Grazie alla segnalazione dell'amico ubik ho letto questo interessante articolo in cui un giornalista (non scientifico) parla di un nuovo libro.
"È uscito in Italia un librone voluminoso, pieno di numeri e dati che si vorrebbero inoppugnabili. È scritto da un medico, Ben Goldacre, quindi da un autore ferrato nella materia trattata. Il titolo è Effetti collaterali" - Il populismo antimedico di Pierluigi Battista
Io "Effetti collaterali" non l'ho ancora letto ma il tema m'interessa molto. Anche perché le implicazioni relative a quel tema le ho vissute sulla mia pelle.
Durante la lettura dell'articolo ho anche scoperto questo libro. Penso che lo comprerò. Non sono ancora sicuro invece se comprerò quello di Goldacre.
Ma vediamo qualche citazione dall'articolo di Battista intervallata da qualche mio commento.
"...mi è capitato di notare quanto sia diffuso, anche tra persone miti, certo non inclini alle esasperazioni ipersemplificate delle teorie cospirazioniste, la credenza in un Grande Complotto Chemioterapico, l’idea avvelenata che esista un accordo segreto tra le case farmaceutiche e i medici per occultare i veri rimedi contro il cancro, che esisterebbero, ma la cui diffusione verrebbe nascosta per non prosciugare inesorabilmente immensi e immeritati guadagni strappati sulla pelle dei malati ignari."
"...È un delirio, vero. Ma è incredibile il numero di lettere e di mail di parenti di malati uccisi dal cancro che mi hanno raggiunto dopo la pubblicazione del libro La fine del giorno. Ed è incredibile che la maggior parte di queste lettere, cartacee o elettroniche, sembri far propria la tesi del Grande Complotto e trasmetta la sensazione di un rancore inestinguibile nei confronti della scienza «ufficiale». «Ufficiale», ma a tal punto prepotente da permettersi di bollare come «antiscientifiche» metodologie non approvate dai rigidi «protocolli» medici e che pure si narra, si dice, che non siano prive di efficacia. Prove della loro efficacia? Nessuna. Ma l’odio per la scienza onnipotente, che svela sempre più frequentemente tutta la sua impotenza, non richiede conferme fattuali: è così, e basta."
Posso confermare di essermi imbattuto spesso anch'io in questo tipo di approccio: "È così. Punto". E i fatti? I fatti non servono. C'è un amico che ha detto... C'è una pagina che dice...
"Ho già raccontato di quella volta che Silvia fu raggiunta da una lettera di una signora affetta da un tumore al seno che le rivelava il nome del sicuro rimedio che avrebbe guarito l’umanità dalla piaga del cancro: il bicarbonato. Ho saputo poi che la setta di quelli che credono nelle virtù taumaturgiche antitumore del bicarbonato conta molti adepti sparsi nel mondo."
Sono stupefatto di quest altro parallelo. Anch'io ai tempi ricevetti una comunicazione simile. Pur riconoscendo tutte le buone intenzioni del mio amico riuscimmo ad assegnare il giusto peso al suggerimento.
"...Ma ho imparato che sarebbe sciocco, e anche irriguardoso per chi è prigioniero di un sentimento di dolore e di disperazione, liquidare questo ribollire di umori corrosivi e risentiti come una primitiva manifestazione di irrazionalismo, o peggio ancora di «superstizione». ... La scienza dovrebbe immergersi nelle acque dell’umiltà e comprendere che la grande delusione sull’efficacia dei «protocolli» medici genera vulnerabilità e debolezza e che in questo spazio dell’impotenza e della disperazione possono infilarsi, come infatti regolarmente accade, ciarlatani, guaritori improvvisati, cialtroni che vendono speranze lucrando sulla credulità e sull’ignoranza. E dovrebbe fare la fatica di spiegare pazientemente come stanno le cose, senza nascondersi dietro la gelida oggettività dei «protocolli»."
Sono d'accordo.
