martedì, maggio 08, 2018

Come la matematica (e i vaccini) ti proteggono dalle malattie infettive

Condivido questo articolo perché, oltre a essere interessante da un punto di vista matematico, mi riguarda anche personalmente. Infatti appartengo a quel gruppo di persone che corrono grossi rischi se l'immunità di comunità viene a mancare.
Di seguito una libera traduzione di alcuni brani dell'articolo.

Supponi di sentire un pettegolezzo sfizioso che non riesci a tenere per te. Siccome odi i pettegoli, ti concedi di spettegolare con una sola persona e poi tieni la bocca chiusa. Non è grave, giusto? Dopo tutto, se la persona con cui hai spettegolato adotta lo stesso compromesso, il pettegolezzo non si diffonderà molto. Se il pettegolezzo viene rivelato a una nuova persona ogni giorno, dopo 30 giorni solo 31 persone, incluso te, ne saranno a conoscenza.
Quindi quanto male potrebbe fare dirlo a due persone invece di una sola?

Inimmaginabilmente tanto!
Se ogni giorno ogni persona informa due nuove persone, dopo 30 giorni il pettegolezzo avrà raggiunto più di un quarto della popolazione mondiale (2.147.483.647 persone, o 2^31 - 1, per essere precisi). Come può un così piccolo cambiamento – dirlo a due persone invece di una - produrre una così grande differenza? La risposta sta nei tassi di incremento.

Si fa presto a traslare questa metafora nell’ambito delle malattie infettive considerando il numero medio di nuove infezioni che ogni persona infetta dovrebbe produrre al posto del numero di persone a cui si rivela il pettegolezzo. Quel numero è indicato con R0.

Ecco alcuni numeri di riproduzione di base per alcune malattie ben note.

Malattia
 R0
Morbillo
12-18
Vaiolo
5-7
Parotite
4-7
Influenza (ceppo pandemico 1918)
2-3

Source: CDC and NIH


Ed ecco alcuni esempi di HIT (soglia di persone vaccinate affinché si crei l’immunità di comunità) per le stesse malattie.

Malattia
R0
 1–1/R0
HIT
Morbillo
12
 1–1/12
91.7%
Vaiolo
5
 1–1/5
80%
Parotite
4
 1–1/4
75%
Pandemia influenzale
2
1–1/2
50%



sabato, maggio 05, 2018

Presentazione de "Il mistero del suono senza numero" nella libreria Assaggi di Roma

Copiato da Presentazione | Il mistero del suono senza numero (ScienzaExpress) di Flavio Ubaldini

23 maggio 2018 19:30 – 20:30 Presentazione | Il mistero del suono senza numero (ScienzaExpress) di Flavio Ubaldini - Mappa libreria assaggi


Flavio Ubaldini

PRESENTA

Il mistero del suono senza numero (ScienzaExpress)

Ne parlano con l'autore Roberta Fulci e Tommaso Castellani


Letture a cura di Paolo M. Albani

Il mistero del suono senza numero (ScienzaExpress)

Che cosa ossessiona Pitagora e lo spinge nella bottega di un fabbro? Quale teoria lo porta a rivoluzionare la sua scuola a Crotone? E che cosa c’entra la musica? Ippaso, il suo allievo più brillante ma anche il più ribelle e arrogante, si accorge che qualcosa non va. C’è un numero che manca, c’è un suono di troppo. Forse l’interpretazione pitagorica dell’Universo è in pericolo? Mentre Ippaso indaga, c’è chi trama nell’ombra per ostacolarne l’amore segreto e per impedire che le sue scoperte facciano crollare la dottrina pitagorica. Colpi di scena, amore e intrighi si intrecciano alle scoperte matematiche dei pitagorici e alla ricerca della risposta ultima che arriverà solo dopo oltre duemila quattrocento anni.


Flavio Ubaldini
(Scandriglia, 1969) è laureato in matematica e diplomato in trombone. Vive e lavora in Germania. Nel 2014 ha pubblicato, per 40K Unofficial La musica dei numeri e La musica dell’irrazionale. Nel 2016 il suo dramma I Pitagorici è stato messo in scena al Politecnico di Torino.

martedì, maggio 01, 2018

Carnevale della matematica di maggio 2018 e Carnevale della Matematica dal vivo

Il 14 maggio la 119-esima edizione del Carnevale della matematica (nome in codice: “zampettando melodioso”) sarà ospitata sul mio blog matematico, Pitagora e dintorni. Il tema sarà "matematica e filosofia". Ma, come sempre, tutti i contributi fuori tema andranno benissimo lo stesso.
Inoltre il 119-esimo sarà un carnevale speciale! Quello del 10° anniversario. Il 1° si tenne nel lontano 14 maggio del 2008 su Gli studenti di oggi.


Ma non è finita qui! A maggio, e precisamente il 18-19, si terrà anche  il Carnevale della Matematica dal vivo a Napoli!

Se vorrete contribuire la scadenza è, come al solito, il 12, ma se riuscirete a mandarmi i contributi con un po' di anticipo non mi dispiacerà.

domenica, aprile 29, 2018

Il mio secondo libro cartaceo: Il volo delle chimere

Tra qualche giorno il mio secondo libro cartaceo pubblicato da Scienza Express dovrebbe essere in distribuzione. Il titolo è "Il volo delle chimere" e Spartaco Mencaroni ne è coautore.

Il libro narra le vicende intrecciate di due giovani espatriati, tra cura e ricerca.
È un romanzo sulla ricerca medica e sul rapporto medico-paziente e contiene riflessioni su fiducia e cura, bufale e pseudoscienza, medicina e vita.

