Il testo sottostante è un brevissimo estratto da Limes di gennaio 2015 "Dopo Parigi, che guerra fa” pubblicato dopo i fatti di Charliie Hebdo. Ecco, se volete approfondire e farvi un'idea un po' meno vaga e un po' meno basata sui pregiudizi di quello che è successo e che sta succedendo in medioriente - pregiudizi che non potranno essere eliminati del tutto, vista la complessità di quella realtà - leggete quel numero di un anno fa. Lo si trova facilmente in formato elettronico.
“LIMES: Da Jihadi John ai fratelli Kouachi, i terroristi del post-bin Laden sono cittadini comunitari.
GIRO: Purtroppo i jihadisti nati e cresciuti in Occidente da tempo non rappresentano una novità; l’identikit degli attentatori della metropolitana di Parigi (1995) è simile a quello dei fratelli Kouachi, responsabili dell’assalto a Charlie Hebdo – che tra l’altro avevano conosciuto i primi in carcere: piccola delinquenza, carcere, islamizzazione, viaggio iniziatico e alla fine jihadismo. Come vediamo, erano tutti schedati. Anche gli attentatori della metropolitana di Londra del 2005 (55 morti) erano di nazionalità britannica.
LIMES: Adesso però i jihadisti hanno anche il loro califfato…
GIRO: Anche l’appeal terroristico dello Stato Islamico come centrale di indottrinamento e addestramento militare non è un fenomeno del tutto nuovo[...] Ma certo l’Is ha fatto ora un pericoloso salto di qualità verso il totalitarismo: nella narrazione che ha elaborato viene ritorto contro di noi l’armamentario post-ideologico e nichilista. Ciò attecchisce in giovani vuoti cui nessuno parla più.”
Il materiale potrebbe essere protetto da copyright.
“LIMES: Da Jihadi John ai fratelli Kouachi, i terroristi del post-bin Laden sono cittadini comunitari.
GIRO: Purtroppo i jihadisti nati e cresciuti in Occidente da tempo non rappresentano una novità; l’identikit degli attentatori della metropolitana di Parigi (1995) è simile a quello dei fratelli Kouachi, responsabili dell’assalto a Charlie Hebdo – che tra l’altro avevano conosciuto i primi in carcere: piccola delinquenza, carcere, islamizzazione, viaggio iniziatico e alla fine jihadismo. Come vediamo, erano tutti schedati. Anche gli attentatori della metropolitana di Londra del 2005 (55 morti) erano di nazionalità britannica.
LIMES: Adesso però i jihadisti hanno anche il loro califfato…
GIRO: Anche l’appeal terroristico dello Stato Islamico come centrale di indottrinamento e addestramento militare non è un fenomeno del tutto nuovo[...] Ma certo l’Is ha fatto ora un pericoloso salto di qualità verso il totalitarismo: nella narrazione che ha elaborato viene ritorto contro di noi l’armamentario post-ideologico e nichilista. Ciò attecchisce in giovani vuoti cui nessuno parla più.”
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1 commento:
Un altro articolo (in realtà una raccolta di segnalazioni) che vale la pena leggere e condividere.
Consigliano di leggere una analisi della rivista di Geopolitica Limes:
"L’obiettivo degli attentati di Parigi - dice l'autore del pezzo - è quello di terrorizzarci per spingerci fuori dal Medio Oriente, che rappresenta la vera posta in gioco. Si tratta di una sorta di “guerra dei Trent'anni islamica”, in cui siamo coinvolti a causa della nostra (antica) presenza in quelle aree e dei nostri stessi interessi".
"Di fronte alla strage di Parigi, il primo atteggiamento giusto è dolore e lutto per le vittime assieme a tutta la nostra solidarietà e commozione per un paese fratello e una città simbolo della convivenza e dei valori europei.
Subito dopo, è opportuna la più totale e ferma condanna per tali barbari attentati che nulla può – nemmeno indirettamente – giustificare". Ma poi "Occorre mettere in campo tutta l’intelligenza, la lucidità e la calma possibili".
http://www.limesonline.com/parigi-il-branco-di-lupi-l…/87990
Consigliano anche un istruttivo video che "in 10 minuti e 15 mappe" mostra con estrema semplicità e chiarezza da dove nasce la crisi siriana.
https://www.youtube.com/watch?v=LJtUQjJC4a0
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