mercoledì, aprile 20, 2016

Sono il cittadino medio di facebook? (gradi di separazione)

Il nostro più amato socialcoso mi fa sapere che, con i miei 3,37 gradi medi di separazione da tutti gli altri utenti di facebook mi avvicino molto alla media globale dei  3,57 gradi di separazione.

Ho l'impressione che i miei 3,37 gradi si trovino molto vicini al massimo della curva.
Che conclusioni dovrei trarne?

domenica, aprile 17, 2016

De Africa - Ernesto Ragazzoni

Visto che eminenti intellettuali sostengono che imparare poesie a memoria sia cosa buona e giusta io mi sto cimentando con questa. Se qualcuno fosse interessato a ingaggiarmi per una declamazione pubblica o privata mi faccia sapere.

De Africa - Ernesto Ragazzoni



Vi dirò dunque dell’Affrica,
la qual Affrica è il paese
dove sta il senegalese,
l’ottentotto ed il niam-niam;
ed ha un clima così torrido
che, pel sole e i gran calori,
tutti i neri sono mori
ed in più, figli di Càm.

Gli abitanti — detti indigeni —
così in uggia han panni e gonne
che, sì uomini che donne,
vanno nudi, o giù di lì;
ed han gusti così semplici
che, talor, se è necessario,
mangian anche il missionario
che li accolse e convertì.

Pur ve n’ebbero, di celebri
affricani, e di cartello:
Amonasro, il moro Otello,
la regina Taïtù,
e fra tutti memorabile
quel Scipione l’Affricano
così detto, perché un sano,
vero e buon romano fu.

Fattispecie di triangolo
con la punta volta in basso,
mezzo arena e mezzo sasso
e padul l’altra metà
(tre metà?), caos di polvere
con dentro iridi di fiori,
tale è l’Affrica, o signori,
nella sua complessità.

L’Ibi, il tropico del Canchero
l’equatore, l’Amba rasa
sono là come di casa,
con il ghibli, il Congo, Assab;
col cammello, con il dattero
e la tanto celebrata
adamonia digitata,
che sarebbe il baobab.

Sono là. E là — tartufolo
minerale — c’è il diamante,
c’è la pulce penetrante,
e la ria mosca tsè-tsè.
Ed è là che a volte càpita
di veder, tra arbusto e arbusto,
quel pulcino d’alto fusto
che lo struzzo è detto... ed è.

Ma la cosa che c’è in Affrica
e più merita attenzione
è il terribile leone,
ruggibondo e divorier.
Non è ver che di proposito
sia malevolo e cattivo,
ha un carattere un po’ vivo,
e va in bestia volentier.

Ed allora, Dio ne liberi
incontrarlo per la strada!
Se per lì non ci si bada
si finisce entro il leon.
Affamato, quei vi stritola
vi trangugia a larghe falde
poi, tra ciuffi d’erbe calde,
digerito vi depon.

Sono cose che succedono.
Ma l’ardito cacciatore
col fucil vendicatore
spaccia il mostro — e come no!
Urli, spari, capitomboli!
Crolla il re della foresta.
Alla sera... Allah! gran festa
di tam-tam e di falò.

Viva l’Affrica ed il semplice
suo figliolo, l’affricano.
Non ancora buon cristiano
veramente come va;
un po’ lesto di mandibola,
un po’ lento nel lavarsi,
coi capelli crespi ed arsi,
... ma... speriamo... si farà.

Già, pel bianco nostro merito
ei, selvaggio ebano ignavo
si piegò, percosso e schiavo,
nella pelle del zio Tom,
ed — onore per lui inclito —
importato or ora in Francia
s’ebbe a far bucar la pancia
sulla Marna e sulla Sòm.

Benvenuto dal tuo Senegal,
fratel nero, e dal Sahara;
dalla tua contrada avara
benvenuto a crepar qui.
Vien! L’Europa qui ti prodiga
(giù la barbara zagaglia!)
la civile sua mitraglia
che già tanto suol nutrì!