Qui trovate: varie recensioni, diverse attività che hanno e avranno luogo intorno al libro e la pagina Facebook del libro.

Premi
Premio Tagete 2018 – “Il volo delle chimere” secondo classificato
Premio letterario internazionale città di Arce – “Il volo delle chimere” terzo classificato

Quarta di copertina:

Come la Chimera, essere composto da parti di altri animali, questo libro narra due storie di italiani all’estero alle prese con scelte difficili ed eventi sconvolgenti.
Da un lato la giovane biologa Linda intraprende una nuova vita scontrandosi con un ambiente ostile e con i risultati di una ricerca difficili da conseguire.
Dall’altro l’informatico Fosco vede la propria esistenza stravolta da una leucemia che lo catapulta in una del tutto inattesa battaglia per la vita.
Nessuno dei due è solo. Entrambi traggono forza dalla comunità, grande o piccola che sia, che li circonda e li sostiene.
Le due storie si intrecciano e si sfiorano con delicatezza senza mai toccarsi. Il lettore parteggia per l’uno e per l’altra e si appassiona alle vicende dei due giovani che, ciascuno a proprio modo, ricercano un senso per la propria esistenza, in una storia chimerica fatta di espatri e ritorni, di amori e amicizie, di vita e di morte.

Leggetelo, fatelo leggere e regalatelo!

Dove lo si può trovare?
Lo si può prenotare già ora in qualsiasi libreria o su

...e su molti altri siti man mano che ci si avvicinerà alla data di inizio della distribuzione.

domenica, aprile 22, 2018

Corruzione reale e corruzione percepita

Segnalo l'articolo Le molte idee sbagliate sulla corruzione in Italia di Giovanni Belardelli. Lo riporto integralmente con qualche evidenziazione e sottolineatura.
Ne ha parlato anche Alessandro Campi a PRIMA PAGINA del 21 aprile 2018, intorno al minuto 34.

Secondo la maggioranza degli italiani, nel nostro Paese la corruzione politica sarebbe aumentata rispetto ai tempi di Tangentopoli. Si tratta però di un’opinione che non ha un riscontro nella realtà, sostengono in un libro appena pubblicato da due autorevoli magistrati, Raffaele Cantone e Francesco Caringella: «Oggi — scrivono — assistiamo a una forma di corruzione certamente diffusa, ma qualitativamente e quantitativamente non paragonabile alle vicende degli anni Novanta» (La corruzione spiegata ai ragazzi, Mondadori). Una valutazione analoga è stata espressa di recente anche dal presidente dell’Eurispes Gian Maria Fara il quale, ampliando il discorso oltre la dimensione della corruzione politica in senso stretto, ha affermato di non credere assolutamente «che l’Italia sia uno dei Paesi più corrotti del mondo» (Il Dubbio, 7 aprile). Si tratta di giudizi che sono passati sostanzialmente inosservati, ma che dovrebbero invece far riflettere poiché implicano che una delle autorappresentazioni dominanti nell’opinione pubblica — quella dell’Italia come Paese nel quale la corruzione è sempre più diffusa — ha scarso fondamento.

Ma come ha potuto affermarsi una rappresentazione del genere? Secondo il presidente Eurispes proprio i successi nella lotta alla corruzione ottenuti in Italia, insieme alla creazione di un’apposita autorità di contrasto (l’Anac), avrebbero dato al fenomeno una sovraesposizione mediatica, accreditando così l’immagine di una corruzione in continua crescita. È una spiegazione plausibile, visto che classifiche come quella di Transparency International, che ci collocano sempre in cattiva posizione, si basano appunto sulla «corruzione percepita». Ma, proprio alla luce di questa considerazione, si dovrebbe anche ricordare come da anni gli episodi di corruzione, soprattutto di corruzione politica, ricevano una copertura mediatica che probabilmente non ha l’eguale in altri Paesi democratici. Per giunta, questa copertura è necessariamente molto maggiore quando il singolo episodio corruttivo viene scoperto e nel momento in cui una procura conduce le indagini, rispetto alla fase dibattimentale e all’eventuale proscioglimento che, se avviene, riceve uno spazio inevitabilmente marginale (a quel momento si tratta di storie considerate ormai «vecchie», che non interessano più l’opinione pubblica).

Queste spiegazioni, da sole, sarebbero però insufficienti. Se la rappresentazione dell’Italia come Paese nel quale la corruzione politica è sempre maggiore si è potuta diffondere, fino a diventare un luogo comune, ebbene ciò è avvenuto perché quella rappresentazione (quella forma di «falsa coscienza», avrebbe detto Marx) ha svolto anche una funzione importante. L’idea che il malaffare e la corruzione fossero esclusivo appannaggio dei partiti (e di quegli esponenti del mondo economico che si arricchivano grazie al rapporto con la politica) ha infatti rappresentato una sorta di grande alibi per tutti noi. Ha indotto a distogliere lo sguardo dalla miriade di piccole illegalità diffuse che dominano la nostra vita sociale: dall’abusivismo edilizio (1,5 milioni pare siano le abitazioni ignote al catasto) all’assenteismo di massa in certe municipalizzate, dalle certificazioni Isee più o meno «riaggiustate» alla scarsa verosimiglianza di molte dichiarazioni Irpef e via elencando. Non sono comportamenti che riguardano tutti gli italiani, certo; rivelano però quella debolezza di senso civico, quella scarsa disponibilità a rispettare leggi e norme che sono state evocate tante volte, praticamente da chiunque si sia interrogato sulla storia del nostro Paese e sul modo d’essere e di comportarsi dei suoi abitanti. Certi episodi di piccola illegalità ci dicono questo, e cioè che spesso chi li compie non pensa di fare qualcosa di veramente scorretto, men che meno di illegale. Considerarsi uno dei Paesi in cui la corruzione politica è più diffusa, anzi sempre in aumento, ha questo vantaggio: induce a ritenere che le persone da biasimare, i veri corrotti, siano sempre e soltanto loro, gli esecrati politici. Abbiamo alimentato per decenni questa autorappresentazione poco fondata, che peraltro — particolare non irrilevante — ha fortemente contribuito, ancora il 4 marzo, ai successi elettorali di alcune formazioni politiche e agli insuccessi di altre. Sarebbe il caso che, ovviamente senza abbassare la guardia nei confronti della corruzione politica, cominciassimo a guardare non soltanto ai vertici della società ma anche alla base, quella di cui facciamo parte tutti noi.

