Grazie alla segnalazione di Juhan mi sono andato a guardare il video di ScienceCamp2012. Sono d'accordo con Juhan che il discorso sui Carnevali scientifici è molto interessante. Ma altrettanto interessante ho trovato la discussione sul come affrontare il problema della diffusione di bufale e di fatti pseudoscientifici (o come vengono chiamati nel video, con un termine che mi sta un po' antipatico ma forse in questo caso è efficace, "fuffa" scientifica).
Il video sottostante dura 1h45m circa, ma chi volesse concentrarsi sui suddetti temi potrebbe ascoltare a partire da 1h10m. Lì c'è l'intervento dei rappresentanti del CICAP "Come studiamo la fuffa e come la fuffa sta entrando sempre di più nella comunicazione della scienza". I cicappini partono dalla citazione di Phil Plait. L'astronomo e divulgatore scientifico statunitense si è interrogato su quale sia il modo migliore per rispondere alla diffusione di fatti pseudoscientifici. E la sua conclusione può essere sintetizzata in una frasetta: "don't be a dick!" ("non fate gli stronzi!"). E cioè, continuano i cicappini, l'atteggiamento più produttivo in questo tipo di discussioni con il diffusore di fuffa scientifica di turno non è quello di cercare di vincere la discussione ad ogni costo. Non bisogna essere aggressivi. Quello che più importa è che la spiegazione appaia pacata e comprensibile alle persone che stanno leggendo (e non solo al diffusore di fuffa). I cicappini hanno quindi elencato i tre obiettivi che secondo loro si dovrebbero tener presenti in questo tipo di discussioni:
1. Svelare il mistero
Ho trovato molto interessante il commento di Bressanini (1h41m). Inizialmente per combattere la "fuffologia" egli scriveva con lo stile da articolo scientifico, ma poi si è accorto dell'errore di fondo in quell'approccio. E cioè presupporre che gl'indecisi (intendendo le persone normali e non gli invasati con cui si perde solo tempo) possedessero già delle nozioni di base. Spesso non è così. Ad esempio, nel caso dell'omeopatia, spesso non serve andare a riprendere la storia del numero di Avogadro. La maggior parte di quelli che si curano con l'omeopatia parte da un errore di fondo: sono convinti che omeopatia significhi curarsi con le erbe. Quindi, prima di andare a combattere la memoria dell'acqua con il numero di Avogadro, bisogna spiegare che l'omeopatia non c'entra nulla con le erbe (quella è infatti la fitoterapia). Ed è sempre bene cercare di capire quali sono le nozioni che i tuoi interlocutori non sanno e che magari tu dai per scontate.
Il video sottostante dura 1h45m circa, ma chi volesse concentrarsi sui suddetti temi potrebbe ascoltare a partire da 1h10m. Lì c'è l'intervento dei rappresentanti del CICAP "Come studiamo la fuffa e come la fuffa sta entrando sempre di più nella comunicazione della scienza". I cicappini partono dalla citazione di Phil Plait. L'astronomo e divulgatore scientifico statunitense si è interrogato su quale sia il modo migliore per rispondere alla diffusione di fatti pseudoscientifici. E la sua conclusione può essere sintetizzata in una frasetta: "don't be a dick!" ("non fate gli stronzi!"). E cioè, continuano i cicappini, l'atteggiamento più produttivo in questo tipo di discussioni con il diffusore di fuffa scientifica di turno non è quello di cercare di vincere la discussione ad ogni costo. Non bisogna essere aggressivi. Quello che più importa è che la spiegazione appaia pacata e comprensibile alle persone che stanno leggendo (e non solo al diffusore di fuffa). I cicappini hanno quindi elencato i tre obiettivi che secondo loro si dovrebbero tener presenti in questo tipo di discussioni:
1. Svelare il mistero
2. Far passare concetti scientifici (ad esempio spiegare la storia del numero di Avogadro quando si parla di omeopatia)
3. (Il punto più importante) Sfruttare quella discussione per spiegare come funziona la scienza. Cercare di far capire come si distingue ciò che è scientifico da ciò che non lo è.
Se uno aggredisce e si prende gioco del diffusore di fuffa ottiene quasi sempre il risultato opposto. Sono personalmente molto convinto della validità di quest'osservazione e proprio per questo cerco sempre di mantenere un atteggiamento di rispetto per il mio interlocutore in tutte le mie discussioni.
Poi ci sono vari livelli di diffusore di fuffa. C'è quello che vive la sua convinzione come una religione. E quello lì nessuno riuscirà mai a convincerlo. Poi ci sono invece quelli che lo fanno per mancanza di informazioni. Ed è su questa tipologia che si può ottenere qualche risultato. Ma ad essa bisognerà apparire più come arbitri che come rappresentati di una delle due squadre.
