sabato, gennaio 10, 2015

#JesuisCharlie - 3: Clarlie Hebdo torna in edicola

Il cuore dell'occidente
EZIO MAURO

... Oggi ciò che noi siamo è ciò di cui moriamo. Perché il terrorismo fanatico sembra esattamente consapevole di una nostra identità trascurata, mal sopportata da noi stessi, considerata stanca come le nostre istituzioni estenuate, la nostra democrazia ingrigita ed esausta. Poi alziamo gli occhi, davanti agli spari ad nella redazione di un settimanale trasformato in simbolo, e scorriamo l'elenco dei santuari civili della grandiosa banalità democratica scelti come bersaglio: una scuola a Tolosa, un museo ebraico a Bruxelles, un caffè a Sidney, il parlamento a Ottawa e infine oggi un giornale a Parigi. ...
Se vogliamo che i morti di Parigi abbiano un significato morale e politico anche per noi, oltre al significato simbolico e militare per i terroristi, dobbiamo recuperare questa consapevolezza di ciò che noi siamo. Si chiama Occidente, cioè quella parte della cultura e del mondo che afferma di credere appunto nella democrazia come pratica che regge la cosa pubblica e la convivenza civile. Recuperata questa coscienza, dobbiamo prendere atto che proprio a questa identità è stata dichiarata una guerra mortale. Tanto più mortale quanto più i terroristi usano l'asimmetria come l'arma più potente, invincibile: kalashnikov contro la potenza disarmata di carta, inchiostro e idee, per esempio. ...
Da questa minaccia dobbiamo difenderci con ogni mezzo, naturalmente con il dovere di rimanere noi stessi cioè fedeli, anche nella difesa, ai principi democratici e alla legalità internazionale. L'altro dovere è un riarmo culturale della democrazia, nei cui principi dobbiamo dimostrare fiducia e non disprezzo come troppo spesso facciamo. Vale in primo luogo per il potere, che ha responsabilità grandissime con le sue pratiche incoerenti, soprattutto la mancata consapevolezza che il lavoro è il fondamento della dignità e della libertà materiale. Ma vale per ognuno di noi: difendere la democrazia oggi per poterla affidare domani ai nostri figli. Così come per ognuno di noi, oggi, suona la campana di Parigi.

Clarlie Hebdo ricomincia a vivere, contro i fanatici
Gad Lerner

Charlie Hebdo torna a vivere. Mercoledì 14 gennaio il settimanale satirico francese sarà nelle edicole di tutta la Francia, con una tiratura straordinaria da 1 milione di copie, decuplicata rispetto alle edizioni normali. Sul sito di Charlie Hebdo la notizia è stata confermata con un messaggio molto toccante, il primo aggiornamento dopo la strage . “Perché la matita sarà sempre al di sopra della barbaria, perchè la libertà è un diritto universale, perché voi ci sostenete, noi di Charlie Hebdo saremo nelle edicole mercoledì prossimo!”. A fianco c’è un box che intitola la prossima edizione come il giornale dei sopravvissuti. Un concetto ripreso dall’avvocato della rivista di satira, Richard Malka, che ha rimarcato come la decisione di uscire in edicola sia “il modo dei sopravvissuti di rendere omaggio a quelli che non ci sono più. E’ il nostro modo di dire che non ci hanno uccisi, che siamo ancora in piedi, vivi, che non ce l’hanno fatta”... Il prossimo numero di Charlie Hedbo uscirà in una foliazione dimezzata, realizzata unicamente dal piccolo gruppo di superstiti sopravvissuti alla furia terrorista dei fondamentalisti islamici. Una della redattrici ancora in vita, Malka, ha spiegato come la pubblicazione del prossimo numero sarà possibile solo grazie al supporto ricevuto da una larga parte dei media francesi e non. In questo momento Charlie Hedbo è senza sede, sigillata dalla polizia, e i redattori hanno perso gran parte dei loro strumenti di lavoro dopo la sparatoria. “Grazie a questa solidarietà le cose diventano possibili, e la speranza, quella, la possiamo mantenere in un angolo del nostro cuore, che non è ancora totalmente morto”....

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