sabato, aprile 21, 2018

Marginalizzazione, esclusione e violenza

"Quello che dovremo evitare noi ma che dovrà evitare soprattutto la sua generazione è che in Italia si verifichino le condizioni che si sono verificate in altri paesi europei. E questo sa come si fa? Si fa prevenendo la marginalità, l'allontanamento di chiunque, cittadino o straniero, dalla vita comune. Perché chi è marginalizzato spesso ricorre alla violenza. Sia essa terroristica, mafiosa o ordinaria.
Questa è la cosa più importante secondo me."

E anche secondo me. La marginalizzazione e l'esclusione possono essere tra i principali generatori di violenza. È per questo che, tra le molte altre misure utili per minimizzare le potenziali espressioni violente del futuro, l'approvazione dello ius culturae, o di una legge simile sarebbe, fondamentale.

Rosario Aitala - giudice della Corte Penale Internazionale a Quante storie del 5 aprile - min 9:30 - In risposta alla domanda di uno studente: "Perché in Italia non ci sono stati ancora attentati?

domenica, aprile 15, 2018

Carnevale della Matematica #118: mese della consapevolezza matematica e statistica

L'edizione di aprile del Carnevale della Matematica, la numero 118, è ospitata da MaddMaths!
Il tema di questo mese è “mese della consapevolezza matematica e statistica”.

 Io ho contribuito con la cellula melodica e con un articolo introdotto così:

Iniziamo da Dioniso (alias Flavio Ubaldini) di Pitagora e dintorni che ci presenta le Invenzioni a due voci e Il mistero del suono senza numero: libri che dialogano. Il tema della scorsa volta riguardava Vincenzo Galilei, padre di Galileo, compositore, teorico musicale, liutista, allievo di Zarlino nonché protagonista a livello teorico della nascita del melodramma. Vincenzo Galilei, andando contro una pratica comune del tempo, per cui spesso le teorie si accettavano per tradizione, assume un atteggiamento critico nei confronti delle teorie musicali dominanti, come quella del suo maestro Zarlino, quando queste non coincidono con i risultati dei suoi esperimenti. Un atteggiamento pragmatico e scientifico ante litteram che probabilmente influenzò il pensiero del figlio Galileo.

Il carnevale si conclude con un importante annuncio:

MaddMaths! presenta "Il Carnevale della Matematica dal vivo" - Napoli, 18 e 19 maggio 2018
Il 14 maggio 2008 si teneva il primo Carnevale della Matematica italiano. Da allora sono passati 10 anni e 117 altri carnevali (qui trovate un elenco di tutti i Carnevali, oggi si celebra il n. 118). La famiglia dei carnevalari si è allargata, consolidata, è aumentato il pubblico, e si sono proposte le tematiche più disparate. Però, dentro di noi, negli anni è cresciuto un po' di rammarico per il fatto che il Carnevale avesse solo uno svolgimento virtuale. Qualche volta ci siamo incontrati di persona, tante mail ce le siamo scritte, ma sempre rimaneva la voglia di fare qualcosa dal vivo. Quest'anno MaddMaths! presenta il primo Carnevale della Matematica dal Vivo. Abbiamo infatti deciso di organizzare due giorni di divulgazione e animazione matematica a Napoli richiamandoci alla tradizione del Carnevale. Questo evento si svolgerà il 18 e 19 Maggio prossimi presso la sede storica dell'Università di Napoli del Complesso dei SS. Marcellino e Festo. Ci saranno eventi, conferenze, interventi-spettacolo, animazioni e laboratori tenuti da noi di MaddMaths! con un paio di ospiti "speciali".
Le informazioni e il programma li trovate qui. Venite a trovarci e a divertirvi con noi!
E con il passaggio di testimone:

Ecco, si spengono le luci e finisce anche questo Carnevale della Matematica. Ringraziamo tutti i partecipanti e i lettori che ci seguono fedeli e pazienti. Il prossimo carnevale, il numero 119 (“zampettando melodioso”) sarà tenuto da Pitagora e dintorni

Ebbene sì. Il prossimo Carnevale della Matematica si terrà sul mio blog matematico!

[119] 14 maggio 2018: (“zampettando melodioso”) Pitagora e dintorni

Calendario con le date delle prossime edizioni del Carnevale.

mercoledì, aprile 11, 2018

Ciclo di incontri ”fresco di stampa” del consolato italiano presenta: Il mistero del suono senza numero

Ciclo di incontri

Freschi di stampa

Incontro con l’autore

Flavio Ubaldini

17 aprile 2018, ore 19.00

Consolato Generale d’Italia Francoforte

SALA EUROPA, 3 piano (Kettenhofweg. 1)

Francoforte sul Meno

Ingresso libero

PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA (solo 50 posti a sedere): francoforte.culturale@esteri.it

– Si prega di portare con sé un documento di riconoscimento –




Che cosa ossessiona Pitagora e lo spinge nella bottega di un fabbro? Quale teoria lo porta a rivoluzionare... 