Ti vogliamo eroe... Rallegrati.
Pur, se mai, ti si dà il caso
che tu porti fuori il naso
da quest’orgia, o almeno un piè,
quando torni ai tuoi, ricòrdati:
(quando là sarai tranquillo)
— Tante cose al coccodrillo,
per mio conto, e al cimpanzè!

giovedì, aprile 14, 2016

Carnevale della Matematica #96 - Il futuro delle previsioni

L'edizione di aprile del Carnevale della Matematica, la numero 96, è ospitata da Roberto Natalini su maddmaths e il tema è quello del "Mese della Consapevolezza Matematica": Il futuro delle previsioni.
Io ho contribuito con la cellula melodica...



...e con due articoletti fuori tema così introdotti:

 Dioniso Dionisi per Pitagora e dintorni ci scrive. "Molto gentilmente la professoressa di matematica mi ha fatto trovare la situazione ideale per predisporre la lezione: aula vuota con chitarra, tastiera elettronica e proiettore. Quando gli studenti sono entrati tutto era stato sistemato. E già dopo la mia prima domanda per loro ho capito che non c'era motivo di temere la reazione che tra tutte quelle possibili più mi preoccupava... Una mia lezione su musica e numeri." E ancora: "Statista ci fornisce i dati sul terrorismo nel mondo tra il 2001 e il 2014 e attraverso gli anni in Europa. Che conclusioni se ne possono trarre? Credo che nella paura di oggi ci sia sicuramente una componente molto mediatica. Però credo pure che rispetto al terrorismo del passato ci sia pure una differenza che rende quello di oggi più imprevedibile, difficile da combattere e quindi più spaventoso. E cioè... I numeri sul terrorismo nel mondo e attraverso gli anni."

Il mese prossimo l'edizione numero 97 del 14 maggio 2016 (“sul pino”) verrà ospitata da Zar su proooof e il tema è ancora incognito.

Calendario con le date delle prossime edizioni del Carnevale
Pagina del Carnevale su Facebook

lunedì, aprile 04, 2016

La sagra della primavera: "The rite of spring" o "The riot of spring"?

Quale giorno migliore del primo aprile per andare a La sagra della primavera?

Avevo capito che non si trattasse semplicemente di una nuova coreografia sulle note di Igor Stravinsky ma non mi aspettavo neppure che fosse in realtà un balletto sul balletto. O un metaballetto, come direbbe qualcuno. L'ho capito quando il giovane studente ci ha magistralmente introdotto il pezzo. Il tema era cioè la prima assoluta del balletto tenutasi il 29 maggio 1913 al Théâtre des Champs-Élysées. Teatro che era stato inaugurato il 2 aprile dello stesso anno. Ma il 29 maggio l'opera generò una vera e propria rivolta tra il pubblico, forse anche per la musica troppo d'avanguardia per i tempi, ma principalmente a causa della singolare coreografia di Nižinskij, che potrete vedere ricostruita nel video di chiusura.
E il giovane studente ci ha anche spiegato il gioco di parole nel titolo: "The riot of spring" invece dell'originale "The rite of spring". Ma come avevo fatto a non accorgermene! Pensavo di assistere a La sagra della primavera e invece avrei assistito a La rivolta della primavera!

Il balletto comprendeva poi anche una prima parte dedicata a Coco Chanel: Das kleine Schwarze (il tubino). Bella, sì, ma la seconda ("The riot of spring" per l'appunto) è stata spettacolare.
Mi sono emozionato come in poche altre occasioni di fronte a un'opera musicale, fino a essere attraversato dai brividi e a sviluppare un'ammirazione sconfinata per l'orchestra e gli orchestrali. Tra l'altro ho anche scoperto che il direttore d'orchestra era un italiano: Daniele Squeo.

Sono tutt'altro che un esperto di balletto, ma anche la coreografia mi è piaciuta molto. E includeva anche una divertente sorpresa. Una riflessione che mi ha suscitato questa rivisitazione coreografica è che forse nell'ambito della coreografia le rivisitazioni sceniche funzionano molto meglio rispetto a quelle, molto di moda qui, effettuate nell'ambito dell'opera. Ovviamente, il balletto, a differenza dell'opera, non è sottoposto ai vincoli di un testo. Ma, stranamente, alcuni registi d'opera sembrano ignorare il fatto.