Dal dibattito (1h28m) ho anche appreso che esistono persone pagate dalla Boiron per accorrere in difesa dell'omeopatia quando ci sono in rete discussioni relative ad essa. Sono abbastanza convinto di averne incontrato uno anch'io (vedi questa discussione).Poi ci sono vari livelli di diffusore di fuffa. C'è quello che vive la sua convinzione come una religione. E quello lì nessuno riuscirà mai a convincerlo. Poi ci sono invece quelli che lo fanno per mancanza di informazioni. Ed è su questa tipologia che si può ottenere qualche risultato. Ma ad essa bisognerà apparire più come arbitri che come rappresentati di una delle due squadre.
Ho trovato molto interessante il commento di Bressanini (1h41m). Inizialmente per combattere la "fuffologia" egli scriveva con lo stile da articolo scientifico, ma poi si è accorto dell'errore di fondo in quell'approccio. E cioè presupporre che gl'indecisi (intendendo le persone normali e non gli invasati con cui si perde solo tempo) possedessero già delle nozioni di base. Spesso non è così. Ad esempio, nel caso dell'omeopatia, spesso non serve andare a riprendere la storia del numero di Avogadro. La maggior parte di quelli che si curano con l'omeopatia parte da un errore di fondo: sono convinti che omeopatia significhi curarsi con le erbe. Quindi, prima di andare a combattere la memoria dell'acqua con il numero di Avogadro, bisogna spiegare che l'omeopatia non c'entra nulla con le erbe (quella è infatti la fitoterapia). Ed è sempre bene cercare di capire quali sono le nozioni che i tuoi interlocutori non sanno e che magari tu dai per scontate.
Il discorso sui Carnevali scientifici invece (Il Carnevale della Biodiversità (vita e miracoli di un Carnevale particolare) [Livio Leoni] ) lo si trova intorno al minuto 45 con nuovo interessante commento di Bressanini (1h16m) sull'autoreferenzialità del carnevali.
Ah dimenticavo, da questa discussione ho anche scoperto di essere anti-panglossiano.
Ah dimenticavo, da questa discussione ho anche scoperto di essere anti-panglossiano.
4 commenti:
Ottimo! In realtà hai detto e riportato cose che avrei voluto dire e riportare io, se solo sapessi scrivere, fare un discorso coerente.
Siccome i post del Tamburo Riparato non sono usa e getta ma vengono acceduti nel tempo aggiorno il mio: l'unione fa la forza!
E grazie.
Grazie Juhan!
Copio qui anche la discussione su FB che trovo molto divertente :-)
Bruna Vestri "...questo è il rischio dell'omeopatia, in certi casi funziona, in altri no.
Penso dipenda dal fatto che non sia facile capire quale principio attivo va bene per noi ed in quale caso."
Ma di che "principio attivo" ciancia? lo zucchero? l'acqua?
about an hour ago · Edited · Unlike · 1
Bruna Vestri So che lo sai, così come tutti gli altri, ma "dont'be a dick" in italiano si dovrebbe tradurre in un modo meno socialmente accettabile... ;-)
about an hour ago · Like
Nino Ponzio Bruna Vestri: per quel che ne so è il diminutivo di diversi nomi maschili. Un po' come Niño nell'America Latina.
about an hour ago · Like
Bruna Vestri Be', sì, è qualcosa di prettamente maschile! ;-)
about an hour ago · Like
Nino Ponzio non riesco proprio immaginare a cosa pensi. LOL!!!11
about an hour ago · Like · 1
Nino Ponzio OPS: siamo OT, sembriamo troll 'meopatici :-(
about an hour ago · Like · 1
Bruna Vestri Dioniso ci conosce, sa che non siamo troll ma una coppia di coAmici!
about an hour ago · Like
Dioniso Dionisi Be', se v'interessa il tema traduzioni, andatevi a guardare questo http://dionisoo.blogspot.com/2012/10/gia-fatto.html e sappiatemi dire.
Bruna Vestri, ma con l'omeopata pagato sono stato sufficientemente non-dick? :-)
28 minutes ago · Like · Remove Preview
Bruna Vestri Dioniso :-DDD (avevo letto il tuo post, ma con la mia infarinatura di tedesco avevo tradotto giusto, senza andare a cercare nel famigerato traduttore di Google, al limite avrei cercato sul dizionario cartaceo...)
invidiabile la tua volontà di trovare modalità di discussione. Io ormai ci ho rinunciato. Il tempo è prezioso per sprecarlo con i mattarelli. ;-)
Sì, quello che dici è vero. Però ci sono anche tante persone (la grande maggioranza credo) che non vivono quelle convinzioni con ardore religioso o da tifo calcistico, ma le hanno semplicemente per mancanza di o cattiva informazione. Ne ho avuti esempi tra i miei amici che hanno cambiato abbastanza la loro idea una volta spiegato che cos'è l'omeopatia e che cosa la distingue dai farmaci veri. Tra la gente comune quasi nessuno sa queste cose.
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