FrancoforteNews

domenica, marzo 25, 2018

Le nuove alte cariche dello stato: Casellati e Fico

Da semplice cittadino ho cercato di documentarmi quel minimo indispensabile sulle biografie delle nuove alte cariche dello stato che ci rappresenteranno. Sono partito da quella più importante. Allora, vediamo qual è questo nuovo che va a sostituire il vecchio.
Pietro Grasso, ex presidente del senato ed ex Capo della Direzione nazionale antimafia – che contribuì con il suo lavoro alla cattura del capo di Cosa Nostra, Provenzano – viene sostituito da...
Maria Elisabetta Alberti Casellati, avvocato ed esponente di Forza Italia dal 1994. Tra gli aspetti rilevanti delle sue idee e del suo profilo politico vengono citati: la sua contrarietà alle unioni civili; la sua volontà di abolire la legge 194 sull'interruzione volontaria di gravidanza; il suo obiettivo di voler riaprire le case chiuse; l’assunzione della figlia a capo della sua segreteria[1][2], con un compenso di 60 mila euro.





Laura Boldrini, ex presidente della camera ed ex portavoce dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite, viene sostituita da...
Roberto Fico, ex imprenditore ed esponente del Movimento 5 Stelle dal 2005. Tra gli aspetti rilevanti delle sue idee e del suo profilo politico vengono citati: la rinuncia all'indennità di funzione come Presidente della Commissione di Vigilanza Rai (26.712,00 euro l'anno) e all'auto blu; l'introduzione della trasmissione in diretta streaming sulla web tv della Camera dei Deputati di tutte le audizioni; una risoluzione volta a risolvere ed evitare i possibili conflitti di interesse da parte degli agenti di spettacolo; l'apertura dell sito opentg.it per rendere più facilmente accessibili e fruibili i dati sul sul pluralismo politico televisivo. Inoltre Fico è favorevole all'estensione del diritto al matrimonio e all'adozione da parte di coppie dello stesso sesso; è favorevole all'eutanasia per i malati terminali; è favorevole e allo ius soli; e si oppone alla privatizzazione dell'acqua pubblica.

mercoledì, marzo 21, 2018

Carnevale della Matematica #117: il giorno del pi greco

Colpevolmente pubblicizzo l'edizione di marzo del Carnevale della Matematica, la 117, quella del giorno del pi greco, con ben 7 giorni di ritardo.
Ma per scusarmi posso dire che sono stato impegnatissimo. E poi… sono rimasto senza benzina, con una gomma a terra, senza i soldi per prendere il taxi... Per non parlare delle cavallette! Insomma, non è stata colpa mia. Lo giuro!

Ma per farla breve (così posso tornare a scacciare le cavallette)... Io ho contribuito con la cellula melodica #117 e con...

Flavio, per questa occasione, ci propone la recensione di Dio e l'ipercubo di Francesco Malaspina

Per quanto riguarda l'edizione numero 118... 
14 aprile 2018: (“canta, piccolino”) MaddMaths!
Calendario con le date delle prossime edizioni del Carnevale.

domenica, marzo 04, 2018

Davvero godibile questa narrazione tra musica e matematica nella Crotone della scuola pitagorica

Copio qui una breve recensione che Francesco Malaspina, professore di Algebra lineare e geometria al Politecnico di Torino, ha scritto su Facebook per "Il mistero del suono senza numero".


"Davvero godibile questa narrazione tra musica e matematica nella Crotone della scuola pitagorica. Vi consiglio il mistero del suono senza numero di Flavio Ubaldini che ho conosciuto a Bari grazie agli amici del Liceo Scientifico "G.Salvemini" Bari."

mercoledì, febbraio 28, 2018

Dio e l’ipercubo di Francesco Malaspina

Ho trovato interessante il parallelo tra le due ipotesi reciprocamente contraddittorie dell’esistenza e della non esistenza di Dio e il quinto postulato di Euclide.
Così come l’accettazione del quinto postulato di Euclide o della sua negazione generano due tipi di geometrie distinte ma totalmente coerenti al loro interno, anche la scelta dell’assioma dell’esistenza di Dio o della sua negazione genererebbero due universi distinti ma totalmente coerenti al loro interno.

Nell’introduzione Francesco Malaspina dice di non volersi impegnare in una qualche "spericolata dimostrazione dell’esistenza di Dio" e nemmeno nel voler smontare l’assioma della non esistenza di Dio. L’autore afferma di aver semplicemente scelto l’assioma dell’esistenza di Dio non per esserci arrivato con un ragionamento logico ma per averlo incontrato tra i più poveri e per aver conosciuto persone che assumendolo hanno dimostrato teoremi eleganti.

Ho anche trovato un parallelo tra l’idea che è alla base di “Dio e l’ipercubo” e l’idea generatrice de “Il mistero del suono senza numero”. «Il mestiere del matematico consiste soprattutto nel trovare legami tra oggetti apparentemente lontani e modellizzare in qualche modo la realtà che osserva. Qui vorrei collegare le due grandi passioni della mia vita, e avere un pretesto per parlare dell’amore di Cristo attraverso la matematica e viceversa.» Ecco, nel mio libro io ho cercato di fare la stessa cosa con le due grandi passioni della mia vita: musica e matematica.

venerdì, febbraio 16, 2018

Carnevale della Matematica #116: "Irragionevole matematica"

L'edizione di febbraio del Carnevale della Matematica, la numero 116, è ospitata da Rudi Mathematici.
Il tema di questo mese è particolarmente interessante: “L’irragionevole efficacia della matematica nelle scienze naturali”.

