venerdì, aprile 17, 2009

A cena con Carofiglio

Sono abbonato alla lista elettronica dell'Istituto Italiano di Cultura di Francoforte.

Qualche settimana fa ho ricevuto il seguente messaggio:

Per la rassegna di incontri letterari UN LIBRO AL MESE l’Istituto Italiano di Cultura Vi invita alla presentazione del libro Il passato è una terra straniera di Gianrico Carofiglio, alla presenza dell’autore.

CENA CON L’AUTORE GIANRICO CAROFIGLIO

In occasione della rassegna di incontri letterari UN LIBRO AL MESE l’Istituto Italiano di Cultura offre l’opportunitá di trascorrere una serata in compagnia di Gianrico Carofiglio autore del libro Il passato è una terra straniera, presso il Ristorante Verdi, Eschersheimer Landstr. 44.


Io ho letto il suo primo romanzo e mi è piaciuto. Zucchero li ha letti quasi tutti ed è una sua ammiratrice. Quindi non ci siamo fatti sfuggire l'occasione.


Abbiamo prima ascoltato la lettura di alcuni brani del libro. Io non l'ho ancora letto, ma penso che lo faro presto. I passi letti dall'autore mi sono parsi molto stimolanti.
Pare che sia atato anche girata una pellicola ispirata al libro.


Poi c'è stato il commento e il dibattito con domande dal pubblico.
Zucchero ha fatto la prima domanda.
L'umorismo dell'autore mi è piaciuto molto.
Un fatto strano era che le sue battute venivano accolte con delle risa, quando queste venivano poi tradotte in tedesco dalla moderatrice (Dr. Anna Campanile) venivano invece accolte da un silenzio plutonico. Mi sono chiesto se si trattasse di una questione di traduzione oppure di un fatto di diverso senso dell'umorismo.

Dulcis in fundo la cena con l'autore

Alla presentazione eravamo più di cento. Pensavamo che la tavola sarebbe stata affollata.
Giunti invece al Ristorante Verdi il proprietario pugliese ci comunica che i prenotati sono solo sei compreso l'autore.

Dopo di noi arriva il gruppetto che accompagna lo scrittore: la direttrice dell'istituto, la Dr. Anna Campanile con il marito e due ignote signore tedesche. Noi eravamo in compagnia di un nostro vecchio conoscente italiano in Germania da 30 anni.

Alla fine siamo quindi in nove. Zucchero, il nostro amico ed io eravamo già seduti.
La direttrice invita Carofiglio (o forse ora dovrei chiamarlo Gianrico;-) a sedersi alla mia sinistra.

MENÙ:

Entrée
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Fusilli primavera o Risotto primavera
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Coda di filetto di manzo con verdure di stagione
o filetto di orata alla livornese con verdure di stagione
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Il nostro amico italiano esordisce con: "Onorevole Carofiglio! Pensi che loro sono venuti da Heidelberg per lei."
-"Lasciamo perdere l'«onorevole»", risponde l'autore con spirito.

Poi ci chiede di Heidelberg.

Per il resto della serata si discute piacevolmente degli argomenti più disparati.
Un commento sul mio abbigliamento innesca una discussione inizialmente un pochino imbarazzante per me; ma l'imbarazzo passa presto.

A fine serata non poteva mancare la foto con l'autore tra Zucchero e Dioniso.
Mi è stato però vietato di pubblicarla: sia da Zucchero che dall'autore.
Non oserei mai contravvenire.

6 commenti:

Sebastiano ha detto...

Immagino che Zucchero, che ne era già ammiratrice, sia ora una fan sfegatata. Raggiungerà i livelli di Micheluccia??

ubik ha detto...

e la domanda è: ma come accidenti ti eri vestito? Tuta e scarpe da ginnastica? O frac da debuttante?
Di Carofiglio io ho letto solo L'Arte del Dubbio e mi è piaciuto molto (la prima parte soprattutto) te lo consiglio e credo che ti piacerà. Va via in due giorni al massimo.
Bella iniziativa comunque e capisco l'autore nel suo divieto sulla foto (con te accanto era quasi scontato)

Anonimo ha detto...

sebunken, devi sapere che un po' dopo micheluccio viene proprio carofiglio!!! Un figo pazzesco! Tra l'altro non ricordo se me l'ha fatto scoprire Sandra o viceversa...

Che fortuna! Io ieri sera seguivo incredula la descrizione delle New Town che sorgeranno fiorenti alle porte delle nostre citta', pensa un po'...

micheluccia

dioniso ha detto...

Sebastiano,
mmmhh, un po' difficile raggiungere quei livelli ... ;-))

ubik,
no, mi eri vestito come mi vesto quotidianamente in questo periodo. E cioè, magliettina, camicia, maglioncino e felpa. Solo che dopo qualche sorso di vino ho cominciato a sudare, ma me ne sono accorto solo quando Carofiglio ha detto: che caldo e si è girato verso me guardando la mia felpa con una certa perplessità. A quel punto non ho potuto fare a meno di spiegare che negli ultimi anni la mia percezione del freddo è un po' cambiata: fino a quattro anni fa (se si esclude l'infanzia) non avevo mai indossato un maglione. E allora le domande mi hanno portato a parlare dell'uragano che, oltre a portar via la mia chioma, si è portato via anche il mio calore interiore.

Leggerò anche L'Arte del Dubbio.... non so quando.

"Bella iniziativa comunque e capisco l'autore nel suo divieto sulla foto (con te accanto era quasi scontato)" :-))

micheluccia,
ti raccomanderò a Gianrico ;-)

fabio r. ha detto...

bella esperienza, ti invidio (a parte il caldo + felpa..) !

dioniso ha detto...

fabio r.,
una cosa interessante è che durante la presentazione Carofiglio ha detto che non bisognerebbe mai parlare con uno scrittore, perché mentre ci ascolta pensa sempre a come poter inserire ciò che diciamo in uno dei suoi romanzi.
Quindi magari la storia del caldo e della felpa la leggeremo in una delle prossime avventure dell'avvocato Guerrieri :-)