Ricercando un po' ho anche trovato questo ottimo video che mostra la partitura de La sagra della primavera durante l'esecuzione del pezzo. Da notare come in alcuni momenti il metro cambi ad ogni battuta: 3/4, 6/8, 2/4, 6/8, 3/4, 9/8,...3/16, 2/16, 2/8; a mostrare la particolarità di questo pezzo in cui Stravinsky, forse per la prima volta nella musica occidentale, usa il ritmo, ma anche il timbro (lo si capisce subito dalla tessitura singolarmente acuta dell'assolo iniziale del fagotto ma anche dagli accostamenti e dagli incisi melodici che attraversano varie aree timbriche), con pari dignità rispetto agli altri due elementi espressivi che avevano da sempre predominato l'espressione musicale occidentale: l'armonia e la melodia.
Qui, invece, ci sono anche delle interviste ad alcuni ballerini che ballarono alla prima, tra cui anche alla vergine che dice: "it was so exhausting that when I collapsed at the end I collapsed really and truly!"

Comunque sembra che, oltre al pubblico, le coreografie di Nijinsky, ricostruite nel video sottostante, non piacquero molto neppure a Stravinsky. E questo lo si evince anche dalla registrazione di un'intervista al compositore che ci hanno fatto ascoltare all'inizio del balletto.


mercoledì, marzo 30, 2016

Una mia lezione su musica e numeri

La prima esperienza di lezione interattiva su musica e numeri per una terza media romana è andata bene.
Molto gentilmente la professoressa di matematica nonché vicepreside mi ha fatto trovare la situazione ideale per predisporre la lezione: aula vuota con chitarra, tastiera elettronica e proiettore. Quando gli studenti sono entrati tutto era stato sistemato. E già dopo la mia prima domanda per loro ho capito che non c'era motivo di temere la reazione che tra tutte quelle possibili più mi preoccupava: il disinteresse. A tentare di rispondere alle domande, e molto spesso in modo giusto, erano solo tre o quattro ma, a giudicare dai volti e dal linguaggio del corpo, tutti mi sembravano attenti.

L'esperimento iniziale con i suoni della chitarra e conseguente misura delle corde da parte di una volontaria ha funzionato ed è sembrato averli coinvolti. Qualche piccolo segno di disattenzione mi è parso invece di coglierlo solo durante la prima lettura. Penso che dovrò accorciare, snellire e alleggerire quelle tre pagine.

La maggioranza dei ragazzi non aveva origini italiane e le più sveglie e intelligenti mi sono sembrate proprio due ragazze: una di origine asiatica e una di origine est-europea.

Abbiamo parlato di musica, numeri, acustica, frazioni, storia, geografia, astronomia, metodo scientifico, Pitagora e numeri irrazionali. A partire dall'età del ferro fino ad arrivare alla prima chiusura del cerchio ad opera principalmente di Galileo, che reiterò e confermò il fatto che l'universo è scritto nella lingua della matematica e alla seconda chiusura del cerchio della seconda metà del 1800 ad opera di Dedekind che dimostrò definitivamente come Pitagora avesse ragione anche in ambito strettamente matematico. Qui una ragazza si è mostrata sorpresa: così di recente è stato risolto quel problema!? - ha esclamato, fornendomi la sponda per un commento su vivacità e creatività nell'ambito di una materia da loro spesso percepita come monolitica e immutabile. Avrei potuto anche citare la storia del teorema di Fermat come ulteriore esempio ma in quel momento non mi è venuto in mente. Lo includerò per la prossima volta.

Alla fine, attraverso misurazioni di un triangolo di carta, ho cercato si spiegar loro il concetto di non misurabilità della diagonale del quadrato di lato uno.
Purtroppo il tempo non è bastato per proseguire con l'approfondimento (pseudo)-storico/biografico su Pitagora.

Il bilancio è stato sicuramente positivo e, se ne avrò l'occasione, ripeterò con piacere l'esperienza anche in altre scuole. Avevo molto sopravvalutato le difficoltà ma, alla fine, posso dire che i ragazzi sono stati molto educati, curiosi e interessati. E, dopo averne riparlato con gli studenti, la professoressa mi ha riportato la loro impressione: "a parole hanno solo detto che è stato interessante e che si sono divertiti. Per fargli dire di più forse potrei provare a chiedere alla collega di lettere di fargli fare una sorta di componimento su questa esperienza". Ma poveri ragazzi! Vogliamo fargli fare pure il componimento?! No!!!