"...com’è diavolo possibile che la matematica funzioni così bene, quando applicata ai problemi della fisica?
La domanda non è che sia originale, sia ben chiaro: è già in nuce in Galileo, quando osserva che il gran libro della natura “è scritto in lingua matematica, e i caratteri son triangoli, cerchi, ed altre figure geometriche…”, anche se non è espressa in forma meravigliata e interrogativa; la si ritrova negli scritti di tanti grandissimi, e se ne discetta ancora ad ogni piè sospinto ogni volta che si incontrano dei filosofi della scienza. Ma se pure pecca d’originalità, l’articolo di Wigner compensa magnificamente la mancanza con un preclaro esempio di franca aggressività frustrata, perché titola la sua memoria proprio “L’irragionevole efficacia della matematica nelle scienze naturali”. Irragionevole efficacia, sissignore: ed è certo più l’aggettivo che il sostantivo a portare significato."

 Io ho contribuito con la cellula melodica
Cellula che, a detta dell'autore, è particolarmente intrigante:116 = 2 x 2 x 29 - canta, canta, becchetta - do, do solb. È una quinta diminuita o, enarmonicamente, una quarta aumentata. Quindi un tritono! Un diavolo in musica seminascosto!!
e con...

Credete che Dioniso (cioè Flavio) faccia solo cellule melodiche? Ah, vi sbagliate di grosso! Di questi tempi, poi, dopo lo strepitoso successo del suo "Il mistero del suono senza numero", lo ritroviamo costretto a...
...le presentazioni del libro stanno assorbendo quasi tutto il mio tempo libero. Non che mi lamenti, eh. Mi piace farle. Ma, allo stesso tempo, se voglio mantenere un po’ di produzione blogghistica sono costretto ad essere piuttosto autoreferenziale e parlare delle mie presentazioni. :-)
Tuttavia, essendo il vostro tema troppo sfizioso per poterci rinunciare, soprattutto per un (anti)pitagorico come me, cercherò di scrivere qualcosa di breve in tema. Spero di riuscirci. Intanto però mando il mio primo contributo autoreferenziale: Presentazione de "Il mistero del suono senza numero" al festival della divulgazione scientifica Log@Ritmi 2018 di Bari.
What is Mathematics, Really? di Reuben Hersh - numeri raggiungibili, formalismo e platonismo. Libera traduzione di alcuni brani di Reuben Hersh in cui il filosofo della matematica pone alcune domande sulla natura e spiega le differenze tra "numeri raggiungibili" e numeri puri.
L'irragionevole efficacia della matematica nella descrizione del mondo fisico. Un dialogo sulle ipotesi:
– Ma tu ce l'hai una risposta? Perché la matematica è così efficacie per la descrizione del mondo fisico?
– E come faccio ad avere una risposta? Io mi occupo soprattutto di matematica ma quella è una domanda che non può avere una risposta univoca. Si possono ipotizzare alcune possibili risposte che non potranno mai essere verificate.
Per quanto riguarda l'edizione numero 117... 
14 marzo 2018: (“il merlo, il merlo allegro) DropSea
Calendario con le date delle prossime edizioni del Carnevale.

mercoledì, febbraio 07, 2018

Mafia e libertà di stampa in Italia e in Germania

Petra Reski, giornalista e scrittrice tedesca residente in Italia da molti anni, scrive di nuovo un articolo sui temi mafia e libertà di stampa in Italia e in Germania. L'articolo contiene buoni spunti di riflessione.

Qui un piccolo estratto


"Se uno guarda la mappa secondo “Reporter senza frontiere”, vede gran parte del mondo in nero e rosso, colori che per la libertà di stampa significano: “grave” e "molto grave“. Più i colori sono chiari, più c’è libertà. L’Italia si trova al 52esimo posto, arancione scuro – cosa normale, uno potrebbe dire, dato che tanti giornalisti italiani hanno subito intimidazioni e minacce da gruppi mafiosi e bande criminali locali e dato che 13 giornalisti italiani sono stati uccisi dalla mafia negli ultimi 30 anni. La Germania invece si presenta in bianco tra i primi della classifica dietro la Norvegia, la Svezia e Finlandia, i paesi con maggiore libertà d'informazione. Posto numero 16, invariato da anni. Sarà anche per questo che tanti italiani amano dire “Ah la Germania! Tutto funziona!” Forse anch’io avrei detto la stessa cosa. Se non avessi avuta la malaugurata idea di occuparmi della mafia – pardon – degli “imprenditori italiani di successo” in Germania...


