domenica, ottobre 21, 2012

Cronaca di un arrivo a New York

La coda all'area immigrazione è interminabile. Dopo più di mezzora riemergo all'aria aperta. Ci sono sole e 20° ma i taxi dall'aeroporto JFK a Little Italy sono cari. Più di 60$. Mi approccia un tassista abusivo dall'aspetto non particolarmente rassicurante.
- 65$ - dice.
- Non se ne parla - rispondo.
- Aspetta, cerco altri passeggeri e ti porto per 45$.
Mi ritrovo così in un taxi abusivo insieme a 5 ragazzi tedeschi probabilmente per la prima volta qui a New York. Non sono così sicuro che il tassista abbia capito dov'è il mio albergo. Nel peggiore dei casi mi faccio ospitare dai giovani. Comunque sembra che il tassista sia un amante dell'opera. Abbiamo ascoltato "E lucevan le stelle" e ora è la volta di "Non più andrai farfallone amoroso". Lo chiamano al telefono. Risponde in russo. C'è un cane di pelouche sul cruscotto del tassista che m'inquieta un po'.
Madonna quanto traffico. Qui l'anarchia regna sovrana. Ho appena visto un autobus attraversare un semaforo insieme a pedoni e ciclisti scavalcando e rimbalzando da marciapiede, a marciapiede, a marciapiede.

E ora stiamo attraversando il ponte di Brucculino. That's all right!
No! Il tassista mi dice che è il ponte di Queensboro! Andiamo ad accompagnare prima i ragazzi alla quarantaduesima strada!
E finalmente entriamo a Manhattan. Approfitto dell'ampia deviazione e mi godo il bel giro turistico. Luci, suoni, odori. Folle di persone che attraversano selvaggiamente le strade. Il nostro tassista russo sembra ben calato in questa pazzesca anarchia del sabato pomeriggio newyorchese. Avanza sorpassando, sfiorando pedoni e strombazzando. Lo stile di guida locale se la batte bene con lo stile anarchico romano. I ragazzi dietro di me emettono ogni tanto risatine nervose. Non credo siano molto abituati a questo stile di guida. Sembrano terrificati.
Lasciati i ragazzi il tassista diventa più loquace. Ho visto che i giovani hanno pagano 17$ a testa.
- Ma quello è un prezzo di gruppo - mi dice. Contratto e ci accordiamo per 30$.
Scendiamo verso Little Italy costeggiando per un po' il fiume Hudson. Sotto questo cielo terso lo spettacolo è veramente bello. Poi passiamo per il Greenwich Village.
Alla fine raggiungiamo il mio albergo...
Ma, aspetta un attimo. Perché qui è scritto tutto in cinese?
Ma questa non è Little Italy. Siamo in piena China Town!
Il ragazzo alla ricezione, ovviamente di etnia cinese, è gentilissimo. Gli chiedo consiglio per un buon ristorante cinese. Mi dice che che ce ne sono molti, ma le insegne sono scritte solo in cinese e quindi gli risulta un po' difficile spiegarmi come posso trovarli. Poi alla fine trova un indirizzo.
- Non si preoccupi comunque - mi dice il ragazzo. - Un po' d'inglese lo parlano lì.
Vabbè, ora vado. Vi farò sapere.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

interessante quello che dice del traffico di NY. Per me il traffico negli USA e' il traffico di L.A.: ordinato, paziente, disciplinato. E invece l'America e' grande, me ne dimentico parecchio.

Non credo che qui si possa contrattare con i tassisti. L'impressione e' che a NY sono molto piu' italiani di me :)
e qui molto piu' tedeschi dei tedeschi!


valescrive

Anonimo ha detto...

scusa l'italiano, spero si capisca il senso almeno.
ciao!
valescrive

dioniso ha detto...

Io non sono stato in molte altre città USA, ma da quello che ho visto mi pare che NY sia l'eccezione. Anche qui dove sono adesso (Raleigh) gli automobilisti sono tendenzialmente ordinati, pazienti e disciplinati... direi anche gentili. Magari ti cedono pure il passo. Cosa che in Italia (forse pure a NY) non succede quasi mai. Apprezzo molto questo comportamento. Ma allo stesso tempo mi affascina pure il traffico anarchico.