, per la panzanella, pane e olio di oliva...di queste schifezze crucche ne faccio volentieri a meno! Totalmente in sintonia con dioniso sul nome del Partito Democratico, goffa scopiazzatura di altre culture.

@gennaro
potresti usare un linguaggio più comprensibile a noi terroni quando scrivi?

Anonimo ha detto...

... vabbe', pero' a me pane e burro piace!

micheluccia, rappresentante del comitato per la difesa dei grassi saturi :)

ciao dionisio (per gli amici), che notizione, eh!!! sono strafelice :)

pero' baffetto magico e' sempre un grande. ieri sera a ballaro' mi e' piaciuto molto. Pure crozza e' stato un grande!

dioniso ha detto...

Beh, devo confessare che pane burro .... e miele piace pure a me e qualche volta me lo concedo per la colazione: e' una contaminazione tedesca, una delle poche, per le mie abitudini alimentari, le altre sono i muesli e l'ottimo pane di qui.... pero' non mangerei pane burro e philadelphia manco se mi pagassero.

Grazie, grazie, sono molto felice anch'io.

Si' baffino e' sempre un grande!

Anonimo ha detto...

dioniso, scusa la domanda, ma che gente frequenti? "Mahlzeit" è un'espressione un po' fantozziana, non la posso sopportare nemmeno io. Per quanto riguarda l'olio d'oliva, pensa che da noi c'è anche in mensa per condire l'insalata...

Ora, la colazione qui in Germania è il pasto più importante e ci sono due frazioni, quella del dolce e quella del salato, direi equidistanti. La cena (Abendbrot) è il pasto più parco, di solito "freddo" come dici tu, pane, burro, formaggio e affettati o un'insalatona. Effettivamente la dieta mediterranea è più povera di colesterolo, ma se mi guardo le cene che cucina mia madre (due portate, tutte le sere) e la circonferenza di mio padre, be', forse farebbe meglio a passare a pane burro e affettato...

Vedi, dioniso, paese che vai... se vuoi goderti il tuo soggiorno in Germania devi mettere via la puzza sotto al naso da italiano e imparare ad osservare questi tedeschi che ti sembrano così strani, accettare che abbiano abitudini diverse, ma non per questo migliori o peggiori delle tue. Se fosse tutto come in Italia, sai che palle?! Questo paese ha una cultura interessantissima, ha molto da offrire e, al contrario di come fanno gli italiani nei confronti dei tedeschi, loro ci guardano con ammirazione, provano i nostri piatti con entusiasmo, cercano di imparare l'italiano anche solo per una vacanza. Lasciati questi sciocchi pregiudizi dietro le spalle e vedrai che troverai tante cose che ti piaceranno.

dioniso ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
dioniso ha detto...

L'olio d'oliva per condire l'insalata c'è anche nella mensa del mio ufficio, ma non ho mai visto nessuno usarlo. Qui dove sono ora invece per condire l'insalata ci sono le due solite salsine: quella biancastra e quella brunastra.

Il mio soggiorno in Germania me lo sto godendo molto (malasorte permettendo). Accetto con serenità che i tedeschi abbiano abitudini diverse, ma mi piace anche osservarle con spirito critico e lodare quelle che sono migliori rispetto alle nostre e viceversa. Se vai a rileggere il mio blog vedrai che troverai tante lodi alla cultura e alle abitudini tedesche e non solo critiche.
Che questo paese abbia una cultura interessantissima e abbia molto da offrire lo so benissimo e cerco di usufruirne. Anch'io provo con curiosità i piatti tedeschi, tant'e' che non frequento mai i ristoranti italiani qui, ma sicuramente la cucina non e' il loro punto di forza e lo riconoscono loro stessi.
Io ho imparato il tedesco, nonostante le difficoltà oggettive, e cerco di leggere per quanto possibile la loro grande produzione letteraria.
Suono in un'orchestra tedesca e ammiro questa capillare diffusione di orchestre amatoriali propria di questa cultura.
Sinceramente non vedo sciocchi pregiudizi che mi dovrei lasciare dietro le spalle e tante cose che mi piacciono le ho già trovate.
Ti auguro una serata serena.

dioniso ha detto...

