Da Fabio ricevo un invito per un "meme iconico", ovvero - e qui cito il mittente che cita la mittente - ...bisogna mettere 5 foto che non ci raffigurino personalmente ma che in un certo senso ci rappresentino..........naturalmente va aggiunta una spiegazione alla foto.
Purtroppo ho bisogno di più di 5 foto, ma cercherò di raggrupparle per temi.
Allora, procediamo con ordine cronologico.
Il mio paese natìo e gli olivi
Ci sono nato e ho vissuto lì i miei primi 20 anni. Fino alla tarda adolescenza non avrei cambiato il mio paese con nessun altro posto al mondo. Parlavo il dialetto e con i miei amici d'infanzia lo parlo ancora. Sono diventato addirittura un cultore del mio dialetto e penso che presto scriverò qualcosa in proposito.
Durante la mia infanzia il mio paese si trovava ancora in una fase che definirei parzialmente preconsumistica, soprattutto nei miti e nelle usanze.
Sono rimasto ancora molto legato a quella cultura contadina. Da tempo io e Zucchero abbiamo in mente di comprare un minuscolo appezzamento di olivi.
Camperos
Ne ho la passione da quando facevo le scuole elementari. A quei tempi nel mio paese natìo c'era la contrapposizione tra gli adepti del culto del Camperos e gli adepti del culto dei Frau. Subito dopo l'acquisto gli agognati stivali venivano fatti prontamente ferrare dal calzolaio del paese (il mitico Minicucciu). Io sin dall'inizio non ebbi dubbi: yo quiero ser un Camperiño! E da allora ho sempre posseduto stivali di fattura simile.
Questi sono gli ultimi, che ho comprato almeno 8 anni fa.
Tromboni
Quello di sinistra è il mio primo trombone a tiro comprato dai miei nel 1983. È stato il mio unico trombone fino al 2007
Quello di destra è il risultato della spedizione a Friburgo di febbraio 2007 ed è quello con il quale suono attualmente.
Il pendolo di Foucault
È stato il libro che ha innescato la riflessione che ha sradicato la mia fede religiosa. Considero ancora Eco come un maestro.
La puttanesca
Questa ricetta è uno scrigno che custodisce gli odori dell'estate e i bei ricordi romani. È stata una delle prime ricette che Zucchero ha cucinato per me quando abbiamo cominciato a frequentarci. Continua ad essere uno dei miei primi preferiti.
La mia maschera
Fotografia di maschera dionisiaca scattata nel museo di Lipari.
Purtroppo ho bisogno di più di 5 foto, ma cercherò di raggrupparle per temi.
Allora, procediamo con ordine cronologico.
Il mio paese natìo e gli olivi
Ci sono nato e ho vissuto lì i miei primi 20 anni. Fino alla tarda adolescenza non avrei cambiato il mio paese con nessun altro posto al mondo. Parlavo il dialetto e con i miei amici d'infanzia lo parlo ancora. Sono diventato addirittura un cultore del mio dialetto e penso che presto scriverò qualcosa in proposito.
Durante la mia infanzia il mio paese si trovava ancora in una fase che definirei parzialmente preconsumistica, soprattutto nei miti e nelle usanze.
Sono rimasto ancora molto legato a quella cultura contadina. Da tempo io e Zucchero abbiamo in mente di comprare un minuscolo appezzamento di olivi.
Camperos
Ne ho la passione da quando facevo le scuole elementari. A quei tempi nel mio paese natìo c'era la contrapposizione tra gli adepti del culto del Camperos e gli adepti del culto dei Frau. Subito dopo l'acquisto gli agognati stivali venivano fatti prontamente ferrare dal calzolaio del paese (il mitico Minicucciu). Io sin dall'inizio non ebbi dubbi: yo quiero ser un Camperiño! E da allora ho sempre posseduto stivali di fattura simile.
Questi sono gli ultimi, che ho comprato almeno 8 anni fa.
Tromboni
Quello di sinistra è il mio primo trombone a tiro comprato dai miei nel 1983. È stato il mio unico trombone fino al 2007
Quello di destra è il risultato della spedizione a Friburgo di febbraio 2007 ed è quello con il quale suono attualmente.
Il pendolo di Foucault
È stato il libro che ha innescato la riflessione che ha sradicato la mia fede religiosa. Considero ancora Eco come un maestro.
La puttanesca
Questa ricetta è uno scrigno che custodisce gli odori dell'estate e i bei ricordi romani. È stata una delle prime ricette che Zucchero ha cucinato per me quando abbiamo cominciato a frequentarci. Continua ad essere uno dei miei primi preferiti.
La mia maschera
Fotografia di maschera dionisiaca scattata nel museo di Lipari.
14 commenti:
Bravo bacchus!! aspetto con curiosità il tuo saggio sul dialetto valle reatina, poi ne farò uno io sul basso umbro e li pubblichiamo!