Nel frattempo preparerò una quasi-replica per adulti per il circolo culturale italo-tedesco.

Secondo l'EFSA la Xylella è la causa del disseccamento degli olivi

La Xylella è responsabile del CoDiRO (Complesso del Disseccamento Rapido degli Olivi), quella malattia che sta colpendo gli ulivi pugliesi e li porta velocemente alla morte. A confermarlo sarebbe un nuovo studio dell'EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare).





Questo è l'articolo dell'EFSA: Pilot project on Xylella fastidiosa to reduce risk assessment uncertainties. Da lì si può anche scaricare l'articolo scientifico in formato PDF: Pilot project on Xylella fastidiosa to reduce risk assessment uncertainties.

Qui potete scaricare la traduzione in italiano dell’indice e delle conclusioni del rapporto

In italiano se ne parla anche qui e qui.

"Da un lato il CoDiRO, il complesso del disseccamento degli ulivi che sta colpendo gli alberi del Salento; dall’altra laXylella fastidiosa, un batterio “da quarantena”, considerato pericoloso e da combattere. Quello che mancava, fino a questo momento, era la prova che queste due cose fossero collegate, cioè che fosse proprio la Xylella a causare la malattia.
Ora questa prova c’è. E’ arrivata grazie a una ricerca dell’EFSA (European Food Safety Authority), che ha messo la parola fine a mesi di illazioni e accuse di complotto
.
Il CoDiRO, comunque, non sembra colpire tutte le varietà di olivo allo stesso modo: ad esempio, il batterio impiega più tempo a colonizzare cultivar come il Leccino, la Coratina e il Frantoio; mentre particolarmente suscettibile sembra essere il Cellina di Nardò, una delle varietà più diffuse nella zona dell’epidemia. Fra le altre piante, quelle del genere Citrus (arance, mandarini e pompelmi) e le viti (varietà Cabernet sauvignon) sembrano immuni al contagio, a differenza di oleandri e Poligala myrtifolia, che risultano invece molto suscettibili. Per quanto riguarda mandorli, peschi e ciliegi, occorrono invece ulteriori studi.
Confermato il ruolo della sputacchina, l’insetto che nutrendosi della linfa degli olivi agisce da vettore trasmettendo il batterio alle altre piante.
Questo studio si aggiunge a quello pubblicato il 2 marzo sull’European Journal of Plant Pathology, che aveva smontato un altro caposaldo delle teorie complottiste sul tema: all’origine dell’epidemia in atto sembra esserci un unico ceppo di Xylella importato dal Costa Rica e non nove (“innocui” e presenti da sempre sul territorio, come ipotizzato dalla Procura di Lecce nell’ordinanza di sequesto delle piante).
Sulla base di questi risultati, rinnoviamo ancora una volta il nostro appello: se le perizie della Procura dicono qualcosa di diverso devono essere rese pubbliche, in modo che la comunità scientifica possa studiarle e valutarle."

Quindi penso che non valga più quello che avevo scritto su Xylella: Presa diretta, Le Scienze e l'idea che mi sono fatta. E cioè che ancora non si sa con certezza quali siano le cause del CoDiRO.
Ora possiamo affermarlo con maggiore certezza.

Qui le mie altre considerazioni sulla Xylella

lunedì, marzo 28, 2016

Umberto Eco e la mia formazione

Con Umberto Eco se n'è andato un altro mito della mia adolescenza. E con la mia proverbiale prontezza mediatica mi trovo a parlarne a più di un mese di distanza.

Di solito quando muore qualche personaggio illustre mi astengo sia dal glorificarlo sui social media sia dal rompere le palle e chi invece glorifica. Ma per Eco, ho apprezzato anche la glorificazione social mediatica perché mi ha fatto (ri)scoprire varie perle come questa Bustina di Minerva che è una deliziosa sintesi di ironia, leggerezza e profondità. Sarebbe un perfetto epitaffio per Eco.
E poi, contano anche le emozioni. E la morte di Eco ha coinvolto abbastanza le mie emozioni.

