"Mi auguro che in Parlamento si possa affrontare anche la questione della cittadinanza ai bambini nati in Italia da immigrati stranieri. Negarla è un'autentica follia, un'assurdità. I bambini hanno questa aspirazione", ha detto Napolitano al Quirinale.
Ancora una volta mi trovo in totale accordo con Napolitano. Se continueremo a gestire male l'immigrazione saremo destinati al declino totale. E quello della cittadinanza è uno dei temi fondamentali.
Ecco le attuali norme per l'acquisto e perdita della cittadinanza italiana. Come potete vedere attualmente la legge italiana propende molto di più verso lo ius sanguinis piuttosto che verso lo ius soli. (Pagina di approfondimento del ministero dell'interno sullo ius sanguinis e ius soli).
In particolare l'invito di Napolitano si riferisce a questo punto:
La cittadinanza italiana si può acquisire su domanda, per esser nati in Italia (da genitori non cittadini italiani) e avervi risieduto ininterrottamente fino al compimento della maggiore età.
Sostanzialmente il bambino nato e cresciuto in Italia, che ha frequentato scuole italiane e che nella maggior parte dei casi si sente italiano, per prendere la cittadinanza deve aspettare di aver compiuto 18 anni e rischia di non ottenerla solo per il fatto di aver trascorso una vacanza estiva nel paese di origine dei genitori. Di casi ce ne sono molti. Con una ricerca veloce ho trovato questo caso ad esempio.
Quindi ci troviamo nella situazione paradossale in cui invece, a causa di quest'altro punto:
La cittadinanza italiana si può acquisire se l'antenato italiano nato prima del 17 marzo 1861 (proclamazione del Regno d'Italia) deve essere morto dopo tale data ed essere morto in possesso della cittadinanza italiana
un australiano di quinta generazione, nato e cresciuto in Australia può ottenere la cittadinanza perché vanta antenati italiani.
Qui ci sono delle informazioni sull’acquisto della nazionalità in altri paesi. Addirittura la Germania, che da sempre ha applicato lo ius sanguinis più puro, si è accorta che negare la cittadinanza a immigrati di terza generazione per concederla invece ai discendenti dei coloni emigrati in Russia nel '700 non era il modo migliore per gestire l'immigrazione nel XXI secolo. Così dopo la riforma di Schröder i bambini nati a partire dal 2000 sul territorio tedesco da genitori non tedeschi acquisiscono la nazionalità se almeno uno dei due genitori ha il permesso di soggiorno permanente da almeno tre anni ed è residente in Germania da almeno 8 anni.
Visto che si cita sempre il diritto romano come fonte d'ispirazione, forse anche in questo caso ci dovremmo ispirare un po' di più a quelle norme.
Concludo con un invito all'ascolto della trasmissione radiofonica di Radio Tre, Tutta la città ne parla, che in questo momento sta trattando il tema con varie testimonianze. Le puntate si possono anche riascoltare come podcast.
Ancora una volta mi trovo in totale accordo con Napolitano. Se continueremo a gestire male l'immigrazione saremo destinati al declino totale. E quello della cittadinanza è uno dei temi fondamentali.
Ecco le attuali norme per l'acquisto e perdita della cittadinanza italiana. Come potete vedere attualmente la legge italiana propende molto di più verso lo ius sanguinis piuttosto che verso lo ius soli. (Pagina di approfondimento del ministero dell'interno sullo ius sanguinis e ius soli).
In particolare l'invito di Napolitano si riferisce a questo punto:
La cittadinanza italiana si può acquisire su domanda, per esser nati in Italia (da genitori non cittadini italiani) e avervi risieduto ininterrottamente fino al compimento della maggiore età.
Sostanzialmente il bambino nato e cresciuto in Italia, che ha frequentato scuole italiane e che nella maggior parte dei casi si sente italiano, per prendere la cittadinanza deve aspettare di aver compiuto 18 anni e rischia di non ottenerla solo per il fatto di aver trascorso una vacanza estiva nel paese di origine dei genitori. Di casi ce ne sono molti. Con una ricerca veloce ho trovato questo caso ad esempio.
Quindi ci troviamo nella situazione paradossale in cui invece, a causa di quest'altro punto:
La cittadinanza italiana si può acquisire se l'antenato italiano nato prima del 17 marzo 1861 (proclamazione del Regno d'Italia) deve essere morto dopo tale data ed essere morto in possesso della cittadinanza italiana
un australiano di quinta generazione, nato e cresciuto in Australia può ottenere la cittadinanza perché vanta antenati italiani.
Qui ci sono delle informazioni sull’acquisto della nazionalità in altri paesi. Addirittura la Germania, che da sempre ha applicato lo ius sanguinis più puro, si è accorta che negare la cittadinanza a immigrati di terza generazione per concederla invece ai discendenti dei coloni emigrati in Russia nel '700 non era il modo migliore per gestire l'immigrazione nel XXI secolo. Così dopo la riforma di Schröder i bambini nati a partire dal 2000 sul territorio tedesco da genitori non tedeschi acquisiscono la nazionalità se almeno uno dei due genitori ha il permesso di soggiorno permanente da almeno tre anni ed è residente in Germania da almeno 8 anni.
Visto che si cita sempre il diritto romano come fonte d'ispirazione, forse anche in questo caso ci dovremmo ispirare un po' di più a quelle norme.
Concludo con un invito all'ascolto della trasmissione radiofonica di Radio Tre, Tutta la città ne parla, che in questo momento sta trattando il tema con varie testimonianze. Le puntate si possono anche riascoltare come podcast.
2 commenti:
Condivido in pieno il pensiero di Napolitano!!!! Evviva la società multietnica!!! (Ma il governo tecnico, questo governo in particolare, non mi convince proprio... Vedremo)
Ciao Titti!
Ti capisco. E in una situazione e in un paese normale non sarebbe di certo il mio governo ideale. Però la situazione non è normale e mi sforzo ad essere pragmatico. Quindi gli darò un po' di tempo per vedere i riaultati prima di formulare giudizi.
Mi sto anche cimentando nell'esercizio proposto da Gramellini: ogni volta che mi viene da storcere il naso su un ministro vado a vedere chi era il suo predecessore.
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