giovedì, aprile 02, 2020

Coronavirus: le misure dell'Unione Europea e le "scuse" di Ursula von der Leyen

Condivido di nuovo le mie impressioni da incompetente basate solo su dati a mia disposizione e su qualche riflessione con la consapevolezza che il mio potrebbe essere un punto di vista totalmente ingenuo.

Ho letto la Lettera di Ursula von der Leyen a Repubblica. La presidente della Commissione europea ammette gli errori dell'UE e parla delle misure concrete che verranno prese a breve dall’Unione.
Credo che questo cambiamento di rotta sia anche frutto del lavoro del governo italiano che è impegnato sia sul fronte interno sia su quello esterno. Credo sia stato fatto un buon lavoro diplomatico di alleanze volto alla persuasione dei vertici UE ad allentare i vincoli e a elaborare strategie comuni e solidali.

In questi giorni sto anche osservando un abuso del concetto di patriottismo che viene confuso con il nazionalismo. Nazionalista è chi vede la propria patria al di sopra delle altre.
« Il patriottismo è l’esatto contrario del nazionalismo. Il nazionalismo rappresenta il tradimento del patriottismo. Dicendo “i nostri interessi prima di tutto, degli altri non ci importa”, si cancella ciò che una nazione ha di più prezioso, ciò che la fa vivere, ciò che la porta a essere grande, ciò che è più importante: i suoi valori morali. […] Il patriottismo è l’amore dei nostri, il nazionalismo è l’odio degli altri. »

Se si va a guardare bene, i nazionalisti di oggi non difendono la propria nazione. Usano il concetto solo per slogan propagandistici. Ma a lungo termine danneggiano la propria nazione. Basti vedere i risultati di Trump e Bolsonaro in questo contesto.

Ad ogni modo, concludo le osservazioni e condivido stralci della Lettera di Ursula von der Leyen a Repubblica.
"...il Paese colpito più duramente, l'Italia, è diventato anche la più grande fonte di ispirazione per noi tutti. Migliaia di italiani - personale medico e volontari - hanno risposto alla chiamata del governo e sono accorsi ad aiutare le regioni più colpite. Le industrie della moda ora confezionano mascherine protettive, i produttori di amaro imbottigliano disinfettante per mani. ...

solo la solidarietà può farci riemergere da questa crisi - quella tra persone come quella tra Stati.

Oggi l'Europa si sta mobilitando al fianco dell'Italia. Purtroppo non è stato sempre così. Bisogna riconoscere che nei primi giorni della crisi, di fronte al bisogno di una risposta comune europea, in troppi hanno pensato solo ai problemi di casa propria. Non si rendevano conto che possiamo sconfiggere questa pandemia solo insieme, come Unione. ...

Nel frattempo però l'Europa ha cambiato passo. Abbiamo fatto tutto il possibile per portare i Paesi europei a ragionare come una squadra e assicurare una risposta coordinata a un problema comune. ...

Abbiamo sospeso alcune regole per dare al governo italiano lo spazio di manovra necessario ad agire rapidamente e con forza. Abbiamo convogliato miliardi di investimenti alla lotta contro il virus ed i suoi effetti.

E continueremo a fare ancora di più. Ieri la Commissione europea ha annunciato una nuova iniziativa economica, una "cassa integrazione europea". In questo momento, milioni di italiani non hanno la possibilità di lavorare - ma non per questo possono smettere di pagare le bollette o di fare la spesa. ...
 L'Europa vuole dare una mano, stanziando nuove risorse per finanziare la cassa integrazione. L'Unione stanzierà fino a cento miliardi di euro in favore dei Paesi colpiti più duramente, a partire dall'Italia, per compensare la riduzione degli stipendi di chi lavora con un orario ridotto. ..

Questa crisi è una prova per l'Europa. E non possiamo permetterci di fallire. Le decisioni che prendiamo oggi verranno ricordate per anni. Daranno forma all'Europa di domani. Credo che l'Europa possa riemergere più forte da questa situazione, ma dobbiamo prendere le decisioni giuste - qui ed ora. Abbiamo già intrapreso alcune azioni coraggiose. Molte altre saranno ancora necessarie.
Preferiremmo tutti vivere tempi più facili. Ma oggi quello che possiamo decidere è come reagire. Ho in mente un'Europa fondata sulla solidarietà - la nostra più grande speranza e il nostro investimento in un futuro comune."

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