mercoledì, ottobre 17, 2012

Quando il bambino era bambino



«Quando il bambino era bambino,                            Als das Kind Kind war,
se ne andava a braccia appese.                                 ging es mit hängenden Armen,
Voleva che il ruscello fosse un fiume,                      wollte der Bach sei ein Fluß,
il fiume un torrente,                                                  der Fluß sei ein Strom,
e questa pozza il mare.                                              und diese Pfütze das Meer.

Quando il bambino era bambino,                              Als das Kind Kind war,
non sapeva d’essere un bambino.                             wußte es nicht, daß es Kind war, 
Per lui tutto aveva un’anima,                                    alles war ihm beseelt,
e tutte le anime erano tutt’uno.                                 und alle Seelen waren eins.

Quando il bambino era bambino,                              ......


su niente aveva un’opinione.
Non aveva abitudini.
Sedeva spesso a gambe incrociate,
e di colpo sgusciava via.
Aveva un vortice tra i capelli,
e non faceva facce da fotografo.

Quando il bambino era bambino,
era l’epoca di queste domande:
Perché io sono io, e perché non sei tu?
Perché sono qui, e perché non sono lì?
Quando è cominciato il tempo, e dove finisce lo spazio?
La vita sotto il sole, è forse solo un sogno?
Non è solo l’apparenza di un mondo davanti a un mondo,
quello che vedo, sento e odoro?
C’è veramente il male?
E gente veramente cattiva?
Come può essere che io, che sono io,
non c’ero prima di diventare?
E che un giorno io, che sono io,
non sarò più quello che sono?

Quando il bambino era bambino,
non riusciva ad inghiottire gli spinaci, i piselli, il riso al latte,
il cavolfiore bollito,
ed ora mangia tutto, e non solo per necessità.

Quando il bambino era bambino,
si risvegliò una volta in un letto estraneo,
ed ora gli accade sempre,
gli apparivano belli molti uomini,
e adesso soltanto in rari casi,
si rappresentava nitidamente un paradiso,
e adesso lo può al massimo intuire,
non riusciva ad immaginare il nulla,
ed oggi rabbrividisce al suo pensiero.

Quando il bambino era bambino
giocava con entusiasmo
e adesso è così preso dalla cosa come allora
solo se questa cosa è il suo lavoro.
Quando il bambino era bambino,
per nutrirsi gli bastavano pane e mela,
ed è ancora così. 

Quando il bambino era bambino,
le bacche gli cadevano in mano,
come solo le bacche sanno cadere.
Ed è ancora così.
Le noci fresche gli raspavano la lingua,
ed è ancora così.
Ad ogni monte, sentiva nostalgia di una montagna ancora più alta,
e in ogni città sentiva nostalgia di una città ancora più grande.
E questo, è ancora così.
Sulla cima di un albero,
prendeva le ciliegie tutto euforico,
com’è ancora oggi.
Aveva timore davanti ad ogni estraneo,
e continua ad averne.
Aspettava la prima neve,
e continua ad aspettarla.

Quando il bambino era bambino,
lanciava contro l’albero un bastone, come fosse una lancia.
E ancora continua a vibrare.»

(P. HANDKE, Lied Vom Kindsein)

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Suscita molte riflessioni recentemente ho scoperto la necessità di tornare bambino.
Gianlu

dioniso ha detto...

Eh sì, ogni tanto ci si deve sforzare per non dimenticare alcune di queste cose.

fabio r. ha detto...

unvergleichbar, unerreichbar, unendlich..... :-)

dioniso ha detto...

unvergessbar, un....