Martedì 9 dicembre
Non avendo letti disponibili, alla clinica dermatologica universitaria scelgono di farmi ricoverare in un ospedale con cui hanno rapporti.
Scelgono Salem Krankenhaus. Ancora non sono riuscito a capire bene perché non abbiano invece scelto la Medizinische Klinik. La Punktionatrice poi mi dirà che potrebbe essere pericoloso per i pazienti immunosoppressi... ma anche qui ci sono i pazienti immunosoppressi!
Mercoledì 10 dicembre
Il paziente che occupa il letto alla mia destra è un taciturno signore ultrasettantenne piuttosto sovrappeso con un po’ di problemi nel muoversi. Giace quasi tutto il giorno sul letto.
L’ho sentito conferire solo con il figlio con cui bofonchiava in un incomprensibile dialetto tedesco locale.
Ieri e stamane avevo narrato più volte al telefono e in sua presenza le prodezze del signore nell’arte del russare.
Nel pomeriggio il russatore con un linguaggio quasi mimico mi fa capire che avrebbe gradito che gli prendessi una tazza di caffè dal tavolo lungo il corridoio. Lo faccio con piacere. Ritorno con la tazza e il signore mi chiede se gli prendo anche il “milch” (latte, ma in realtà è una sorta di panna liquida) ...
ah! e anche lo zucchero!
Gli procuro gli accessori desiderati e chiedo all’altro signore se anche lui ha bisogno di qualcosa.
Dopo aver bevuto il suo caffè teutonico con Sahne (panna) il russatore mi fa cenno con la mano di avvicinarmi a lui. Mi avvicino, il signore mi fissa per qualche secondo, dall’espressione intuisco che vuole che mi avvicini ancora di più. Lo faccio. Al che quasi in un sussurro mi chiede: “ma sei italiano?”
- AH! è italiano pure lei?
- Ma sei proprio italiano? O sei nato qui?
Dopo essersi accertato della purezza del mio sangue e dei miei Natali mi rivela la sua identità di partenopeo emigrato alla fine degli anni ’50 e si esibisce in un monologo sul tema differenze culturali tra italiani e tedeschi e soprattutto tra donne italiane, che se gli dai uno schiaffo se lo tengono, e donne tedesche che impongono invece il loro dominio sui coniugi.
Due scene nannimorettiane si materializzano tra i miei tre neuroni: „Paaallaaaaaaa!!!“ della messa è finita e il monologo di Moni Ovadia in Caro Diario a cui Moretti assiste mentre scarta del formaggio, ne taglia un pezzo e lo mangia.
1 commento:
:-)
Certo che ha esperienza. La moglie era tedesca.
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