...tutt’ora le leggi tedesche sono per la mafia un invito a nozze. L’associazione mafiosa in Germania non è un reato, c’è solo il paragrafo "associazione criminale di tipo mafioso“ (pena massima di cinque anni), che non viene quasi mai applicato, e non corrisponde in niente al 416 bis del codice italiano. Non riguarda appalti o servizi pubblici, omertà, confisca dei beni. Il riciclaggio è un gioco di ragazzi in Germania. Mentre in Italia chi investe deve (almeno in teoria) dimostrare che i soldi investiti provengano da fonti pulite, in Germania l’onere della prova spetta al poliziotto, all’inquirente che deve dimostrare che i soldi sono di provenienza mafiosa. Per quanto riguarda la confisca di beni mafiosi in Germania, questi possono essere confiscati soltanto se la condanna del proprietario dei beni per associazione mafiosa è passata in giudicato. Spesso i mafiosi vivono da decenni indisturbati in Germania, dove l’associazione mafiosa non è reato. E non hanno precendenti in Italia. Così puliti, i mafiosi sono considerati imprenditori di successo in Germania, al massimo colpevoli di delitti "cavallereschi”: possesso di droghe, evasione fiscale o eccesso di velocità. Intercettare mafiosi in Germania è praticamente impossibile, perché è vietato realizzare intercettazioni in appartamenti privati e in locali pubblici. Se un magistrato dovesse insistere nel voler mettere sotto controllo il telefono di un presunto mafioso, si mette in moto un procedimento kafkiano.La strategia di comunicazione della mafia in Germania ha funzionato alla grande. La strage di Duisburg ormai è stata rimossa da tanto tempo, viene considerata come un increscioso caso singolo, e non come la punta di un iceberg..."

Articolo completo

lunedì, febbraio 05, 2018

L'irragionevole efficacia della matematica nella descrizione del mondo fisico

– «Ma ciò che più fece gioire Pitagora fu vedere alcune scoperte della scuola di Crotone raggiungere l’Olimpo della matematica. Il teorema, le terne, il metodo deduttivo, la tecnica della dimostrazione per assurdo. E tra tutte questa fu proprio la sua teoria più importante, quella del Numero, a segnare maggiormente il destino dell’umanità: l’idea che tutti i fenomeni del mondo fisico potessero essere interpretati attraverso i numeri. L’idea che aveva prodotto così tanti problemi e contrasti, così tanti entusiasmi e delusioni, così tanti complotti e divisioni. Seppur privata degli aspetti mistici, fu quella teoria a dare linfa a tutte le scienze naturali che Pitagora vide nascere durante le sue reincarnazioni e che ancora oggi osserva dalla quiete dei Campi Elisi.»
– Ma leggi di nuovo uno dei brani finali de "Il mistero del suono senza numero"? Pensavo lo avessi finito.
Fonte: https://www.tes.com/lessons
– Sì, ma stavo approfondendo questo discorso dei fenomeni del mondo fisico che possono essere interpretati attraverso i numeri.
– Eh già. È un tema molto affascinante.
– Ma tu ce l'hai una risposta? Perché la matematica è così efficace per la descrizione del mondo fisico?
– E come faccio ad avere una risposta? Io mi occupo soprattutto di matematica ma quella è una domanda che non può avere una risposta univoca. Si possono ipotizzare alcune possibili risposte che non potranno mai essere verificate. Almeno non a breve termine. Quindi quella domanda non è neppure nel dominio della scienza. Per affrontare quella domanda dovremo andare a scomodare la...
–  ...
– Qual è la materia che si occupa di domande che non hanno risposte univoche o che non hanno proprio risposte?
– Uhm... La filosofia?
– Eh già! Comunque la risposta che trovo personalmente più convincente è quella secondo cui l'efficacia della matematica nella descrizione del mondo fisico sia un risultato dell'evoluzione.
– In che senso?
– Considera questo parallelo. Noi viviamo sulla Terra e la miscela di gas che compone l'atmosfera terrestre è perfetta per essere respirata dai nostri polmoni. Che cosa pensa la scienza relativamente a questa coincidenza? Che la miscela sia stata calibrata da qualche entità e resa perfetta per poter essere respirata dai nostri polmoni?
– Beh... No... Forse... dice che i nostri polmoni, essendo il risultato dell'evoluzione all'interno di questa atmosfera, si sono adattati a respirare proprio quella miscela di gas?
– Giusto! Allo stesso modo, il nostro cervello, essendo il risultato di un processo di evoluzione all'interno di questo universo, avrebbe sviluppato un linguaggio che gli permette di interpretare l'universo in cui è immerso. E questo linguaggio è la matematica.
– Uhm... E come facciamo a dimostrarlo?
– Non si può dimostrare. Come ti dicevo, qui siamo nell'ambito della filosofia. Possiamo ipotizzare delle risposte plausibili ma non possiamo dimostrarle. Comunque la tua domanda è anche correlata all'altra grande domanda: i numeri esistono indipendentemente dagli esseri umani o sono solo una nostra invenzione? Ne parla anche Reuben Hersh in What is Mathematics, Really?
– Sì, lo so già. Ho già letto quello che hai scritto. platonismo, intuizionismo, logicismo, formalismo. E poi sono venuti Lakoff e Núñez con il loro Where Mathematics Comes From a dirci che i numeri e tutta la matematica sono un prodotto dell'apparato cognitivo umano. Il numero sarebbe una creazione della nostra mente generata dall'esperienza del contare oggetti, dalla cosiddetta subitizzazione. E di conseguenza il numero non esisterebbe al di fuori del cervello umano.
– Ah, brava! Non immaginavo che...
– Ma dimmi, piuttosto. Almeno questa intepretazione di Lakoff e Núñez, ci riusciamo a confermarla?
– Ma no! ... Per il momento, almeno. Forse un giorno potremmo entrare in contatto con intelligenze extraterrestri che non sono dotate di appendici per poter contare.
Appendici? Che vuoi dire?
– Beh, di dita, sostanzialmente. Qualcuno sostiene che tutta la matematica sia conseguenza del fatto che siamo dotati di dita con cui mettere in corrispondenza gli oggetti del mondo fisico.
– Uhm, trovo un po' difficile immaginare forme di vita intelligenti totalmente prive di appendici corporee.
– Non vedo perché. Ci sono scrittori di fantascienza che hanno immaginato forme di vita in forma gassosa.
– In ogni caso, come spiegheremmo il fatto che anche gli animali possiedono capacità aritmetiche Pare che persino i pulcini contino. Anche loro usano le sei dita delle zampe?
– Non lo so. Bisognerebbe confermare se contano in base 6.
– Ha, ha, ha.
– Vabbè, lo ammetto. Era una battutaccia. Parlando seriamente, su questa domanda non avevo ancora riflettuto. Lo farò. Comunque nel frattempo ti lascio con alcune citazioni in tema.