È interessante notare che in uno dei molteplici casi in cui ho lodato le qualità dei tedeschi mi sono beccato lo stesso delle critiche.

Anonimo ha detto...

Caro Dioniso,
sottoscrivo quello che scrivi sulla tua permanenza in Germania. La sensazione che ricevo per cometi conosco e' quella di un equilibrato senso di partecipazione alla vita tedesca e un giusto e misurato sguardo distante, da straniero insomma.
Tra l'altro la Germania ha molte cose belle e interessanti, ma e' difficile includere la cucina: molto meno varia, meno ricca di sapori...

PS: baffino e' un'ottima carta da giocare per stanare e silenziare i tonti di destra che fanno tanto gli intelligentoni. Che ne pensi di Veltroni che si candida ala guida del PD? Io sono gia' con lui e lo seguiro' "fino alla morte". Infine: che ne pensi di Angius e Mussi? A me sembra che si siano impantanati e usciti fuori sono diventati afasici e sorpresi che forse verranno assorbiti da Sinistra Europea. Non mi sembrano molto contenti ed entusiasti.

Abbracci

Anonimo ha detto...

Ma dioniso, io quello che "critico" è il pregiudizio, che ia positivo o negativo. Non è che i tedeschi siano tutti onesti e lavoratori e mangino tutti male o dicano tutti "mahlzeit". Ce n'è di questi e di quelli, esattamente come in Italia. E come in tutto il resto del mondo. Preso atto di questo, ci si gusta ciò che si ha intorno molto di più.
Però, intendiamoci, non ho mai inteso dire che tu sia uno spregevole razzista accecato dai pregiudizi né tantomeno un imbecille: se lo pensassi anche solo per un secondo non sarei qui a leggere e commentare, intendiamoci. Per quello che ti conosco leggendoti sei una persona molto civile (e io lo ritengo un complimento), colta e con qualche affinità con me, solo ancora un po' ancorato alla buona vecchia Italia. Apriti di più, era quello che volevo dirti... buona giornata anche a te.

dioniso ha detto...

ubik, grazie per l'apprezzamento.
Personalemente preferisco baffino a Veltroni, pero' non e' che Veltroni mi dispiaccia e sono anche cosciente che baffino non potrebbe mai stare alla guida del PD, mentre Veltroni si': ha la fiducia anche di cattolici e centristi.
Baci e abbracci

dioniso ha detto...

Cara Isadora,

nessuno di noi e’ depositario della verità e tutti abbiamo dei pregiudizi.

Tutti abbiamo una visione parziale e limitata della realtà, sia per questioni spazio-temporali che culturali e inoltre viviamo fisicamente spaccati diverse di essa; ma anche se fossimo testimoni degli stessi eventi riporteremmo comunque delle impressioni diverse. Parafrasando una tua osservazione: sai che noia se riportassimo tutti le stesse impressioni? Non ci si arricchisce stando anche ad ascoltare le impressioni altrui? Senza sminuirle con delle frasi tipo: “ma dove vivi”, “ma che gente frequenti” e cosi’ via. Io in queste espressioni leggo altro tra le righe.

Secondo me esistono diversi tipi di pregiudizio.

C’e’ quello della persona che e’ nata e cresciuta in uno stesso quartiere o villaggio, non ha alcun interesse per la realtà esterna e pensa che i marocchini siano tutti spacciatori, gli albanesi tutti papponi e i tedeschi tutti nazisti. Non credo di esser parte di questa categoria.

Poi ci sono i pregiudizi che noi tutti abbiamo e con questo intendo il nostro retroterra culturale che ci fa osservare le stesse cose attraverso filtri diversi e da prospettive differenti. Ecco, io appartengo sicuramente a questa categoria e non posso, e forse non vorrei neppure, uscirne.

