mercoledì, maggio 21, 2014

Mumbai: primo e secondo giorno

Primo giorno


Vista della Back Bay dalle mie finestre.
Un collega viene a prelevarmi al mattino con un taxi.
Calore e umidità: ancora come ieri.
In ufficio trovo qualche problemino logistico ma anche gente molto cordiale e disponibilissima.
La mensa è piuttosto casereccia ma il cibo non è affatto male. Una collega mangia del cibo portato da casa sferrando un morso a un peperoncino ogni pochi bocconi di cibo.
- Te lo prepari la sera? - le chiedo, visto che a volte facevo anch'io così.
- No - risponde. - Me lo prepara la donna di servizio e poi me lo spedisce qui.
Dopo pranzo usciamo per una passeggiatina ma si suda parecchio.
Dopo il rientro il albergo, intorno all'ora del tramonto (19:00) esco brevemente per fare due passi prima di cena.







Questo è un esempio del traffico, ma c'è di molto peggio.

Infine la cena in albergo. È un'esperienza celestiale. Quelle lenticchie e quel pollo hanno per me un gusto inedito.







Secondo giorno

Ora mi pare che il clima sia solo quello di una giornata calda di agosto a Roma. Non so se sono io ad essermi un po' acclimatato, visto che venivo dai 15° della Germania, oppure se sono le condizioni atmosferiche a essere cambiate. Che poi, alla fine, non è che le temperature siano altissime. Ci troviamo tra i 30° e i 35°. Credo sia soprattutto l'umidità a fare la differenza. E sicuramente oggi è un po' più ventilato.
Avvio il corso, come sempre, con le presentazioni che includono nome, provenienza, aree di specializzazione e notizie personali. Di solito sono io a cominciare e come film preferito cito Once upon a time in America. Dopo di me si presenta l'unica donna tra gli allievi e come film preferito cita... Once upon a time in Mumbaai.

La passeggiata dopo pranzo oggi è un po' più lunga. E attraversiamo quello che viene usato anche come campo da cricket. Dall'altra parte c'è l'università.
Un'interessante particolarità antropologica di qui, oltre alle consonanti retroflesse, sono i movimenti della testa. Durante una conversazione vedrete la testa del vostro interlocutore oscillare. Ma non sull'asse delle orecchie come noi annuiamo. E né sull'asse del collo, come per dire no. Oscillerà invece sull'asse del naso. Ma con una scioltezza e una grazia affascinanti.
Invece, un mito da sfatare è quello che vuole l'inglese parlato da tutti gli indiani. Per le classi più alte è vero. Spesso lo parlano perfettamente (a parte la pronuncia ostica) e oltre a l'inglese parlano anche l'hindi e la lingua dello stato di provenienza (qui in Maharashtra il marathi).

Dopo il rientro in albergo, non poteva mancare la passeggiata per il lungomare della back Bay.

Dove fotografo anche quest'insegna.
Il cibo di stasera di stasera è buono ma non come quello di ieri. Ho preso il pesce ma la salsa troppo piccante lo annienta.

3 commenti:

ziomassimo ha detto...

non riesco a comprendere come possano essere le oscillazioni della testa sull'asse del naso...

Nadia ha detto...

Ah ma come sono contenta di leggerti qui! Abbracci

dioniso ha detto...

Ziomassimo, quando fai no la testa la fai oscillare intorno all'asse della spina dorsale (per semplificare). Quando annuisci la fagli oscillare intorno all'asse che passa per le due orecchie. C'è un terzo asse perpendicolare ai due precedenti che entra dalla punta del naso ed esce dalla nuca. Ecco, loro fanno oscillare la testa intorno a quell'asse. È un movimento che noi non abbiamo. Ora ti pubblico un video. Da lì si capisce meglio.

Nadia, grazie! Quando torno dobbiamo allenarci. Qui mi sto strafogando di Masale e mi sto quindi imbolsendo. :-)