giovedì, settembre 22, 2016

L'Italia, l'Europa e le opportunità


Mi pare che tutti gli analisti più seri concordino nel ritenere che, a causa di una combinazione di diversi fattori contingenti, che difficilmente potrà ripetersi – brexit, debolezza della Francia, debolezza di altri paesi, ecc. – l'Italia si trovi nella situazione di maggiore forza politica all'interno dell'Europa degli ultimi 40 anni.
E allora?
E allora, pensate che una caduta di governo rafforzerebbe il peso politico del nostro paese?
E quindi?
E quindi, per quanto l'attuale governo non sia un governo ideale, vedete qualcuno nel panorama politico italiano che sia realisticamente eleggibile e che possa far valere gli interessi italiani in Europa meglio dell'attuale governo?
E allora è meglio perseverare con il masochismo e l'auto-distruttività dell'etica dei principi? O forse è meglio interpretare i fatti attraverso il pragmatismo dell'etica della responsabilità?
Concludo con la citazione di un analista politico:
"Refrattari alle scelte, se anche stavolta ne fuggiremo saranno i partner ad assegnarci il posto. Certamente non sul podio, forse anche fuori dal Kerneuropa."

Ognuno ne tragga le proprie conclusioni.

12 commenti:

Juhan ha detto...

Un po' come l'Europa del '38-39.
Allora hanno lasciato andare il Renzi di turno e non è finita tanto bene.

Annalisa Santi ha detto...

Juhan van Juhan credo abbia poco il senso della realtà!
Assolutamente molto condivisibile il tuo pensiero Flavio e più che logiche le tue deduzioni.....spero prevalga la logica e non la demagogia o peggio ancora il populismo!!!!

dioniso ha detto...

Juhan van Juhan, con tutto lo sforzo e la buona volontà non riesco a trovare il tuo paragone nemmeno vagamente vicino né alla realtà attuale né a un possibile scenario futuro. Forse hai confuso Renzi con Trump?

dioniso ha detto...

Da FB.

Luciano uau
Dioniso Sorpreso?
Luciano Sì
Dioniso e perché?

Luciano stasera stasera per i ragionamenti più lunghi sempre la mattina presto e la sera tardi

Dioniso Vabbè, visto che mi trovo in una sala d'attesa rispondo anticipando le tue possibili obiezioni :-)
Mi dirai: Renzi non ti piaceva molto.
È vero, non mi piaceva soprattutto il suo stile nella comunicazione e il suo modo di porsi piuttosto arrogante. Per non parlare della sua mania con l'inglese farlocco, ma qui sconfineremmo in altri più pericolosi campi :-)
Però so pure distinguere questi aspetti dalla concretezza delle azioni politiche che, per quanto criticabili dal punto di vista della qualità e della quantità, non si può negare che ci siano state.
E comunque credo pure che abbia smussato un po' alcuni degli aspetti più spigolosi della sua comunicazione.
Inoltre, visto il panorama politico alternativo a lui, chi vogliamo far andare al potere? Grillo? Salvini? Berlusconi redivivo?
Last but not least, tanto per adeguarmi all'inglesorum governativo, non ne posso più di questo pseudo-idealismo autolesionista da autobus che vede nemici dappertutto, che vede problemi dappertutto (tranne che nel modo di agire della propria squadra politica o sociale), che dice no a qualsiasi progetto senza proporre un'alternativa ragionata e costruttiva.

Annalisa Osservazioni certo MOLTO condivisibili....interessante anche questo, non so se lo hai letto!!?? https://www.facebook.com/annalisasanti6604/posts/10211151511492068

Juhan ha detto...

Più o meno siamo lì.
Anche se ce la metto tutta Renzi non riesce a convincermi manco un po'; è un Silvio meno convincente dell'originale. Ma tutta la politica italiana è --come dire...
Quanto a Trump non è detto che non ce la faccia. Tanto io sono vecchio :-)

dioniso ha detto...

Tanto per esplicitare il tuo parallelo per controllare se ho capito bene.
Intendi paragonare le riforme di Renzi all'invasione della Polonia e quindi anche le possibili conseguenze del governo Renzi alle conseguenze di quel fatto storico?
O, in ogni caso, il tuo paragone mette Renzi e Hitler sullo stesso piano?
Mi scuso anticipatamente se ho frainteso.

Juhan ha detto...

Provo a spiegarmi. L'Europa è debole e allora Renzi può approfittarne, come Hitler nel '38-39. Ma possiamo fidarci della Banda Renzi &co? secondo me, guardando cosa è successo in passato no. Renzi non è Hitler, è un'imitazione di Silvio.
Non ci sono alternative (valide)? Lo so.

dioniso ha detto...

E allora per migliorare le cose cerchiamo di far cadere il governo? A quel punto, forse più che alla Germania hitleriana, un parallelo potrebbe esserci con Weimar.

ubik ha detto...

