Ieri, dopo circa sei mesi, siamo finalmente riusciti a trovare un buco per andare a visitare il nostro appartamento.
Il divenendo quartiere ha preso ora tutt'altra forma.
Là dove c'era l'erba ora c'è una città e quella casa in mezzo al verde ormai dove sarà?
Percorriamo il corso principale alla sua ricerca.
Alla prima traversa troviamo i primi (e forse unici) appartamenti abitati e il primo (forse) servizio funzionante: uno sportello della Sparkasse: il principale finanziatore del progetto.
Proseguiamo il cammino...
e prendiamo quella che dovrebbe essere la traversa che conduce al nostro cortile.
Ci inoltriamo quindi per il percorso accidentato che dovrebbe condurci alla meta. Il cantiere è deserto. Lungo questo percorso Zucchero mi precede e a un tratto mi dice: "Attento a non cadere qui". Giunto in quel punto mi chiedo quale sia il motivo della raccomandazione e immediatamente arranco, scivolo e cado fragorosamente su una rete metallica poggiata in orizzontale sul terreno. Mi aspetto di sentire Zucchero che accorre urlando senza fiato per soccorrermi. E invece ella procede ignara. Mi rialzo e vedo delle stelline di fronte a me. Il ginocchio destro ha colpito l'estremità appuntita della rete. Tiro su il pantalone intatto e scopro il ginocchio. È semi-perforato. Fortunatamente lo spesso pantalone invernale ha evitato il peggio. Solo lo strato più superficiale della pelle è stato lacerato. Non oso immaginare che cosa sarebbe accaduto se l'incidente fosso occorso in estate. Vedo Zucchero che continua ad allontanarsi. È ormai a decine di metri da me.
- Sono caduto - le urlo.
Lei finalmente si volta: - Ti sei fatto male?
Dopo varie peripezie e con metà della famiglia zoppicante riusciamo a raggiungere il nostro futuro cortile dove, attraversando profonde pozzanghere con camminata su tacco e incuranti del periglio,
raggiungiamo infine il portone d'ingresso che ....
non si apre. L'ostacolo tuttavia non ci scoraggia.
Tentiamo infatti l'opzione sotterranea.
Illuminandoci con i flash degli iFonii attraversiamo in lungo e in largo l'ampia autorimessa e riusciamo a trovare numerose porte.
L'unica aperta ci conduce in un palazzo che non è il nostro. Da lì telefono alla futura vicina di casa che gentilmente ci passa la soffiata su una finestra aperta al pian terreno del nostro palazzo.
Riattraversiamo l'ampia autorimessa, riemergiamo alla luce del cielo grigio, troviamo la finestra e, aiutandoci con un blocco di polistirolo, riusciamo finalmente ad entrare nel nostro palazzo e a salire fino al nostro appartamento.
Qualche differenza rispetto a luglio l'abbiamo trovata. Possiamo fare il gioco con le foto: notate le differenze e dopodiché leggete la riga sottostante o il titolo di questo racconto:
infissi, impianto elettrico ed idraulico.
Questo è il secondo corridoio tra zona giorno e zona notte. Con il nostro architetto italiano stiamo pensando di chiuderlo con una porta scorrevole.
Questo è il bagno grande.
Da notare: lavandino, bidet (merce rarissima a queste latitudini) e tazza.
Interessante questo dettaglio della tazza, no?
Balcone. Chissà se hanno scelto questi infissi in nostro onore?
Vista laterale dal balcone. Quella frontale dà sulla campagna.
Complessivamente abbiamo trovato le cose a posto. Tranne due prese che mancano sulla parete di cartongesso della Zimmer 4 e la connessione internet e telefonica situata nel punto sbagliato. Invece delle prese ci sono due croci tracciate a matita che fanno pensare ad una futura comparsa delle prese. E la connessione internet e telefonica sono barrate. Il che fa pensare che si siano accorti dell'errore. In ogni caso abbiamo chiesto delucidazioni.
Usciti di casa siamo tornati verso l'auto e, girovagando un po' lungo il percorso, abbiamo visitato la parte parzialmente abitata del quartiere. È interessante che di fronte questo portone, da cui traspaiono lavori ancora in corso, ci sia già un bicicletta parcheggiata e il pacco dei quotidiani virali.
Questo invece è l'unico gruppo di citofoni dotato di nomi che abbiamo visto.
E infine la scuola materna non ancora funzionante con tanto di parco giochi.
Ah, alla fine siamo anche passati dal vicino Mediamarkt per vedere qualche elettrodomestico. Questa lavastoviglie da incasso ci è sembrata interessante.
Il divenendo quartiere ha preso ora tutt'altra forma.
Là dove c'era l'erba ora c'è una città e quella casa in mezzo al verde ormai dove sarà?
Percorriamo il corso principale alla sua ricerca.
Alla prima traversa troviamo i primi (e forse unici) appartamenti abitati e il primo (forse) servizio funzionante: uno sportello della Sparkasse: il principale finanziatore del progetto.
Proseguiamo il cammino...
e prendiamo quella che dovrebbe essere la traversa che conduce al nostro cortile.
