sabato, aprile 27, 2019

Il ruolo di Facebook nella Brexit e nella manipolazione degli elettori

Secondo Carole Cadwalladr, giornalista dell'Observer, Cambridge Analytica avrebbe ottenuto illecitamente i profili di 87 milioni di utenti Facebook e li avrebbe analizzati per capire le paure di ciascun utente e indirizzare post pubblicitari su Facebook, come quello che sosteneva che 76 milioni di turchi stavano per entrare nell’Unione Europea: una menzogna assoluta.

“La Turchia non sta per entrare nell’Unione Europea. Non c’è nemmeno una discussione in corso nella UE. E la gran parte di noi, non ha mai visto questi annunci perché non eravamo il target scelto. E l’unico motivo per cui possiamo vederli oggi è perché il Parlamento ha costretto Facebook a darceli.
Forse a questo punto potreste pensare, “in fondo parliamo soltanto di un po’ di soldi spesi in più, e di qualche bugia”. Ma questa è stata la più grande frode elettorale del Regno Unito degli ultimi cento anni. Un voto che ha cambiato le sorti di una generazioni deciso dall’uno per cento dell’elettorato. E questo è soltanto uno dei reati che ci sono stati in occasione del referendum.“

Al TED di Vancouver Carole Cadwalladr ha spiegato come i le reti sociali abbiano cambiato il destino del Regno Unito e stiano nuocendo alle democrazie di tutto il mondo.

Ecco il video in inglese e la trascrizione/traduzione del testo. Di seguito una sintesi dell'inizio del video. Ne ha parlato anche Serra: La truffa vincente.


La giornalista è andata nelle valli del Galles meridionale per capire perché il sessantadue per cento delle persone avevano votato per lasciare l’Unione Europea al referendum della Brexit.

Nonostante le infrastrutture costruite in gran parte grazie ai finanziamenti dall’Unione Europea: un nuovissimo college da 33 milioni di sterline, un nuovo centro sportivo parte di un progetto di rigenerazione urbana da 350 milioni di sterline, un tratto stradale da 77 milioni di sterline, una nuova linea ferroviaria e una nuova stazione; grossi cartelli ovunque a ricordare gli investimenti della UE in Galles.

Un giovane intervistato davanti al centro sportivo le dice di aver votato per il Leave, perché l’Unione Europea non ha fatto nulla per lui e ne ha abbastanza di questa situazione. E in tutta la città le persone le dicevano la stessa cosa: volevano riprendere il controllo, non ne potevano più di immigranti e rifugiati. Ma camminando per la città, la giornalista non incontra un solo immigrato o rifugiato. Incontra solo una signora polacca che le dice di essere l’unica straniera in paese.

Ma questa donna le dice anche di tutta quella roba che aveva visto su Facebook durante la campagna elettorale. Di roba che faceva paura, sull’immigrazione in generale, e in particolare sulla Turchia. Allora la giornalista prova a indagare, ma non ho trova nulla. Perché su Facebook non ci sono archivi degli annunci pubblicitari o di quello ciascuno di noi ha visto sul proprio “news feed”. Non c’è traccia di nulla, buio assoluto.

Questo referendum avrà un profondo effetto per sempre sulla Gran Bretagna. Ebbene, l’intero referendum si è svolto nel buio più assoluto perché si è svolto su Facebook. E quello che accade su Facebook resta su Facebook. Perché soltanto tu sai cosa c’era sul tuo news feed, e poi sparisce per sempre, ma così è impossibile fare qualunque tipo di ricerca. Così non abbiamo idea di quali annunci ci siano stati, di quale impatto hanno avuto, o di quali dati personali sono stati usati per profilare i destinatari dei messaggi. O anche solo chi li ha pagati, quanti soldi ha investito, e nemmeno di quale nazionalità fossero questi investitori.

Noi non lo possiamo sapere ma Facebook lo sa. Facebook ha tutte queste risposte e si rifiuta di condividerle. Il Parlamento britannico ha chiesto numerose volte a Mark Zuckerberg di dare le risposte che cercano. E ogni volta, lui si è rifiutato. Dovete chiedervi perché. Perché molti reati sono stati compiuti durante il referendum. E sono stati fatti su Facebook.

Questo è accaduto perché nel Regno Unito c’è un limite ai soldi che si possono spendere in campagna elettorale. Ma questa legge non funziona più. La campagna elettorale del referendum infatti si è svolta soprattutto online. E si può spendere qualunque cifra su Facebook, Google o YouTube senza che nessuno lo sappia mai, perché queste aziende sono scatole nere. Ed è esattamente quello che è accaduto.

Continua...

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