sabato, novembre 03, 2012

Manhattan

Uscito dalla porta di Chinatown mi sposto verso ovest. Verso il ponte di Brucculino. Per partire alla conquista di Manhattan!!

Vedete quel grattacielo in lontananza? Pare che sia quello che stanno ricostruendo al posto di una delle torri gemelle. Non so se riuscite a scorgere la gru applicata sul fianco destro dell'edificio. Non avevo mai visto una gru che avesse come base lo stesso edificio in costruzione.
Questa fontana invece dovrebbe essere ciò che ora sostituisce l'altra torre.
Lungo il mio vagabondare incrocio: l'edificio dello US Justice department

alcune utilitarie,
grattacieli,

la St. Andrew Roman Catholic Church,
diverse prospettive di grattacieli,
e un'insoddisfacente prospettiva del ponte di Brucculino. Mi sposto quindi verso Little Italy
dove trovo questo Italian American Museum che è purtroppo chiuso.
Pare che nel Caffè Palermo ci siano i migliori cannoli del mondo. Ma li preparano un po' tardi. E quindi non riesco a confermare tale primato.
Mi accontento così del più modesto cannolo del cannolaro Pedro di Santo Domingo del ristorante Positano. Non era malvagio.
E ora, dopo la scorta di calorie, si procede per il Greenwich Village.
Lungo la strada incontro varie particolarità littleitalyane.
E che dire di questa "annual feast of San Gennaro"? Non è fantastica? Solo che ma la sono persa. Era dal 13 al 23 settembre. Pare che sia una cosa grande. C'era persino Patrizio Buanne. Che non avevo mai sentito nominare prima. Ma sembra che sia un fenomeno internazionale della canzone italiana o pseudo-tale.
Procedendo per il Greenwich Village rientro di nuovo a Chinatown.
Ste' scale antincendio mi affascinano.
Concessionaria di utilitarie italiane.
Vista di Jersey City al di là del fiume Hudson.
Finalmente a Greenwich Village mi concedo un pasto: di stampo mediorientale.
La Peroni ricorre ancora.
Ma purtroppo i tempi stringono e mi tocca ripartire: verso il massacro che mi aspetta nella Carolina del Nord.

7 commenti:

Juhan ha detto...

Sui camerieri italiani a NYC: "Luigi, Luigi, io sono Luis, ma quello là...".
Credo che Luis rimpianga ancora le mie mance, date nella speranza che l'espresso short non fosse troppo lungo; una vera e propria corruzione, senza risultato.

dioniso ha detto...

Sempre a Little Italy?
Penso che d'Italiani ne siano rimasti ben pochi oggi lì. Di sicuro ho incontrato un signore anziano che in italiano diceva di essere il figlio del proprietario di uno dei palazzi con il nome della famiglia impresso nella facciata.

Juhan ha detto...

Sì, il proprietario parlava italiano, quasi bene. E lo pretendeva dai camerieri latinos. Luis veniva dai Caraibi, un postaccio da come ne parlava.
Poi vero, Welcome to Little Italy e negozi con insegne cinesi, già 20 anni fa.

dioniso ha detto...

Eri lì come turista o ci hai vissuto?

Juhan ha detto...

Una cosa un po' difficile da definire; praticamente turista, con tour lungo.

fabio r. ha detto...

mi viene in mente solo Sehnsucht.. mi sono goduto tutte le foto ed il racconto con la voglia di partire (che mi perseguita da un anno buono..) e la consapevolezza di essere broke, ergo no money, no trip... sono quasi ipnotizzato.. sigh !

dioniso ha detto...

Vabbè, dai. Se non altro una visita virtuale te l'ho fatta fare :-)