Eco è stato sicuramente l'intellettuale che più ha influito sulla mia formazione. Pur non avendolo mai incontrato fisicamente a lui devo la passione per la lettura, il periodo di passione per le lingue antiche, la scoperta di Borges, e furono i suoi testi a innescare molti salutari dubbi su varie certezze che avevo.
La lettura de "Il nome della rosa" mi folgorò e divenni un accanito lettore di Bustine di Minerva e di tutto ciò che il professore pubblicasse. Ogni volta che mia madre si trovava a spostarsi verso la capitale le lasciavo una lista di saggi da comprare e per l'esame di maturità portai una tesina su "Il nome della rosa".
Quando uscì "Il pendolo di Foucault" mi precipitai a comprarlo con la stessa foga con cui i patiti di Apple rincorrono l'uscita di un nuovo modello della casa di Cupertino. Nel gioco dei contrari mi verrebbe da paragonare quella sensazione a quella speculare provata alla morte di Sergio Leone: ora non potrò più vedere un suo nuovo film. Invece con Eco ho almeno la consolazione di non aver ancora letto diversi suoi libri: sia saggi sia romanzi. E penso che li leggerò con lentezza. Distanziandoli sapientemente in modo da ottenere un prolungamento personalizzato della vita di Eco.

E poi Eco mi stava simpatico pure perché aveva ricevuto la sua prima formazione musicale attraverso l'apprendimento di uno strumento a fiato in una banda.

Per concludere lascio la pagina con tutte le sue Bustine di Minerva e un "duetto fenomenale sul conformismo" tra Umberto Eco e Paolo Poli (RIP entrambi) del 1970 trasmessa dalla Rai solo sei anni dopo perché era stata ritenuta inopportuna.

venerdì, marzo 25, 2016

I numeri sul terrorismo nel mondo e attraverso gli anni

Statista ci fornisce i dati sul terrorismo nel mondo tra il 2001 e il 2014:



e attraverso gli anni in Europa:

Che conclusioni se ne possono trarre?

Credo che nella paura di oggi ci sia sicuramente una componente molto mediatica. Però credo pure che rispetto al terrorismo del passato ci sia pure una differenza che rende quello di oggi più imprevedibile, difficile da combattere e quindi più spaventoso. E cioè la presenza di attentatori suicidi. Potrai mettere i controlli che vuoi. Si cererà sempre una coda prima dei controlli e lì è dove l'attentatore potrà colpire.
Detto questo io non sto comunque cambiando il mio stile di vita.






mercoledì, marzo 16, 2016

La questione dell'olio tunisino

Qualche giorno fa ho scritto questa considerazione su facebook:
Da L’olio di oliva tunisino | Notiziole di .mau.

Ecco, oggi, parlando della questione dell'olio tunisino, esprimevo idee molto simili a queste:

"l’Italia nel 2010 produceva il 17% dell’olio totale e nel 2005 ne consumava il 30%. È vero che i dati non sono direttamente confrontabili, ma direi che possiamo affermare senza troppi dubbi che Xylella o non Xylella noi siamo degli importatori d’olio, presumibilmente dalla Spagna. Diciamo che più che gli italiani dovrebbero essere gli spagnoli a preoccuparsi di vedersi eroso il mercato, e che chi vuole olio d’oliva italiano continuerà a trovarlo esattamente allo stesso modo di prima."


Poi, dopo aver visto i video sottostanti  (soprattutto il primo) condivisi dall'amico Roberto, non sono più che cosa pensare. Qualcuno ha idee più precise?

L’Europa ci fa invadere dall’olio tunisino
Passa al Parlamento europeo la proposta di cancellare i dazi su 35mila tonnellate di extravergine l’anno…LA7.IT

La Gabbia - pt 24
Dal porto di Livorno, camion di olio tunisino congelato: una frode milionaria che specula sulla crisi dell'extravergine…LA7.IT

martedì, marzo 15, 2016

La Valle del Corese

Un breve documentario di 10 minuti girato tra le mie colline natie. Per cui non può che essere bellissimo!


