Per la scorsa fine settimana abbiamo avuto altri ospiti e ci siamo risollazzati con:
ri-cannelloni di grano saraceno - particolarmente apprezzati dalla piccola di casa -
e ri-filetto di maiale con mele, pepe rosa e pepe verde, accompagnato da un contorno di insalata mista.
La torta con marmellata di rosa canina ce la siamo invece conservata per le colazioni.
Dopo il pranzo domenicale le donne - soprattutto l'ospite - si sono dedicate alla preparazione della brioscia scaglionata in tre fasi di lievitazione: prima di pranzo quella della missitura, rilavorazione, seconda lievitazione.
Poi preparazione della treccia,
disposizione nella teglia,
ulteriore lievitazione,
e infine cottura.
Non era male.
Dopo una breve visita per birra e Bretzel da Vetter è stato invece il mio turno:
sono tornato in casa per la preparazione del cosciotto di agnello.
Stavolta è venuto un po' duro. Altre volte era venuto meglio. Credo ci non aver dosato bene temperatura ed irrorazioni con il brodo.
13 commenti:
ho l'acquolina in bocca! mi puoi dare la ricetta della treccia? adoro fare colazione con i dolci fatti in casa ma per ora mi cimento con ciambelloni e affini, vorrei provare questo dolce con due lievitazioni...
Ciao Eva kant!
per la ricetta della treccia dovrò chiedere a Zucchero....
Ti riaggiornerò.
La treccia, così come la torta di rose e la mia pizza di Pasqa, deve passare per ben tre e non due lievitazioni. Penso si abbastanza caratteristico per i dolci in cui si usa il lievito di birra...
Saluti!
VIZIATO!!!!!
E' un tormento vedere queste cose solo in foto!!
ciao fabio r. ;-)
Ciao Sebastiano
ma tra un po' forse...
Per Eva Kant da Zucchero:
1. Raccogliere nella ciotola dell'impastatrice g 200 di farina ricca
di glutine e g 20 di lievito di birra sbriciolato; il lievito deve
essere fresco, cioè profumato, friabile asciutto e mai appiccicoso.
2. Unire alla farina g 120 di latte e avviare l'apparecchio, munito di
gancio impastatore. La quantità di latte può variare in più o in meno,
in base alla capacità di assorbimento della farina.
3. L'impasto ("pastello") sarà pronto quando avrà una consistenza
elastica e al tatto sarà liscio e vellutato e non appiccicoso. Se si
procede oltre, la pasta si "brucia", ridiventando attaccaticcia.
4. Infine lavorare brevemente il "pastello" sulla spianatoia
infarinata dandogli una forma a palla e porlo in una ciotola. Coprirlo
con un canovaccio umido e farlo lievitare per circa un'ora a 28°C.
5. A lievitazione completata il "pastello sarà raddoppiato di volume.
I tempi di questo processo possono variare secondo la temperatura
dell'ambiente: più è bassa più la lievitazione è lenta.
6. Raccogliere nella ciotola dell'impastatrice g 300 di farina, g 120
di burro morbido, g 60 di zucchero, un pizzico di sale, un po' di
scorza di limone grattugiata e una bustina di vanillina.
7. 8. Aggiungere il "pastello" lievitato e 5 tuorli; avviare
l'impastatrice unendo g 50 di acqua e g 50 di latte circa. Lasciare in
azione finché l'impasto non sarà liscio, elastico e tenace.
lasciar lievitare. A questo punto si da all'impasto la forma
desiderata e si fa lievitare di nuovo.
grazie, la proverò appena ho un bel pomeriggio libero!
Facci sapere...
Si parla di abbuffate e resuscita Gianlu ;-)
Bentornato!
Come mai questa lunga assenza dalla blogsfera?
siete bravissimi!
per rispondere alla tua domanda: piu' che altro mi cimento nella consumazione dei cibi, piu' che nella loro preparazione. :)
faccio crostate e ciambelloni. li mangiamo a colazione.
Grazie Crazy time!
...crostate e ciambelloni per la colazione. E ti pare poco?
What about le fregnacce reatine? ;-)
anche quelle, le mangio volentieri :)
carissimo gianlu, pure io sono tornata a commentare solo ora...gli altri post restano un mistero per me :) se puo' consolarti. :)
Ah, le mangi solo eh?! ;-)
Ma sono così belli i miei postarelli matematici, vero Sebastiano?... perchénon li leggete :°-(
... e poi dentro di Matematica ce n'è ben poca. È soprattutto storia...
Saluti!
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