Ci inoltriamo quindi per il percorso accidentato che dovrebbe condurci alla meta. Il cantiere è deserto. Lungo questo percorso Zucchero mi precede e a un tratto mi dice: "Attento a non cadere qui". Giunto in quel punto mi chiedo quale sia il motivo della raccomandazione e immediatamente arranco, scivolo e cado fragorosamente su una rete metallica poggiata in orizzontale sul terreno. Mi aspetto di sentire Zucchero che accorre urlando senza fiato per soccorrermi. E invece ella procede ignara. Mi rialzo e vedo delle stelline di fronte a me. Il ginocchio destro ha colpito l'estremità appuntita della rete. Tiro su il pantalone intatto e scopro il ginocchio. È semi-perforato. Fortunatamente lo spesso pantalone invernale ha evitato il peggio. Solo lo strato più superficiale della pelle è stato lacerato. Non oso immaginare che cosa sarebbe accaduto se l'incidente fosso occorso in estate. Vedo Zucchero che continua ad allontanarsi. È ormai a decine di metri da me.
- Sono caduto - le urlo.
Lei finalmente si volta: - Ti sei fatto male?
Dopo varie peripezie e con metà della famiglia zoppicante riusciamo a raggiungere il nostro futuro cortile dove, attraversando profonde pozzanghere con camminata su tacco e incuranti del periglio,
non si apre. L'ostacolo tuttavia non ci scoraggia.
Illuminandoci con i flash degli iFonii attraversiamo in lungo e in largo l'ampia autorimessa e riusciamo a trovare numerose porte.
L'unica aperta ci conduce in un palazzo che non è il nostro. Da lì telefono alla futura vicina di casa che gentilmente ci passa la soffiata su una finestra aperta al pian terreno del nostro palazzo.
Qualche differenza rispetto a luglio l'abbiamo trovata. Possiamo fare il gioco con le foto: notate le differenze e dopodiché leggete la riga sottostante o il titolo di questo racconto:
infissi, impianto elettrico ed idraulico.
Questo è il secondo corridoio tra zona giorno e zona notte. Con il nostro architetto italiano stiamo pensando di chiuderlo con una porta scorrevole.
Questo è il bagno grande.
Da notare: lavandino, bidet (merce rarissima a queste latitudini) e tazza.
Interessante questo dettaglio della tazza, no?
Balcone. Chissà se hanno scelto questi infissi in nostro onore?
Vista laterale dal balcone. Quella frontale dà sulla campagna.
Complessivamente abbiamo trovato le cose a posto. Tranne due prese che mancano sulla parete di cartongesso della Zimmer 4 e la connessione internet e telefonica situata nel punto sbagliato. Invece delle prese ci sono due croci tracciate a matita che fanno pensare ad una futura comparsa delle prese. E la connessione internet e telefonica sono barrate. Il che fa pensare che si siano accorti dell'errore. In ogni caso abbiamo chiesto delucidazioni.
Usciti di casa siamo tornati verso l'auto e, girovagando un po' lungo il percorso, abbiamo visitato la parte parzialmente abitata del quartiere. È interessante che di fronte questo portone, da cui traspaiono lavori ancora in corso, ci sia già un bicicletta parcheggiata e il pacco dei quotidiani virali.
Questo invece è l'unico gruppo di citofoni dotato di nomi che abbiamo visto.
E infine la scuola materna non ancora funzionante con tanto di parco giochi.
Ah, alla fine siamo anche passati dal vicino Mediamarkt per vedere qualche elettrodomestico. Questa lavastoviglie da incasso ci è sembrata interessante.
6 commenti:
Non dovrebbe essere possibile entrare nel cantiere, ne risponde il capocantiere. Poi tutto OK, sarebbe così anche da noi.
Da arresto eh!? Ma tutti i nostri vicini nordici fanno lo stesso.... anzi ci istigano all'imitazione.
E poi dicono che solo in Italia si trasgrediscono le regole! Dioniso e Zucchero, è PERICOLOSO entrare nei cantieri (te ne sei accorto a tue spese, poteva andar molto peggio...).
Certo, capisco la curiosità e l'impazienza!
Ripensandoci: anche se non si può (Verboten!) come si fa a impedire ai proprietari a fare un salto a vedere (ogni sei mesi)? Poi si non dovrebbero essere lasciate cose in giro, o almeno prevedere percorsi sicuri, possibilmente recintati.
E le prese della luce fuori posto sono un classico, successivo al tracciamento dei tramezzi (che con la tipologia usata lì si perde, purtroppo). Cose che si racconteranno a ogni cena fra amici, anche quando i figli saranno già grandi.
Uh! dimenticavo: controllate come mettono le piastrelle nei bagni.
Buon anno
farncesca
Bruna, sì, hai ragione. Le prossima volta starò più attento alle reti metalliche :-)
Juhan, in teoria si potrebbe anche fissare un appuntamento ma non nel fine settimana, quando noi abbiamo più tempo. Comunque l'architetto teutonico mi ha già risposto che controllerà. Ah, tra l'altro hanno anche sbagliato a mandarci una rata da pagare prima che fossero terminati i relativi lavori. Noi l'abbiamo pagata comunque ma i vicini tedeschi l'hanno rispedita al mittente. Ma ora ci stiamo giocando il vantaggio nella rata successiva.
Francesca, grazie! Tanti auguri anche a te! I friarielli (o, come li si chiama da noi, broccoletti amari, o ancora più arcaicamente "danni") sono stati seminati. Penso che tra un paio di mesi saranno pronti.
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