Carnevale della Matematica #95 - il giorno Pi greco

L'edizione di marzo del Carnevale della Matematica, la numero 95, è ospitata da Gianluigi Filippelli su dropseaofulaula e il tema è quello del giorno Pi greco.
Io ho contribuito con la cellula melodica "stavolta luminosa e tritonale"



E con un articoletto così introdotto:

Ed è proprio di Dioniso il primo contributo del Carnevale, L'Italia tra i primi dieci paesi più ignoranti al mondo?
Qualche settimana fa ho visto questo titolo di articolo: "Italia nella top ten dei Paesi più ignoranti al mondo". Mi sono chiesto: può essere credibile un titolo che ci posiziona tra i dieci paesi più "ignoranti" al mondo? È possibile che siamo risultati "più ignoranti" anche rispetto ai paesi il cui tasso di analfabetismo è superiore al 50%? Sono andato a leggere l'articolo ed ecco che ho trovato...

Il mese prossimo l'edizione numero 96 del 14 aprile 2016 (“canta, canta, canta, canta, canta il merlo”) verrà ospitata da MaddMaths! e il tema è ancora incognito.

Calendario con le date delle prossime edizioni del Carnevale
Pagina del Carnevale su Facebook

giovedì, marzo 10, 2016

PIL, economia, wikipedia e condivisione

Tra ieri sera e stamane ho letto il post di .mau. Wikipedia fa crollare il PIL e ho visto la puntata del 07/03/2016 di Pane quotidiano con Maurizio Pallante.

Ho trovato interessante questa considerazione di .mau.

Però, almeno dal punto di vista di un economista, la cosa ha perfettamente senso. Quando io lavoro gratuitamente migliorando l’enciclopedia non sto generando ricchezza misurabile: allo stesso modo, chi usa il contenuto di Wikipedia anziché comprare un’enciclopedia non sta generando ricchezza misurabile e persino chi usa Wikipedia per generare contenuto che poi vende non genera tutta la ricchezza possibile, perché c’è solo una transazione economica e non due.
E quindi? Quindi dobbiamo sperare che prima o poi si riesca a trovare una migliore misura della ricchezza del mondo, non tanto per considerare Wikipedia ma anche tutte le cose che ci migliorano ma non richiedono scambio di denaro.

Nella puntata di Pane quotidiano oltre a questo tema, di cui si parla intorno al 13° minuto, si trattano anche altri temi tra cui diseguaglianza, solidarietà, felicità e condivisione che probabilmente sono parte del contenuto del libro di Pallante:
Destra e sinistra addio. Per una nuova declinazione dell'uguaglianza

domenica, febbraio 28, 2016

L'Italia tra i primi dieci paesi più ignoranti al mondo?

Qualche settimana fa un amico ha condiviso su FB questo titolo di articolo: "Italia nella top ten dei Paesi più ignoranti al mondo".
Che significa? - mi sono chiesto. Può essere credibile un titolo che ci posiziona tra i dieci paesi più "ignoranti" al mondo? È possibile che siamo risultati "più ignoranti" anche dei paesi il cui tasso di analfabetismo è superiore al 50%? Sono andato a leggere l'articolo ed ecco che ho trovato:
"E il Bel Paese è entrato nella top ten. Questo quanto emerge dal report pubblicato dall'istituto di ricerca Ipsos Mori, che prendendo in considerazione alcuni fattori come l'obesità, l'ineguaglianza sociale e l'immigrazione, attraverso 25mila interviste fatte in 28 paesi, ha constatato come in merito a queste problematiche la popolazione abbia una percezione reale oppure estremamente falsata."
Un capolavoro di confusione!


Leggendo il titolo uno che è indotto a pensare? Forse che in un’indagine sulle conoscenze in varie discipline scolastiche effettuata sulla popolazione di tutti i paesi del mondo l’Italia sia risultata tra gli ultimi 10 paesi?
Invece i paesi in esame sono 28, o forse dovremmo dire i G28. E poi uno si chiede: ma che c’entrano l'obesità, l'ineguaglianza sociale e l'immigrazione con l’ignoranza? Ecco, se uno riesce a risalire alla fonte, cosa un po’ ardua perché quel quotidiano nazionale si guarda bene dal citarla, pare che la ricerca volesse misurare la percezione di alcuni fatti del presente da parte delle popolazioni di quei 28 paesi e fra questi fatti: immigrazione, ineguaglianza e obesità.

