Nell'ambito dell'associazione Volare di Heidelberg siamo riusciti a far inserire la nostra città tra le tappe del giro tedesco di Giancarlo De Cataldo e Mimmo Rafele per la presentazione del loro libro “La forma della paura”.
La serata è andata molto bene e tutte le parti in gioco hanno contribuito magistralmente: la povera Chiara nel tradurre estemporaneamente, Luisa Orsaria nella moderazione, Regine nella (vor)lettura in tedesco e Roberta nell'introduzione.
Nella presentazione dei due autori Luisa Orsaria ha citato alcune notizie su De Cataldo che non conoscevo. Ad esempio il fatto che "La passione per le lettere e il cinema hanno portato De Cataldo ad interessarsi a diverse forme di scrittura nonché a diventare traduttore del cantante-poeta canadese Leonard Cohen".La serata è andata molto bene e tutte le parti in gioco hanno contribuito magistralmente: la povera Chiara nel tradurre estemporaneamente, Luisa Orsaria nella moderazione, Regine nella (vor)lettura in tedesco e Roberta nell'introduzione.
Di Rafele invece non sapevo nulla. Ecco qualche stralcio della presentazione di Luisa Orsaria:
Mimmo Rafele – (Domenico), calabrese, si è laureato in filosofia a Roma con una tesi sul cinema. È uno dei maggiori e più affermati sceneggiatori italiani...
Oltre che per il cinema, Mimmo Rafele ha lavorato e lavora tuttora molto per la televisione: i suoi lavori più noti sono le sceneggiature per la serie televisiva sulla mafia La piovra 8, 9 e 10 e il film per la TV Paolo Borsellino, scritto assieme a Giancarlo De Cataldo. La forma della paura è il suo primo romanzo.
Dopo l'introduzione gli autori hanno letto alcuni brani seguiti dalla lettura degli stessi brani in tedesco da parte della nostra attrice Regine, e infine le (molte) domande. Ne cito alcune a memoria: come vi siete divisi i compiti nella scrittura, che differenza c'è tra una sceneggiatura e un romanzo, perché ha scelto quella foto. Le domande hanno innescato discussioni sulla metafora del Grande Vecchio, sulla manipolazione delle notizie, sulla violenza e sulla paura. Ho trovato interessante la riflessione di Rafele sul titolo in tedesco: Die Zeit der Wut. È come se l'editore tedesco avesse voluto dar risalto all'altra chiave di lettura della storia: alla rabbia invece che alla paura. Due facce della stessa medaglia.
A proposito, il libro l'ho divorato in pochi giorni. La trama è avvincente e ben costruita, il ritmo cinematografico, lo spessore dei personaggi notevole e la lettura fa riflettere su molti temi importanti dell'attualità politica.
2 commenti:
Ma nella foto chi c'è?
Nella prima: le colleghe volanti, gli scrittori, la moderatrice e l'attrice.
Nella seconda: noi (gli alati), gli scrittori e la moderatrice.
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