"...È come se stesse venendo meno un pilastro che ha retto quasi per secoli l’ottimismo progressista di una medicina che ha sconfitto malattie terribili, ha permesso salute e benessere a un numero incalcolabile di persone, ha escogitato rimedi per ogni genere di sofferenza. Questa fiducia si è come dissolta. Fino a poco tempo fa a nessuno sarebbe venuto in mente di mettere in discussione i vaccini che hanno salvato la vita e la salute di milioni di bambini e di non considerare come benefattore dell’umanità chi li ha inventati e diffusi. Oggi una nube di risentimento «populista» sta bersagliando persino i vaccini, indicati come la causa di mali oscuri. Molte famiglie sono frastornate, giovani genitori affrontano la vaccinazione dei loro bambini con apprensione sempre crescente, anziché con la fiduciosa gratitudine verso sostanze che mettono i figli al riparo da malattie che un tempo ci si era rassegnati a considerare incurabili e realizzazione di un destino crudele, ma inarginabile. Questo risentimento, quando sfiora tentazioni neo-oscurantiste e regressive, deve essere contrastato con le armi migliori che la cultura occidentale ha forgiato nel tempo. Però bisogna comprendere che il rancore per le promesse non mantenute acutizza la delusione per chi si era presentato con il volto rassicurante della cura per ogni morbo. Se il messaggio trasmesso in passato era quello di confidare nell’inesauribile inventiva della tecnoscienza, nella possibilità di trovare un rimedio per ogni male, una medicina per ogni afflizione, è naturale che cresca il carico di frustrazione, se quel messaggio non viene onorato in presenza di tante malattie ancora non curabili con i metodi fissati nei «protocolli».
Bisognerebbe realisticamente prenderne atto ed evitare ogni atteggiamento che suoni come arbitrariamente presuntuoso e supponente. Altrimenti saremo sommersi dai messaggi ammiccanti delle nuove superstizioni, lasciando spazi sterminati ai disinvolti venditori di nuovi miracoli."
Sono rimasto anche positivamente impressionato dalla qualità dei commenti scritti dai lettori. Invito a leggerli. Di solito il livello è molto più basso. Forse qualcuno avrà moderato i commenti...
"È uscito in Italia un librone voluminoso, pieno di numeri e dati che si vorrebbero inoppugnabili. È scritto da un medico, Ben Goldacre, quindi da un autore ferrato nella materia trattata. Il titolo è Effetti collaterali" - Il populismo antimedico di Pierluigi Battista
Io "Effetti collaterali" non l'ho ancora letto ma il tema m'interessa molto. Anche perché le implicazioni relative a quel tema le ho vissute sulla mia pelle.
Durante la lettura dell'articolo ho anche scoperto questo libro. Penso che lo comprerò. Non sono ancora sicuro invece se comprerò quello di Goldacre.
Ma vediamo qualche citazione dall'articolo di Battista intervallata da qualche mio commento.
"...mi è capitato di notare quanto sia diffuso, anche tra persone miti, certo non inclini alle esasperazioni ipersemplificate delle teorie cospirazioniste, la credenza in un Grande Complotto Chemioterapico, l’idea avvelenata che esista un accordo segreto tra le case farmaceutiche e i medici per occultare i veri rimedi contro il cancro, che esisterebbero, ma la cui diffusione verrebbe nascosta per non prosciugare inesorabilmente immensi e immeritati guadagni strappati sulla pelle dei malati ignari."
"...È un delirio, vero. Ma è incredibile il numero di lettere e di mail di parenti di malati uccisi dal cancro che mi hanno raggiunto dopo la pubblicazione del libro La fine del giorno. Ed è incredibile che la maggior parte di queste lettere, cartacee o elettroniche, sembri far propria la tesi del Grande Complotto e trasmetta la sensazione di un rancore inestinguibile nei confronti della scienza «ufficiale». «Ufficiale», ma a tal punto prepotente da permettersi di bollare come «antiscientifiche» metodologie non approvate dai rigidi «protocolli» medici e che pure si narra, si dice, che non siano prive di efficacia. Prove della loro efficacia? Nessuna. Ma l’odio per la scienza onnipotente, che svela sempre più frequentemente tutta la sua impotenza, non richiede conferme fattuali: è così, e basta."
Posso confermare di essermi imbattuto spesso anch'io in questo tipo di approccio: "È così. Punto". E i fatti? I fatti non servono. C'è un amico che ha detto... C'è una pagina che dice...
"Ho già raccontato di quella volta che Silvia fu raggiunta da una lettera di una signora affetta da un tumore al seno che le rivelava il nome del sicuro rimedio che avrebbe guarito l’umanità dalla piaga del cancro: il bicarbonato. Ho saputo poi che la setta di quelli che credono nelle virtù taumaturgiche antitumore del bicarbonato conta molti adepti sparsi nel mondo."
Sono stupefatto di quest altro parallelo. Anch'io ai tempi ricevetti una comunicazione simile. Pur riconoscendo tutte le buone intenzioni del mio amico riuscimmo ad assegnare il giusto peso al suggerimento.