Ciao Dioniso, una volta tanto ti rispondo qui e non su fb (ma mi sa tanto che riprenderò questa abitudine).
Non ho obiezioni. Io stesso ho cambiato idea molte volte su cose le quali mi sono dovuto ricredere, ricordi? sul bio, sull'ecoequo, comunque.
Quello che non capivo (e ancora non capisco, ma non sono tanto interessato) è quell'accanirsi su questioni tutto sommato laterali e non centrali. Grazie a te ho capito che comunque era un'esagerazione e ho cambiato idea, ma non ne farei una questione, come dire? importante. Per quello m'infastidiva quella donna che postavi sempre, aveva dei toni da "puzza sotto il naso". Io riguardo Renzi ho un giudizio come tanti di noi: ambivalente. Sappiamo che non è l'ottimo, ma veniamo da Berlusconi che non aveva la statura e la credibilità di Renzi (aldilà del disaccordo o meno con le sue politiche). Mi pare che al momento non ci siano altrettante figure che possano garantire stabilità. Salvini, Grillo e ... fine.
Ora il centrodestra si riattrezza con Parisi, forse può essere buono avere uno sfidante civile e meno peones del berlusca. Mi preoccupa qui la deriva populista cui sono artefici, complici e cavalcanti i grillini, il Fatto Quotidiano, i leghisti ...
Quindi la penso più o meno come te: non si può dire NO a tutto. Però preferirei avere un giornalismo migliore, perché io non riesco più a farmi un'opinione su niente, oggi Internazionale postava un articolo di Leogrande ben fatto e con riferimenti che rimandavano ad approfondimenti (sui costi per esempio non sembrava molto conveniente), poi è uscito un articolo sul Sole24ORe ben fatto che dice il contrario, in materia economica. Qualcuno non sta dicendo tutto o lo sta interpretando male. Ecco, diciamo che preferisco, al momento, del buon giornalismo che non significa fare solo il "cane da guardia" del potere, come si sente spesso dire, ma piuttosto spiegare, dopo aver studiato in modo che non dobbiamo perdere la testa ogni volta che dobbiamo prendere posizione. Per ritornare a Renzi, mi sembra che in Europa stia facendo bene, abbiamo uno sbandamento preoccupante (non sono affatto d''accordo con il tuo amico Juhan), abbiamo una classe dirigente europea pavida, poco lungimirante e l'unico che sembra opporsi è Renzi, a me questo piace. Alla prossima

dioniso ha detto...

Assolutamente d'accordo sul paragone Berlusconi Renzi: statura, credibilità nello scenario internazionale e obiettivi molto diversi.
Pure a me pare che in Europa si stia muovendo bene. Poi, certo, come evidenzi pure tu, è impossibile farsi un'idea fondata e approfondita su tutto. Comunque, per dirtene una, stasera ho assistito a una relazione di un costituzionalista sulla riforma della costituzione. Ero già un po' orientato per il sì. Ma dopo questa relazione sono molto più convinto.

Anonimo ha detto...

Non vado nel merito degli aspetti tecnici (anche se qualcuno deve spiegarmi come sia possibile che un consigliere regionale una volta al mese faccia tutte le cose previste dal nuovo Senato e,soprattutto, perché fare una riforma per superare i conflitti di competenza che comunque rimangano): ieri il premier ha parlato di pensioni d'oro e,lo ricordo, le pensioni d'oro sono intoccabili per questioni collegate ai principi fondamentali (come tali non oggetto di revisione) con la conseguenza che la riforma non le toccherà. Andando al punto,quindi, è necessario votare no perché il male dell'italia è dovuto alla mancanza di riforme (serie) e alla incapacità o mancata volontà dei politici di porle in essere. Il fine della riforma che deve essere legata alla legge elettorale è quello di rafforzare il premier...non c'è altro...gli italiani che leggono nella riforma una volontà di migliorare il paese si fanno solo prendere in giro. Falsi sono anche i paragoni del nuovo senato con il bundesrat tedesco. Faccio anche notare come l'italicum sia da molti costituzionalisti (ad es. Luciani) ritenuto incostituzionale nella parte in cui consente ai capilista dei piccoli partiti di andare alla camera senza essere scelti dai cittadini...ma alla corte chi c'è adesso? A. Barbera che,al contrario, la ritiene costituzionale. Sarà perché a votarlo è stato il pd? O sarà per la pensione d'oro che prenderà? O perché effettivamente lo pensa? Su questi aspetti dioniso bisogna riflettere prima di dire di essere molto convinti...non è un gioco. Andrea

dioniso ha detto...

Meno male che arrivi tu e dall'alto della tua esperienza viene a impartirci lezioni sull'importanza della posta in gioco. Dopo aver letto il tuo commento mi è caduto il velo che avevo davanti agli occhi.
È interessante anche la logica della necessità del votare no a una riforma "perché il male dell'italia è dovuto alla mancanza di riforme".
Mi pare che già in passato abbiamo avuto occasione di discutere di questioni di logica e la cosa non mi sorprende.