mercoledì, giugno 17, 2009

Oblio

Ad un tratto la parte in alto a destra del suo campo visivo fu invasa da una chiazza sfocata. Per quanto si sforzasse, tutti i tentativi (fisici e mentali) di eliminarla fallivano. Spostare lo sguardo, alzarlo, abbassarlo, strizzare gli occhi; persino chiudendo gli occhi la chiazza persisteva.
La sua visuale si era ridotta e aveva qualche difficoltà a camminare nel corso affollato, illuminato da un accecante sole al vertice dell'eclittica.

Qualcosa di nuovo sopraggiunse.
Come si dice "aspettare" in questa lingua? Non ricordo! Com'è possibile!
Come si chiama quel nostro amico? .....Non ricordo.
E sua figlia?! ....Non riesco a ricordarlo....
E come si chiama mia nonna!!?? Non ricordo!

E io!?!? Come mi chiamo io!?!?
Non lo so! Chi sei!? Non riesco a vederti e non riconosco la tua voce.

6 commenti:

dioniso ha detto...

Smentisco categoricamente!
Come al solito sono stato frainteso!! ;-)

ziomassimo ha detto...

Non sò se quello che scrivi è frutto di fantasia o sono resoconti di cose vissute (spero di no), ma una cosa è certa: è assolutamente inquietante.
Ma in senso buono, positivo. Allo stesso tempo trovo anche che sia avvincente ed intrigante. Qualsiasi cosa sia continua a pubblicarlo, mi piace leggerlo.

Sebastiano ha detto...

A Rogge, ma non è che ultimamente mangi un po' troppo pesante, la sera??
Comunque scrivere sti raccontini deve essere tanto libberatorio!

dioniso ha detto...

ziomassimo,
Mi fa molto piacere che ti piaccia. Purtroppo per ora l'ispirazione si è fermata qui. Dovrò trovare altri spunti....

Sebastiano,
è mi moje che frigge sempre tutto!! (ricordi il personaggio?)
Sì! Proprio tanto libberatorio!

ziomassimo ha detto...

Ogni tanto pure io scrivo qualche "incipit" (che non faccio leggere mai a nessuno), credo che prima o poi mi deciderò a scrivere anche il resto.

dioniso ha detto...

Allora potremmo provare un esperimento dadaista unendo casualmente i miei ed i tuoi e poi li proponiamo a Mondadori ;-)