In occasione dei 40 anni di Servizio sanitario nazionale Silvia Bencivelli racconta su Radio3 Scienza la "rivoluzionaria e travagliata costruzione del Servizio sanitario nazionale italiano".
Il sistema sanitario italiano è un grande patrimonio nazionale. Ma per apprezzare e difendere un patrimonio bisogna conoscerlo. Conoscerne i dati, i pregi, i difetti. E anche saper confrontarlo obiettivamente con sistemi sanitari di altre nazioni. Queste puntate di Radio3 Scienza offrono sicuramente un'ottima opportunità.
In questa prima puntata, Servizio sanitario, un bene da tutelare, Giuseppe Remuzzi direttore dell'Istituto di ricerche farmacologiche "Mario Negri" e autore di La salute (non) è in vendita, "spiega come andrebbero affrontate le sfide presenti e future per la sanità pubblica".
Silvia Bencivelli "Noi andiamo in ospedale e al massimo paghiamo un ticket. Abbiamo il medico curante. Non paghiamo i farmaci salvavita. E se finiamo al pronto soccorso, magari aspettiamo un po’ però veniamo assistiti senza che nessuno ci chieda i documenti né, tantomeno, la carta di credito.
Ma non succede a tanti altri su questo pianeta. Considerate che ancora oggi almeno metà della popolazione mondiale non ha accesso nemmeno ai servizi essenziali.
E comunque, anche dalle nostre parti, sono solo quarant’anni che funziona così. Più precisamente dal 23 dicembre 1978, data di nascita del Servizio Sanitario Nazionale, che rende finalmente concreto il diritto alla salute per tutti sancito dall’art. 32 della Costituzione."
Giuseppe Remuzzi parla di pregi e difetti del sistema sanitario italiano.
Ci sono sicuramente problemi di uniformità sul territorio. Qualcuno sostiene che il sistema sanitario italiano sia troppo caro ma Remuzzi nel suo libro ricorda che gli italiani spendono in media 3400 $ l’anno, mentre i tedeschi ne spendono 5500 e gli americani 9400. Mentre, per quanto riguarda la qualità, da anni ci collochiamo sempre tra i primi cinque sistemi sanitari al mondo (spesso al primo o al secondo posto) e, tra questi, siamo il sistema sanitario meno caro che ci sia.
Remuzzi (intorno al minuto 14) descrive anche delle idee per migliorare i punti deboli come, ad esempio, quello della disomogeneità della qualità nelle varie regioni italiane.
La rivoluzione della salute universale - 40 anni di Servizio sanitario nazionale
Silvia Bencivelli ricostruisce a Radio3 Scienza - in 15 brevi racconti, in onda dal 3 al 21 dicembre - la rivoluzionaria e travagliata costruzione, tra molte difficoltà e ritardi, riforme e scandali, del nostro Servizio sanitario nazionale. E ci ricorda che il diritto alla salute è un bene prezioso, da difendere a tutti i costi.
Il sistema sanitario italiano è un grande patrimonio nazionale. Ma per apprezzare e difendere un patrimonio bisogna conoscerlo. Conoscerne i dati, i pregi, i difetti. E anche saper confrontarlo obiettivamente con sistemi sanitari di altre nazioni. Queste puntate di Radio3 Scienza offrono sicuramente un'ottima opportunità.
In questa prima puntata, Servizio sanitario, un bene da tutelare, Giuseppe Remuzzi direttore dell'Istituto di ricerche farmacologiche "Mario Negri" e autore di La salute (non) è in vendita, "spiega come andrebbero affrontate le sfide presenti e future per la sanità pubblica".
Silvia Bencivelli "Noi andiamo in ospedale e al massimo paghiamo un ticket. Abbiamo il medico curante. Non paghiamo i farmaci salvavita. E se finiamo al pronto soccorso, magari aspettiamo un po’ però veniamo assistiti senza che nessuno ci chieda i documenti né, tantomeno, la carta di credito.
Ma non succede a tanti altri su questo pianeta. Considerate che ancora oggi almeno metà della popolazione mondiale non ha accesso nemmeno ai servizi essenziali.
E comunque, anche dalle nostre parti, sono solo quarant’anni che funziona così. Più precisamente dal 23 dicembre 1978, data di nascita del Servizio Sanitario Nazionale, che rende finalmente concreto il diritto alla salute per tutti sancito dall’art. 32 della Costituzione."
Giuseppe Remuzzi parla di pregi e difetti del sistema sanitario italiano.
Ci sono sicuramente problemi di uniformità sul territorio. Qualcuno sostiene che il sistema sanitario italiano sia troppo caro ma Remuzzi nel suo libro ricorda che gli italiani spendono in media 3400 $ l’anno, mentre i tedeschi ne spendono 5500 e gli americani 9400. Mentre, per quanto riguarda la qualità, da anni ci collochiamo sempre tra i primi cinque sistemi sanitari al mondo (spesso al primo o al secondo posto) e, tra questi, siamo il sistema sanitario meno caro che ci sia.
Remuzzi (intorno al minuto 14) descrive anche delle idee per migliorare i punti deboli come, ad esempio, quello della disomogeneità della qualità nelle varie regioni italiane.
La rivoluzione della salute universale - 40 anni di Servizio sanitario nazionale
Silvia Bencivelli ricostruisce a Radio3 Scienza - in 15 brevi racconti, in onda dal 3 al 21 dicembre - la rivoluzionaria e travagliata costruzione, tra molte difficoltà e ritardi, riforme e scandali, del nostro Servizio sanitario nazionale. E ci ricorda che il diritto alla salute è un bene prezioso, da difendere a tutti i costi.
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