martedì, agosto 13, 2013

Insoddisfazioni

Entrò nell'ambulatorio che ormai da anni visitava almeno una volta al mese. Molto tempo era trascorso dall'inizio della storia che gli aveva irreversibilmente cambiato la vita. Sicuramente il più importante tra tutti gli eventi per cui lui registrava un prima e un dopo. L'infermiera che più spesso gli prelevava il sangue era una signora di mezza età. Magra e minuta, con il volto sghembo e rigato da rughe. Indossava sempre scarpe da ginnastica con la suola spessa e basculante. Forse per far fronte alle lunghe ore trascorse in piedi. L'impressione che Fosco ebbe quando la vide per la prima volta fu quella di una persona arcigna e scontrosa. I loro dialoghi si limitavano solitamente ai saluti e alle domande essenziali di carattere tecnico. Un giorno Fosco assistette a una telefonata in cui la signora veniva maltrattata da un paziente. Ebbe l'impressione che si trattasse di un paziente eccellente. E la signora dovette scusarsi ripetutamente. In quel momento Fosco percepì una forte empatia per quella signora spigolosa e infaticabile. La volta successiva le portò una scatola di cioccolatini. Poi le cose ripresero come sempre. Un'altra volta, durante l'innumerabile nuovo prelievo di sangue, Fosco sconfinò dalla solita comunicazione essenziale dicendosi affascinato da come si potesse riuscire a bucare una vena con un ago senza trafiggere la parte inferiore della stessa. La signora si mostrò lusingata e gli spiegò un po' la tecnica.
Quel giorno invece, dopo la solita attesa sulla poltrona da prelievo, Fosco vide la signora entrare mentre parlava in tono concitato con una sua giovane collega.

- Sono furiosa - sibilò ella chiudendo la porta alle spalle della giovane.
- Come mai? - chiese Fosco.

La signora ignorò la domanda prendendo a frugare a testa bassa tra provette, aghi e tubicini.

- Un bel respiro - disse infine l'infermiera dopo aver stretto il laccio emostatico al braccio di Fosco. - Un bel respiro e ci prendiamo il tempo che ci vuole -. Sorpreso dall'inconsueto commento Fosco non si accorse neppure che il suo sangue stava già affluendo nella provetta. - Lei lavora in proprio? - chiese la signora dopo aver aspirato le solite tre o quattro provette.
- No, ma molto spesso lavoro da casa. Solo che ora mi trovo un po' più distante. Ci siamo trasferiti nel nuovo quartiere in costruzione.
- Ah, ho sentito che è un bel quartiere. Anche il mio ex-capo si è comprato una casa lì.
- Sì, infatti siamo piuttosto soddisfatti.
- Sono proprio contenta che lei sia soddisfatto... Nonostante la storia che ha vissuto. Io sono circondata da gente insoddisfatta. E non ne posso più di sentire lamentele. Hanno tutto e si lamentano!
- Eh, quella storia vissuta purtroppo ha portato con sé anche altre conseguenze. Ma che possiamo fare se non goderci almeno quello che ci resta?
- Vede? Ero furiosa e parlare con lei mi ha rasserenato.
- Mi fa piacere - rispose Fosco arrossendo mentre anche il volto della signora si colorava. - Buona giornata e grazie.
- È stato un piacere. Buona giornata anche a lei.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Basta grattare un po´ la scorza, a volte più dura di altre, e vengon fuori cose così. Ovunque.

Nadia

Nadia ha detto...

Non sono Anonimo, sono Nadia.

dioniso ha detto...

:-) Un anonimo che si firma.

ziomassimo ha detto...

trovo questi tuoi scritti veramente avvincenti e credo che il motivo sia anche la loro sinteticità. di solito non mi piace leggere di "cose brutte" e di sofferenze, sono alquanto ipocondriaco e quindi l'effetto è quasi sempre angosciante. ma le tue cronache... a piccole dosi, invece mi fanno sempre un buon effetto e soprattutto mi regalano speranza. non faccio in tempo a star male che subito arriva un raggio di sole caldo, luminoso e rassicurante.
grazie

dioniso ha detto...

- Mi fa piacere - rispose egli arrossendo. - Buona giornata e grazie. :-)