Il viaggio comincia con un'avvincente discussione sulla numerazione civica del nuovo quartiere con la tassista bionda. Sono ormai quasi quindici anni che i tassisti di questa piccola impresa a conduzione familiare accompagnano le partenze e i rientri dei miei viaggi di lavoro.
Il percorso è illuminato dai deboli raggi di sole che filtrano attraverso una nebbiolina alta in lento diradamento. E strada facendo essi si trasformano in un più deciso irraggiamento di metà ottobre che risalta quell'inizio di colorazione autunnale della vegetazione, a tratti folta, delimitante i bordi delle locali autostrade. Colorazione che, una volta raggiunto il suo apice, conferisce ai panorami delle vallate circostanti quel tipico aspetto di cartolina "Saluti dalla Odenwald".
Le previsioni mi dicono invece che al mio arrivo troverò tempo grigio e piovoso. Questo è uno dei pochi casi in cui spero nella fallacia dei modelli matematici usati per le previsioni.
Segnali dell'esattezza della previsione giungono invece già dall'annuncio del comandante dell'aereo: pioggia e forti venti; e poi anche dai più tangibili scossoni, man mano che ci avviciniamo alla meta, che vanno in crescendo e rendono l'atterraggio il più movimentato che io abbia mai vissuto.
Pioggia battente e vento impetuoso accompagnano i quaranta minuti di viaggio in taxi con un tassista afgano non molto loquace. E i colori della vegetazione sono inaspettatamente più verdi rispetto al posto che ho lasciato. Ma forse anche perché la vegetazione di qui è diversa. Altra differenza, che salta subito agli occhi, del paesaggio peri-autostradale è la presenza di bestiame bovino, ma soprattutto ovino; quest'ultimo quasi totalmente assente dai luoghi della mia partenza.
Usciti dall'autostrada le differenze si amplificano. E giunti a Huizen la prima cosa che mi colpisce sono i tetti delle case. Alcuni con tegole ma molto spioventi e altri in muratura... oppure sono ricoperti di da altro materiale? Il taxi è troppo veloce e non riesco a guardar bene. Dovrò appurare e fotografare.
L'albergo è vicinissimo al porticciolo. E questa è la vista dalla mia finestra con infisso chiuso ...
...e aperto.
Peccato per il tempo, altrimenti sarei andato a farmi una bella passeggiata. Non avrei ma pensato di dover rimpiangere il tempo tedesco.
Ah, il ristorante apre alle 17:30 e chiude alle 21:30. Dovrò quindi affrettarmi per evitare spiacevoli conseguenze.
Il percorso è illuminato dai deboli raggi di sole che filtrano attraverso una nebbiolina alta in lento diradamento. E strada facendo essi si trasformano in un più deciso irraggiamento di metà ottobre che risalta quell'inizio di colorazione autunnale della vegetazione, a tratti folta, delimitante i bordi delle locali autostrade. Colorazione che, una volta raggiunto il suo apice, conferisce ai panorami delle vallate circostanti quel tipico aspetto di cartolina "Saluti dalla Odenwald".
Le previsioni mi dicono invece che al mio arrivo troverò tempo grigio e piovoso. Questo è uno dei pochi casi in cui spero nella fallacia dei modelli matematici usati per le previsioni.
Segnali dell'esattezza della previsione giungono invece già dall'annuncio del comandante dell'aereo: pioggia e forti venti; e poi anche dai più tangibili scossoni, man mano che ci avviciniamo alla meta, che vanno in crescendo e rendono l'atterraggio il più movimentato che io abbia mai vissuto.
Pioggia battente e vento impetuoso accompagnano i quaranta minuti di viaggio in taxi con un tassista afgano non molto loquace. E i colori della vegetazione sono inaspettatamente più verdi rispetto al posto che ho lasciato. Ma forse anche perché la vegetazione di qui è diversa. Altra differenza, che salta subito agli occhi, del paesaggio peri-autostradale è la presenza di bestiame bovino, ma soprattutto ovino; quest'ultimo quasi totalmente assente dai luoghi della mia partenza.
Usciti dall'autostrada le differenze si amplificano. E giunti a Huizen la prima cosa che mi colpisce sono i tetti delle case. Alcuni con tegole ma molto spioventi e altri in muratura... oppure sono ricoperti di da altro materiale? Il taxi è troppo veloce e non riesco a guardar bene. Dovrò appurare e fotografare.
L'albergo è vicinissimo al porticciolo. E questa è la vista dalla mia finestra con infisso chiuso ...
...e aperto.
Peccato per il tempo, altrimenti sarei andato a farmi una bella passeggiata. Non avrei ma pensato di dover rimpiangere il tempo tedesco.
Ah, il ristorante apre alle 17:30 e chiude alle 21:30. Dovrò quindi affrettarmi per evitare spiacevoli conseguenze.
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