Credo inoltre che le mie critiche siano esposte quasi sempre con benevolenza e con umorismo. Si criticano anche le cose che si amano, ma che vorremmo anche un po’ migliorare. Proprio per questo io a volte critico alcune delle abitudini italiane e alcune di quelle tedesche.

Buona giornata.

Sugar Cane ha detto...

Aggiungo un mio breve commento visto penso di conoscere dioniso piuttosto bene: di certo non è una persona con la puzza sotto al naso...

pati ha detto...

Pane e Philadelphia... senza burro, prego!!

ti leggo sempre... saluti!!!

dioniso ha detto...

Grazie zuccherino ;-)

Ciao Pati, mi fa piacere che tu legga il mio blog. Ho visto che scrivi un blog il lingua spagnola e che vivi in svizzera. Come sei venuta a conoscenza del mio blog?
Un saluto.

Anonimo ha detto...

Il troppo amore per le abitudini altrui e l'ipercriticismo verso le proprie mi lascia sempre un poco perplesso.

pati ha detto...

il terzo desiderio... ti ho visto li.

grazie per il tuo comment Dioniso! parlo il italiano pero a scrivere non ci riesco molto, percio se faccio errori, ti prego di scusarmi...

dioniso ha detto...

Non ti preoccupare, magari scrivessi io lo spagnolo come scrivi tu l'italiano.

Stregazelda ha detto...

Dioniso,
guarda dove si arriva partendo da un panino con burro e philadelphia...solo due parole per dire che anche stavolta mi trovo in totale accordo con le tue considerazioni, tanto che mi sembra quasi banale aggiungere altre parole. Anche io la penso come te sui pregiudizi e anche io ho lo stesso tuo approccio. E poi mi piace moltissimo viaggiare in terre straniere, assorbire le abitudini, mangiare quello che mangiano loro, parlare la loro lingua, ascoltare la loro musica. Non sono una che disprezza il suo paese, che ha tante cose interessanti da offrire, come tutti i paesi del mondo. Dal tuo blog emerge chiaramente che sei una persona aperta e senza puzza sotto il naso.
Un saluto a te e a sugar

pati ha detto...

vivo a Berna da otto anni circa ma sono spagnola, da Valencia.

grazie per il complimento...

dioniso ha detto...

Stregazelda, e pensare che quando ho scritto questo post ho pensato: forse nessuno lo commentera' visto l'argomento.... e invece....

pati, ah Valencia, anche il mio collega da cui ho imparato un po' di spagnolo era di Valencia... per rimanere nell'ambito dei luoghi comuni: immagino che sarai in grado di cucinare una paella deliziosa ;-)

pati ha detto...

jajaja penso proprio di sì... finora nessuno è morto intossicato mangiandosi la mia paella! se vuoi, vedendo che ti piace la buona tavola, ti dò la ricetta... quella vera però!

Anonimo ha detto...

A Dioniso'...lassa perde e rassegnati...da quanto tempo vivi in Germany? 4-5 anni? Stai già diventando tedesco (ti stanno assimilando, come fanno i Borg in Star Trek). Sei un pò deutsch anche tu e quindi se critichi (più che criticare mi sembra che stia osservando) lo fai "da interno", non da esterno.
E poi, a parte tutte le filosofie filosofeggianti da parte di chi fa a gara a chi è più nobilmente e altamente integrato...mi viene in mente una bellissima frase detta da un calabro nel road-movie "Doitchlanda": "Io critico i tedeschi perchè gli voglio bene!"
Chiudo: pane e burro e formaggio e Filadelfia è na schifezzz'...punto e basta!

dioniso ha detto...

Pati, ma con molto piacere. Di sicuro poi la provero' e ti faro' sapere.

Gennaro, no sono ormai 8 anni, quindi ormai mi sono trasformato anch'io un ultracorpo ;-) Ricordate il film L'invasione degli ultracorpi?
:-)))

dioniso ha detto...

