Pare che la storia del Metodo Stamina si stia concludendo. Ne avevo scritto diverse volte nel 2013 (1, 2, 3, 4, 5).
La storia era cominciata con il capolavoro disinformativo de Le Iene che aveva progressivamente coinvolto una grossa parte dell'opinione pubblica, oltre ad altri media e a vari personaggi celebri, tra i quali pure Adriano Celentano.
Poi c'erano state altre puntate de Le Iene che avevano generato una vera e propria campagna a favore di Davide Vannoni con tanto di manifestazioni e scene isteriche davanti a Montecitorio. Alcuni media si erano spinti a definire il caso Vannoni come l'ennesimo caso di cervello in fuga all'estero.
Ecco, ora l'accusa dice che Vannoni "capeggiava una banda pronta a tutto pur di fare quattrini: vantava brevetti mai ottenuti, orchestrava manifestazioni di piazza, trattava i pazienti come cavie e operava in condizioni lontanissime dagli standard di sicurezza."1 E Vannoni che cosa risponde? Bè, "dopo aver lottato a lungo per sostenere che il suo metodo funzionava, dopo aver attaccato duramente chi lo criticava, deriso la scienza "ufficiale" che lo considerava un ciarlatano, promesso di curare oltre 100 malattie con un unico sistema"2, adesso Vannoni vuole patteggiare per essere condannato solo a un anno e 10 mesi.
Ora c'è da chiedersi: ma questa storia avrà insegnato qualcosa a qualcuno? Tipo ai vari personaggi celebri, come Celentano, che prima di parlare pubblicamente di cose che non conoscono dovrebbero informarsi molto bene, soprattutto per questioni delicate come queste? O, più in generale al comune cittadino, che non bisogna mai fidarsi ciecamente delle inchieste giornalistiche, soprattutto di quelle televisive e ancor meno di quelle pesudo-giornalistiche come quelle de Le Iene?
Certo, se si pensa che il precedente del caso Di Bella non ha insegnato molto non c'è da essere proprio ottimisti.
1 Stamina, ok a patteggiamento se stop anche all'estero
2 Stamina, la ragione processuale prima dei malati
La storia era cominciata con il capolavoro disinformativo de Le Iene che aveva progressivamente coinvolto una grossa parte dell'opinione pubblica, oltre ad altri media e a vari personaggi celebri, tra i quali pure Adriano Celentano.
Poi c'erano state altre puntate de Le Iene che avevano generato una vera e propria campagna a favore di Davide Vannoni con tanto di manifestazioni e scene isteriche davanti a Montecitorio. Alcuni media si erano spinti a definire il caso Vannoni come l'ennesimo caso di cervello in fuga all'estero.
Ecco, ora l'accusa dice che Vannoni "capeggiava una banda pronta a tutto pur di fare quattrini: vantava brevetti mai ottenuti, orchestrava manifestazioni di piazza, trattava i pazienti come cavie e operava in condizioni lontanissime dagli standard di sicurezza."1 E Vannoni che cosa risponde? Bè, "dopo aver lottato a lungo per sostenere che il suo metodo funzionava, dopo aver attaccato duramente chi lo criticava, deriso la scienza "ufficiale" che lo considerava un ciarlatano, promesso di curare oltre 100 malattie con un unico sistema"2, adesso Vannoni vuole patteggiare per essere condannato solo a un anno e 10 mesi.
Ora c'è da chiedersi: ma questa storia avrà insegnato qualcosa a qualcuno? Tipo ai vari personaggi celebri, come Celentano, che prima di parlare pubblicamente di cose che non conoscono dovrebbero informarsi molto bene, soprattutto per questioni delicate come queste? O, più in generale al comune cittadino, che non bisogna mai fidarsi ciecamente delle inchieste giornalistiche, soprattutto di quelle televisive e ancor meno di quelle pesudo-giornalistiche come quelle de Le Iene?
Certo, se si pensa che il precedente del caso Di Bella non ha insegnato molto non c'è da essere proprio ottimisti.
1 Stamina, ok a patteggiamento se stop anche all'estero
2 Stamina, la ragione processuale prima dei malati
2 commenti:
Grazie Dioniso: io continuavo a leggere di questo "stamina" nel tempo, ma pensavo si trattasse della stem cell research, e non capivo come mai tutto questo accanimento contro..
Ottima e dettagliata spiegazione. Ora mi sento più vicina all'Italia! ;-)
Mi fa piacere
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