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Personalmente, in questi otto anni di Germania, ho imparato molto per quanto riguarda il rispetto di alcune regole di convivenza civile. Primo fra tutti il comportamento automobilistico.
Essendo abituato allo stile di guida italiano, inizialmente vedevo soprattutto gli aspetti negativi dello stile di guida tedesco. In effetti, a volte esagerano un po’ in rigidità, ma complessivamente il loro stile rende le strade molto più sicure. Alcuni esempi: vi trovate in autostrada nella corsia di destra a 120 Km/h. La macchina che vi precede è più lenta. Date uno sguardo allo specchietto: c'è un'altra macchina dietro, ma è distante. Mettete la freccia per sorpassare e accelerate un po’.
In Italia la macchina retrostante, accelera, si porta a 150 Km/h, vi arriva a 20 cm dal paraurti e l'autista lampeggia e impreca, alzando estremamente la probabilità di incidente mortale.
In Germania la macchina retrostante, rallenta, si mantiene alla distanza di sicurezza, aspetta che il sorpasso sia finito, dopodiché sorpassa.
Altro esempio: c'è un ingorgo che si estende fino ad un incrocio con semaforo. In Italia le macchine occupano l'incrocio, in modo tale che nel momento in cui il semaforo diventa verde per gli automobilisti della strada incrociata, i malcapitati non possono comunque passare perché l'incrocio è bloccato.
In Germania le macchine si mantengono all'altezza del semaforo, anche se è verde. Vanno avanti solo se c'è spazio sufficiente a lasciare libero l'incrocio. Nel momento in cui il semaforo diventa verde per la strada incrociata l'incrocio è libero. Un’altra differenza che ho notato sta nella propensione al consumo e allo spreco.
Nonostante i tedeschi siano più ricchi hanno mediamente un comportamento molto attento agli sprechi.
A volte vanno un po’ oltre, e qui avrei diversi aneddoti divertenti da raccontare, ma di solito questa attenzione è benefica, sia per l’ambiente che per il contenimento dei prezzi.
Vi fornisco degli esempi. Nel 2002, con l’entrata in corso dell’Euro, anche i commercianti tedeschi hanno provato a far salire i prezzi. I consumatori però si sono mostrati molto attenti tendendo a scegliere oculatamente. Di conseguenza l’effetto rincari è stato più controllato che in Italia. Altro esempio di parsimonia virtuosa si riscontra nella raccolta differenziata dei rifiuti. Prima di tutto essa viene osservata con religiosa attenzione: rifiuti biologici, carta, vetro, imballaggi.
E poi c’è lo Sperrmüll: quando ci si vuole liberare di oggetti ingombranti: sedie, tavoli, piccoli elettrodomestici, e oggetti simili, in giorni fissati a seconda dei quartieri, i suddetti oggetti vengono lasciati lungo i marciapiedi per essere poi raccolti dalla nettezza urbana. Fin qui niente di sorprendente. Il fatto interessante è che in quelle serate le strade si riempiono di un viavai di gente, studenti ma non solo, in bicicletta, ma anche con furgoni, che setacciano i marciapiedi in cerca di oggetti che possano essere riutilizzati.
Questo comportamento potrebbe sembrarci un po’ ridicolo, ma non lo è. Basti pensare a quanto ci guadagna l’ambiente e anche le finanze pubbliche.
Finora ho citato solo tematiche in cui secondo me è la società tedesca a trovarsi in posizioni di vantaggio.
Ovviamente ci sono anche casi in cui accade il viceversa.
Penso che sia sempre una scelta saggia notare i pregi dell’altro, per prendere coscienza dei propri difetti ed eventualmente migliorarli. Vorrei però concludere con un tema che fa onore questa volta all’Italia, e cioè il fumo nei luoghi pubblici. L’Italia è stato il secondo paese dell’Unione Europea ad applicare la legge antifumo per la tutela della salute.
Purtroppo in Germania, nonostante una serie infinita di discussioni e bizantinismi che hanno coinvolto governo federale e governi locali, e per forti opposizioni trasversali di detrattori della legge che asserirebbero che in tal modo si limiterebbe la libertà dei fumatori (e dove mettiamo la libertà dei non-fumatori di non essere avvelenati?), non è stata ancora varata una legge antifumo. (Nota: in realtà dal primo agosto tre stati hanno cominciato ad applicare la legge. Al momento in cui ho scritto la legge non c'era ancora).
Concludo con un’osservazione sulle usanze relative ai titoli. A volte sento dire che gli Italiani amano fregiarsi di titoli.
Se qualcuno dovesse capitare in Germania durante una campagna elettorale noterebbe che tutti i manifesti con le foto dei candidati riportano dei titoli. Il meno illustre è quello di semplice dottore. Si può però facilmente trovare Dottor Professor, Dottor Dottor e altro.
Questa grande passione tedesca per i titoli, non è comunque confinata solo alla politica. Mi è capitato spesso di vedere dei titoli nei biglietti da visita, che ai
miei orecchi evocavano gli esilaranti e ridicoli titoli fantozziani delle alte gerarchie impiegatizie. "Dr. Dr. XXX", "Prof. Prof. YYY", "Prof. Doz. Dr. ZZZ", "Apl.
Prof. / Priv.-Doz.: Priv.-Doz. Dr. WWW", e altre amene combinazioni.