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mercoledì, agosto 03, 2022

La Via di Francesco nel Lazio, partendo da piazza San Pietro e andando a cercare il Nepal dietro casa.

Di recente ho scoperto questa nuova serie di podcast di Radio 3.
 
"260 chilometri in 10 giorni di cammino lungo la Via di Francesco nel Lazio, partendo da piazza San Pietro e andando a cercare il Nepal dietro casa. Seguendo le direttrici della Salaria e della Tiberina, incontrando chi abita il territorio della Sabina, scoprendo un mosaico di storie di comunità, un viaggio fatto di paesaggi remoti a pochi chilometri da casa."

Tracce - Storie di cammini

Ne consiglio l'ascolto a tutti e, in particolare, ai Sabini.

lunedì, settembre 13, 2021

Cammino di S. Francesco: primo tratto

Inizio - 20 agosto 2021

Il primo approccio con l’autista dell’autobus Rieti - Labro non è stato dei migliori. Mi sono avvicinato all’entrata e le ho chiesto se la corsa passasse per Labro.
«Ma che ce sta scritto Labro qui?!», comincia a rispondere lei indicando il cartello sul fronte. Ma s’interrompe prima di terminare la frase. Mi torna in mente l’autista che un anno prima ci rispose: «Io manco so ‘ndo sta Amatrice».
«No, aspetta!», riprende la signora, scartabellando tra gli orari. «Sì, questo è quello speciale che ce passa. Salite!».
«Come facciamo a capire quando siamo arrivati a Labro?».
«Voo dico io!».
La signora parte e comincia a sfrecciare per le strette strade della piana reatina mentre risponde a varie telefonate. La più interessante è quella in cui il marito le chiede istruzioni su come fra funzionare la lavatrice.
«Noo, noo. Quello pei delicati! Do ce sta il gomitolo de lana», dice mentre strombazza verso un autista che ha parcheggiato in una strada stretta impedendo all’autobus di continuare la corsa. «Poi premi quello rosso… No! L’altro. … Ecco n’andro scienziato», dice a un altro autista che non le dà la precedenza. «Senti, poi il resto lo vedi! Te regoli. Mo io devo guidà». Sembrava di essere in una scena di una commedia all’italiana.
Per il resto della corsa la signora autista si è piacevolmente intrattenuta con noi e ci ha indicato dove scendere.

Primo tratto: Piediluco (Labro) – Poggio Bustone - 21 agosto 2021

















mercoledì, agosto 26, 2020

Cammino delle terre mutate - preludio e primo giorno: Amatrice - Campotosto (21 km)

Lo scorso inverno avevamo programmato di percorrere, a giugno, un tratto di Cammino delle terre mutate ma l'esplosione della pandemia ci ha obbligati a posticipare e ad accorciare l'impresa.
Così giovedì 20 agosto abbiamo preso l'autobus Rieti - Amatrice dopo questo breve esempio di scortesia.

Busso al chiosco del personale. – Scusate. Sapete quando parte l’autobus per Amatrice?
Dipendente Cotral – Io ‘n so manco 'ndo sta Amatrice.
Poi, forse dopo aver visto il nostro sguardo perplesso, il dipendente ci spiega che lui solitamente presta servizio a Poggio Mirteto. Magari avrebbe potuto dircelo subito in un tono e con un atteggiamento più cordiali. Ad ogni modo, l'autista, fungendo anche da guida turistica con i suoi commenti e spiegazioni relativi al percorso e al bel paesaggio, compensa ampiamente la sgarbatezza del suo collega.

Scesi al capolinea della frazione di Collemagrone raggiungiamo a piedi il vicino albergo diffuso dove abbiamo prenotato una tripla. La struttura è nuovissima ma il prezzo è comunuqe un po' troppo alto rispetto alla qualità e ai servizi offerti.

Comuque la matriciana che ho mangiato per cena nel loro ristorante è molto buona.





Ci dà la carica giusta per il percorso impervio del giorno successivo, che, con 653 m di dislivello in salita e 267 m di dislivello in discesa ci farà raggiungere Campotosto e il suo bel lago a 1420 m slm. (Ai 16,2 km ufficiali si sono aggiunti i 5 km circa perché partivamo dalla frazione di Collemagrone)

Monte Gorzano: 2458 m s.l.m, la montagna più alta dei Monti della Laga e del Lazio, ci accompagnerà per tutta la prima tappa.


























Lago di Campotosto dove, nel Ristorante serena ho mangiato per la prima volta il Coregone che si è rivelato il migliore pesce di acqua dolce che io abbia assaggiato. Forse per la combinazione di una buona cucina e di una buona qualità del pesce.




lunedì, novembre 20, 2017

Un cammino transappenninico: fotoracconto del terzo giorno

3° giorno del cammino transappenninico 4 giugno - Subiaco - Altipiani di Arcinazzo, 20 km (79 km finora)
Si riparte da Subiaco (408 m. slm) la mattina. Ci dirigiamo verso Altipiani di Arcinazzo (900 m. slm), la terza tappa.
Dopo la colazione in questa bella sala liberty del buon  Ristorante Belvedere si riparte da Subiaco verso Altipiani di Arcinazzo, la terza tappa.
Invece della statale, consigliataci da Google Maps anche per il percorso a piedi, il proprietario del ristorante belvedere di Subiaco, che vi consiglio per la bontà dei cibi, la gentilezza del personale, e la bellezza del locale storico con gli interni in stile liberty, ci indica una strada alternativa che percorriamo dopo aver oltrepassato la villa di Nerone.
Il percorso si rivelerà essere molto bello da un punto di vista naturalistico. È un sentiero che costeggia l'Aniene per 12 chilometri circa, lambendo il paese di Jenne, per poi sfociare sulla provinciale. E quei 12 chilometri sono un susseguirsi di pareti rocciose scoscese, sorgenti che sgorgano dalle pareti delle colline ricoperte di muschio, allevamenti di trote e piccoli ponti di legno.



Pausa pranzo a Ponte della setacciara, cascate di Trevi - Comunacque. Usciti sulla provinciale si trova immediatamente la discesa che conduce alle piccole cascate di Trevi.

Ripresa la provinciale per poche centinaia di metri, subito dopo la fine del ponte parte il nuovo sentiero per Altipiani di Arcinazzo. È una scorciatoia sterrata, ripidissima e sdrucciolevolissima che in un paio di chilometri ci conduce alla tappa odierna facendoci salire di 350 m circa.

Andiamo a cena a La Dispensa DI MEMMO.



Domattina si riparte alla volta di Alatri.



Un cammino transappenninico:126Km in cinque giorni