Dal punto di vista del titolo fanno meglio altri due quotidiani: «I 10 "paesi più ignoranti del mondo": anche l'Italia in classifica per percezione sbagliata del pericolo»; «I paesi più "ignoranti" del mondo su migranti e obesità: l'Italia è nella top ten». Ma non è molto meglio, ad esempio, il titolo dell’Indipendent: «The world's most ignorant countries revealed». Ma allora è solo ignoranza numerica dei giornalisti italiani a produrre questi svarioni o c’è dell’altro?
Quello che personalmente leggo in questa confusione tra titoli, contenuto degli articoli e dati sono tre aspetti:

1. Sì, forse un po’ c’è anche la nota incompetenza numerica (solo italiana?) di alcuni giornalisti.
2. Ma c'è anche la nota tendenza (non solo italiana!) di scrivere titoli che, anche se fuorvianti, catturino il lettore. (Vedi titolo dell’Indipendent)
3. Una tendenza masochistica tutta italiana di godere nel vedere il proprio paese nelle liste dei cattivi.

Tema e conclusioni simili si possono osservare anche nell'ambito quest'altra notizia di un paio di settimane fa: Ocse, è un «analfabeta matematico» un ragazzo italiano su quattro.

Un'interessante discussione su questo tema la potete trovare nella puntata del 11/02/2016 di Tutta la città ne parla.

Ho trovato particolarmente interessante la posizione del matematico Carlo Sbordone. Sbordone cerca di andare un po' oltre e, contestualizzando quei dati, mostra anche di conoscere bene la psicologia collettiva predominante nel nostro paese.
Chissà perché - si chiede Sbordone (intorno al minuto 23 della puntata) - le notizie che danno l'Italia agli ultimi posti hanno sempre molto più successo di quelle che la danno ai primi posti? Come, ad esempio, quando uno studente italiano, Francesco Sala, si classifica ai primi posti delle Olimpiadi della matematica vincendo la medaglia d'oro.
Intorno al minuto 30 c'è anche la testimonianza di Luca Macchiaroli, studente del liceo scientifico 'Mercalli' di Napoli e finalista delle olimpiadi mondiali di matematica.

Per chi fosse interessato ecco le diapositive dello studio di Ipsos MORI sulla percezione di alcuni fatti del presente del proprio paese.

sabato, febbraio 27, 2016

The Danish Girl

Ieri sera abbiamo visto The Danish Girl.
Ne consiglio la visione. Ma attenzione! Potrebbe inquietare animi troppo, troppo poco, o cripto- sensibili. Bravissimo Eddie Redmayne nell'interpretazione di Lili Elbe/Einar Wegener.

giovedì, febbraio 25, 2016

Pillole di una vita da emigrante

Cerchietto d'argento infilzato nella parte alta dell'orecchio destro e forse un po' più giovane di me, la Oberdottoressa si è presentata con un atteggiamento e un modo di comunicare piuttosto ruvido e distanziato.
- Eccone un'altra - ho pensato. - Ma almeno, rispetto al giovane dottore di un mese e mezzo fa, lei mostra precisione e competenza.

Poi quando le ho detto che avrei preferito parlare in inglese il suo atteggiamento è cambiato ed è diventata più gentile. Sempre distanziata ma un po' più gentile.
Ho avuto l'impressione che in quel momento il pensiero della Oberdottoressa mi abbia inconsciamente promosso da immigrato di serie B a immigrato di serie B+.
Magari mi sbaglio. Potrebbe anche essere che la mia percezione delle due lingue sia diversa e/o che la Oberdottoressa si sentisse un po' più in difficoltà a parlare una lingua non sua.