Come può la matematica, che in fin fine è un prodotto del pensiero umano indipendente dall'esperienza, essere così meravigliosamente appropriata a descrivere gli oggetti della realtà? [...] Secondo me la risposta, in breve, è questa: fino a quando le leggi della matematica si riferiscono alla realtà, esse non sono certe; e nel momento in cui sono certe, allora non si riferiscono alla realtà.

— A. Einstein, citato in J. R. Newman, The World of Mathematics, New York 1956


La fisica è matematica non perché sappiamo molto del mondo fisico, ma perché ne sappiamo troppo poco; sono solo le sue proprietà matematiche quelle che riusciamo a scoprire.
— Bertrand Russell


C'è solo una cosa che è più irragionevole dell' irragionevole efficacia della matematica nella fisica, e questa è l'irragionevole inefficacia della matematica nella biologia.
Israel Gelfand


Le scienze raggiungono un punto in cui diventano matematiche ... dai primi anni '90 la biologia non è più la scienza delle cose che con strani odori nei frigoriferi. Il campo stava subendo una rivoluzione e stava rapidamente acquisendo la profondità e la potenza precedentemente associate esclusivamente alle scienze fisiche. La biologia stava diventando lo studio delle informazioni memorizzate nel DNA - stringhe di quattro lettere: A, T, G e C - e delle trasformazioni che l'informazione subisce nella cellula. E qui c'è sicuramente della matematica!
— Leonard Adleman, informatico teorico pioniere nel campo del computer a DNA


Si ritiene che l'universo delle teoria degli insiemi, costruito da Cantor e generalmente adottato dai matematici platonici, includa tutte le matematiche, passate, presenti e future. In esso, l'insieme innumerabile dei numeri reali è solo l'inizio di innumerabili catene di innumerabili. La cardinalità di questo universo di insiemi è indicibilmente più grande di quella del mondo materiale. Declassa l'universo materiale a un minuscolo puntino. E tutto era già lì prima che ci fosse la Terra, la Luna e il Sole, persino prima del Big Bang. Eppure questa tremenda realtà passa inosservata! L'umanità, tranne noi matematici, ne è totalmente inconsapevole. Noi soli lo notiamo. Ma solo da quando Cantor lo rivelò nel 1890. È plausibile? È credibile? Roger Penrose si dichiara platonico, ma pone un limite nell'accettazione dell'intera gerarchia insiemistica.
È possibile che solo noi matematici notiamo una realtà che declasserebbe l'universo materiale a un minuscolo puntino?"
— Reuben Hersh

sabato, febbraio 03, 2018

Three Billboards Outside Ebbing, Missouri - film

Ieri abbiamo visto “Three Billboards Outside Ebbing, Missouri”. Mi è piaciuto molto. Vista la tarda ora e la notte precedente non totalmente tranquilla temevo di addormentarmi. Invece il film e mi ha tenuto sveglissimo.
Ci vuole una capacità narrativa davvero straordinaria per trattare temi così difficili con tale leggerezza, ironia e profondità.

venerdì, febbraio 02, 2018

What is Mathematics, Really? di Reuben Hersh - numeri raggiungibili, formalismo e platonismo

L'ultima volta ho riportato il brano in cui Reuben Hersh si chiedeva se fosse possibile che solo noi matematici potessimo essere consapevoli di una realtà che declasserebbe l'universo materiale a un minuscolo puntino.

Oggi riporto un brano in cui l'autore spiega le differenze tra "numeri raggiungibili1" e numeri puri.

«La matematica è fatta di concetti e non di segni di matita o di gesso, né di triangoli fisici né di insiemi fisici. È fatta di concetti, che possono essere ispirati a o rappresentati da oggetti fisici. Nel recensire The Mathematical Experience, il matematico e divulgatore Martin Gardner sollevò questa obiezione: quando due dinosauri dell'era Giurassica incontrarono altri due dinosauri che sguazzavano allegramente nella stessa pozza d'acqua, in tutto la pozza d'acqua conteneva quattro dinosauri, anche se non era presente alcun umano che potesse pensare, "2 + 2 = 4". Questo dimostra, dice Gardner, che 2 + 2 fa veramente 4 nella realtà e non solo nelle coscienze culturali umane. 2 + 2 = 4 è una legge della natura, dice, indipendente dal pensiero umano.

Per cercare di dirimere questa questione, dobbiamo cercare di capire che "2" gioca due ruoli linguistici. A volte è un aggettivo e a volte è un nome.
In "due dinosauri", "due" è un aggettivo collettivo. La frase "Due dinosauri più due dinosauri equivalgono a quattro dinosauri" parla di dinosauri. Se dico "Due oggetti discreti non interagenti insieme ad altri due oggetti discreti non interagenti fa quattro di questi oggetti", sto dicendo parte di ciò che si intende per oggetti discreti non interagenti. E questa è un'affermazione nel dominio della fisica elementare. Quindi, per quanto riguarda gli oggetti discreti e non interagenti, l'esperienza ci dice che 2 + 2 = 4.

