Domenica 15 giugno - pomeriggio
Nel tardo pomeriggio, lungo la strada per S. Scolastica, passiamo per la villa di Nerone. "Edificata intorno al 56 d.C. come residenza estiva dell'imperatore, comprendeva imponenti dighe, che, sbarrando il corso del fiume Aniene, davano vita a tre laghi artificiali, denominati "Simbruina Stagna".
Visitiamo quindi l'abbazia, il suo primo chostro e il chiostro dei cosmati.
Poi, per arrivare al Sacro Speco, attraversiamo un bosco di lecci, alcuni dei quali sono molto imponenti e sinuosi.
Senza paura di scadere nel retorico l'interno del Sacro Speco lo definirei una meraviglia: una cappella sistina di montagna.
Vista la buona esperienza del pranzo, per cena torniamo al Ristorante Belvedere. Prendiamo trote e galletto e discutiamo del prosieguo della camminata. E anche il gentilissimo proprietario del ristorante si appassiona alle nostre discussioni. Ma le previsioni del tempo non lasciano ben sperare. E le nostre intenzioni di proseguire vengono scoraggiate. Per il giorno successivo pianifichiamo una tarda colazione, intorno alle 8:30.
Lunedì 16 giugno
Verso le cinque di mattina si scatena un temporale molto rumoroso. Mi riaddormento e più tardi mi sento chiamare da fuori. - Vieni a vedere, vieni a vedere! - È Zucchero. Sono le sette. E la porzione di cielo che si riesce a vedere dalla porta della nostra stanza è azzurra. Anticipiamo quindi la colazione. Ma mentre mangiamo riprende a piovere. E le previsioni per i due giorni successivi non sono migliori. Decidiamo così di riconvertire la nostra camminata transappenninica in vacanza romana. Ma mentre scendiamo verso il centro di Subiaco il cielo si rischiara di nuovo. - Vogliamo ripensarci? - dico. Ma la proposta non viene presa molto sul serio. E continua a non piovere. E quando saliamo sull'autobus che impiegherà appena tre ore per portarci a Frosinone saranno passate più di due ore senza pioggia. Le nuvole si sgonfiano mentre il pensiero si gonfia e cresce: se avessimo continuato ora saremmo quasi a metà strada. E il suo gonfiarsi gonfia anche l'insoddisfazione, il rammarico e il cattivo umore. Che cerco di combattere. - Lascia andare l'idea - mi dico. - Lasciala andare. Ormai la decisione è presa. Bisogna pensare al futuro e non al passato né al futuro controfattuale. Pensa a Roma. Pensa alla grande bellezza -. E, gradatamente, pensando anche all'esperienza acquisita che ci permetterà di ritentare il progetto il prossimo anno con più certezze, il buon umore torna.
E infine La grande bellezza, tra delizie gastronomiche e meraviglie architettoniche, completa l'opera. Ma non posso fare a meno di formulare un parallelo.
La camminata come metafora della vita
Pianifichi percorsi e tappe insieme ai compagni di viaggio. Ma poi ti arriva l'acquazzone... O l'urgano. E forse perdi qualche compagno. Ma sei fortunato se riesci a trovare un riparo. Altrimenti gli eventi potrebbero travolgerti o spingerti a rinunciare.
E per finire qualche altra foto de La grande bellezza
Caracalla
Frida Khalo
Visita ai Giardini vaticani e ai Musei Vaticani.
Dove ho scoperto la chiesa di S. Stefano degli Abissini (VIII secolo). E abbiamo avuto anche la fortuna di vedere gli interni di una chiesa solitamente chiusa. Girovagando e scrutando mi sono accorto di una discreta quantità di lapidi scritte in alafabeti abbastanza inconsueti per una chiesa romana. Mi è sembrato di riconoscere i caratteri ebraici, arabi e copti. Poi, leggendo la pagina di wikipedia, ho capito perché: "nel 1159 papa Alessandro III vi edificò accanto un ospizio per i monaci abissini; nel 1479 Sisto IV cedette la chiesa ai monaci copti"
Nel tardo pomeriggio, lungo la strada per S. Scolastica, passiamo per la villa di Nerone. "Edificata intorno al 56 d.C. come residenza estiva dell'imperatore, comprendeva imponenti dighe, che, sbarrando il corso del fiume Aniene, davano vita a tre laghi artificiali, denominati "Simbruina Stagna".
Visitiamo quindi l'abbazia, il suo primo chostro e il chiostro dei cosmati.
Senza paura di scadere nel retorico l'interno del Sacro Speco lo definirei una meraviglia: una cappella sistina di montagna.
Lunedì 16 giugno
Verso le cinque di mattina si scatena un temporale molto rumoroso. Mi riaddormento e più tardi mi sento chiamare da fuori. - Vieni a vedere, vieni a vedere! - È Zucchero. Sono le sette. E la porzione di cielo che si riesce a vedere dalla porta della nostra stanza è azzurra. Anticipiamo quindi la colazione. Ma mentre mangiamo riprende a piovere. E le previsioni per i due giorni successivi non sono migliori. Decidiamo così di riconvertire la nostra camminata transappenninica in vacanza romana. Ma mentre scendiamo verso il centro di Subiaco il cielo si rischiara di nuovo. - Vogliamo ripensarci? - dico. Ma la proposta non viene presa molto sul serio. E continua a non piovere. E quando saliamo sull'autobus che impiegherà appena tre ore per portarci a Frosinone saranno passate più di due ore senza pioggia. Le nuvole si sgonfiano mentre il pensiero si gonfia e cresce: se avessimo continuato ora saremmo quasi a metà strada. E il suo gonfiarsi gonfia anche l'insoddisfazione, il rammarico e il cattivo umore. Che cerco di combattere. - Lascia andare l'idea - mi dico. - Lasciala andare. Ormai la decisione è presa. Bisogna pensare al futuro e non al passato né al futuro controfattuale. Pensa a Roma. Pensa alla grande bellezza -. E, gradatamente, pensando anche all'esperienza acquisita che ci permetterà di ritentare il progetto il prossimo anno con più certezze, il buon umore torna.
E infine La grande bellezza, tra delizie gastronomiche e meraviglie architettoniche, completa l'opera. Ma non posso fare a meno di formulare un parallelo.
La camminata come metafora della vita
Pianifichi percorsi e tappe insieme ai compagni di viaggio. Ma poi ti arriva l'acquazzone... O l'urgano. E forse perdi qualche compagno. Ma sei fortunato se riesci a trovare un riparo. Altrimenti gli eventi potrebbero travolgerti o spingerti a rinunciare.
E per finire qualche altra foto de La grande bellezza
Caracalla
Frida Khalo
Visita ai Giardini vaticani e ai Musei Vaticani.
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