È da quando ero bambino che sento dire: in Italia si è sempre preferita l’infrastruttura autostradale a quella ferroviaria per fare un favore alla famiglia Agnelli. Con annesso elenco degli indubbi vantaggi del trasporto ferroviario rispetto a quello su gomma. Poi si prova a cambiare le cose e...
Riporto qualche brano dell’articolo Tav, ritorno al passato di Sergio Rizzo
“... si blocca, quella ferrovia, con il pretesto di un'analisi costi-benefici che è lecito supporre preconfezionata, a giudicare dal fatto che ben cinque su sei componenti della commissione che l'ha redatta si erano già pubblicamente schierati contro l'opera, mentre il sesto ha addirittura preso le distanze dalle conclusioni.
L'esito è fortemente negativo dal punto di vista economico soprattutto per il minore incasso delle accise sui carburanti i cui miasmi certo non risparmiano la Val di Susa, nonché delle tasse sui pedaggi autostradali. Con il risultato di demolire così uno dei pilastri della filosofia ambientalista, secondo il quale uno sviluppo sostenibile passa per il massiccio trasferimento del trasporto dalla gomma alle rotaie, in Italia tradizionalmente penalizzate rispetto alla strada per favorire la Fiat.
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Se si calcolano fra i costi i minori incassi delle accise sui carburanti e dei pedaggi autostradali, perché allora non si considerano fra i benefici la riduzione dei casi di tumore con le conseguenti minor spese a carico del servizio sanitario nazionale, oppure i risparmi per il dissesto idrogeologico causato dal maggior inquinamento di Tir e auto, per non parlare del calo di perdite di vite umane legato alla diminuzione del traffico automobilistico? Questo solo per dire quanto la cosa sia discutibile.
...
l'analisi costi-benefici formulata sulla base "della teoria economica più consolidata" altro non può essere che la foglia di fico di una decisione già presa, come si poteva immaginare fin dalla partenza di tutta questa storia. Che assume ora i contorni di una spettacolare presa in giro.
Con i sondaggi in caduta libera, confermati dalla batosta alle elezioni in Abruzzo, e una base sempre più disorientata (a voler essere generosi) dalla sudditanza di un partito che ha una forza parlamentare doppia della Lega ma si fa dettare l'agenda da Matteo Salvini, per il M5S il "No" alla Torino-Lione è la linea del Piave. Insuperabile, e l'analisi tecnica doveva sancire solo questo.
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Quei soldi, semplicemente, si perderanno. Insieme a molto altro. E quando ciò accadrà i petrolieri, con i produttori di auto e tir nonché i gestori delle autostrade, faranno una gran bella festa."
Riporto qualche brano dell’articolo Tav, ritorno al passato di Sergio Rizzo
“... si blocca, quella ferrovia, con il pretesto di un'analisi costi-benefici che è lecito supporre preconfezionata, a giudicare dal fatto che ben cinque su sei componenti della commissione che l'ha redatta si erano già pubblicamente schierati contro l'opera, mentre il sesto ha addirittura preso le distanze dalle conclusioni.
L'esito è fortemente negativo dal punto di vista economico soprattutto per il minore incasso delle accise sui carburanti i cui miasmi certo non risparmiano la Val di Susa, nonché delle tasse sui pedaggi autostradali. Con il risultato di demolire così uno dei pilastri della filosofia ambientalista, secondo il quale uno sviluppo sostenibile passa per il massiccio trasferimento del trasporto dalla gomma alle rotaie, in Italia tradizionalmente penalizzate rispetto alla strada per favorire la Fiat.
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Se si calcolano fra i costi i minori incassi delle accise sui carburanti e dei pedaggi autostradali, perché allora non si considerano fra i benefici la riduzione dei casi di tumore con le conseguenti minor spese a carico del servizio sanitario nazionale, oppure i risparmi per il dissesto idrogeologico causato dal maggior inquinamento di Tir e auto, per non parlare del calo di perdite di vite umane legato alla diminuzione del traffico automobilistico? Questo solo per dire quanto la cosa sia discutibile.
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l'analisi costi-benefici formulata sulla base "della teoria economica più consolidata" altro non può essere che la foglia di fico di una decisione già presa, come si poteva immaginare fin dalla partenza di tutta questa storia. Che assume ora i contorni di una spettacolare presa in giro.
Con i sondaggi in caduta libera, confermati dalla batosta alle elezioni in Abruzzo, e una base sempre più disorientata (a voler essere generosi) dalla sudditanza di un partito che ha una forza parlamentare doppia della Lega ma si fa dettare l'agenda da Matteo Salvini, per il M5S il "No" alla Torino-Lione è la linea del Piave. Insuperabile, e l'analisi tecnica doveva sancire solo questo.
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Quei soldi, semplicemente, si perderanno. Insieme a molto altro. E quando ciò accadrà i petrolieri, con i produttori di auto e tir nonché i gestori delle autostrade, faranno una gran bella festa."
2 commenti:
Da FB
Annalisa
Dioniso un articolo da leggere!
Tav, il tecnico che non ha firmato l'analisi costi-benefici: «E' una valutazione di parte»
Allora sarà interessante leggere... “Sta mettendo a punto un documento per smontare pezzo a pezzo le tesi della commissione incaricata dal Mit. Una contro analisi dettaglia che renderà pubblica nei prossimi giorni”
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