martedì, febbraio 23, 2016

Una fune sull'abisso: colpa, pena, rieducazione

"Mai un uomo è interamente santo o interamente peccatore. Sembra così perché noi siamo soggetti all'illusione che il tempo sia qualcosa di reale. Il tempo non è reale, Govinda. E se il tempo non è reale, allora anche la discontinuità che sembra esservi tra il mondo e l'eternità, tra il male e il bene, è un'illusione".
"Ma come?" chiese Govinda ansiosamente.
"Ascolta, caro, ascolta bene! Il peccatore ch'io sono e che tu sei è peccatore, sì, ma un giorno sarà di nuovo Brahma, un giorno raggiungerà il nirvana, sarà Buddha. E ora vedi: questo "un giorno" è illusione, è soltanto un modo di dire! Il peccatore non è in cammino per diventare Buddha, non è coinvolto in un processo di sviluppo, sebbene il nostro pensiero non sappia rappresentarsi le cose diversamente. Il peccatore è oggi stesso, già, il futuro Buddha, il suo avvenire è già tutto presente. Il mondo non è imperfetto o impegnato in una lunga via verso la perfezione: no, è perfetto in ogni istante, ogni peccato porta in sè la grazia [...] Ho appreso, nell'anima e nel corpo, che avevo molto bisogno del peccato, avevo bisogno della voluttà, dell'ambizione, della vanità, e avevo bisogno della più ignominiosa disperazione, per imparare la rinuncia a resistere, per imparare ad amare il mondo, per smettere di confrontarlo con un certo mondo immaginato, desiderato da me, con una specie di perfezione da me escogitata, ma per lasciarlo, invece, così com'è, e amarlo e appartenergli con gioia".


Consiglio l'ascolto di questa puntata di Uomini e Profeti in cui Elvio Fassone parla della sua esperienza, raccontata nel libro Fine pena: ora, di giudice impegnato in una corrispondenza durata ventisei anni tra un ergastolano da lui condannato.


venerdì, febbraio 19, 2016

O Germania

Oggi che la Germania
Non è più il mostro accucciato
Che ho conosciuto nell’infanzia,
Oggi che è tornata arrogante
E la sua
Meticolosità nell’efficienza
Mi appare per quel che è
– Nevrosi da obbedienza –
Io le ripeto: quieta, zitta, a cuccia
Già hai dato il meglio, non strafare.

giovedì, febbraio 18, 2016

Dialogo sull'evoluzionismo tra uno scienziato e una spiritualista new age: chi vincerà?

Trovo esilarante e anche un po' educativa questa sotto-storia di una puntata di Friends in cui Phoebe Buffay, la svampita con approccio alla vita di stampo spiritualista/new age, discute di evoluzionismo con lo scienziato paleontologo Ross Geller.

"Cos'è questo irrefrenabile bisogno di costringere tutti a pesarla come te?" - dice la stravagante Phoebe.

Chi vincerà la singolar tenzone? La svagata spiritualista o il preparatissimo e razionalissimo Ross?

Per chi la comprende la versione in inglese è molto più efficace e divertente.


Ma c'è anche quella in italiano.

lunedì, febbraio 15, 2016

Carnevale della Matematica #94 - Matematica e Sesso

L'edizione di febbraio del Carnevale della Matematica, la numero 94, è ospitata da Rudi Matematici e il tema è "Matematica e Sesso"
Io ho contribuito con la cellula melodica "stavolta tenebrosa e tritonale"


E con un articoletto così introdotto:

... anche perché siamo famosi per fare pasticci. Ecco, ci siamo infatti quasi persi anche il contributo di Dioniso, che ci scrive:
Sperimentazione animale: dove ha senso opporsi? (alcuni numeri) - Come funzionerebbe il mondo se non si utilizzassero più gli animali e i prodotti da essi derivati? E soprattutto: è possibile pensare a una ricerca medica senza l'uso di animali? E quali ne sarebbero le conseguenze? Gli animali che vengono utilizzati per essere consumati come cibo sono circa il 98% del totale. Contro un dato di circa il zero lo 0,3% degli animali usati nella sperimentazione animale a scopi di ricerca medica. Quindi per ogni animale usato per la sperimentazione scientifica ce ne sono più di 300 che vengono uccisi per scopi alimentari. Ma il fatto ancora più interessante è che circa il 60-65% della popolazione abolirebbe totalmente la sperimentazione animale mentre solo il 25-30% abolirebbe l'uso di animali per scopi alimentari.
Lui dice che non è nemmeno matematico, ma si collega bene ai discorsi di mau sulle statistiche. E ci permette finalmente di chiudere con un articolo non a tema (almeno apparentemente, perché noi siamo un disastro.
Il mese prossimo l'edizione numero 95 del 14 narzo 2016 (“nella luce tra i cespugli”) verrà ospitata da DropSea e il tema sarà Pi day.

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