Volevo aggiungere un commento. Forse tutta questa discussione e' scaturita anche da un equivoco.
Decontestualizzando quello che ho scritto a qualcuno potrebbe venire in mente che le mie testimonianze conviviali si riferiscano a tutta la Germani. Invece vorrei chiarire che il contesto e' molto piu' limitato, ed e' cioe' la mensa della clinica di riabilitazione in cui al momento mi trovo.
Non era assolutamente mia intenzione generalizzare con un anti-sillogismo del tipo: nella mensa della clinica di riabilitazione c'e' questa usanza, ergo tutti i tedeschi hanno questa usanza.

dioniso ha detto...

Oggi la cascata, alimentata dalle torrenziali piogge di questi giorni, era particolarmente impetuosa. Notate il colore dell'acqua.
Pare pero' che l'accresciuto frastuono delle acque abbia reso piu' socievoli gli scoiattoli.

dioniso ha detto...

... dimenticavo. Buon solstizio d'estate a tutti.

Anonimo ha detto...

haha, dioniso, il mio "ma che gente frequenti" avrebbe voluto essere ironico... mi chiedevo dove avessi sentito dire così spesso "Mahlzeit", perché è un'espressione tipica dell'ambiente aziendale o di certi "Behörden". Io la sentii la prima volta quando ero ospite di un istituto di ricerca federale e ci ho messo un po' di tempo per capire che volesse dire; all'università, ad esempio, non si usava, se non per fare una battuta.

Comunque sia, ti devo delle scuse: non volevo essere offensiva (non ne avrei ragione), io purtroppo ho sempre un modo un po' troppo secco di esprimermi. Ti leggo volentieri proprio perché tu, al contrario di me, hai un modo molto garbato di esprimerti. A me personalmente dà fastidio quando persone che non conosco mi dicono "eh, ma voi italiani fate questo e quello...", generalizzando in modo sbagliato e di conseguenza cerco di non farlo nemmeno io. Io non credo a questa cosa che esistano "gli italiani" che si comportano tutti nello stesso modo, né "i tedeschi" etc etc, e tu?

dioniso ha detto...

Kein Problem Isadora! Credo che il confronto faccia comunque bene, anche con toni un po’ sopra le righe. Siamo italiani no! ;-) (recentemente i vicini ci hanno detto che a volte quando parliamo hanno l’impressione che litighiamo, mah!?). Queste discussioni aiutano a riflettere e a riconoscere errori e imprecisioni. Infatti devo ammettere che la scelta del titolo non e’ proprio delle piu’ felici e potrebbe indurre a generalizzare. Il titolo corretto sarebbe dovuto essere: alimentazione nella clinica di riabilitazione della Foresta Nera, ma sarebbe stato un po’ lungo.
Detto questo vorrei fare un paio di riflessioni di carattere logico-linguistico un po’ lunghe.

dioniso ha detto...

