venerdì, maggio 23, 2014

Baniani, venditori ambulanti e cricket

Comincio con una riflessione su usi, costumi, clima e territorio locali. Se li confronto con quelli italiani e con quelli tedeschi penso che ci siano molte differenze. Ma mi spingerei a dire che con la Germania le differenze sono molte di più. Per semplificare, credo che in molte aree l'Italia siano una via di mezzo tra Germania e l'India (due posti agli antipodi). È come se la legge del quadrato che avevo citato per Roma valesse in termini un po' più generali. E cioè in India si ritrovano alcuni dei pregi e difetti della nostra madre patria ma spesso elevati al quadrato.

Penso che non si possa venire a Mumbai senza notare il baniano, o Banyan tree, come lo chiamano qui, o Ficus benghalensis.
Ma non solo a Mumbai. Pare che sia diffuso più o meno in tutto il subcontinente indiano. Ed è pure considerato un albero sacro nonché il simbolo nazionale dell'India.
La sua particolarità sono le "radici aeree" che partono dai rami e, "raggiunto il terreno, si trasformano in altrettanti tronchi, allargando così la superficie coperta da ogni albero". "Un esemplare gigantesco fu descritto da Nearco durante la spedizione di Alessandro Magno lungo le sponde del fiume Narmada."




Taxi indiani. A Mumbai ce n'è un'enorme profusione. Forse perché camminare con questo clima non è molto facile. O meglio, lo si può fare ma dopo cinque minuti il sudore gronda. Quindi, chi non ha l'auto, forse si serve del taxi. Mi pare che i prezzi siano abbastanza abbordabili.
La piscina del mio albergo al decimo piano. Non l'ho ancora provata ma forse lo farò nel fine settimana.
La cucina di qui mi piace e sto mangiando troppo. Fanno porzioni enormi e io non resisto. Poi, i camerieri, appena vedono che stai per finire il riso nel piatto, arrivano e ti riforniscono di nuovo e vanno avanti nonostante i cenni per farli smettere. Insomma, dopo la cena del secondo giorno, non ce la facevo neppure a salire le scale. Ieri ho detto quindi al cameriere che mi ha preso sotto la sua protezione: - Stasera voglio mangiare leggero. - Allora le porto questo piatto. Contiene solo tre pezzi di carne e niente riso.
E poi si è presentato col piatto della foto che, senza riso lo era, ma conteneva sei pezzi di pollo, tre gamberoni e due pezzi di castrato. E poi c'erano le lenticchie cucinate con il ghi. Insomma, un piatto più grande del giorno precedente. Ne ho mangiata metà e quando è arrivato al cameriere ho detto: mi dispiace, era buonissimo, ma proprio non ce la faccio. Per scusarsi che ha fatto? Mi ha offerto un gelato indiano fatto da loro. Che tra l’altro era molto buono e l’ho pure mangiato tutto. Ma credo che anch'esso fosse strapieno di ghi.
Stasera sono riuscito a prendere solo un antipasto nonostante lo scetticismo del cameriere. E ho deciso di spostarmi verso il medioriente: hummos, lebanonh e Baba Ganoush ... Niente male.
Venditore di tè da cui ogni giorno, intorno alla pausa pranzo, il capo del gruppo per cui sto tenendo il corso si rifornisce. E poi compra un'unica sigaretta da un altro ambulante e se la fuma. Non so come facciano a bere tè bollente con questo clima. Ah, e mentre si fuma non si cammina. Per fare un passeggiata nel campo da cricket ho dovuto aspettare la fine della fumata.
A proposito di cricket. Oggi tornando in albergo ho visto una folla di persone che guardava e fotografava in direzione dell'ingresso. Poi ho visto un grosso autobus della Mercedes e mi sono accorto che il collega che mi accompagna in taxi per andare e tornare era molto eccitato. - What's going on? - Gli ho chiesto. Mi ci è voluto un po' per decifrare che quello era l'autobus dei Mumbai Indians, una delle squadre di cricket più forti della Indian Premier League. E non so se sapete che per gli indiani il cricket è come il calcio per gli italiani. Quindi è stato un po' come dormire nello stesso albergo di Totti ;-) Da notare la guardia del corpo nera e il militare armato. Il collega, che di solito parla solo hindi e mahrati, ha cominciato a farmi capire che voleva farsi scattare una foto insieme ai giocatori. Ma purtroppo non ci siamo riusciti. La guardia del corpo l'ha bloccato.

Questi invece sono i bagagli della nazionale. Nonostante i sei ascensori ho dovuto aspettare un po' per salire.


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