A Pagina 3 dell'8 ottobre Vittorio Giacopini ha letto e commentato un'interessante intervista a Gaël Giraud (podcast della puntata). Ne riporto qualche stralcio.
Come ha reagito il sistema alla sua denuncia?
Però il grande problema delle economie europee – Francia, Italia – è oggi il debito pubblico. Non è d’accordo?
Poi Giraud parla anche di un'interessante e concreta proposta di slavataggio dell'Europa che dovrebbe partire dalla coversione dall’economia di oggi, che dipende molto dal petrolio, dal carbone e dal gas, verso un’economia delle energie rinnovabili.
Articolo intero: "Il problema di Bruxelles non è il debito pubblico, ma quello delle banche".
Premiato nel 2009 da Le Monde come miglior giovane economista, padre Giraud è diventato un ascoltato protagonista del dibattito pubblico francese e un interlocutore del presidente Hollande. Finora – ammette – senza grande successo...
Padre Giraud, perché ce l’ha tanto con le banche?
«Come molti economisti io credo che una delle cause più forti della crisi sia nel settore bancario. Le grandi banche in Europa, Paribas in Francia, Deutsche Bank in Germania, Montepaschi in Italia sono delle bombe a scoppio ritardato per le economie dei loro paesi e per l’Ue. Bisogna assolutamente separare l’attività di credito da quella di affari, se quest’ultima fallisce lo Stato non deve sentirsi obbligato a compiere costosi salvataggi per proteggere i depositi dei risparmiatori. François Hollande si era impegnato durante la campagna elettorale, ma in realtà ha fatto una finta legge di separazione».
Come ha reagito il sistema alla sua denuncia?
«Le banche francesi erano furiose con il prete gesuita che denunciava manipolazioni e imbrogli e mi hanno procurato un sacco di guai. Il fatto è che le nostre grandi banche hanno un peso talmente forte da esercitare un potere di ricatto nei confronti della politica. Paribas ha un bilancio che ha lo stesso peso del Pil francese. Ci vuole una politica coraggiosa che sappia liberarsi dell’ipnosi delle banche».
Però il grande problema delle economie europee – Francia, Italia – è oggi il debito pubblico. Non è d’accordo?
«Io penso che il debito privato sia molto più importante di quello pubblico. In particolare il debito delle banche e il debito a corto termine. In effetti le banche sono le più indebitate in Europa e sono in situazione molto rischiosa. L’austerità di bilancio secondo me è un’enorme sciocchezza. Avere debito pubblico è molto meno grave di avere del debito privato. Per me la vera priorità è lo sdebitamento delle banche».
... l’austerità nei bilanci non è assolutamente la priorità oggi in Europa a causa della deflazione. Se tutti rientrano dal debito contemporaneamente, il debito reale – debito meno inflazione – aumenta. È particolarmente paradossale ma è una trappola. Prendiamo la Grecia, l’abbiamo uccisa spaccando la società e ci vorrà una generazione per ricostruirla, ma il debito greco continua ad aumentare. E rischiamo di fare la stessa cosa in Italia e in Francia. L’austerità di bilancio secondo me è un’enorme sciocchezza. Ciò che la Germania ha fatto con due guerre mondiali, lo sta rifacendo sul piano economico».
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