"...Ma ho imparato che sarebbe sciocco, e anche irriguardoso per chi è prigioniero di un sentimento di dolore e di disperazione, liquidare questo ribollire di umori corrosivi e risentiti come una primitiva manifestazione di irrazionalismo, o peggio ancora di «superstizione». ... La scienza dovrebbe immergersi nelle acque dell’umiltà e comprendere che la grande delusione sull’efficacia dei «protocolli» medici genera vulnerabilità e debolezza e che in questo spazio dell’impotenza e della disperazione possono infilarsi, come infatti regolarmente accade, ciarlatani, guaritori improvvisati, cialtroni che vendono speranze lucrando sulla credulità e sull’ignoranza. E dovrebbe fare la fatica di spiegare pazientemente come stanno le cose, senza nascondersi dietro la gelida oggettività dei «protocolli»."
Sono d'accordo.
"...È come se stesse venendo meno un pilastro che ha retto quasi per secoli l’ottimismo progressista di una medicina che ha sconfitto malattie terribili, ha permesso salute e benessere a un numero incalcolabile di persone, ha escogitato rimedi per ogni genere di sofferenza. Questa fiducia si è come dissolta. Fino a poco tempo fa a nessuno sarebbe venuto in mente di mettere in discussione i vaccini che hanno salvato la vita e la salute di milioni di bambini e di non considerare come benefattore dell’umanità chi li ha inventati e diffusi. Oggi una nube di risentimento «populista» sta bersagliando persino i vaccini, indicati come la causa di mali oscuri. Molte famiglie sono frastornate, giovani genitori affrontano la vaccinazione dei loro bambini con apprensione sempre crescente, anziché con la fiduciosa gratitudine verso sostanze che mettono i figli al riparo da malattie che un tempo ci si era rassegnati a considerare incurabili e realizzazione di un destino crudele, ma inarginabile. Questo risentimento, quando sfiora tentazioni neo-oscurantiste e regressive, deve essere contrastato con le armi migliori che la cultura occidentale ha forgiato nel tempo. Però bisogna comprendere che il rancore per le promesse non mantenute acutizza la delusione per chi si era presentato con il volto rassicurante della cura per ogni morbo. Se il messaggio trasmesso in passato era quello di confidare nell’inesauribile inventiva della tecnoscienza, nella possibilità di trovare un rimedio per ogni male, una medicina per ogni afflizione, è naturale che cresca il carico di frustrazione, se quel messaggio non viene onorato in presenza di tante malattie ancora non curabili con i metodi fissati nei «protocolli».
Bisognerebbe realisticamente prenderne atto ed evitare ogni atteggiamento che suoni come arbitrariamente presuntuoso e supponente. Altrimenti saremo sommersi dai messaggi ammiccanti delle nuove superstizioni, lasciando spazi sterminati ai disinvolti venditori di nuovi miracoli."
Sono rimasto anche positivamente impressionato dalla qualità dei commenti scritti dai lettori. Invito a leggerli. Di solito il livello è molto più basso. Forse qualcuno avrà moderato i commenti...
5 commenti:
Grazie per aver pensato a me Dioniso, ma cosa c'entra il complottismo sulle cure alternative con la denuncia di Goldacre? Rispondo io: niente. Goldacre non è fautore delle terapie alternative ma della trasparenza scientifica, suffragata da prove. C'è una bibliografia sterminata a supporto del libro, con articoli usciti su JAMA, BMJ, Nature, e così via, non su riviste dal basso impact factor.
Goldacre è un medico giornalista che si batte perchè i trials non pubblicatoi vengano pubblicati. Punto. Studi di revisione affermano che i trials finanziati dall'industria hanno un tasso di risultati positivi significativamente supeirore a quelli di gruppi indipendenti. Afferma che l'industria pone vincoli ai ricercatori su quello che si può pubblicare e che ciò che non piace non si pubblica. Non dice che la ricerca medica è inutile e che bisogna curarsi col bicarbonato ma semplicemente che occorre maggiore trasparenza. Almeno, questo è quello che ho capito.
Grazie a te per aver risposto Paolo.
Mah, in realtà io ho trovato l'articolo di Battista interessante più per quello che dice in generale. Alla fine sul libro di Goldacre dice ben poco. E non si capisce bene se e quanto gli aneddoti che racconta siano da ricollegarsi al libro di Goldacre. Ho trovato interessante la sua esperienza personale e le coincidenze con quanto successo a me. È per questo che pensavo di comprare il suo libro. Perché narra un'esperienza personale. Tu il libro l'hai finito poi?
Ci sto lavorando. Chiaro la distinzione netta tra medicina ufficiale e alternativa è come la descrivi: molti santoni e poche prove.
Oh bè, ammetto che non avevo letto i commenti. Mi prendo 5 minuti e vado.
I commenti su quell'articolo sono una cosa un po' strana. La prima volta che li ho letti ce n'erano sei. Poi avevano aggiunto pure il mio breve commento. Ma quello sbagliato. Ne avevo messo un altro di correzione. Adesso sono rimasti solo tre commenti. Mah, misteri della moderazione.
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