ANCHE IO VOGLIO UNA CASETTA FRA GLI OLIVIIIIIII! :-)
I miei oggetti, facendo similitudine con i tuoi -stesso genere, intendo- sono 1. la borsa di tolfa, che tutti e tutte noi avevamo negli anni 70/80, al liceo, 2. il mercato ortofrutticolo di via trionfale dove andavo con mamma a fare le spesa (ero piccola e non andavo ancora a scuola), 3. il libro di Boell "ritratto di gruppo con signora", 4. il mio primo tecnigrafo, 5. la pasta pomodoro e basilico (slurp).
Io all'epoca ero un cultore degli stivali Fray. Anche se possedevo delle insulse imitazioni sia dell'uno che dell'altro modello. Mi ricordo che i Fray li volli calzare, quasi a forza, fino a quando non furono così stretti da farmi male. Anche se ancora mi piacciono molto, non ne ho più avuti di stivali. Conto di acquistarne un paio durante un ipotetico viaggio negli USA, dove so che li fabbricano personalizzati e su misura.
Io da giovane no, ma adesso un paio di stivali come gli ultimi che hai mostrato li comprerei al volo!!
Conservo un bel ricordo del paesello tuo, spero di poterci tornare in vostra compagnia quanto prima!
Ciao!!
fabio r., affare fatto! ;-) Così unendo gli sforzi potremo pubblicare un saggio di linguistica comparata umbro-sabina ;-)
Eli, quando avremo realizzato il progetto magari ti potremo ospitare.... ad esempio a dicembre quando c'è la raccolta, così potresti aiutarci e prenderti dell'olio in cambio ;-)
Vuoi per caso raccogliere il meme?
ziomassimo, mi hai aperto un mondo nuovo! ;-) Io avevo sempre pensato che la marca fosse Frau, invece è FRYE! Quindi delle due l'una: ho ricordo male io, oppure il mitico Minicucciu ci rifilava delle volgari imitazioni (conoscendolo propenderei più per la seconda ipotesi).
Comunque se vuoi li trovi pure su ebay.
... guardando meglio la foto di questi fantomatici FRYE, mi accorgo che quelli che possiedo attualmente somigliano più a questi che ai Camperos. Ho Tradito! Emulando Muzio Scevola sacrificherò il mio piede sinisrto.
Sebastiano, ma quali compreresti? Stile Camperos o stile Frye?
E chissà, magari verso agosto....
Non c'entra nulla, ma volevo condividere questa simpatica spiegazione del decreto Berlusconi speditami da ziomassimo.
Visto che mi provochi, ti dirò come ieri il tg2 ha presentato il caso Mills. Nella realtà B. è accusato di aver corrotto Mills per fargli dichiarare il falso. Per il TG2 invece "B. ha ringraziato Mills con 600mila euro per non averlo coinvolto nell'inchiesta". Sottile differenza...
A proposito di stivali: tipo quello della seconda foto non mi dispiacerebbe!!
tu quoque Sebastiano ;-)
io ero per i camperos! quando si rovinavano si spelacchiavano un po' e a lungo andare prendevano delle venature blu dei jeans, il che li rndeva molto vissuti, molto scaci. Venendo da famiglia povera, rigida, cattolica e meridionale: della serie niente fronzoli per favor non ne ho mai portati. Pero' rivendico il mio amore per le Jabbar e le Noah delle adidas: le portavo fino a che non erano nere nere.
A proposito di ulivi: sto prendendo una brutta piega verso la campagna (capirai qui in Toscana, poi) con l'idea di smettere di affannarsi deitro ogni cosa. Siccome la botta gia' la presi anni fa c'e' qualcuno capace di argomentare la bellezza di starsene in citta'? Fatevi vivi, argomentate e convincete. se considerate che tra ultime letture e acquisti ci sono: Walden, Stagioni, le Bucoliche e le Georgiche, manuali per fare biodetersivi...insomma il gioco si fa pericoloso.
Magari -in quel caso- i camperos potrebbero tornare utili :-)
@ziomassimo:
che facisti con il lavoro? Facci sapere.
@dioniso:
se vuoi puoi mandarmi il CV, qualche disgraziato anche a Roma ancora lo conosco. non si sa mai
ubik, fatto!
gianlu, il libro di Daniel Goleman sull'intelligenza emotiva l'ho letto anch'io e l'ho trovato molto interessante.
sto leggendo "vita nei boschi" di Thoreau e viene davvero voglia di andare a vivere in campagna, mollando tutto... e occuparmi di gerani, limoni, alberi da frutto...
un abbraccio
@ubik, per quanto riguarda il mio lavoro, sono in una fase di stallo. Una situazione veramente estenuante (poi dice che c'ho la colite...). Ringrazio di cuore te e tutti coloro che in qualche modo si sono prodigati per me. Vi terrò aggiornati.
@gianlu, provo autentica invidia per la foto con il bomber!
Leggerò quanto prima il libro che citi.
Ammesso che conti qualcosa, sono Gemelli anch'io.
Io penso che non potrei mai fare a meno della città per più di un breve periodo. Andate voi in campagna, così c'è meno traffico! Vi prometto che rimarremo sempre in contatto tramite internet e magari ogni tanto vi verrò anche a trovare...
;-)
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