Lunedì 1 giugno
Dopo lo Slottet ci dedichiamo alla "strada-salotto": il Karl Johans gate: il corso di Oslo che collega lo Slottet alla stazione passando per l'università, il Nationaltheatret e il parlamento.
Il Parlamento (Stortinget) non è particolarmente interessante. Neppure la Domkirke lo è (soprattutto perché fasciata da impalcature per il restauro).
Dopo aver mangiato i panini dell'albergo ci dirigiamo verso la fortezza di Akershus.
Il caldo si è intensificato, e la salita, anche se breve, si fa sentire. Da lassù riusciamo a goderci un bel panorama di Oslo, del suo porto e della parte finale del suo fiordo (lungo circa un centinaio di Km).
Dato il giorno festivo e la giornata limpida il fiordo pullula di piccole imbarcazioni che lo attraversano in lungo e in largo. Ci accorgiamo che la Fujitsu ci manca...
Abbandoniamo la fortezza scendendo dal versante che dà sul municipio e sul porto. Lungo il percorso troviamo dei prati occupati da famigliole. Zucchero nota un'usanza locale che consiste nell'uso di una copertina di lana o cotone apparentemente manufatta, ma ad una più attenta analisi chiaramente prodotto industriale. La suddetta viene applicata al bordo superiore delle carrozzine a mo' di tendina parasole: baluardo per le candide e tenere cuti degli scandinavi pargoli. La copertina però, nella sua pratica ambivalenza, può essere anche usata, secondo le occorrenze climatiche, come normale protezione verso i venti e i repentini abbassamenti nordici di temperature.
Giunti sulla piazza del municipio ci troviamo di fronte al mastodontico e controverso edificio.
La prima domanda che ci si pone è: ma il municipio di Oslo ha più dipendenti del parlamento norvegese? Da una veloce stima nasometrica mi risulta infatti almeno tre o quattro volte più grande del parlamento.
Ci dirigiamo quindi verso il porto e ci imbarchiamo alla volta della penisola di Bygdøy dove sorgono numerosi ed interessanti musei a tema soprattutto marittimo.
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