Al contrario, "Due è primo ma quattro è composto" è un'affermazione sui numeri puri dell'aritmetica elementare. Ora "due" e "quattro" sono nomi, non aggettivi. Rappresentano numeri puri, che sono concetti e oggetti. Sono oggetti concettuali, condivisi da tutti coloro che conoscono l'aritmetica elementare, descritti da assiomi e teoremi.

I numeri raggiungibili1 sono finiti. C'è un limite oltre il quale nessuno potrà mai contare. Eppure non esiste un ultimo numero. Se contassi fino a, diciamo, un miliardo, allora potrei contare fino a un miliardo e uno. Nell'aritmetica discreta, queste due proprietà - finitezza, e assenza di massimo - sono contraddittorie. Questo dimostra che i numeri raggiungibili non sono numeri puri. Consideriamo, ad esempio, il numero puro 10^(1010). Possiamo facilmente enunciare alcune delle sue proprietà, come, ad esempio: "Gli unici fattori primi di 10^(1010) sono 2 e 5." Ma non possiamo raggiungere quel numero contando. In tal senso, non esiste un numero raggiungibile uguale a 10^(1010). Thomas William Körner propose la stessa distinzione, usando le lettere maiuscole per i numeri raggiungibili (aggettivi) e le lettere minuscole per i numeri naturali "puri" (nomi). Jacob Klein scrisse che una distinzione simile fu proposta dai greci, che usavano le loro parole "arithmos" e "logistiké". Quindi "due" e "quattro" hanno due significati: quello di numeri raggiungibili e quello di numeri puri. Quindi, la formula 2 + 2 = 4 ha un doppio significato. Ha a che fare con il contare, cioè su come si comportano gli oggetti discreti non interagenti; ma è anche un teorema di aritmetica pura (aritmetica di Peano, ad esempio).
Questa ambiguità linguistica confonde la differenza tra i numeri raggiungibili e i numeri naturali puri. Il concetto di numero puro è un'astrazione del concetto di numero raggiungibile. Attravero un'astrazione aristotelica, i numeri puri si astraggono dagli oggetti "reali" per generarsi come concetti condivisi nelle menti delle persone che conoscono l'aritmetica elementare. In quel dominio di concetti condivisi, 2 + 2 = 4 è un oggetto diverso con un significato diverso. Dopodiché possiamo mostrare che esso consegue logicamente da altri concetti condivisi, che solitamente chiamiamo assiomi. La filosofia platonica maschera questa modalità di esistenza sociale attraverso un mito di "concetti astratti".»

1. Reuben Hersh usa l'espressione “counting numbers”. Ho discusso con .mau. come tradurre il concetto in italiano e .mau. ha proposto "numeri raggiungibili". Quello che conta per Hersh è "il processo di contare", quindi la possibile alternativa di "numeri esprimibili" non funzionerebbe, visto che (10^(10^10)) è esprimibile (lo abbiamo appena espresso). Purtroppo con "numeri raggiungibili" si perde il doppio significato di "numeri importanti", "numeri che contano" ma spesso le traduzioni non riescono a mantenere intatte tutte le sfumature semantiche.



Di seguito riport altri brani di Reuben Hersh sulla visione pitago-platonica della matematica. Sempre in una mia libera traduzione.

"Il platonismo senza Dio è come il sorriso sul gatto di Lewis Carroll. Il gatto aveva un sorriso. A poco a poco il gatto è scomparso, tranne il sorriso: è rimasto solo il sorriso senza il gatto."

La ricerca o la soluzione di problemi, anche a livello elementare, genera un platonismo ingenuo e acritico. Durante le lezioni di matematica, eccezion fatta per alcuni pasticcioni, tutti devono produrre la stessa risposta! È per questo che la matematica è speciale. Esistono le risposte giuste. E non perché quelle sono le risposte che l'insegnante vuole sentire. Sono giuste perché sono giuste. Questa universalità, questa indipendenza dagli individui, fa sembrare la matematica immateriale, inumana. Il platonismo del matematico ordinario o dello studente ordinario è un riconoscimento che i fatti della matematica sono indipendenti dai desideri dell'insegnante. Questa è la qualità che rende la matematica eccezionale. Eppure la maggior parte di questo platonismo è pedissequo. Non ci chiediamo mai, come si relaziona alla realtà materiale questo regno immateriale? Come entra in contatto con i matematici?

È possibile che solo noi matematici notiamo una realtà che declasserebbe l'universo materiale a un minuscolo puntino? - si chiede Reuben Hersh.
Di nuovo sulla visione pitago-platonica della matematica in una mia ibera traduzione.

"Si ritiene che l'universo delle teoria degli insiemi, costruito da Cantor e generalmente adottato dai matematici platonici, includa tutte le matematiche, passate, presenti e future. In esso, l'insieme innumerabile dei numeri reali è solo l'inizio di innumerabili catene di innumerabili. La cardinalità di questo universo di insiemi è indicibilmente più grande di quella del mondo materiale. Declassa l'universo materiale a un minuscolo puntino. E tutto era già lì prima che ci fosse la Terra, la Luna e il Sole, persino prima del Big Bang. Eppure questa tremenda realtà passa inosservata! L'umanità, tranne noi matematici, ne è totalmente inconsapevole. Noi soli lo notiamo. Ma solo da quando Cantor lo rivelò nel 1890. È plausibile? È credibile? Roger Penrose si dichiara platonico, ma pone un limite nell'accetazione dell'intera gerarchia insiemistica."