Neppure io amo le generalizzazioni e di solito cerco di evitarle. Bisogna pero’ anche considerare il registro in cui mi sto esprimendo, che purtroppo quando si scrive e’ più difficile da capire rispetto a quando si comunica oralmente.
Se mi sto esprimendo nel registro umoristico allora generalizzo e dico che i tedeschi conoscono l’olio d’oliva solo come cosmetico o come purga. Ovviamente non e’ cosi’, ma la battuta parte da un fondo di verità.
Se invece mi sto esprimendo nel registro serio allora cerco di evitare la generalizzazione facendo delle affermazioni tendenziali. Esempio: se dico che la maggior parte dei tedeschi usano il burro invece dell’olio d’oliva, dico una cosa vera (almeno secondo la mia esperienza personale).
Inoltre dobbiamo anche considerare che nel linguaggio comune alcune generalizzazioni sono ammissibili. Esempio: se chiedessi: quale e’ una capacita’ comune agli uccelli, molte persone risponderebbero: sanno volare. Da un punto di vista della logica classica tale affermazione e’ falsa, infatti gli struzzi e i pinguini sono uccelli ma non volano. L’affermazione e’ pero’ accettata nel linguaggio comune (fortunatamente, altrimenti non ci si potrebbe più’ esprimere). In realtà’ sarebbe accettata anche in un altro tipo di logica: la logica intuizionista, in cui il sillogismo aristotelico non e’ più’ valido, ma questo e’ un altro discorso.
Per concludere, penso che, esprimendosi nel registro del linguaggio comune, l’affermazione, basata su esperienze personali, che i tedeschi mangiano il pane imburrato e non usano l’olio, sia accettabile, anche se non e’ proprio cosi’.
D’altra parte dire che gli italiani mangiano gli spaghetti e’ anche accettabile. Infatti devo dire che non trovo molto offensiva l’espressione Spaghettifresser (mangia spaghetti), sempre che non venga usata con intenzioni offensive.
Altra cosa e’ usare generalizzazioni tipo italiani mafiosi o ladri. Queste non le accetto neppure in un contesto umoristico. Infatti quando lo Spiegel (o Die Zeit, non ricordo bene) scrisse il titolo „umoristico“ „Mafia im Finale“ io scrissi al giornale per protestare. L’associazione italiano mafioso equivale a quella di tedesco nazista e non e’ accettabile in nessun contesto.

Anonimo ha detto...

Il fatto è che prendersi e prendere le cose troppo sul serio fa male. Ora però mi sto prendendo troppo sul serio...
Meno male che sulla Guzzi ritorno bambino, la consiglio a tutti, è quasi meglio di pane burro e zucchero!

Anonimo ha detto...

Che poi, tornando all'argomento del post, forse a me che vengo da Bologna l'uso del burro appare meno eccessivo che a te (io l'ho sempre messo "sotto" alla marmellata, anche quando stavo in Italia - a metterlo "sotto" al prosciutto ho imparato qui) ed è vero che qui se ne fa molto più uso in cucina e che in generale i piatti risultano più grassi. Credo che sia proprio dovuto al clima più freddo, che richiede(va) una nutrizione più calorica e che non favorisce la coltivazione dell'ulivo. Ora, con la globalizzazione, ogni supermercato vende Bertolli e Sasso e la gente, anche per una questione di salute, lo acquista e lo usa.

Per quanto riguarda gli ospedali (non avevo capito che sei di nuovo in cura - tutto ok?) la mia esperienza è identica alla tua: io all'ultimo ricovero mi sono portata scatole di biscotti e cose varie in valigia, perché il pane burro formaggino e affettato verdognolo mi facevano passare l'appetito solo a pensarci. Però a casa dei miei amici tedeschi mi è capitato di mangiare tante cose buone, niente a che vedere con i menù dell'ospedale.

Detto questo, ti auguro che, nonostante il pessimo cibo, tutto vada per il meglio e che tu superi anche questa fase nel migliore dei modi. Ti rifarai al ritorno!

dioniso ha detto...

Attenzione Sebastiano, pane burro e zucchero e' una pericolosa contaminazione crautospaghettiana. O usiamo pane olio e zucchero o pane burro e miele ;-)

dioniso ha detto...

Si', infatti, come dici tu isadora, e' una questione di tradizione culturale. Penso che in questa cultura, nei secoli passati si adoperassero esclusivamente i grassi animali.
Pero' non dipende solo dal clima sfavorevole alla coltivazione degli olivi. Infatti su ci si sposta verso il continente nord americano si trovera' paradossalmente una maggiore presenza di olio d'oliva. Dico paradossalmente perche' l'area di quasi esclusiva produzione dell'olio, e cioe' il mediterraneo, si trova molto piu' distante dal Nordamerica che dalla Germania.
Queste mie considerazioni sono basate su analisi nasometriche basate sulla mia esperienza personale. Pero' ti posso dire che negli Stati Uniti mi e' capitato molto spesso di trovare l'olio a tavola nei ristoranti. In Germania non mi e' capitato mai. Persino nella povera Cuba, dove non c'e' di certo un clima favorevole alla coltivazione degli olivi, si trova l'olio a tavola.

Quindi non e' solo una questione di trovare l'olio in ogni supermercato, e' anche e soprattutto una questione culturale.
La scena del mio capo che mi vede condire l'insalata con l'olio e mi dice: ma sei matto! starai tutto il giorno seduto sulla tazza! non credo sia concepibile a Cuba ad esempio.

dioniso ha detto...

Per quanto riguarda la salute, non mi trovo in un’ospedale, bensi’ in una clinica di riabilitazione, che e’ cosa diversa. Presto pubblichero’ un post a questa struttura perche’ e’ una cosa che voglio assolutamente lodare. E questa cosa esiste in Germania e non in Italia, ad esempio, ed e’ secondo me un grande segno di civilta’.
La mia salute va abbastanza bene. Fisicamente sto bene, a parte un po’ di debolezza causata dall’anemia. Purtroppo pero’ devo avere a che fare in continuazione con prelievi di midollo e risultati che non sempre sono confortanti.
Buon pranzo

Anonimo ha detto...

mhm, tiauguro davvero che tutto vada per il maglio.

Senti, io non è che voglia provocare, però oggi Pierlugi Mennitti ha pubblicato un articolo... non posso esimermi dal mettere il link qui. Poi sei libero di prendermi a calci nel sedere se mai capiterà d'incontrarci.

http://www.ideazione.com/alexanderplatz/22_giugno.htm

dioniso ha detto...

Grazie!
Ma ci mancherebbe altro! E’ sempre un piacere!
Sono d’accordo su molti punti ma non su tutti.

“Presenza massiccia della ristorazione di altre nazioni.” Vero!

“la tradizione culinaria indigena non è robusta.” Vero!

“Nel Sud si mangia molto bene, il Baden-Württemberg è una regione la cui cucina ha poco o nulla da invidiare alla vicina e più rinomata cucina francese.”
Qui avrei qualche obiezione. E’ vero che scegliendo oculatamente non si mangia male, ma il paragone tra cucina tedesca e francese equivale secondo me al paragone tra un’automobile tedesca e una cinese.

“non si può dire che gli amanti della carne non trovino una sorta di paradiso in Baviera”.
Vero: vedi i miei commenti sullo Schweinshaxe bavarese.

“non si spiegherebbe diversamente la rivincita dell’olio di oliva sul burro.”
Ma dove? Forse nei ristoranti di elite di qualche grande citta’. Torno a ripetere: non ho mai visto un ristorante che avesse a tavola la bottiglietta dell’olio. Tu ne hai visti? Nella mensa del mio ufficio quasi nessuno usa l'olio. E persino qui, in una clinica di riabilitazione, in cui l'olio d'oliva latore di colesterolo buono, dovrebbe essere preferito al burro, non c'e' la possibilita' di usarlo per condire i piatti.

“in Germania è possibile trovare ristoranti di altri paesi che non adattano i propri piatti al gusto dei locali, ma offrono davvero ricette originali.“
Quest’ultima affermazione la trovo veramente ridicola, sempre in base alla mia esperienza personale. Rimaniamo solo nell’ambito dei ristoranti italiani. La pizza Haway esiste in Italia? E la pizza pepperoni, che in realta’ e’ con il salame? Inoltre la mozzarella sulla pizza bisogna chiederla espressamente, altrimenti usano l’Edammer. Per non parlare della base della pizza. E l’insalata con i peperoni verdi turchi e la feta? E la carbonara con la panna o ancor peggio il pesto con la panna. Mi fermo qui anche se ci sarebbero altri esempi.

Ho visto che questo Pierluigi Mennitti è il direttore di questa rivista Ideazione, per la quale tiene una rubrica (Alexanderplatz) in qualità di inviato a Berlino.
Magari i ristoranti italiani che non adattano i propri piatti al gusto dei locali, ma offrono davvero ricette originali, staranno forse a Berlino, ma non di certo nel nord ovest del Baden-Wuerttenberg.

Anonimo ha detto...

Mah, qui a Stoccarda conosco dei ristoranti italiani da leccarsi i baffi. C'è n'è uno siciliano un po' molto fighetto che fa dei piatti che sono uno spettacolo, mescolando la cucina tradizionale con idee nuove e moderne (e poi ha dei vini siciliani da sballo). Però quelli buoni sono nella fascia di prezzo medio-alta. Se vai nel classico "Vesuvio" dietro l'angolo ti becchi quelle schifezze lì che dici tu, e quelli sono ancora la maggioranza, purtroppo.

Anonimo ha detto...

Per quanto riguarda i ristoranti italiani di Berlino posso dire la mia: in effetti quelli che ho avuto modo di visitare erano ORIGINAL ITALIAN STYLE...sono stato due weekend fa da un compagno dal simpatico cognome "Panzetta", e l'unico commento che mi viene in mente è "Panza mia fatti capanna!".

Per ora ne conosco quattro, tutti assolutamente da consigliare:
- Pizzeria "I due forni", cucina casalinga, proprietari alternativi di sinistra, uno spettacolo, a Prenzlauer Berg;
- Osteria "Da Enzo", Berlino Ovest, nei pressi di Kreuzberg mi pare, vera osteria italiana;
- Cafe' Aroma, non ricordo dove, ricordo solo che sul loro biglietto da visita riportavano "Berlusconifreie Zone", oltre allo slogan anche la cucina meritava;
- l'amico e compagno Panzetta, ma non ricordo il nome del locale, se vi recate a Berlino contattatemi e ve lo dico, lui un grande, architetto napoletano trasferitosi a Berlino e ora divide il suo tempo tra i cantieri e il suo ristorante...

dioniso ha detto...

Isadora, si' ne conosco qualcuno anch'io di ristorante italiano decente, ma sono delle moshce bianche e devi pagare piu' di 100 euro per una cena per due. Con 2/3 del prezzo, da Filippino a Lipari, tanto per citarne uno, mangi dei piatti che non si possono mettere nemmeno lontanamente in competizione con quelli che mangi qui.

Volevo anche aggiungere che nessuno e’ immune dalle generalizzazioni tipo: “i tedeschi mangiano il pane imburrato e non usano l’olio”, neppure tu, ad esempio, quando scrivi che i tedeschi “ci guardano con ammirazione, provano i nostri piatti con entusiasmo, cercano di imparare l'italiano anche solo per una vacanza”: e’ vero per la maggior parte dei tedeschi, ma non per tutti ovviamente.

dioniso ha detto...

Gennaro, buono a sapersi. Pensavamo gia' che uno dei nostri prossimi viaggi avra' proprio come meta Berlino. Ora so a chi chiedere consigli.

dioniso ha detto...

Per completezza aggiungo la citazione di un articolo. Pero’ purtroppo non si trova su internet. Lo si trova sulla rivista Deutsch Perfekt di dicembre 2006.

“Eine deutsche Küche hat es nie gegeben“ – Interview mit Wolfram Siebeck Deutschlands bekanntester Restaurant-Kritiker über seine Erfahrungen mit Küche und Gastronomie in Deutschland.

http://www.deutsch-perfekt.com/CoCoCMS/generator/viewDocument.php?doc=25879&archive=1

E cioe':

“Una cucina tedesca non e' mai esistita“ – Intervista con Wolfram Siebeck, il piu' noto critico culinario della Germania, sulla sua esperienza con la cucina e la gastronomia in Germania.

Wolfram Siebeck cura una rubrica di cucina su “Die Zeit”.

Nella suddetta intervista, come si puo' intuire dal titolo, il critico non mostra molto entusiasmo verso la tradizione culinaria tedesca.

Anonimo ha detto...

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